Creato da serenaisbornagain il 31/07/2014
Io voglio vivere.

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Post n°6 pubblicato il 19 Ottobre 2014 da serenaisbornagain
 

1.09.2014

Sento come se mi stessero accartocciando il cuore con un pugno di ferro. Fa male, malissimo, come fa male pensare che io penso tante cose belle su di te. Ti ho chiesto di uscire, mi hai detto che lavoravi, ma io so che sei con lei. E con lei non intendo la tua ragazza, ma la tua amante. Quindi, a me qual è lo spazio che rimane? Che posto occupo nella graduatoria del tuo vivere? A me spetta l'ultima fila, quella in cui non si hanno nemmeno le sedie per sedersi. Io sono quella del venerdì, quella che tu sai che ci sarà sempre, indipendentemente da quante volte puoi accartocciarle il cuore. E mi fa male pensare questo, è doloroso in relazione a cosa io penso di te. Ti guardo e vedo l'uomo che vorrei avere al mio fianco per il resto della vita. Vedo colui che vorrei sposare, colui che vorrei rivedere nei miei figli. Vedo l'uomo di cui sono innamorata incondizionatamente, al di fuori di ogni legge o costume. Già, perchè io è questo che provo per te. Potrebbero staccarmi il cuore quando sono con te, e aspettare che smetta di battere, ma io so che accanto a te batterebbe sempre. Vedo l'uomo con il quale vorrei giocare a carte tra sessant'anni, l'uomo che mi aspetta all'altare, l'uomo che non smetterei mai di amare. Sei convinto che l'amore non esista. Le persone si fidanzano, si amano, smettono di amarsi e continuano a stare insieme, perchè secondo te l'amore non esiste, passa, si trasforma in altre forme di affetto. Non è così invece, perchè l'amore esiste ed è la forza più potente che ci sia. E' il mio cuore che continuerebbe a battere, sia ora che tra cinquanta anni. Tu non lo hai mai provato, ma è bellissimo, sai? Tu non sai cosa voglia dire essere un vegetale ma continuare ad avere la speranza di vederti sotto casa a dirmi che tutto va bene. Non sai cosa significhi sentire che nel petto il cuore c'è, il cuore batte, il cuore brucia, si infiamma, esplode. Esplode e continua a battere, più forte di prima.

 

21.09.2014

''Primo giorno di scuola, a papà, fa questo effetto.''

 

27.09.2014

Day 1. Ti prego smettila, sparisci dalla mia vita, vattene come se tu non fossi mai esistito, mai nato e mai avessi incontrato me. Sei il mio piccolo infarto, la necrosi di una parte del mio cuore che mai più potrà salvarsi e rinascere. Che affare ironico, non credi?! Tu, per definizione, avresti dovuto salvarmi. Invece mi hai imprigionata, mi hai portata alla fermezza della decisione del mio non voler più essere. Ho il cuore morto per un pezzetto, sparisci, per favore.

 

30.09.2014

Day 2. Ti sei depositato sul fondo. Sei proprio difficile da mandare via, ti sei incrostato molto bene. Ho provato con disinfettanti, insetticidi, medicinali e alcool. Ho mangiato il veleno eppure rimani lì, a far gorgogliare il mio stomaco. Eppure adesso ho fame e non ho più paura ad ammatterlo; forse la voglia di vomitare tutte quelle farfalline tornerà, ma credo sia già un buon livello l'avere fame. Fame di vita e di belle cose, di ridere e conoscere bella gente. Oggi per la prima volta dopo un anno mi hanno detto che sono una persona dolce e sorridente; quindi, ti ripeto, disincrostati, perchè io non riesco a respirare, non riesco a respirare se resti.

 

2.10.2014

Day 3. Sì, me lo ricordo quel giorno. Era il mio secondo giorno di università ed avevo paura, e la paura mi faceva squillare in testa una vocina che mi diceva di darti buca. Ma non lo feci. L'immagine che ho più stampata nella mente sono i tuoi occhi, maliziosi come sempre e affamati. In quel periodo ero io il tuo cibo preferito, il tuo dolcetto, la tua 'zolletta di zucchero'. Eppure ero uno yogurt scaduto, da gettare via perchè tossico; tu hai saputo rimettere insieme tutti i pezzettini, ti sei curato di ogni parte con molta attenzione ed infine, improvvisamente, hai distrutto il mio cuore in frammenti ancora più piccoli, quasi impercettibili. E' proprio vero, chi ci salva ci ammazza, i nostri angeli sono anche i nostri carnefici, ciò che uccide non fortifica eccetera eccetera. Perchè scrivo ancora di te? Probabilmente ho bisogno di sentirmi ancora un po' tua, nonostante tu non sia mai stato mio. Il mio policeman, ti chiamavo. Ma sapevo che di mio c'era ben poco. Non smetterò mai di dirlo. Sei l'amore della mia vita, resterai sempre un po' a tormentare i miei pensieri. Ho paura che mi chiedano di te: non saprei raccontare cosa - o meglio, quanto - sei stato - e ancora sei - moderando i termini; non si può contenere all'interno di due parentesi un corpo e un'anima che tendono verso di te con così tanta veemenza; non si può dimenticarti; non si può lasciarti andare. Sei indelebile. Sei l'amore della mia vita. Sei la mia persona.

 

2.10.2014

Day 4. Non ne vale più la pena per nessuno, se non per me. Credo che per essere indipendenti bisogni capire il valore che si possiede: l'accettarsi così come si è, il rispondere grazie ai complimenti, il credere in sè stessi. Ed io ci sono arrivata.

 

3.10.2014

Il mio ex non mi ha regalato una fedina, ma un diamante. Un diamante solo per me; forse era uno zircone, non so, ma ricordo che brillava per tutta l'aula e che tutte le mie compagne lo invidiavano. Invidiavano il fatto che io avessi un fidanzato come lui, che mi amasse così tanto... invidiavano la mia storia d'amore. Lui mi amava, amava in me ogni riccio, ogni capello fuori posto, ogni difetto ed ogni pregio. Lui amava me non come se fossi quanto di più prezioso al mondo, ma in quanto ero io. Lui amava me, non l'idea che gli altri avevano della mia persona.

 

8.10.2014

Day 0. Sei qui, e qui resterai per sempre. Non voglio dire che resterl attaccata al passato, solo che ormai sei una parte di me, o meglio, sei la parte più bella che ho. Non lo sai, ma tu mi hai insegnato cosa voglia dire essere innamorati, cosa cerco nella vita, che sia un uomo o una passione. Voglio dire che sei stato l'emozione più potente che ha pervaso il mio corpo, mi hai insegnato a brillare, ad essere il sole. Mi hai insegnato cosa significhi avere un odore addosso e non volerselo lavare, cosa significhi avere due occhi fissi in mente a far scalpitare il cuore, cosa significhi essere sfiorata, essere presa e cambiata. Ti ho amato, ti amo, e ti amerò per sempre, a modo mio.

 

19.10.2014

Penso di essere rimasta una delle poche persone a credere nell'amore ormai. L'amore non è la presenza di una persona accanto, non è la necessità di un punto di riferimento. Non è nemmeno il fare sesso che lo definisce tale, non è l'attrazione fisica. Non si parla di stare bene, ma, al contrario, di stare proprio male. Si parla di fare l'amore con gli occhi, di uno sguardo per crollare, di una parola per morire. E' un brivido incontrollabile, un impulso che ha origine da una qualche parte nel corpo e che pervade ogni cellula; non si tratta di equilibrio, ma di instabilità: come dice la legge della vita, una cellula che ha tutte le reazioni all'equilibrio è una cellula morta. Io credo in tutto questo. Credo fortemente che ci sia qualcuno per ciascuno sulla terra, e che quel qualcuno lo si incontri una sola volta nella vita: il resto è solo sopravvivenza, solo opportunità per non trovarsi soli alla soglia dell'al di là. Ma l'ombra e l'impronta di quel qualcuno, se è amore, resterà per sempre a farti compagnia, come una candela che non si spegne mai e che sempre ricorda che, almeno una volta nella vita, siamo stati vivi, e non semplici superstiti.

 

 
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Post n°5 pubblicato il 08 Settembre 2014 da serenaisbornagain
 

All I want is nothing more

to hear you knocking at my door


Ho sempre sperato di trovarti sotto casa, un giorno, o una sera, sempre. Speravo continuamente che tornando da ballare, o da un viaggio, o dall'università, ti avrei trovato sotto casa mia con una scatola di cioccolatini e che mi avresti detto 'mangia, amore, adesso ci sono io con te, sei bellissima così ed io voglio stare con te'. Speravo anche solo di trovarti sotto casa senza che avessimo fissato anche solo per fumare una sigaretta, o che ne so, per parlare un po', o per fare quello che facevamo sempre quando stavamo insieme. Ed è proprio questa maledetta speranza che mi ha fatto stringere i pugni e correre questa corsa che niente di buono avrebbe portato, alla fine. La speranza è l'ultima a morire, dicono, ma io penso che sia proprio lei che ti fa morire.

 

'cause if I could see your face once more,

I could die as a happy man I'm sure

 

So che avrò bisogno di tanta forza per portare avanti questa mia decisione, la decisione che io voglio diventare un cardiochirurgo. Io ce la farò, ma devo tagliarti fuori amore mio, devo usare un bisturi per toglierti dalla mia persona. Sei stato la mia medicina e allo stesso tempo la mia malattia, una chemioterapia, in metafora. Mi hai salvata e mi hai uccisa milioni di volte, con quei tuoi occhi mi hai fatto toccare il cielo e mi hai fatto cascare a terra e frantumare tutte le ossa, ossa che riuscivi a risaldare con uno sguardo. E infatti è proprio questo ciò di cui ho paura, i tuoi occhi: anzi no: il tuo viso, il tuo meraviglioso viso. E no, non lo voglio rivedere, o meglio... Il mio corpo si ribella, tutti i miei organi scalciano perchè hanno bisogno di te, ma questa volta il mio cervello riuscirà a comandare. Io non devo rivederti. Io non devo rivederti. Io non devo rivederti.

 

when you said your last goodbye

I died a little bit inside

I lay in tears in bed all night

alone without you by my side

 

Me la ricordo sai, quella sera. Mi ricordo di come mi hai detto 'mi sposo' e di come io non ho battuto ciglio, di come io non ho mosso un muscolo ma ho forzato il mio sorriso a rimanere proprio lì, esattamente come era. E mi ricordo che il mio intestino, la mia milza, il mio pancreas, i miei reni e tutti gli altri miei organi si sono arrestati per un pochino. Mi ricordo che il mio cuore ha smesso di battere per un pochino, mi ricordo come mi hai guardata, mi ricordo il mio delirio e... te l'ho detto, ho una memoria imbattibile, ma... al diavolo, come puoi non accorgerti che sono morta dentro?? Come puoi non accorgerti che sono innamorata di te?? Che ti accetterei sempre e per sempre e che lei ti conosce, e da anni, ma io conosco la tua parte cattiva, perchè amo anche quella?? Come fai??

 

but if you loved me

why did you leave me?

 

[...]. IO MI CHIEDO PERCHE', PERCHE' NON MI HAI CHIESTO DI FERMARMI. PERCHE', PERCHE' MI HAI FATTO QUESTO? IO AVREI FATTO UNA PASSEGGIATA SUL SOLE PER VEDERTI FELICE. IO HO PERSO TUTTO PER TE, HO PERSO ME STESSA E SE POTESSI AVERE TE NON RIVORREI ME. TI ODIO, NON SI FA INNAMORARE UNA PERSONA PER POI UCCIDERLA LENTAMENTE. TI ODIO. TI ODIO, LO CAPISCI?

 

take my body

take my body

 

E per non parlare di tutte le volte in cui ti ho pregato di usarmi come un oggetto. Ti ho pregato e ti ho pure ringraziato, sì, bravo tesoro, hai fatto un bel lavoro. 'Sì, sto bene, tranquillo'. E invece no, non stavo bene, e tu lo sapevi benissimo.

 

All I want is

All I need is

To find somebody

I'll find somebody

Like you

 

Nonostante tutto ciò, viaggerò col tuo fantasmino accanto alla mia spalla per un bel po'. Cercherò la tua ignoranza in ogni buon cristo che incontrerò, chiederò ad ogni bravo ragazzo a cui piaccio davvero di baciarmi sul collo, sul lato destro, ogni qualvolta metterano la nostra canzone. Cercherò le emozioni che tu e solo tu mi hai fatto provare e mi vendicherò, sarò io la cattiva, sarò io colei che si divertirà a fare male. Hai creato un mostro, ma ricorda: tu partivi dall'essere già un mostro - un mostro che io amo, come ti ho detto -, io parto dall'essere stata una persona sensibile, con lo spirito dell' 'aiutiamo il più debole, siamo amici di colui che resta solo, salviamo le anime in pena', parto dall'essere una buona persona alla quale è stato inflitto l'inferno. Quindi sarò spietata, e la colpa sarà tua.

 

'cause you brought out the best of me

a part of me I'd never seen

you took my soul wiped it clean

our love was made for movie screens

 

Scusa per lo sfogo precedente. Okay, ti lascio me. Ti lascio tutta la bontà e la bellezza della quale mi hai privato e che anzi mi hai rubato. Tutto tuo, fanne buon uso. E da brava masochista quale sono, ti auguro di usare tutto ciò che incosciamente ti ho insegnato per vivere al meglio la tua vita. Trasmetti ai tuoi figli la determinazione che io avevo nel raggiungere i miei obiettivi, l'allegria che io avevo nel tirare su il morale a coloro che stanno male, la dolcezza che avevo nel preoccuparmi per te. Trasmetti la gioia, l'ingenuità, la bontà. Te l'ho detto, fanne buon uso.

 

But if you loved me

Why did you leave me

take my body

take my body

all I want is

all I need is

to find somebody

like you

 



 
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Post n°4 pubblicato il 27 Agosto 2014 da serenaisbornagain
 

E adesso mi sento come se avessi fatto una corsa estenuante il cui premio per il primo posto è la sconfitta. E’ stata una corsa nella quale ho combattuto contro l’universo intero, mi sono messa contro la mia famiglia, le mie amiche di sempre, i miei stessi obiettivi di vita. Il tutto perché tu mi facevi sentire viva, ma la realtà è ben altra: la realtà è che tu hai succhiato tutta la vita che c’era in me. Mi hai resa un oggetto, giorno dopo giorno, mi hai usato e mi rendo conto che spesso sono stata io a pregarti di farlo. Tu sei stato il carnefice ed io la complice, io ho permesso tutto questo. Adesso mi sento come una scatola vuota, privata di tutto quel che di bello poteva esserci in me. Mi sento priva di desideri, priva di aspettative, priva di voglia di mettersi in gioco e di assaporare il gusto della vita, della semplicità. Vivo le mie giornate passivamente; niente può toccarmi perché non si può toccare il niente.



 
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Post n°3 pubblicato il 03 Agosto 2014 da serenaisbornagain
 

Caro amore,

oggi è il tre di agosto, 2014. Sono qui a scriverti una lettera che ti darò solo l'ultimo giorno in cui potrò stare con te. Spesso nella vita siamo costretti a fare delle scelte dettate dalla legge, dal buon costume, dalla famiglia... Siamo schiavi della società, siamo obbligati a studiare, a lavorare, a sposarsi e ad avere dei figli, non possiamo vivere la vita che vogliamo vivere. Siamo bloccati dietro le sbarre dell' "è giusto così, è così che deve essere". Siamo sommersi fino al collo in una battaglia che sappiamo di non poter vincere, e per la quale non abbiamo la forza di combattere.

Mi viene spontaneo chiedermi, allora, cosa significhi la parola 'amore'. Non è forse ciò che manda avanti il mondo dai tempi di Adamo ed Eva? Non è forse ciò di cui scrivono da sempre i poeti? Come sarebbe andata se Dante avesse potuto avere la sua cara Beatrice?

Io ti consiglio di anteporre la tua vita avanti al tutto. Anteponi il tuo cuore, non quello che gli altri vorrebbero che tu facessi. Vivi la tua vita come vuoi viverla. Ama, balla, piangi, dormi... Non ti precludere la bellezza del beneficio del dubbio, non ti fissare sull'impossibilità del cambiare il disegno di vita che gli altri hanno deciso per te. E' la tua vita, è il tuo cuore.

Io sono qui, accanto a te, da un anno circa. Ho deciso io di farti da cuscinetto, e se tu mi avessi lasciato la possibilità ti avrei fatto vedere che il mondo è bello perchè un giorno, alle cinque del pomeriggio, un quadro casca e tu decidi che non vuoi più stare con quel ragazzo, oppure decidi che ci vuoi stare. Capisci? Decidi, scegli. E' cosa risaputa che la vita è fatta di scelte, di percorsi da seguire ma che spesso si ingarbugliano... Il quadro casca e tu decidi che non è più a destra che vuoi andare ma a sinistra, scegli di camminare anzichè di correre.

Reclama la tua vita. Vivi, amore, vivi.

 


 
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Preghiera per uno che si è perso, e dunque, a dirla tutta, preghiera per me.

Post n°2 pubblicato il 31 Luglio 2014 da serenaisbornagain
 

Signore Buon Dio
abbiate pazienza
son di nuovo io.

Dunque, qui le cose
vanno bene,
chi più chi meno,
ci si arrangia,
in pratica,
si trova poi sempre il modo
il modo di cavarsela,
voi mi capite,
insomma, il problema non è questo.
Il problema sarebbe un altro,
se avete la pazienza di ascoltare
di ascoltarmi
di.
Il problema è questa strada
bella strada
questa strada che corre
e scorre
e soccorre
ma non corre diritta
come potrebbe
e nemmeno storta
come saprebbe
no.
Curiosamente,
Si disfa.
Credetemi
(per una volta credete voi a me)
si disfa.
Dovendo riassumere dovendo,
se ne va
un po’ di qua
e un po’ di là
presa
da improvvisa
libertà.
Chissà.
Adesso, non per sminuire, ma dovrei spiegarvi questa cosa, che è cosa da uomini, e non è cosa da Dio, di quando la strada che si ha davanti si disfa, si perde, si sgrana, si eclissa, non so se avete presente, ma è facile che non abbiate presente, è una cosa da uomini, in generale, perdersi. Non è roba da Voi. Bisogna che abbiate pazienza e mi lasciate spiegare. Faccenda di un attimo. Innanzitutto non dovete farvi fuorviare dal fatto che, tecnicamente parlando, non si può negarlo, questa strada che corre scorre soccorre, sotto le ruote di questa carrozza, effettivamente, volendo attenersi ai fatti, non si disfa affatto. Tecnicamente parlando. Continua diritta, senza esitazioni, neanche un timido bivio, niente. Dritta come un fuso. Lo vedo da me. Ma il problema, lasciatevelo dire, non sta qui. Non è di questa strada, fatta di terra e polvere e sassi, che stiamo parlando. La strada in questione è un’altra. E corre non fuori, ma dentro. Qui dentro. Non so se avete presente: la mia strada. Ne hanno tutti una, lo saprete anche voi, che, tra l’altro, non siete estraneo al progetto di questa macchina che siamo, tutti quanti, ognuno a modo suo. Una strada dentro, ce l’hanno tutti, cosa che facilita, per lo più, l’incombenza di questo viaggio nostro, e solo raramente, la complica. Adesso è uno di quei momenti che la complica. Volendo riassumere volendo, è quella strada, quella dentro, che si disfa, si è disfatta, benedetta, non c’è piu. Succede. Credetemi. E non è una cosa piacevole.
No.
Io credo
sia stato,
Signore Buon Dio,
sia stato
io credo
il mare.
Il mare
confonde le onde
i pensieri
i velieri
la mente ti mente improvvisamente
e le strade
che c’erano ieri
non sono più niente.
Tanto che credo,
io credo,
che quella vostra trovata
del diluvio universale
sia stata
in effetti
una trovata geniale.
Perché
a voler
trovare
un castigo
mi chiedo
se qualcosa di meglio
si poteva inventare
che lasciare un povero cristo
da solo
in mezzo a quel mare.
Neanche una spiaggia.
Niente.
Uno scoglio.
Un relitto derelitto.
Neanche quello.
Non un segno
per capire da
che parte
andare
per andarci a morire.
Allora vedete,
Signore Buon Dio,
il mare
è una specie
di piccolo
diluvio universale.
Da camera.
State li,
passeggiate
guardate
respirate
conversate
lo spiate,
da riva, s’intende,
e quello intanto
vi prende
i pensieri di pietra
che erano
strada
certezza
destino
e in cambio
regala
veli
che ti ondeggiano in testa
come la danza
di una donna
che ti farà
impazzire.
Scusate la metafora.
Ma non è facile spiegare
com’è che non hai più risposte
a furia di guardare il mare.
Così adesso, volendo riassumere volendo, il problema è questo, che ho tante strade intorno e nessuna dentro, anzi a voler essere precisi, nessuna dentro e quattro intorno. Quattro. Prima: me ne torno indietro da Elisewin e me ne rimango lì, con lei, che poi era anche la ragione prima, se vogliamo, di questo mio andare. Seconda: continuo così e vado alla locanda Almayer, che non è un posto perfettamente sano, stante la vicinanza pericolosa col mare, ma che anche è un posto da non crederci tanto è bello, e quieto, e leggero, e struggente, e finale. Terza: proseguo diritto, non giro verso la locanda, e me ne torno dal barone, a Carewall, che mi aspetta, e poi tutto sommato la mia casa è lì, e quello è il mio posto. Era, quantomeno. Quarta: pianto tutto, mi tolgo questo abito nero e triste, scelgo un’altra strada qualsiasi, imparo un lavoro, sposo una donna spiritosa e non bellissima, faccio qualche figlio,
invecchio e alla fine muoio, con il vostro perdono, sereno e stanco, come un cristiano qualsiasi. Come vedete non è che io non abbia le idee chiare, le ho chiarissime ma solo fino a un certo punto della questione. So perfettamente qual’è la domanda. E la risposta che mi manca. Corre, questa carrozza, e io non so dove. Penso alla risposta, e nella mia mente diventa buio.
Così
questo buio
io lo prendo
e lo metto
nelle vostre
mani.
E vi chiedo
Signore Buon Dio
di tenerlo con voi
un’ora soltanto
tenervelo in mano
quel tanto che basta
per scioglierne il nero
per sciogliere il male
che fa nella testa
quel buio
e nel cuore
quel nero,
vorreste?
Potreste
anche solo
chinarvi
guardarlo
sorriderne
aprirlo
rubargli
una luce
e lasciarlo cadere
che tanto
a trovarlo
ci penso poi io
a vedere
dov’è.
Una cosa da nulla
per voi,
così grande
per me.
Mi ascoltate
Signore Buon Dio?
Non è chiedervi tanto
chiedervi se.
Non è offesa
sperare che voi.
Non è sciocco
illudersi di.
E’ poi solo una preghiera,
che è un modo di scrivere
il profumo dell’attesa.
Scrivete voi,
dove volete,
il sentiero
che ho perduto.
Basta un segno,
qualcosa,
un graffio
leggero
sul vetro
di questi occhi
che guardano
senza vedere,
io lo vedrò.
Scrivete
sul mondo
una sola parola
scritta per me,
la
leggerò.
Sfiorate
un istante
di questo silenzio,
lo sentirò.
Non abbiate paura,
io non ne ho.

E scivoli via
questa preghiera
con la forza delle parole
oltre la gabbia del mondo
fino a chissà dove.
Amen.


 
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