ECCOMI!
si dice che sbagliando s'impara...ma allora io sono ancora all'ABC
Creato da balliamosulmondo08 il 17/07/2008Se non vivi la tua vita essa ti punirà!
(ognuno ha la sua natura, il suo modo di essere: rispetta il tuo)
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IO SBAGLIO
Io sbaglio.
Sì, io sbaglio.
Io sono una che sbaglia.
Sì, mi si dirà: Tutti sbagliamo.
E invece.
Io sbaglio molto più di tutti gli altri, e se mi si venisse a proporre un elenco di errori, io son sicura che li ho commessi tutti, e se qualcuno mi dicesse che ha fatto un errore che io non ho fatto, io son sicuro, al cento per cento, che ho fatto anche quello, ma se anche fosse, che c’è qualcuno che ha fatto degli errori che io non ho fatto, ne dubito, ma se esiste quel qualcuno, sono certa che io ho sbagliato molto di più, e se anche fossi superata nel numero di errori, io sono sicura che ho sbagliato molto di più, e molto più profondamente.
Io sbaglio quando scelgo, mi trovo a fare una scelta e scelgo sempre la soluzione sbagliata (bella parola, soluzione, in questo frangente), e per non sbagliare, spesso non scelgo, e anche in questo, io sbaglio, ché la procrastinazione, ovvero lo scegliere di non scegliere, è uno dei miei errori più frequenti: il pensare che le cose e le situazioni si risolvano da sé è uno sbaglio e spesso è uno sbaglio che complica gli sbagli rendendoli sbagli più grandi.
Sbaglio facendo e sbaglio non facendo, sbaglio parlando e non parlando, scrivendo e non scrivendo e si potrebbe continuare questa tiritera usando qualsiasi verbo, tanti sono stati, sono e saranno i miei errori.
Io ci provo a non farne più, di errori, ma mi vengono lo stesso.
Non so mica com’è che mi capita.
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In Europa, i mesi piú gettonati per fare le vacanze rimangono luglio e agosto.
Perché, in caso contrario, si rischia, come dicono gli spagnoli di “estirar la pata” (allungare la gamba, ovvero morire), cosa che sarebbe molto meno divertente e molto piú definitiva. Ovviamente, uomo avvisato mezzo salvato qua non regge. Quando siamo “alla frutta” grande è il rischio di dover "den löffel abgebe" (gettare il cucchiao) come dicono i tedeschi. È dunque tempo di partire se non si vuole, esser ridotti a “casser sa pipe”(rompere la pipa). L’espressione funesta risalirebbe alle guerre napoleoniche: sul campo di battaglia si praticavano con frequenza le amputazioni a catena. E senza anestesia. Allora approfittate delle vacanze, della serie “back in the pink” (ritorno in forza). I WISH |
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