PD Bedizzole

Lega nord schiava di Roma padrona

Deroga al patto di stabilità per la capitale, Giacon:"La Lega china il capo a "Roma padrona”".

Veneto

"Dopo i 500 milioni di euro concessi alla giunta Alemanno e i 140 milioni dati al Comune di Catania mal governata dal medico del premier, il governo Berlusconi ha deciso, in un tempo di crisi e di "cinghia stretta", di privilegiare la Capitale, esentandola da alcuni vincoli relativi al patto di stabilità. L'ennesimo regalo dell’esecutivo a una sola amministrazione locale, per altro dello stesso colore politico, che evidenzia una gestione clientelare e ingiusta del potere e delle risorse dei cittadini e dei contribuenti".

Paolo Giacon, capo della segretaria politica del sen. Giaretta, denuncia la norma inserita nel decreto anti-crisi: uno schiaffo a tutti gli altri i sindaci di Italia, a cui le nuove norme introdotte da Tremonti sul patto di stabilità interno non permettono di fare investimenti in opere pubbliche se sforano il patto di stabilità, nemmeno in presenza di risorse disponibili.

"Tra le decine di commi e articoli che compongono il decreto anticrisi non può passare inosservato quello relativo al patto di stabilità e alla deroga concessa a Roma per quanto riguarda gli investimenti infrastrutturali – spiega Giacon - La norma concede al sindaco Alemanno di sforare il patto di stabilità in particolare per quanto concerne la realizzazione della metropolitana. Si tratta di una norma profondamente ingiusta: mentre i sindaci veneti e del Nord sono costretti ai rigidi paletti del patto di stabilità, Alemanno e il centrodestra romano brindano per l'ennesimo regalo ottenuto dal premier".

Grande assente in tutta questa vicenda è la Lega. "Il Carroccio in campagna elettorale ha promesso agli elettori di tutelare gli enti locali e le comunità del Nord – conclude il dirigente democratico – Ma ancora una volta il partito di Bossi è stato costretto a chinare il capo a "Roma padrona". Il PD veneto chiede al Parlamento italiano di stralciare questo vergognoso regalo a un’amministrazione amica o di valutare l’ipotesi di estendere la norma almeno alle altre città metropolitane".