Pedro

La farfalla

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La farfalla ed il fiore

La farfalla ha un volo eccitato, tutto slanci ed entusiasmi. Nell’anelito al fiore libra la sua leggerezza tra le resistenze dell’aria ed il tepore dei raggi solari. Nei disegni dei suoi percorsi, tradita dall’ansia del colore di volta in volta assume un aspetto reale e suntuoso, oppure goffo e ridicolo. Ciò che la sospinge instancabilmente è solo il desiderio, che la rapisce, l’attira e trascina, e non ha tempo per calcoli, per congetture e nemmeno per dei dubbi. Non percepisce pericoli o paure che ne condizionino i tragitti. E’ un vento divino che l’ avvolge e la trascina verso il fiore, quello più profumato e colorato. Lei si avvicina saltellando, lo aggira con circospezione con le antenne tese dallo spasimo. S’adagia nel tremore, si lascia abbracciare dai petali e le sembra di morire inebriata.
Poi riapre le ali e spicca il volo. Appena un attimo dopo l’abbraccio con la corolla colorata ha scoperto di averlo perso. Il fiore non c’è più e lei non sente più quell’attrazione, quiella forza che l’aveva trascinata fin lì. Anzi, ora è trasportata dal richiamo del volo, sospinta dal bisogno vitale di librarsi nuovamente nel cielo, in cerca di un altro fiore. Nessuno gliel’ha detto, eppure questa istintiva frenesia è l’inconsapevole certezza  che ha un solo giorno da vivere.