Creato da asrwolf il 07/11/2004

your only man

when things go wrong and will not come right,/though you do the best you can,/when life looks black as the hour of the night -/a pint of plain is your only man

 

 

Il grande giorno, finalmente!!

Post n°54 pubblicato il 19 Ottobre 2006 da asrwolf

Piero Vaglioni al Romapoesia

logo mondadori

Venerdì 20 ottobre alle ore 18.00 presso la Libreria Mondadori di Via Piave (Roma) la Giulio Perrone Editore presenta

 Familiare, allucinante e necessario, di Piero Vaglioni.

Intervengono il Prof. Giuseppe Massara e il poeta Vito Riviello.

 vaglioni

L'evento si inserisce nell'ambito del programma della manifestazione poetico-letteraria Romapoesia.

 
 
 

Post n°53 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da asrwolf

The first time we’ve ever danced together

you were just seven weeks old and your mother and I

were having dinner in a restaurant in Ballindine.

Looking at the place from your buggie you were relaxed at first,

but then you started to scream like a little mad girl;

so I decided to take you up in my arms and go up and down

in the restaurant, when I realized that a Janis Joplin’s song was

hovering in the air. We started dancing quite automatically,

at the rhythm of “take another little piece of my heart, baby”.

You stopped your cry and looked at me perplexed, not knowing what to do;

you were amused and relaxed again, moving at our own pace,

still dancing, still taking pieces of my own heart and playing with them,

putting them in your mouth like the little yellow and orange mice

that if you squeeze them they make a funny noise you liked so much.

 
 
 

Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da asrwolf

This summer breeze has left me with no turf to bring into the house.

After I’ve washed the dishes I am stunned at the image of us

watching telly, looking at each other, at times, from couch to sofa.

You point at things happening on the same Barney show we’ve already

watched many times in a single day, trying to letting me into the story or the song.

They all are happy and smiling at the best feelings they present us with,

and at all those beautiful things, the happy life, the kisses, the hugs,

the jumping, the singing, your face is glued to.

I too go dreaming about the possible happy life in a non-defined future.

When it’s time for your lunch all my happiness

is your hand to hold to walk you in the kitchen, lifting you up

to your high chair, fasting your belts, putting your tray on.

Future happiness is the fork turning into a train or a helicopter

straight as a sun ray into your mouth.

You quickly chew and – sometimes – you ask for more.

 
 
 

Post N° 51

Post n°51 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da asrwolf
Foto di asrwolf

I usually leave you shortly before twilight,

when in the summertime you can still see the sky gleaming out of the trees

and few cars from the main road mark their passage with swift humming

that break the rhythm of the wind.

Rain has declared her unilateral ceasefire today. You stare at me perplexed, not sure

what it is going to happen next.

I kiss you gently and keep my tears, as I do when I leave,

for the first or the second gear, when my rent car already has disappeared from the house view.

Couple of bends and I’m off onto the main road, put my glasses back on, tune the car radio

on the station I know you’re listening to in the kitchen;

that’s generally the moment when I start speeding up to reach one of my other lives.

Few more bends and I don’t see anything anymore: no gleaming sky, no trees,

no petrol stations, churches or pubs to say goodbye to.

I just keep my eyes on the road, my heart unbeating, for as much as possible.

 

 
 
 

Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da asrwolf
Foto di asrwolf

Aspettando so nutrirmi di altro.

Non si può dire che immagino, né che delego al ricordo.

Da bambino passavo estati lunghissime e lente, in mezzo a folle di sconosciuti in costume o vestiti a festa; due o tre volte l’anno pretendevano di essere miei parenti.

E in quelle interminabili attese nulla dimenticavo.

Immaginavo il mio mondo sospeso a chilometri di distanza come ancora più bello, perfetto – un universo isolato di lucentezza.

E quell’isola era piena di rumori, di fughe e stravolgimenti.

Suoni, luci sfocate, figure non nitide.

Era movimento assoluto in assoluta mancanza di movimento.

A molti sembrava ch’io piangessi, ma così non era: raccoglievo dentro di me tutte le cose della mia esistenza sospesa, le stringevo a me.

 Avevo solo paura che se ne sarebbero andate senza tornare.

Agli altri sembrava che io piangessi.

 
 
 

E' UFFICIALE ORA!!!

Post n°49 pubblicato il 22 Settembre 2006 da asrwolf

dopo molta fatica un po' di soddisfazione.

Giovedì 28 settembre il lancio ufficiale

Al Restart Wine Bar, Via Udine 1/c (zona Piazza Bologna)

Familiare, allucinante e necessario
di Piero Vaglioni
 
(dall'introduzione)
Una poesia potente e densa di significati non semplicemente riconducibili all'analisi interiore ma rivolti con attenzione e puuntualità al mondo che ci circonda.


Di fronte ai fenomeni più avvertiti del tramonto definitivo delle certezze, di un'estetica della disseminazione, di un comprendere la realtà urbana attraverso il frammentario e l'impermanente, la chiave linguistica resta tuttavia una via essenziale per ricondurre il senso entro il quadro dello scambio concreto, vale a dire di una comunità di parlanti che condividano esperienza e consapevolezza entro un territorio limitato e per questo percepito quale territorio concreto, comprensibile, del proprio quotidiano agire. In tale contesto la poesia di Piero Vaglioni ci appare ben situarsi, innanzitutto nel suo esser voce dialogante, aperta, senza rinviare a certe vie di fuga caratteristiche della postmodernità.

Ma ci sembra anche che questa poesia segnali in modo particolarmente pregnante l'incidenza dello spessore visivo, dato su cui non a caso insiste proprio l'ultimo Pasolini, per il quale la parola si fa strumento per evocare una situazione, una condizione, un trovarsi dentro coordinate spaziali e temporali chiare e definite.

 
 
 

Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 01 Agosto 2006 da asrwolf
Foto di asrwolf

L’ultima partita della Nazionale che avevo guardato

insieme a mio padre era un’Italia Olanda semifinale

dei mondiali in Argentina, anno 1978.

Ho ancora impresso il suo sguardo impassibile,

i suoi commenti decisi, lo scuotere della testa

a ogni azione promettente che finiva in un nulla di fatto.

Alla fine del primo tempo feci dei segnali positivi a un mio amico

che abitava di fronte al nostro balcone; anche mio padre,

a quel punto, mostrava segnali di ottimismo.

Stasera l’ho visto stanco dal nostro viaggio, e come per altro

si lamenta che nulla è più come prima – tutto è finito,

sembrano non avere un ordine, corrono corrono e

poi si danno troppe botte.

Se prima proprio non sopportavo i suoi commenti al calcio,

goffi, fatti da uno che realmente non se ne è mai appassionato,

che lo usava come timido tramite di relazione con un figlio con cui

proprio non gli riusciva di parlare, ora quanto meno li capisco.

La sua mente economa non concepisce il motivo per cui

non sia possibile prendere un pallone, passarselo tra compagni di squadra,

possibilmente in verticale e, in poche mosse, andare in rete

senza troppi patemi.

Allo stesso modo non ha mai apprezzato il mio gioco,

fatto di geometrie e preziosismi, talvolta leziosi,

molto spessi ininfluenti ai fini del risultato finale,

un calcio fatto di estetica, tempi morti e accelerazioni improvvise.

Non ha mai capito quanto di prezioso e gioioso ci sia

nel mio essere superfluo, e, ora capisco, forse lo invidia un po’.

Nel vedere gli azzurri muoversi sul terreno di gioco

sembra non voler considerare che le azioni, per quanto

lineari e ben congegnate, possono venire interrotte da una

grande molteplicità di fattori: il caso, ad esempio,

che ti fa colpire male un pallone, oppure un rimbalzo anomalo del pallone,

o anche, più frequente, l’errore umano puro e semplice.

E poi ci sono gli avversari, che sono undici anche loro e che,

va ammesso anche se non è facile, a volte sono più forti.

Ci sono i pali e i rigori non dati, i fuorigioco e le questioni di centimetri,

tutte cose di cui mio padre sembra non tenere conto quando,

braccia conserte, gambe accavallate, come 28 anni fa,

scuote la testa, chiedendomi come mai non riusciamo a segnare.

Ha lo sguardo stanco e la testa leggermente ricurva in avanti,

sembra aver dimenticato che, in questi 28 anni, abbiamo vinto

un titolo mondiale, disputato una finale e siamo arrivati nelle prime quattro due volte.

Sembra cercare ancora i dribbling del barone Causio e i contrasti

maschi di Romeo Benetti, così come cerca quel ragazzo di 11 anni

per dargli i suoi consigli, spiegargli come gira il mondo, preoccuparsi

e arrabbiarsi, proprio come fanno tutti i padri del mondo

quando non sono davanti a un televisore per guardare una partita,

sia finale che amichevole, della loro nazionale.

 

 

 

 

 

 
 
 

Post N° 47

Post n°47 pubblicato il 25 Luglio 2006 da asrwolf

viva il calcio dei drogati!!!

 
 
 

Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 07 Giugno 2006 da asrwolf
Foto di asrwolf

tutte le volte che abbiamo fatto l'amore
non c'erano mai rumori di spari o esplosioni
fuori e l'allarme antiaereo che spaventava mia madre
quando era bambina non è mai suonato -
niente riflettori, o rumore di elicotteri.
Nulla o quasi spezza il ritmo dei nostri corpi
compiacenti della loro bellezza isolata.

guardando il tuo profilo addormentato
noto ogni tanto scie sonore di macchine svogliate,
che assonnate se ne tornano a casa.
Mi alzo a bere dell'acqua -
fuori il lampione centrale dà sempre
la sua consueta luce giallastra.

è rassicurante nella sua solitudine,
come mio padre quando mi dà la buonanotte
e si chiude in camera sua lasciando a me
scampoli di vita serale.

 
 
 

Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 01 Giugno 2006 da asrwolf
Foto di asrwolf

Sono alla ricerca spasmodica di nulla
che possa realmente rendermi felice.
Quando mi accoccolo sulle mie stesse ginocchia
e chiudo gli occhi immagino scene
di vibrante e perverso desiderio: non vedo
i volti, talvolta neanche i corpi
che si dimenano, quasi isterici,
in quell'insensato flash mentale.
Non sento nulla che possa realmente
ricondurmi all'unica ricerca che il mio corpo
tassativamente mi impone.
Quando il flash si sgonfia delle sue
vignettature sature io cerco
soltanto il tuo odore.

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: asrwolf
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 56
Prov: RM
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

semplicementecomplicbiancoelefantes8vocedub4AfroditeHaUnaPistolaparfumprive63alfasicaariel63mgrea3.7TheMarryingMaidenPiEra_AngeIaclairvoyant1lostit2bostikyeah
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

ULTIMI COMMENTI

sparito ... :(
Inviato da: TheMarryingMaiden
il 21/10/2007 alle 22:23
 
grazie :)
Inviato da: TheMarryingMaiden
il 07/08/2007 alle 07:44
 
...si percepisce lo iodio...
Inviato da: Speculare
il 24/07/2007 alle 13:46
 
un abbraccio
Inviato da: TheMarryingMaiden
il 20/07/2007 alle 17:14
 
Un modo salato fatto di orizzonti.... Bello. E' sempre...
Inviato da: Aega
il 05/07/2007 alle 14:04
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963