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Post n°26 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da cinereporter
-Titolo: Il bambino con il pigiama a righe (The boy in the striped pajamas) -Anno: Gran Bretagna, Usa 2008 -Genere: drammatico -Durata: 100 minuti -Rating: * * * * -Migliore frase: "Potrai venire in vacanza con me a Berlino se ti va, quando tutti andranno di nuovo d'accordo". -Sito internet: Ufficiale: http://www.boyinthestriped Di certo la scelta della della Disney di distribuire questo film nel periodo di Natale va contro tutte le più ovvie regole di marketing (concordo con te Alex). Far competere un lungometraggio che parla di Shoah e di genocidio con i cinepanettoni a base di culo-tette e parolacce è decisione discutibile se l'obiettivo sono gli incassi e una certa fortuna al botteghino. Se invece si pensa ad un film come ad contenitore di valori e di idee, e al cinema come un mass media capace di scuotere le coscienze proprio nel periodo natalizio in cui sono più fertili, allora è decisione quantomai azzeccata. Tratto dal romanzo di John Boyle edito nel 2006, il film è ambientato nella Germania del II conflitto mondiale. Bruno, 8 anni, è figlio di un gerarca nazista e vive a Berlino. La situazione cambia quando il padre si trasferisce, famiglia al seguito, presso il comando di un campo di concentramento. E' qui che il protagonista (interpretato strepitosamente da Asa Butterfield) spinto dalla sua grande curiosità e dalla voglia di esplorare, si spinge fino al confine con il campo, laddove fa amicizia con Shmuel (Samuel in polacco), uno dei piccoli detenuti ebrei, che vive al di là del recinto. Sembra un gioco di parole, ma il filo spinato che li separa è proprio il filo conduttore dell'intera vicenda narrata. E' il filo spinato che divide il bene dal male, che segna il confine tra carnefici e vittime, tra il terrore e chi lo attua con l'errata, cieca convinzione di star agendo per il bene della madrepatria. Bruno è un bambino ingenuo ma dall'intelligenza vivace. La sua intelligenza lo rende incapace di comprendere le oscure ragioni per le quali i "grandi" pensano che gli ebrei siano cattivi e parassiti, che siano il nemico. Per questo motivo non intravedendo nulla di tanto pericoloso, trova giusto e naturale fare amicizia con Shmuel. I due bambini sono identici, creature pure capaci di provare sentimenti autentici e incontaminati. Sono simbolo di candore come l' amicizia fraterna che li lega. Innocenza che gli adulti hanno perso, irretiti dalle idee che il regime totalitario gli impone. I grandi si credono forti ma sono indifesi. Lo sono nei confronti del Fuhrer per loro incapacità di pensare autonomamente, virtù che al piccolo Bruno, testardo e indisciplinato, di certo non manca. Ottime le interpretazioni oltre che di Asa Butterfield, il piccolo protagonista dagli occhioni dal colore del cielo, anche di Vera Farmiga, la madre. Un po' monocorde invece Rupert Friend, nel ruolo del militare nazista. Un film commovente, girato con grande semplicità e leggerezza, ma che porta con se un messaggio pesante come un macigno, opprimente come un pugno nello stomaco, che turba lo spettatore come solo i lungometraggi che parlano di Olocausto sanno fare. Un forte invito alla riflessione, e perché no, anche ai precetti cristiani della solidarietà e del perdono nel periodo della nascita di Gesù. Da non perdere. |
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INDIMENTICABILI...
In questo I-pod ho raccolto alcuni di quelli che secondo me sono i piu bei temi di tutta la storia del cinema. Spero che l'idea vi piaccia!
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l'ho visto finalmente. concordo con te su tutto tranne...
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Io l'ho trovato un film bellissimo... E suo bersaglio...
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BUTTATECI UN OCCHIO:
Citazioni nei Blog Amici: 8
ECCO IL TEST DEL VERO CINEFILO!
Siete pronti a mettervi alla prova? Vediamo quante ne sapete di cinema.... http://ditloidi.taoblog.org/test_cultura_cinematografica.html
Ed è anche condito da qualche insopportabile banalità sia nella regia che nella sceneggiatura!
Si vede proprio che è un film prodotto dalla Disney...