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Messaggi del 13/12/2017

QUANDO NATALE E' DA OMETTERE

Post n°2665 pubblicato il 13 Dicembre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per la grande festa delle buone feste



In altri tempi e con contesti sociali meno agitati e contrapposti, non ne parlerei e non perderei tempo nemmeno a scrivere un post. Questo è il manifesto apparso nella scuola  del comprensorio "Italo Calvino" in quel di Milano. E niente, ho pensato, si sono scordati la parola magica, il vocabolo Natale è stato omesso e questo periodo di Avvento viene definito "La grande festa delle buone feste". Un ammasso di giorni divertenti, spassosi, con giochi, danze, canti e...cotillons.  Non sono di destra, non simpatizzo per i leghisti e chi mi ha letto qualche volta, sa benissimo quanto sia credente cristiano e rispettoso della mia religione. Sono abituato a rispettare tutti e non faccio distinzioni, non mi interessano le razze, le etnie e le religioni come pretesti per attaccare tutti coloro che non sono del mio stesso colore o della mia stessa professione di fede. Siamo uomini tutti uguali con idee diverse e se ognuno fosse puntiglioso nel rispettare tutti i suoi simili, allora questo pazzo, pazzo mondo, funzionerebbe meglio. Qual'è il problema della scuola Calvino? Non hanno voluto scrivere Natale sul manifesto? Non vogliono offendere le altre religioni dei ragazzi, dei genitori e dei parenti che sono in Italia? E per farlo, cosa fanno? Eliminano l'etimo Natale dai discorsi, dalle indicazioni, dai riti secolari della nostra religione? E perché? Gli altri potrebbero offendersi? Allora non partecipino, facciano una festa per loro conto e stiano sereni. Oppure siano con i compagni, facciano gruppo tutti insieme e stiano ragazzi con ragazzi e adulti con adulti. Non si tratta di accettare leggi, regole e riti prettamente religiosi, si tratta di festeggiare il Natale come festa comunitaria, senza i simboli del presepe e solo con il clima festoso e divertente della manifestazione. Se noi fossimo all'estero e in paesi con religioni diverse dalla nostra, cosa faremmo? Ci comporteremmo come abbia appena detto: se  ci va, ci uniamo e stiamo tutti insieme ma senza accettazioni implicite dei segni dovuti ad altre fede, oppure non parteciperemmo e basta. L'integrazione si fa così: quando si va in casa d'altri ci si adegua fino a quando la loro libertà non leda la nostra. Non accettiamo la loro fede e i loro simboli, ma siamo a festeggiare con loro senza remore e ammissioni improbabili. Stiamo esagerando, qui non è più in ballo l'accoglienza, l'aiuto, la solidarietà e l'integrazione, ci scontriamo al contrario, con le omissioni obbligatorie per non toccare la loro suscettibilità e  e la loro emotività. Noi sempre pronti e loro? Non mi sembra giusto, sono con loro, ma chiedo il rispetto a casa mia. Io a casa loro ho sempre mantenuto un comportamento esemplare evitando ogni riferimento e segno che potesse coinvolgere e offendere la mia e la loro sensibilità. Chiedo che imparino a conoscerci per quel che siamo e non per quello che vogliamo mostrare. Non dobbiamo temerli, ma dobbiamo parlare e spiegare loro la nostra storia e la nostra cultura.  Rispettiamoci a vicenda e tutto sarà più facile per tutti.  Reciprocamente si va lontano, mai ognuno per conto proprio.

 
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PEPPA PIG VA CONDANNATA

Post n°2664 pubblicato il 13 Dicembre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

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"Pronto Dottore?", "Sì mi dica...". "Sono Peppa Ping venga subito a casa abbiamo bisogno di lei!". "Appena posso vengo...". Questa telefonata e altre molto simili, tra la maialina più amata dai bambini e il suo medico curante Orso Bruno, ha creato un caso sulla rivista scientifica "British Medical Journal" proposto dalla dottoressa Catherine Bell, la quale critica aspramente il comportamento della porcellina solo perché non è rigoroso, necessario e soprattutto, giustificato. Il medico viene chiamato spesso e volentieri per pura superficialità, senza effettive e gravi ragioni perché lui debba precipitarsi. Spesso si parla di malattie per cui si richiede l'intervento, che potrebbero benissimo essere affrontate e curate senza il parere medico. Tutto ciò depone a sfavore dei bambini che appassionati dalle avventure della Peppa Pig, si fanno strane idee sui scorretti rapporti con il medico. I bambini non devono essere deviati da tali situazioni di comodo, un medico di famiglia non può essere chiamato in qualsiasi ora e per delle sciocchezze. Alla luce di questa errata informazione e di questo ripetersi di abusi verso Orso Bruno (il medico), i piccoli sarebbero deviati nel giudizio verso un professionista che deve provvedere a centinaia di pazienti con regole ben precise. Beh, cara dottoressa Bell, lei in teoria è nel pieno rispetto della figura del medico di base, dice verità sacrosante, ma non dimentichi che parliamo di cartoni animati, di personaggi di pura fantasia e che vivono in un mondo irreale: i bambini tutto questo lo capiscono e se non ci arrivano, ci sono i genitori che dovrebbero provvedere a smontare certe false verità. Sono maialini, poi hanno compagni come la Principessa sul Pisello, La Bella addormentata nel bosco, Cenerentola che a scorrettezze e deviazioni pericolose, non scherzano. Loro hanno necessità di approcciarsi a questi personaggi perché questo ingenuo mondo, è quello giusto per calarsi in fantasie che servono per allargare solo le visioni della vita. Coraggio su: Orso Bruno non cadrà in depressione se si sprecherà per la famiglia  di Peppa e i maiali con la loro abitudine a sporcarsi nei letamai più consoni alla loro natura, che esempio darebbero ai bambini? Pertanto....

 
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