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Tettonica a zolle e deriva dei continenti

Post n°2 pubblicato il 01 Luglio 2006 da motherperl
 

In questo messaggio descrivo brevemente questo fenomeno in continuo movimento, che ogni giorno modifica la morfologia del nostro pianeta.

La litosfera (crosta terrestre + mantello) è suddivisa in numerose placche, o zolle, formate da litosfera oceanica o da litosfera oceanica e/o continentale, che si spostano reciprocamente, trascinate da lenti movimenti convettivi presenti nel mantello superiore. Le interazioni tra le placche sono responsabili dei principali lineamenti strutturali della Terra e delle attività vulcanica, sismica e orogenetica. Il modello dinamico della litosfera noto come tettonica a placche riesce a inquadrare in modo unificato e coerente parecchi gruppi di dati fra loro indipendenti, quali le anomalie magnetiche dei fondali oceanici, la variazione dell'età dei sedimenti oceanici e della sottostante litosfera oceanica, la distribuzione degli ipocentri dei terremoti, la morfologia dei fondi oceanici ecc. Gli scudi sono parti di continenti, le più stabili, spianate dall'erosione, nelle quali affiorano rocce scistoso-cristalline intensamente deformate e rocce plutoniche acide precambriane; le piattaforme sono invece aree continentali in cui un basamento cristallino, analogo allo scudo, è ricoperto da una copertura più o meno spessa di rocce prevalentemente sedimentarie, di età dal Precambriano al Cenozoico. I bacini oceanici sono formati da un basamento di litosfera oceanica ricoperta da una sottile copertura sedimentaria, di spessore minimo in corrispondenza delle dorsali oceaniche e crescente in direzione dei margini continentali. I fondi oceanici sono caratterizzati dalla presenza di anomalie magnetiche con disposizione in bande allungate parallele all'andamento della dorsale oceanica più prossima. Il fatto che non esistono parti di fondo oceanico di età superiore ai 250 milioni di anni è conseguenza della continua formazione di nuovo pavimento oceanico in corrispondenza delle dorsali e della consumazione di quello più vecchio per discesa nel mantello lungo le zone di subduzione, indicate dalla presenza di fosse oceaniche. Le dorsali costituiscono rilievi sommersi che formano un sistema di cinture interconnesso presente in tutti gli oceani, molto spesso nella parte mediana degli stessi. Lo sviluppo complessivo delle dorsali raggiunge gli 80. 000 km e interessa il 10% circa della superficie terrestre. Le dorsali sono caratterizzate da un'attività vulcanica molto intensa; sono inoltre attraversate da faglie perpendicolari alla loro direzione (faglie trasformi) che dislocano trasversalmente i singoli segmenti della dorsale, causando terremoti ed eruzioni vulcaniche. La fratturazione delle dorsali è messa in relazione al loro spostamento orizzontale conseguente all'espansione dei fondali oceanici. Gli espandimenti vulcanici basici (plateau basaltici) sono il risultato di imponenti manifestazioni di attività vulcanica lineare che hanno portato alla copertura di vaste aree con più strati di colate per spessori che possono raggiungere anche i 3 km. L'orogenesi è il complesso dei processi che concorrono alla formazione di una catena montuosa. Questi processi si verificano in corrispondenza dei margini di placca convergenti e, a seconda del tipo di convergenza tra placche, il prodotto può essere l'orogenesi di un arco insulare (convergenza oceano-oceano), orogenesi di cordigliera (convergenza oceano-continente) oppure orogenesi collisionale (collisione continente-continente). Il processo orogenetico è molto lungo nel tempo (dell'ordine del centinaio di milioni di anni). Nel lontano passato la Terra è stata interessata da numerosi cicli orogenetici, che hanno formato l'ossatura degli scudi precambriani; quelli più recenti si sono verificati durante l'eone fanerozoico (il cui inizio risale a 570 milioni di anni fa): si tratta del ciclo caledoniano (sviluppatosi nel Paleozoico inferiore, tra il Cambriano e il Devoniano inferiore, ossia tra 570 e 370 milioni di anni fa), del ciclo ercinico (sviluppatosi essenzialmente nel Paleozoico superiore, va dal Devoniano medio al Triassico inferiore, ossia tra 370 e 220 milioni di anni fa) e del ciclo alpidico (da dopo l'inizio del Mesozoico fino a oggi, ossia a partire da 220 milioni di anni fa ). Le zone di frattura sono depressioni per lo più strette e allungate, dovute a porzioni di crosta terretsre abbassatesi lungo sistemi di faglie: di questo tipo è la stretta e lunga zona di frattura che decorre dalla Siria al Mar Rosso, ai grandi laghi dell'Africa orientale (Rift Valley).

 
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