Creato da: artverka il 21/10/2003

oceanborn
  un viaggio nella felicità...

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Messaggio N° 49
 25 Giugno 2004 
 

Post N° 49

Continuo a credere che ci debba essere una specie di motore dell'universo... chiamatelo Dio o dategli una forma di equazione fisico-matematica, ma tutto quel che esiste un senso deve pur averlo... sinceramente ho smesso di cercarlo ed ho imparato a prendere l'esistenza per quel che è cercando di assaporarne i gusti più profondi, ma ogni tanto la domanda torna... la scienza dice che nulla si crea e nulla si distrugge e allora mi domando dove finisce il calore delle lacrime versate per un amore finito e in cosa si trasforma la forza e l'energia che sprigioniamo quando uno ne inizia??? Dove finisce la tenerezza di una nuova amicizia che solo a pensarci ti vengono i brividi (Amicizia...quella vera!!!) e dove finiscono le emozioni ed i sussulti che proviamo quotidianamente??? Dove finisce quel sentimento a metà fra commozione e partecipazione che proviamo leggendo i blog altrui e dove finiscono i miliardi di pensieri che hanno attraversato la nostra mente fino ad oggi??? Come dicevo ho smesso di cercare le risposte tanto tempo fa, ma le domande restano.... vorrei che potessimo vivere e rivivere mille volte per trovare delle risposte... spero solo che non tutto vada perduto!!! I pensieri, le emozioni, le istantanee di un istante o di una sensazione che le parole non sanno spiegare, i ricordi e quello che essi possono suscitare in noi... no...no... ci deve essere un motore dell'universo, tutto questo deve avere un senso...



 
  Inviato da artverka @ 00:06 COMMENTI: 2

Messaggio N° 48
 22 Giugno 2004 
 

Post N° 48

Se c'è una certezza nella vita è che tutti, prima o poi, dobbiamo morire.... magari detta così sembra cinismo allo stato puro, ma è una realtà ineluttabile per tutti e tutti, ciascuno a modo proprio, ci facciamo i conti nel corso della nostra esistenza, imparando ad accettare, anche se con riluttanza, questa certezza... certo ci sono tante cose in questo mondo che possono fare sì che questo fato si compia in maniera meno piacevole di quanto non sembri essere nell'ordine naturale delle cose, ma il dolore comunque è sempre per chi resta... ben altra cosa è invece la violazione della dignità umana, l'umiliazione della persona, l'annichilimento delle sue prerogative di essere umano... purtroppo chi lo subisce non ha nemmeno l'abbraccio liberatorio di una morte pietosa che lo sottragga alla sua infamante situazione, con la quale dovrà poi convivere per il tempo a venire... e così penso ai prigionieri di Abu Ghraib seviziati e torturati dai "liberatori, portatori di democrazia", penso a quello sciagurato coreano costretto ad implorare una telecamera dalla "resistenza" terrorista per il ritiro delle truppe; come potranno liberarsi mai da quello che hanno subito???? E penso ai milioni di bambini costretti da anni a convivere con le esplosioni, il sangue e la morte... certo è facile mascherarsi dietro alle parole... certamente la realtà di una guerra (che io grazie a Dio non ho mai conosciuto) è sicuramente oltre quello che le parole, mie o di chiunque altro, possa descrivere... eppure l'orrore della umiliazione delle persone esiste anche la dove non c'è una guerra... esiste nella vita di tutti i giorni, esiste ogni qual volta (e ahimé accade troppo spesso) un essere umano si senta di diritto superiore ad un altro e cede a quell'istinto barbaro di dimostrare e far valere la propria superiorità... gli antichi a mo' di catarsi di questo istinto bestiale avevano inventato i giochi gladiatorii... oggi accade nelle strade.... e spesso facciamo finta di non vederlo...



 
  Inviato da artverka @ 15:13 COMMENTI: 1

Messaggio N° 47
 21 Giugno 2004 
 

Post N° 47

E dopo un lungo peregrinare per le meravigliose città dell'Ukraina ed una puntatina in quel di Budapest eccomi qua.... periodo di lavoro intensissimo e senza la compagnia del mio fido pc... il tutto rigorosamente senza preavviso!!!! Sono successe tante cose in questi giorni... dopo un periodo piuttosto stentato in cui cominciavo a dubitare che il mio progetto lavorativo fosse un clamoroso buco nell'acqua, il mio lavoro è finalmente decollato... posso tirare un sospiro di sollievo anche se per un periodo di tempo limitato.... nel frattempo è anche successo che lo scrivere apertamente tutto quello che penso e che sento su questo blog abbia fatto si che per poco non ci rimettevo un'amica... eh si lo so... bisognerebbe pensare prima di scrivere di getto tutto quello che ci passa per la capa... il problema è che nella mia vita lavorativa passo ore a dire le cose come vanno dette e quando vanno dette, seguendo precise regole di etichetta e commerciali... quando posso essere me stesso scrivo di getto quello che penso e che sento... se mi dovessi mettere a pesare le parole non starei qui a scrivere!!!! Poi è successo anche che ci sono state le elezioni... tutti vincitori, o comunque nessuno sconfitto!!!! A me pare invece che gli elettori abbiano detto che sono stufi e che non credono più a niente e a nessuno di tutti questi cialtroni!!! E' un dato importantissimo e pericoloso (in sostanza meno della metà degli aventi diritto hanno eletto un parlamento europeo che dovrà guidarci in una fase delicatissima)... il risultato è che il sogno degli Stati uniti di Europa si allontana, lasciando posto ad una semplice unione finanziaria... che schifezza!!!! In Irak si continua a morire, ma l'importante è che l'esimio Bush, l'untuoso Berlusconi e l'ipocrita Blair abbiano trovato il modo di far cambiare il berretto ai militari laggiù... si ma il 30 giugno avranno la loro assoluta sovranità!!! Con uomini scelti dal rappresentante di Bush alla faccia di quello dell'ONU.... insomma, sono passati diversi giorni dall'ultima volta che mi sono messo a scrivere due righe qui e vedo, con rammarico, che non è cambiato proprio niente!!! Il mondo resta un posto meraviglioso e la vita un'esperienza unica... se non sei nato a Baghdad...



 
  Inviato da artverka @ 18:29 COMMENTI: 0

Messaggio N° 46
 4 Giugno 2004 
 

Post N° 46

La via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni... sono convinto che siano poche, pochissime le persone che fanno del male a qualcuno con la precisa intentzione e volontà di farlo; la maggior parte dei casi secondo me sono delle sviste, magari degli errori a cui si potrebbe trovare immediata soluzione se solo non si avesse tanta paura del giudizio altrui... certo a parole tutti diciamo che non ci interessa, che siamo noi stessi e che rifiutiamo di farci condizionare dal giudizio altrui... ma poi, nei fatti di tutti i giorni, in tutti quei piccoli gesti che compongono la nostra quotidianità (che è sempre unica, irripetibile ed eccezionale se ben ci pensiamo....altro che routine!!!) spesso e volentieri ci ritroviamo a fare (o a non fare) ed a dire (o a non dire) cose che, se ci riflettiamo bene sopra, non sono "nostre", ma che appartengono al comune modo di dire o di fare. Magari un istante dopo ce ne rendiamo conto, ma non sempre troviamo il coraggio di fare marcia indietro ed allora si crea la situazione più disastrosa che possa esistere... cominciamo a difendere quelle cose non nostre come se fossero davvero nostre!!! Ci infiliamo in un labirinto di frasi, di atteggiamenti e di azioni che ci portano sempre più lontano dal nostro vero modo di essere; ci inerpichiamo in sentieri impercorribili alla ricerca di spiegazioni e giustificazioni assoloutamente incomprensibili e non dovute (eh...la coda di paglia....); ci perdiamo in contraddizioni palesi ed assolutamente irriverenti della nostra dignità.
E la persona che ci sta di fronte, convinta, fino ad un istante fa, di conoscerci, magari stimarci ed apprezzarci comincia a chiedersi quale sia il nostro vero modo di essere.... e magari alla fine, di fronte agli spropositi ascoltati, sentendosi presa per il culo, ci manda a quel paese... solo allora un pensierino comincia a farsi strada nella zuccona e ci si comincia a chiedere ragione di quello che si è fatto e detto domandandosi se non sarebbe stato più giusto, più semplice e soprattutto meno dannoso dire semplicemente "scusa, mi sono sbagliato".... troppo difficile!!!!!!



 
  Inviato da artverka @ 13:25 COMMENTI: 4

Messaggio N° 45
 3 Giugno 2004 
 

Post N° 45

Ieri era il 2 giugno... in casa mia è sempre stata una giornata particolare... si perchè mio padre è un militare in pensione... certo un militare molto sui generis (non farebbe male ad una mosca...) ma un militare... ricordo quando era tenente io avevo più o meno 5-6 anni e la parata del 2 giugno era per lui un appuntamento fondamentale... nella sua divisa di gala, ricordo che si chiamava "diagonale" anche se non ho mai capito bene perché, con la fascia azzurra e con la spada luccicante con l'elsa rifinita in velluto e oro... e noi davati al nostro televisorone in bianco e nero (era un Voxon se non ricordo male....) a cercare di individuarlo in mezzo a quei figurini piccoli e sfocati... una volta (credo che all'epoca fosse già diventato capitano) lo inquadrarono, in piedi sulla jeepettina, tutto impettito, sciabola in alto nel saluto di fronte al Presidente della Repubblica che se non mi ricordo male era Leone... io come tutti i bambini vedevo quelle parate con occhi sgranati, meravigliato dalla potenza dei carri armati e dei vari mezzi che sfilavano senza nemmeno lontanamente capire allora che quelli eranto strumenti di morte... lo capii crescendo, quando diverse volte io e mio padre ci si trovò sui lati opposti delle barricate... come ad esempio ai tempi degli euromissili... ricordo che una volta chiesi perché uno come lui, così pacifico, avesse scelto di fare il militare... mi disse che ogni volta che lui vedeva la bandiera italiana non poteva trattenere come un brivido di emozione e rispetto ripensando a quelli, come suo padre, che avevano subito prima e combattuto poi il fascismo... nel rincorrere questi ricordi mi sono ritrovato ad inciampare sul fatto che allora quei mezzi in parata erano quasi dei giocattoli (o almeno così sembravano agli occhi della maggior parte delle persone) e la fanfara dei bersaglieri era motivo di gioia, di vitalità e di allegria, mentre oggi sono gli stessi mezzi che stanno sparando in varie parti del mondo a sostegno di una nuova forma di colonialismo politico e culturale e la fanfara è di quegli stessi bersaglieri che stanno facendo da bersagli, facendosi impallinare da gente disperata (troppo facile chiamarli tutti terroristi...) per difendere un regime che ormai lo stesso emissario dell'ONU ha chiamato dittatura americana... è per questo che forse oggi tanti italiani non provano più un brivido di emozione di fronte alla nostra bandiera, perché forse non rappresenta più la nostra storia, non simboleggia più ciò per cui i nostri nonni hanno combattutto e sono morti, ma soltanto un vessillo da tirare fuori se dovessimo vincere un europeo o un mondiale di calcio... meno male che tu sei in pensione papà...



 
  Inviato da artverka @ 11:54 COMMENTI: 0


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