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Il lavoro: dignità dell'essere umano
Post n°457 pubblicato il 01 Maggio 2023 da pasquale.zolla
1 maggio: festa del lavoro e dei lavoratori Il Primo Maggio va commemorato per non dimenticare tutte quelle persone che hanno lottato per ottenere condizioni di lavoro e di vita umane per tutti e per difendere il proprio diritto al lavoro. "8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire" era lo slogan coniato in Australia nel 1855 e condiviso da gran parte del movimento sindacale del primo Novecento. Furono queste le parole d'ordine che aprirono la strada a rivendicazioni generali. E alla ricerca di un giorno in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e affermare la propria autonomia e indipendenza. Fu quello slogan a indurre i membri del congresso a scegliere il 1° maggio come data simbolo della celebrazione dei diritti e delle rivendicazioni di tutti i lavoratori, stabilita ufficialmente a Parigi il 20 luglio del 1889. A ratificarla furono i rappresentanti dei partiti socialisti e laburisti europei riunitisi nella capitale francese per il congresso della Seconda Internazionale socialista. “Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.” (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948) U jurne d’a degnetà d’i fatekature U Prime de Magge nen éje nu jurne kualzìjeze pekkè éje u jurne ka celebréje perzune stravurdenarje: i fatekature. Éje u jurne d’a degnetà è ciaskèvune de nuje u dritte have d’u festjà k’i mane kè addòrene de fatike, de fatike ma appure de suddesfazjune è de prjèzze, pekkè ‘a fatike éje ‘na gròssa prjèzze pure si pe tande éje nu turminde pe nen u avè. ‘A fatike arrapresèndéje ‘a umanetà, ‘a krjatevetà, ‘a ndellegènze, u sapè fà de ògnè fèmmene è de ògnè òme; éje dendirindà è pe kuiste akkòrre vattese pekkè sèmbe i sìjene arrekanusciute : dritte, uguajanze, cevertà, respunzabeletà, respitte, resestènze, tutéle. Sènze nen èsiste u òme. Pekkè ‘a fatike u òme nubeletéje, allundane ‘a nòje, u vizje è u besugne è u mètede éje chjùmmèghje pe fà tranzetà u kambà. Il giorno della dignità dei lavoratori Il Primo Maggio non è un giorno qualunque perché è il giorno che celebra persone straordinarie: i lavoratori. È la giornata della dignità e ciascuno di noi ha il diritto di festeggiarla con le mani che profumano di lavoro, di fatica ma anche di soddisfazione e di gioia, perché il lavoro è una grande gioia anche se per molti è un tormento per non averlo. Il lavoro rappresenta l’umanità, la creatività, l’intelligenza, il saper fare di ogni donna e di ogni uomo; è identità e per questo occorre battersi perché sempre gli siano riconosciuti: diritti, uguaglianza, civiltà, responsabilità, rispetto, resistenza, tutela. Senza non esiste l’uomo. Perché il lavoro nobilita l’uomo, allontana la noia, il vizio e il bisogno ed è il metodo per far passare la vita.
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