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Post n°34 pubblicato il 07 Settembre 2010 da oderc_c
 

In genere non faccio pubblicità.

Primo perché il mio blog lo leggono talmente poche persone che la suddetta pubblicità porterebbe 4, 5 clienti al massimo.
E poi perché raramente so parlare SOLO bene di qualcosa.
Io vivo coi “ma” e coi “però”.
Grosso difetto.

Perciò mi affretto a parlarvi in maniera entusiasta di una cosa prima che la conoscenza più approfondita di essa mi porti inevitabilmente a vedere anche i suoi lati negativi

Se abitate a Milano o a Napoli segnatevi questo indirizzo:

                                                  www.humaniter.it

 

è una fondazione no profit che organizza corsi di ogni genere.

a Milano si trova vicino alla fermata metropolitana della linea gialla crocetta.
Paghi una quota annuale di 200€ e puoi fare fino a 10 corsi a tuo piacimento.
Si va dai corsi sulla cucina, al make up, al teatro, alle lingue, alla conoscenza di se, alla sessuologia, allo scultura, al giornalismo … e tanti altri.
Mi ci sono recata ieri pomeriggio con tutte le informazioni lette su internet nella testa.
In sala d’attesa ho incontrato una ragazza di trent’anni circa, le ho chiesto se fosse in fila, mi ha risposto di si.
Senza che nessuno glielo chiedesse ha iniziato a parlarmi della sua esperienza nella scuola, che frequenta da 4 anni.
Mi ha detto che ogni corso le ha dato qualcosa e l’ha arricchita in un modo diverso.
Mi ha detto che il personale è splendido, e gli insegnanti estremamente motivati.

Si è avvicinata a quel punto una volontaria, mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha riempito di sorrisi e carinerie. Mi ha fatto fare un giro delle aule, parlava della sua esperienza con una gioia e una grinta che mi veniva voglia di abbracciarla.

Poi è arrivato il mio turno in segreteria, e quel punto non avevo più dubbi: mi dovevo assolutamente iscrivere.
Scopro che il ragazzo dietro la scrivania è sardo, e ci siamo intrattenuti a parlare della nostalgia per la nostra terra.
Mi sono sentita a casa come non mai.

Ho prenotato subito due corsi, non di più per la mancanza di tempo materiale.

Sono uscita dalla sede contenta e soddisfatta.

Mi sono ricordata perché infondo amo così tanto questa città.

 
 
 

Quando č meglio tacere

Post n°33 pubblicato il 21 Agosto 2010 da oderc_c
 

Su Google Reader ci sono 162 post non letti.
Il numero cresce a vista d’occhio a dimostrare che si, sono solo io quella che non aggiorna periodicamente il blog, che dimostra incostanza ancora una volta, che si è allontanata dal fare una cosa che amava profondamente senza un evidente perché,
e poi sorrido perché si,
infondo ho sempre pensato che se non si ha niente di davvero interessante da dire, è sempre meglio tacere.

Mi dispiace per i bellissimi post che non riesco a leggere, sfoglio velocemente e con la velocità mi perdo tutto il gusto, la poesia, è uno sgarro a chi quei post li ha scritti con pazienza e li ha riletti decine di volte prima di pubblicarli.

Ci arriverò, promesso.

 

Questo tramonto è una tappa delle mie (brevi) ferie.
Che banale, un tramonto.
Ho voglia di essere banale, di pensieri leggeri e un po’ frivoli, sono appesantita.
Milano, mi pesa. Mi pesa il suo cielo e il suo odore e la sua aria snob,
mi pesa il non poterla vivere come la vorrei vivere, perché non posso economicamente permettermela.
Voglio stare in un posto dove posso alzarmi la mattina e dopo qualche minuto in auto e un po’ di tornanti, posso trovarmi davanti questa visione.
E non avere più niente da dire.
Che appunto, quando non si ha niente di interessante da dire, è meglio tacere.

Ma forse è solo il momento, passerà l’estate e verrà l’autunno e passeggiando per la vie del centro quel grigiore mi sembrerà dolcemente malinconico,
e allora mi ricorderò di quanto l’ho amata, questa città.
Di quanto infondo l’amerò sempre, anche quando mi sembrerà di no.

Lunedì torneranno le solite giornate, il solito ritmo, il solito.
Ci sono io, con il mio c’è qualcosa che non va ma non so dire cosa.
E poi c’è lui, che: vivere accanto a te mannaggia quanto è difficile.
Che ha vicino una donna (donna?) piena di dubbi, nodi irrisolti, complessi, incertezze, piccoli tormenti, perenne insoddisfazione,
ma che lo sceglierebbe altre cento, mille, un milione di volte.
Si avvicina così, quatto, lento, con quel respiro, quel calore,
mi sembra incredibile essere oggetto di tanto amore.

Incredibilmente, mi ama.

Allora cerco di prendermelo tutto questo amore,
lo accolgo cercando di sciogliermi anche se non sono mai stata brava a sciogliermi,
lo accolgo cercando di stare il più possibile in silenzio.
Che si sa, quando non si ha niente di interessante da dire, è sempre meglio tacere.

 
 
 

soliti aggiornamenti

Post n°32 pubblicato il 17 Giugno 2010 da oderc_c
 

La coppia del tram è tornata.
Solito orario, soliti posti a sedere.
Ma qualcosa è cambiato. Non si sfiorano più. Ognuno legge il suo giornale.
Lei non lo prende più sottobraccio… legge attenta il suo quotidiano.
Sembra più pallida.
Dietro di lui c’è un signore di mezza età che sbircia quel che c’è scritto.

Sono infelici?
Entrambi? Insieme?
L’infelicità è un ottimo collante...
Le persone infelici si legano tra loro sempre più di quelle felici.
E guardano disprezzanti i rapporti che le persone serene si costruiscono, li reputano superficiali, sciocchi, banali, mediocri.
Vedono qualcosa di incredibilmente compiacente nel malessere.
Come una forma di arte che in pochi possono capire.

Forse hanno ragione. Non so. Non mi interessa. Io voglio solo stare bene.

Non ho più molta voglia di scrivere.
Continuo a leggere, ma meno voracemente.
Le giornate passano veloci e morbide,
mi perdo e mi peso. Come sempre.


Sono tornata da una spettacolare Barcellona pochi giorni fa.
Altri odori e altri sapori e altri colori. Sono tornata a Milano e pioveva.
Non ha smesso un attimo, l’acqua s’è attaccata all’asfalto, testarda, determinata.

Avevo le ballerine bianche oggi,
mi sono bagnata tutta, mentre evitavo con cura le pozzanghere.
Mi sono distratta un attimo, non ho visto in che direzione andava la coppia del tram.

 
 
 

Tempo che passa cose che non cambiano

Post n°31 pubblicato il 04 Giugno 2010 da oderc_c
 
Tag: me, passato

L’altro giorno ero in erboristeria.

Mentre attendevo il mio turno, mi sono messa a annusare i vari profumi.

Sono stata attirata da una boccetta in particolare, mi piaceva il colore.

Senza neanche pensarci mi sono spruzzata un paio di volte, e subito l’odore mi ha investito, veloce e rapido come i miei ricordi e i miei pensieri.

 

Quel profumo. Quel maledetto profumo.

 

Che ci fa ancora sulla mia pelle? Che ci fai, ancora sulla mia pelle?

 

Volevo correre a casa, farmi una doccia.
Non riuscivo a muovermi, stavo lì, immobile, annusavo disperatamente il mio braccio, il mio polso. Sniffavo come una drogata aggrappandomi ai ricordi sempre più sbiaditi.

 

Quel maledetto profumo.

Il passato è così. per me, per tutti, forse.
Ti si attacca, ti entra dentro, non c’è niente che puoi fare.

Non te ne libererai mai.

 

Ho realizzato che i chissà come sarebbe stato sono i più difficili da digerire.

Pesa molto di più qualcosa che non si è mai vissuto fino in fondo che qualcosa andato a male.

 

 

 

Sono tornata a casa, ho lavato via ogni tua traccia.

E quando sono uscita dalla doccia ho notato che il suo beauty stava lì, sopra la lavatrice, aperto, gli oggetti dentro buttati alla rinfusa.

Ho provato un misto tra tenerezza e soffocamento,

una piccolissima invasione. Le sue cose mischiate alle mie.

Il passato che passa e il presente che si piazza e il futuro che ti viene incontro.

Nuove braccia che si sostituiscono alle vecchie, nuove parole, nuovo tono di voce, nuovi baci.

 

Solo un punto fermo: Io.

Io, con la mia solitudine irrisolta, con questa leggera inquietudine di fondo.

Io, e il baratro in cui cado certi giorni.

 

Baratro che non nessun uomo potrà mai capire, condividere.

Baratro da cui nessun uomo mi potrà mai salvare,

ieri come oggi.

Nessuno me lo potrà mai evitare, è solo mio.
Nessuno ci accederà mai, neanche lui.

 
 
 

Cavolo ...

Post n°30 pubblicato il 20 Maggio 2010 da oderc_c
 

Mi è venuto in mente,

mentre sedevo sul letto col pc sulle ginocchia,

mi è venuto in mente che è vero che certe cose non cambiano mai.

che mesi, anni fa, c’ero io, davanti a un foglio bianco, davanti a un pc,

a lasciare che la scrittura mi salvasse dalla “pazzia”,

e ci sono anche oggi. Ci sarò anche domani.

Forse è una delle poche certezze che ho nella vita.

 

Lui non fa mai domande. E se le fa, non approfondisce.

Non chiede lui, non chiede di questo blog,
di ciò che ero prima di incontrarlo, di quelli che mi sono stati vicino, del mio passato.

Alza le spalle, dice che si vede che non amo parlarne, che rispetta.

 

Io mi sento piccolissima. E vorrei sciogliermi.

Perché a me sembra di impazzire se penso al corpo che le sue mani hanno sfiorato prima delle mie, e alle promesse di amore eterno, all’impegno,
alla foga con cui avrà creduto in un’altra storia.

Mi sembra di impazzire dalla gelosia e mai sentimento ho giudicato più stupido;

marcisco lì, nei miei tormenti, nell’immaginare un suo passato in cui non c’ero e verso cui non ho nessun potere e non ci riesco, proprio non ci riesco, a far quelle cose che dicono tutti, di guardare il futuro e di credere e di assaporare e di godere delle cose belle.

 

vivo sentendo sempre l’odore della fine,

come se nella fine ci stessi più a mio agio, come se fosse più casa mia.

E ho pensato una frase così, un po’ esasperata,

ho pensato che non c’è amore che ci giunge, se infondo non vogliamo essere amati.

 

Poi mi guarda serio. Cupo.
Fa un lungo sospiro, mi fissa negli occhi e mi prende la mano, stretta, calda.

Dice che non sa più come dirmelo, che vuole stare con me.

Che è pazzo di me. Che mi devo fidare.

Fidati, dice.

 

Allora per un attimo provo a chiudere gli occhi e cadere tra le sue braccia.

Dimenticare per un attimo ex, fregature, amarezze, promesse non mantenute,

passati ingombranti, case condivise, catene millenarie, mancanze di equilibrio, isterismi e irrazionalità dei sentimenti, paure e pensieri,

dimenticare per un attimo e mentre cado me ne accorgo proprio che

cavolo, sono felice.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: oderc_c
Data di creazione: 18/11/2009
 

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