Passeggero

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Mi sono imbattuto

con te

in uno di quei balli

lenti

quasi fermi,

quasi!!!

...

Non tornerò domani
ad ossequiare il tuo sguardo
del mio interesse.

Perché privandomene
mi hai reso noto
che non posso dipenderne.

E tu lo sai
come reagisco
a tutto ciò che si chiama
"Non posso".

Io

trasformista,
privo di maschere plasmo la pelle,
arso di destino
scorro fantasie
fino alla foce del realismo
che soffoca e declama:
per quel sorriso,
che m'ha rubato l'anima
che più non vuol
restituirsi.

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Raccolgo
i tuoi granelli d'amore,
il tuo pensarmi,
il tuo pensarmi in amore,
come castagne atte a riempire un sacco,
ma deve essersi bucato questo sacco:
il sempre parmi vuoto,

o forse che son guaste,

o che son guasto io,

oppure ...

o forse ...

o ... oh!

Svegliatevi poeti

Voglio che la realtà
mi spacchi le ossa,
voglio rumori
che mi assordino.
Le cuffie sono paraocchi
che aiutano a sognare,
nel mentre piaghe sostituiscono ferite,
e parole lacrime,
facendo del mio, del nostro tempo
la parodia di non so cosa.