Un pò più a Sud

Post n°38 pubblicato il 10 Settembre 2008 da OrsoPolare0
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Terra dove finisce la terra, dove inizia il mare blu cobalto, verde, turchese a contrastare la sabbia,  le pietre, gli ulivi, i sassi, com'è il contrasto di chi vive di quella terra e gode di quel mare...o viceversa. Dove il vento soffia forte e soffia piano sempre leggero a veicolare odori che non conosco e che avverto puliti,  forti e gradevoli, di piante e di fiori lontani da me da dargli un nome certo. Il silenzio è sempre intenso, strappato da un latrare di un cane come fosse un leone o dall'incontro tra due sconosciuti che sembrano venti. Il cibo è nella teoria e nella pratica sempre, con i suoi profumi e i suoi sapori di mare e di terra senza fronzoli, decisi, vividi....e il vino, tanto, antico, fa gioire molto durante e dopo, prima che inizi il sonno solenne del pomeriggio interrotto dal solito cane. Terra di contraddizioni, di architettura sbagliata e, fortunatamente, a volte non finita, di parole incomprensibili, di gesti caricati, di risa un pò più vere e sorrisi sinceri. Terra di chi ti vuol bene tanto e di chi non conosce sentimento. I miei occhi non sono stati mai stanchi tra i suoi colori, la mia pelle arsa da sole, sale e incendi...

è la sua terra, della mia donna.

 
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Spazio fratto Tempo

Post n°37 pubblicato il 24 Giugno 2008 da OrsoPolare0

Non ho avuto tempo...non in senso stretto,  di spazio tra un avvenimento e un altro, ma di tempo per esserci come dovrei. Non posso andare in chiesa in costume da bagno, non posso mangiare se poco prima ho vomitato...c'è un filo costante di attività tra me e il mio lavoro anche quando sono altrove, a riposo o in compagnia, seduto o sudato. Per carità, amo il mio lavoro ed è già molto, ma mi sto accorgendo che non sono più bravo come una volta a cercarmi l'angolo, lo spiraglio, lo scarico e mi accorgo sempre più tardi che sto cambiando. Ieri ho messo in piedi il cavalletto e ho pensato ad una tela bianca e ad un infinità di colori per quindici minuti circa, dieci anni fa sarei uscito a comprare tela e colori. Le scale, i riff, le ballate con la chitarra vorrei provarle sempre fino a cinque minuti prima di averla di fronte mentre prima la mettevo anche nel cofano della mia macchina. Avrei scritto tante altre cose prima di questo post ma non ho più ritrovato l'istinto...forse è tutto normale, si cambia pelle, il tempo è sempre più silenzioso, il modo di vedere le cose trovano percorsi e sfoghi alternativi ma quella strana sensazione che può bastare anche una sola semplice distrazione non la mando proprio giù.

Per il resto tutto bene.

 
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TRA MISERIA E SFORTUNA

Post n°36 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da OrsoPolare0
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Era l'anno 2000. Tante aspettative, speranze, ideologie per il terzo millennio che entrava…e l'unica paura era il black-out informatico.....se ne fosse bloccato uno accidenti! Ma io avevo un solo pensiero, unico, fisso al 4 0 6 febbraio, non ricordo, primo giorno di Servizio Civile. Un servizio Civile è un servizio Civile, sai che parti e che devi passare quei dieci mesi a fare cose più o meno utili, sai che sarai impegnato mezza giornata e che la sera torni a casa. Queste cose le sapevo e stavo tranquillo…finchè non giunse l’ora della destinazione. Sorveglianza Sanitaria mobile al Campo nomadi Casilino 900, Roma.

Camper sanitario con autista, assistenze sociale, medico e sottoscritto. Ricordo il primo giorno che non dimenticherò mai. Il camper che entra nel campo, vigili urbani all’ingresso di una strada di terra, fango e buche. Le facce ai lati che seguivano il camper  entrare lento, le baracche (kampine) una sull’altra a gruppi di varia grandezza costruite in lamiera, eternit (amianto) avanzato da chissà dove, compensato, teloni plastificati, roulotte monolocalizzate. Era (ed è) tutto sistemato in una vasta area con strade che uniscono i cumuli di baracche…avete presente le colline toscane con i borghi e frazioni? proprio così, leggermente peggio! E poi ho visto altre cose, mi rimangono svariate foto in testa dei volti di una sofferenza lontana dal nostro mondo, i loro indumenti sudici e la loro arroganza, la loro puzza e gli ori pendenti, lacrime e festa, disperazione e orgoglio, vigliaccheria e gentilezza. Contraddizioni infinite in un posto senza tempo, “un pozzo di piscio e cemento”, un posto di gente senza storia che sia scritta o da vivere a “saper leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura”.  Rimasi 10 minuti senza parlare.

Conobbi molti di loro e cominciai a fidarmi di qualcuno, della minoranza a dire il vero. Passavano alla visita e facevano la fila prima di andare a “lavorare”, i più ricchi erano gli spacciatori e i ricettatori mentre i più poveri, la maggioranza, erano i mendicanti e i lavavetri che per la maggior parte erano schiavizzati in un giro gestito da organizzazioni……Vabè ma questo è solo un ricordo…..e allora mi viene in mente san Giorgio di Maggio, il loro banchetto tra carne, vino, musica e i loro sorrisi, le loro grida…e mi tornano in mente due bimbi, Senad e Tarabas, due facce di una simpatia allucinante che venivano quasi tutti i giorni a trovare la carovana per qualche caramella, cioccolatino o per qualche sorriso….come rideva Senad quando mettevo il fonendoscopio all’orecchio e lo minacciavo con facce buffe, rideva da crepargli il cuore. Chissà cosa fa adesso?…forse cerca il suo futuro in un appartamento di non sua proprietà, forse tende la mano per strada o forse è entrato nel giro giusto…certo non saprei nemmeno cosa augurargli. Mi piace pensare che, comunque, se la passi bene.

 
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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 30 Novembre 2007 da OrsoPolare0
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Inserisco una poesia che amo, una di quelle rare poesie in cui mi sento preso in causa senza esserne il protagonista positivo.

"E se non puoi la vita che desideri"

E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro
in balia del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.

Costantinos Kavafis

 
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Ricordo Enzo Biagi perchè si lascia ricordare

Post n°34 pubblicato il 09 Novembre 2007 da OrsoPolare0

"Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino." 

Grazie ancora, lo so lo ricordiamo sempre in queste occasioni ma è sempre così, si ringrazia sempre quando qualcuno va via, quando quel qualcuno ti lascia qualcosa, come te che ci hai lasciato un ricordo....il ricordo del senso di libertà in tutte le tue domande, il ricordo del rispetto per l'interlocutore ma allo stresso modo del rispetto dell'ascoltatore, il ricordo della parola semplice sempre fluida dove erano solo gli aneddoti e qualche breve racconto a celare un opinione, il ricordo di uno degli ultimi "socialisti" dove socialismo è giustizia e progresso sociale, il ricordo dei suoi occhiali e dei suoi gilet, il ricordo di un uomo che ha lasciato chi aveva ancora molto bisogno di uomini come lui....tutti noi. Grazie ancora, rileggerò "un anno una vita" tra qualche mese dopo aver digerito la commozione, per metabolizzare una perdita che è risultata soggettivamente più grande di quanto pensassi.

"Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare."

Ciao Enzo Biagi, il Giornalista.

 
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Quest'altro anno giocherò con la maglia numero 7 

Post n°33 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da OrsoPolare0
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Sono tornato in campo, guardo e riguardo il borsone, le scarpe nuove tirate a lucido che prendono e rimandano i riflessi delle luci artificiali della sera, le fasce muscolari, i parastinchi, risento l'odore delle pomate camuffate al mentolo che danno un aria diversa e un profumo meno sgradevole al testosteronico spogliatoio, risento il rumore dei tacchetti ai piedi prima di calpestare il rettangolo, rivedo ancora gli altri dieci vestiti uguali a te pronti a difendere qualcosa, nulla o tutto, tutti diversi per carattere, per caratteristiche tecnico-tattiche, fisiche e comportamentali, tutti straordinariamente diversi per classe sociale, cultura, bellezza ma tutti straordinariamente uguali in quel paio d’ore passate insieme….strana euforia, che va oltre la razionalità, oltre le inevitabili contratture e i dolori postumi, oltre gli impegni e la stanchezza perché il richiamo viene da lontano, è forte su tutto, come da una memoria prenatale. E poi la palla rotola davanti a te, la vedi con le mille traiettorie da definire e calcolare perché anche un solo effetto può cambiare il risultato, ti regala un nugolo di sensazioni proporzionali al risultato della tua giocata e molto spesso al risultato della giocata di un tuo compagno. Comincia a tornare la confidenza con quel oggetto trascurato per troppo tempo, mi fa dimenticare tutto, vedo solo lui e comincio a rivedermi anche in mezzo al quel rettangolo e non solo nella vita di tutti giorni, tra passaggi, finte, lanci, contrasti, falli, imprecazioni, tiri, sempre con il fiato corto e con il sudore più abbandonante di un tempo. Non ci sono spiegazioni neanche qui, non ne trovo, troppi mi hanno chiesto di lasciare le scarpe al chiodo ma non li sento, ormai le ho riprese, ancora per due o tre anni promesso….non ho detto nulla a loro per imbarazzo o per riservatezza ma vorrei dirglielo che lì in mezzo “quando il trucco mi riesce non penso più a niente”.

 
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USCENDO DA ROMA

Post n°32 pubblicato il 09 Luglio 2007 da OrsoPolare0
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E’ mattina presto, esco di casa, profumo intenso di pino e cipresso da
villa Ada, eh già! la zona è chic, di fighetti dico a volte. Lascio lei che si
è alzata solo per me, assonnata ha preparato il caffè..”non ho sonno” , abbiamo
parlato molto, ci siamo detti tanto e la mattina serve solo per partire, mi
bacia e l’abbraccio....devo tagliare nuovamente in due l’Italia, occhiali per
coprire il sonno e quel poco di sole che si accinge a spegnere le luci della
città…Fantastico, è l’ennesima volta che esco da Roma di mattina presto quando
la maggior parte delle persone dorme ancora e mi rimane sempre quella stessa
sensazione di stupore, l’alba che la contorna, le luci della città sembrano
stelle, un colore giallo sfocato delimita i palazzi, gli alberi secolari e ogni
vicolo, ogni scorcio, che rimane unico e che cerchi sempre tutte le volte che
passi, sembra tutto studiato, pensato per farti dire sempre “a presto”.
L’autostrada e il casello interrompono tutto, la A25 e poi la A14 calmano lo stupore, sono percorsi obbligati ma, in
fondo, ugualmente simpatici, collegano i miei mondi, è una zona franca, tutto è
lecito (a parte l’imprudenza e il limite di velocità), sembra il tempo che
passa tra un avvenimento e l’altro, sembra il pensiero prima del fare.
Ripenso ai miei giorni trascorsi, mi porto dentro un turbine di sensazioni, di emozioni,
mi sono scontrato con me stesso, con quello che sono e ancora una volta ho
scoperto nuove sfaccettature, nuovi angoli. In compenso mi sento carico, sono
pronto, ho sempre pagato i miei conti e continuerò a farlo, ci saranno nuove partite
da giocare e voglio giocarle tutte con i miei occhi, le mie mani, le mie gambe
e il mio sudore….ma gioco solo dove c’è partita, dove c’è un campo e un
risultato da raggiungere...perché tutto quello che mi accadrà dovrà dipendere
anche da me, sempre! Intanto dal CD Vasco canta “..e va bene così, senza parole…”…..per fortuna che ci sono gli autogrill dove si può fare pipì.

 
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I miei libri (per gioco)

Post n°31 pubblicato il 05 Giugno 2007 da OrsoPolare0

ilmondodiAle mi ha chiamato in causa....ma non potevi farti i cavoli tuoi?....ma no!! Ale è una persona eccellente, non posso rifiutare, scriverò dei miei 5 libri preferiti anche se ne avessi letti 4.....mah....vediamo un pò.....non andiamo per ordine di importanza:

1) La luna e i falò (Pavese)- per il ricordo, il passato, le radici....come lo dice è come lo vive.

2) Oceano mare (Baricco) - straordinaria magia di personaggi e luoghi...e poi quel mare che può essere dipinto solo con acqua di mare.

3) Chiedi alla polvere (John Fante) - Crudo, duro, ironico, reale...è come se me l'avesse raccontato seduti in un tavolino davanti ad una bottiglia di vino rosso....Fante, scusa il ritardo.

4) Le novelle della Pescara (D'Annunzio) - per campanilismo?? forse, ma è stato fantastico sentire di persone che hanno calpestato le mie stesse vie cent'anni prima di me con un fare così diverso.

5) Un'ombra fuggitiva di piacere (Konstantinos Kavafis) - E chi lo conosceva??!! Scoperto per un caso e grazie ad una persona molto speciale...sono poesie, sono solo poesie, a volte quasi incomprensibili...ma possono vibrare!

Grazie Ale.....non saprei chi invitare visto che quei pochi che conosco  sono già in gioco.

Provo a chiamare, se dovessero nuovamente passare di qui:

- Krimdgl

- Puce76

 
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MIO PADRE DICE SEMPRE COSE CHE AVVENGONO DOPO QUINDICI ANNI

Post n°30 pubblicato il 16 Maggio 2007 da OrsoPolare0

Un giorno mio padre mi disse, parlando delle donne, "un giorno farai l'amore con il loro cervello". Non riuscivo ad immaginare e a capire come si potesse aprire la calotta cranica e lasciai cadere la cosa.....è passato del tempo e gradualmente ho capito fino alla certezza che sei sempre più attratto da quel sistema, in verità molto complesso nelle donne, che coordina gambe, glutei, fianchi, bocca, pensieri. Far l'Amore col loro modo di essere, effettivamente, si è rivelato più appagante se non prendo in considerazione Monica Bellucci....ho la nettissima sensazione che il binomio sesso/emozione, molto caro ai nostri nonni, in un periodo di "sesso libero" "sesso comprato" stia diventando il vero tabù ed è per questo che non appena la vedo la prendo senza parlare...lei già sa quante cose sono dette li dentro.

....come fa il vento alla schiena.

 
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BOH!

Post n°29 pubblicato il 21 Marzo 2007 da OrsoPolare0

 Qualcuno l'altro ieri non mi ha lasciato il tempo di spiegarmi e sono andato via, cominciano a diventare nuovi compagni di viaggio la carta carburante, le ricevute fiscali, il suono del telepass, la 24 ore e capisci che potresti affezionarti anche a loro, mi hanno chiamato nuovamente al cellulare per una nuova promozione telefonica, gli ho detto che sarebbe bello dirgli Ti Amo tra vent'anni, ho comprato una guida per i ristoranti migliori d'Italia perchè è bello pensare che li girerò, evito di ricordarmi spesso che ho comprato casa nuova, della banca con il mutuo in bocca e del notaio con la cravatta regimental e la erre moscia, sono almeno sei o sette mesi che non gioco a calcio e ho la sensazione di non farlo più, parlo con lei al telefono e mi piace, vorrei farci l'Amore, il rapporto con i pazienti è gratificante, meno quello con la burocrazia che ci costringe....prima pensavo all'ultima volta che mi sono macchiato i pantaloni con l'erba, era il periodo della "Domenica delle Salme" di De Andrè.

 
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