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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 14/12/2017
Lo ammetto: io come tanti altri, ieri sera non ho voluto perdermi il rientro, l'amarcord di Renzo Arbore in tv. Con lui quel grande attore che è Nino Frassica, compagno di tante avventure in tv e uomo di spettacolo come pochi. Nessuno si aspettava una vittoria così netta in termini di share, mai RAI 2 aveva battuto tutte le reti (compresa RAI 1 con la partita) con uno schiacciante risultato che passerà alla storia: il 19,2% con 3.880.000 spettatori. Un esito che i due hanno meritato. Uno spettacolo garbato, niente eccessi e solo con il ripasso delle frizzanti puntate della celebre prima edizione di "Indietro Tutta", è stata una sana immersione nella memoria di chi ha nei tempi passati, fatto il pienone quelle serate davanti alla tv. Un susseguirsi di scenette, di canzoni, di sketch con gli ospiti fissi del programma e con i collegamenti fasulli (erano le prime fake news dichiarate della storia), con i giornalisti e i politici dell'epoca. Una ridda di situazioni divertenti, il classico dejavu che non dispiace quando dopo tanto tempo viene riproposto. Una bella serata, una bella donna alla conduzione: Andrea Delogu, brava e capace di tenere a bada i due scalpitanti ragazzi anziani. Se non fosse stato per quella forzatura di "Cacao Meravigliao" andato in onda almeno una quindicina di volte e lo stesso dicasi per le altre due canzoni famosissime "Vengo dopo il TG" e "C'è chi c'ha" troppe volte ripetute, la serata sarebbe trascorsa con ritmi più veloci e serrati. Mercoledì prossimo vi sarà un'altra puntata (ultima) e sono certo non disattenderà l'attesa dei tanti utenti affezionati a Arbore e a Frassica. Una gustosa operazione nostalgia riuscitissima e che lascia ben sperare per un ritorno in tv di Arbore: uomo che riesce ancora a tener desto l'interesse per una forma di spettacolo che è scomparsa proprio con le ultime trasmissioni di trent'anni fa. Orbene, a questo punto però dovremmo porci alcune domande, cercare di capire perché Arbore torna in tv autocelebrandosi e riproponendo minestre riscaldate e, senza sforzarsi più di tanto, riesce a fare ascolti alti? Quindi noi di una certa età e sono sicuro che anche i giovani abbiano seguito il programma bello lungo, perché ci siamo appassionati, esaltati, ridendo e canticchiando le canzonette che farebbero ingrugnire Fedez e compagni? Il tempo depone a favore di chi? Questi lunghi trent'anni non hanno proposto niente che ci tenesse attaccati al video? Dissi recentemente proprio a proposito di televisione: vogliamo il nuovo, siamo stufi delle novità che propongono con pochissimi meriti, televisione da spazzatura e poi, quando ci capita qualcosa di vecchio (non solo Arbore) allora ci divertiamo, siamo sereni e non perdiamo l'occasione per rinverdire il passato. Beh? Che succede quindi? Questo nuovo da chi, da cosa, è rappresentato? Dalla politica che non si rinnova? Berlusconi e tantissimi altri docet! Dal cinema? Per Natale ci saranno i soliti cinepanettoni e salvo qualche titolo, sarà una desolante passeggiata noiosa da una multisala all'altra. Io rimpiango ancora la televisione di sessant'anni fa, non dimentico e se posso rivedo tutto come fosse la prima volta: in taluni casi anticipo pure le battute! Possiamo continuare a vivere così? Guardandoci indietro mentre monta la voglia e il desiderio del nuovo? Sapete cosa penso? Non c'è più niente che ci interessi a questo punto, ci hanno scippato sogni e desideri, non beviamo più nemmeno le scalcinate promesse di chicchessia, non ci attira nemmeno la gioventù che dovrebbe essere la futura classe dirigente di questo paese: vanno via tutti e restano solo i giovani che non hanno capito ancora perché sono rimasti. Abbiamo tanti rimpianti, è giusto guardare indietro, facciamo tesoro di ciò che siamo stati (bene o male), ma non potremo vivere sempre di ricordi, ogni tanto la testa la dovremmo pur girare per guardare avanti, o no?
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Ancora una volta scrivo di giovani e delle loro aspettative: cercano lavoro, non sono soddisfatti della vita che conducono, molti sono mammoni e la trasgressione è il loro credo. Un gestaccio singolare che potevano evitare questi ragazzi dove in piazza Walther a Bolzano, hanno devastato un presepe allestito per il consueto mercatino di Natale che ogni anno si svolge nella città atesina. Spregevole quanto disgustoso gesto che non solo i passanti hanno visto dal vivo, ma come se non bastasse, poste le solite foto su Instagram, lo spettacolo indecente è stato visto da mezza rete. Uno sodomizza una pecora del presepe (in foto) un altro compie atti osceni sui Remagi e una ragazza, fatta di alcool, pesta la statua di Gesù Bambino. Tutto ciò fatto a volto scoperto, nessuna precauzione e con la solita arroganza di chi sappia come andranno le cose; nel postare le orrende foto per gli amici, chiosavano: "Ci guardavano male" riferendosi ai passanti offesi da cotanto scempio. Si spera che vengano identificati ma presumo sappiate tutti come andrà a finire: "So' ragazzi, si divertono, se non ora, quando?". Ormai la frase fatta e sprecata per ogni situazione grave creata da giovani che non sanno come passare il tempo, è una cantilena alla quale siamo abituati e e la speranza è che possano incorre in punizioni esemplari visto che parliamo di giustizia penale, ossia, "Offesa a una confessione religiosa in luogo pubblico". Non ho parole, so che molti potranno scegliere di stare dalla parte dei ragazzi impertinenti e volgari, ma dovremmo pur porci domande su questi fenomeni che sono oltre ogni logica e buona educazione. Una cosa è certa: non vedevo briglie sciolte da molti anni, stiamo dando spazio a tutti coloro che credono nella trasgressione, si abbracciano al selvaggio modo di fare ovunque abbiano voglia, la società subisce e patisce e di morale, etica e rispetto non si parla più.
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