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Vorrei che la moralità fosse una stella filante, da soffiare e sciogliere al vento

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Post N° 203

Post n°203 pubblicato il 04 Settembre 2008 da Nereide_81

Una delle cose che l'ansia, il panico porta con sé è un senso perenne di confusione. E' come se il radar della paura fosse sempre in azione, pronto a scattare da un momento all'altro. Solo che è un radar malfunzionante, corrotto.

La conseguenza principale è che, inevitabilmente, lo stress da iper-lavoro monta di giorno in giorno, causando infinite reazioni a catena di tachicardia e abbattimento.

Lo sconforto porta a vivere sempre più dal di dentro, trascurando la realtà oggettiva, e chiudendosi in un mondo totalmente cerebrale. I confini diventano distorti, tutta la visione delle cose lo è. E' come continuare a girare in un labirinto, il sociofobico non vive di paranoie, ma il meccanismo di questo labirinto è senza dubbio paranoico, o per lo meno ossessivo, in quanto -proprio come in un labirinto- continuano a susseguirsi le stesse tipologie di pensiero.

Ecco perché, non di rado, i sociofobici sono distratti, distanti, incapaci di legarsi profondamente. A me capita spesso di non ricordare le figure, le strade, i particolari esterni, perché sono troppo concentrata su me stessa.

In questa maniera ci perdiamo cose che per il resto del mondo sono normalissime, come i colori, le parole, i gesti, i dettagli.


Mi sento profondamente confusa.

Tra le cure che sto facendo per sedare la fibriomalgia, c'è anche una quantità blanda di laroxyl, un antidepressivo che, usato a queste dosi su chi non è depresso, può avere effetti collaterali come l'ansia o i pensieri negativi. Spero dipenda il larga parte da questo.

Confusa, ecco come mi sento.
E nessuno mi può aiutare, per adesso.

 
 
 
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Mi dispiace, oltre ad essere socialfobica, sono fondamentalmente un'asociale. La diffidenza è una caratteristica pregnante della mia personalità. Non sono tipa da quattro chiacchiere, o frasi smielate. Scrivo perché mi fa bene, tutto qui. Non m'interessa di fare nuove amicizie. Sono una persona molto indipendente, ma fragile. Molto fragile. E forse anche molto forte. Mi piacciono le cose vere della vita. Le emozioni, la schiettezza, odio la formalità e le prese di posizione. Il virtuale è solo un modo per fare il punto della situazione.
 
 
 

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