Gruppo Scout Pesaro2

Iqbal Masih, tessitore di tappeti.

Creato da PesaroDue il 02/11/2006
 
 

L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE...

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I NOSTRI LUOGHI...

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LA TANA DEL BRANCO!!!

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LA SEDE DI REPARTO MASCHILE!!!

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LA SEDE DI REPARTO FEMMINILE!!!

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LA SEDE DI CLAN-COCA!!!

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ESTATE CON NOI!!!

 
 

DISSE B.P. ...

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Essere buoni è qualche cosa, fare il bene è molto meglio.
...
Un sorriso fa fare il doppio di strada di un brontolio.
...
Quando sei a corto di idee, risparmia il cervello e serviti delle orecchie.
...
Abituati a vedere le cose anche dal punto di vista dell'altro.
...
"Andiamo", non "vai", se vuoi che un lavoro sia fatto.

 

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TEOREMI SULLO SCOUTISMO

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PRIMA COSTANTE METEREOLOGICA

Il numero di perturbazioni in arrivo è direttamente proporzionale all'importanza dell'attività in programma.
TEOREMA DELLA COINCIDENZA TEMPORALE
Se in tutta la giornata avete previsto un solo gioco all'aperto, quello è il momento in cui pioverà.
TEORIA DEL RITARDO SELETTIVO
Se c'è una sola volta in cinque anni che arrivate in ritardo alla stazione, quel giorno per la prima volta il treno è passato in orario.
LEGGE DELL'IMPENETRABILITÀ DEI CORPI
I corridoi delle carrozze dei treno sono 10cm più stretti degli zaini degli scouts
ALTRI POSTULATI
- Non affacciarti mai dal finestrino del treno in partenza: scopriresti di aver lasciato giù qualcosa o qualcuno.
- Se Dio avesse voluto che gli scouts cantassero, li avrebbe creati intonati.
- Il panino del vicino è sempre più buono.
- Se c'è la pesca dei panini ti riprendi il tuo; se non ti riprendi il tuo, ne prendi uno che fa schifo.
- L'imbranatura di uno scout è proporzionale all'invadenza dei suoi genitori.
- Gli scarponi sono la sauna del piede; se piove c'è anche l'idromassaggio.
- Gli scouts mettono i pantaloni corti per non graffiare il velluto quando camminano tra i rovi.
A volte li mettono per fare contente le ortiche.
- Se porti il poncio sudi.
Se non lo porti piove.
- L'unico attrezzo che non avete portato è quello che serve; se l'avete portato è rotto.
- Se porti il materassino dimentichi il tappo.
- Se possiedi X tappi di qualunque genere, il tuo materassino avrà X + 1 buchi di qualunque grandezza.
- La fiducia dei genitori nello scoutismo è inversamente proporzionale alla conoscenza che ne hanno.

 

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Sogno di Natale...

Post n°170 pubblicato il 24 Dicembre 2009 da PesaroDue

I have a dream”, questo diceva Martir Luther King parecchi anni fa.

Io avevo un sogno, proprio come lui, desideravo che il Natale non venisse visto solo per le luci o i tanti regali che Babbo Natale ci faceva trovare sotto l'albero. Sognavo di viaggiare per le strade e sentire, proprio come quando ero bambina, il vero spirito natalizio.

Ieri il mio sogno, seppure in piccola parte, si è avverato. Grazie all'impresa di Natale del Clan, intonando canti natalizi per il quartiere "Pentagono" siamo riusciti a svegliare quello spirito natalizio che si era "addormentato" restando comunque in veglia nei cuori di ognuno di noi.

Ieri sera, cantando davanti ai tanti condomini del quartiere, abbiamo rispolverato il vero e proprio senso del Natale. Il Natale è gioia, felicità ma soprattutto comunità, ed è proprio questo che si è capito quando ieri, mentre cantavamo davanti ai palazzi, di tanto in tanto si aprivano finestre e adulti e bambini uscivano in terrazzo e iniziavano a cantare insieme a noi.

Penso che ognuno di noi può dire di aver avvertito l'arrivo o forse è meglio dire il ritorno del vero Natale. Ripensandoci e facendo un esame di coscienza, ognuno di noi nel vedere il Natale è purtroppo oscurato dai mille impegni e dai mille regali da fare…. allora, perché anche solo per un attimo non ci possiamo fermare e capire che il Natale è tutt'altro che fatica e caos?! La nostra vita è sempre così frenetica, penso sia bello trascorrere le feste natalizie assieme ai nostri parenti in assoluta quiete, senza pensare ai tanti regali perché per quest'anno il regalo più bello l'abbiamo già ricevuto.

Concludendo auguro un Buon Natale a tutti e spero davvero che lo viviate in assoluta serenità e quiete.

 

Marta - Zebra Diamond, del Noviziato “Zero Gravity”

 
 
 

SU ALI D'AQUILA...

Post n°169 pubblicato il 17 Settembre 2009 da PesaroDue

 A Miriam, la nostra aquila

Resoconto bizzarro, un pò nostalgico, un tantino amaro ma anche speranzoso sulla settimana di servizio svolto dal 7 al 15 agosto 2009 nella tendopoli di Civitatomassa dal clan Hellzapoppin’ del PS2.

Scendendo dal pullman-sauna la prima cosa a colpire non sono le decine di tetti blu che si susseguono ordinatamente gli uni accanto agli altri, ma la luce. É uno spiazzo grande all’ingresso del campo emanante luce e calore. Un caldo infernale.

Il viaggio fino alla tendopoli di Civitatomassa offre scorci sulla campagna montuosa nei dintorni de L’aquila, una natura verde e brulla, arcigna e rigogliosa al tempo stesso. Nella calura estiva di inizio agosto è quasi surreale vedere macchie blu tingere il paesaggio.

E noi? Noi, col fazzolettone di un altro colore, quello arancione del servizio, ci accomodiamo nelle stesse tende della protezione civile allestite per gli aquilani. Inizia la settimana di servizio.

La vita nella tendopoli è statica. Per loro. Sarà il caldo, sarà agosto, durante il giorno non si vede molta gente, tranne i bambini, certo. La sera, con la sua frescura, attira alla mensa il doppio delle persone. Casa agibile per la maggior parte di loro. Ma la paura di dormire, la notte, in una trappola, spinge tutti a fare un po’ di campeggio. E’ estate. E si mangia pure bene.

I volontari qua si danno il cambio tutte le settimane. Cuochi, protezione civile, pompieri, infermieri e noi scout. Le facce cambiano di continuo. E magari ci si è un po’ stufati di fare amicizia e di piangere ad ogni addio.

C’è tanto da fare per noi scout. Chi si occupa dei bambini e li intrattiene. Chi lava le pentole. Chi serve il cibo durante i pasti. Ogni tanto c’è un po’ di tempo libero. Tempo per curare se stessi e riflettere. La sera si fanno due canti, una tombolata. C’è chi ha voglia di sorridere, e chi si chiude in se stesso. Chi non ha più la casa, ha perso delle persone care, ha tuttora grossi problemi, ma non si scoraggia. E chi non ha più voglia di nulla e viene a prendere il suo piatto di pasta per inerzia.

Conosciamo molte persone. Si collabora, ci si aiuta, si ride con gli altri volontari. E tra teglie incrostate e spazzatura da raccogliere ci si conosce meglio.

L’allegria è una costante, insieme alle spugne e all’aceto. La fatica non pesa quasi mai perché siamo insieme. I bambini sono geniali e con loro costruiamo festoni, pappagalli di legno e facciamo disegni. Intanto la radio trasmette musica dance dalla cucina dei carabinieri, dove Umberto, il cuoco barese, sta preparando qualcosa con cui viziarci. E c’è tutta Italia a dare una mano: Nino e Rosario, i due pompieri siciliani, Franco che è intonato e Gabri che scherza sempre della protezione civile di Penne, Michele il cuoco latin lover di Torino, Gloria la mamma di tutti, Andrea della Caritas di Vicenza e il suo Bellini, Davide il capo campo. Sembra un romanzo di Ammaniti completo di personaggi caratterizzati alla perfezione.

Molte cose funzionano alla grande, altre sono da migliorare. Siamo i tuttofare del campo e ci vogliono bene. Caffè e gelato non mancano mai. Anche se in realtà non manca proprio nulla qua. Addirittura la roba si butta. A mancare è l’aria di casa. E i nostri ospiti non è che siano il massimo della socievolezza. Ma impariamo da loro. Dalla gente, dai bambini, dagli altri volontari.

Abbiamo avuto l’occasione di fare un giro in città. Lo spettacolo surreale di un’Aquila abbandonata e martoriata ci ha colpiti; le crepe e le case sventrate, cogli appartamenti a nudo, la vita privata in esposizione, non ci hanno lasciati indifferenti.

Pensiamo a loro. Agli aquilani della tendopoli di Civitatomassa che abbiamo conosciuto e a tutti gli altri con immenso rispetto e li ammiriamo. Ci dispiace di non potere fare di più.

Un giorno i campi saranno smantellati, le tende e le cucine smontate e tutti avranno un tetto vero sulla testa. E allora non resterà che il ricordo della paura, del dolore, del freddo, del caldo, delle brande, dei bagni chimici, della fila per riempire i vassoi, delle vespe, della terra che trema, dei volontari e di noi scout.

Sembra strano, ma è l’Aquila ad averci dato tanto. Prima o poi si rialzerà sulle sue ali.

Flavia B.

 
 
 

LA FINE DEL MONDO?!?!?!?

Post n°168 pubblicato il 29 Giugno 2009 da PesaroDue

Non s’è ben capito se arrivava da un lontano passato o viceversa da un misterioso futuro, ma sta di fatto che lo strano (..quantomeno singolare!!!) OGU (SE PROPRIO LO VUOI VEDERE CLICCA SUL NOMEE!) una via di mezzo tra ‘un non so che cosa’ e ‘un non so chi’, è piombato nel bel mezzo del cerchio festante di tutte le nostre Unità riunite, insieme ai genitori e alle famiglie, per la bella USCITA DI GRUPPO dello scorso 24 maggio, al Prelato di Fano!

Ed ha destato - non c’è dubbio!! - grosso clamore!!! E non pensate che lo abbia fatto solo per come era.. “conciato”, ma ancor di più… per quello che ci ha detto!!!!!

Sì, perché con toni tutt’altro che catastrofici –non smetteva più di ridere, boh!!!- ha freddato tutti (anche se era un gran caldo!) dicendo:

“IL 20 DICEMBRE 2012 (20-12-2012) FINIRÀ IL MONDO!” “come finirà il mondo??!?!?” “SI, SI, UN GROSSO METEORITE COLPIRÀ LA TERRA E TUTTO FINIRÀ – TUTTO CAPUT!!” (e continuava a ridere, boh!!), o almeno (e questo l’abbiam capito dopo un non facile ragionamento col buffo amico) tutto sarebbe cambiato e la vita di oggi, fatta di lussi e comodità, sarebbe rimasta un lontano ricordo… “quindi??” “QUINDI DOVRETE METTERE ALLA PROVA LE VOSTRA CAPACITÀ DI TORNARE A VIVERE ALL’ARIA APERTA, IN MANIERA SEMPLICE, ADATTANDOSI ALLE CIRCOSTANZE E ALLE NECESSITÀ!!!”.

Ecco, insomma, in men che non si dica genitori e figli, cani e animali domestici, si sono ritrovati divisi in gruppi pronti ad affrontare le avvincenti prove a cui sono stati sottoposti per non trovarsi impreparati nel caso in cui le previsioni del –folle- OGU si fossero mostrate poi così non folli…

Beh, allora avreste dovuto vedere grandi e piccoli, giovani e meno giovani (e per questa categoria non faremo in maniera irriverente nomi e cognomi…!!!) cimentarsi con: il montaggio di una tenda canadese, la costruzione di un angolo di Squadriglia, un prova di orientamento topografico, l’accensione di un fuoco, una prova di segnalazione morse, prove di abilità manuale (origami, traforo, …)… insomma davvero uno spasso veder cimentare le varie generazioni nelle diverse abilità!! E non è stato infrequente vedere che erano i più piccoli a guidare e “istruire” i genitori e i più anziani!!!

E alla fine è stata anche l'occasione per riscoprire - con una bella chiaccherata insieme ai genitori - il valore della Legge Scout, anche, e perchè no, nella vita famigliare di tutti i giorni!!

Insomma, OGU o non OGU, è stato utile e divertente trascorrere una giornata all’aria aperta in questo modo!!!! Per cui grazie al nostro buffo e spassoso amico… ma speriamo davvero che le sue previsioni siano solo il frutto di qualche allucinazione per il troppo sole!!!

 
 
 

PASQUA CON CHI VUOI???

Post n°167 pubblicato il 15 Aprile 2009 da PesaroDue

In attesa dei racconti e degli immancabili aneddoti che rimangono a memoria... ecco il sorridente gruppo della Route di Pasqua 2009!!!

... si racconta anche di una Promessa Scout ... ehi ehi ehi ... roba grossa!!!

 
 
 

I FRUTTI DELL'IMPEGNO...

Post n°166 pubblicato il 09 Aprile 2009 da PesaroDue

Se vi trovavate a passare dalle parti di San Luigi lo scorso sabato 4 aprile avreste probabilmente sentito provenire dal teatrino gli applausi e le risate del nutrito pubblico di amici-famigliari-simpatizzanti accorsi alla prima del recital “School of Rock” messo in scena dai Reparti del nostro Gruppo come momento culmine della loro Impresa!!! È la voce dell’entusiasta esploratore Luca, referente del gruppo scenografia nonché presentatore della serata, a raccontarci di come siano andate le cose:

 

“…è stato molto emozionante, anche perche si è visto che è stato gradito dalla gente… anche per alcune scene ‘comiche’ soprattutto di Mattia-Dewey  ma non solo!!!!!!!

Tutto è andato meglio del previsto ed anche sopra tutte le mie aspettative!!! È filato tutto liscio: gli attori hanno fatto un ‘perfettissimo’ lavoro ad imparare tutte quelle parti… perche ci voleva memoria, c'era l'emozione, per alcuni era anche la prima volta… quindi sono stati fantastici!!!!!!!!!!!!!!

Molto bello anche perché non è di quelle solite recite di ragazzi che sono male organizzate e durano 10 minuti al massimo; qui tutti sapevano cosa fare e se c'era qualcuno che si dimenticava bastava 1 parola e si ricordava… siamo stati fantastici!!!!!!!!! L'unica cosa che mi preoccupava erano i numerosi cambi di scena con la chiusura del sipario ogni pochi minuti.. ma d’altronde era inevitabile considerata la trama della storia!!!

Bello, bello, bello; tra l'altro dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto… questo bel risultato… ce lo siamo meritatooooooo!!!”

 

Bravi esploratori e brave guide, ben fatto! Il lavoro compiuto facendo DEL PROPRIO MEGLIO premia sempre!!! … e lascia dietro dei bei ricordi, pure!

Continuate così, cercando di trovare ogni volta le occasioni per migliorarvi!!!!!!!!

 
 
 

SCHOOL OF ROCK - LA "PRIMA"

Post n°165 pubblicato il 01 Aprile 2009 da PesaroDue

Dewey Finn è uno squattrinato musicista privo di successo che sogna di diventare un dio del rock. Un giorno fingendosi il suo co-inquilino nonché ex membro della sua vecchia band ottiene un posto da supplente in una delle più rigide, rinomate e "ricche" scuole elementari della sua città. Avendo bisogno di soldi per pagare la propria parte di affitto accetta il lavoro ma senza entusiasmo rivelandosi un insegnante pigro e non curante delle regole e delle norme che i bambini tentano di spiegargli. Un giorno aggirandosi per la scuola passa per caso davanti al laboratorio musicale e notando le doti enormi dei ragazzi in un qualche modo limitate nella rigida compostezza della musica classica si fa venire un'idea: fonderà un gruppo con i talentuosi ragazzi e parteciperà a una battaglia tra rock band….

Eh si! Fervono gli ultimi preparativi per la prima di “School of Rock” il recital che nasce dall’impresa dei nostri Reparti; sabato sera 4 aprile si potrà finalmente apprezzare il lavoro che in questi mesi gli EG hanno svolto per preparare sceneggiature, battute, scenografie, coreografie danzate, tutto per rendere lo spettacolo gradevole a tutti gli amici che vorranno essere presenti!
In anteprima ecco le foto delle recenti prove alle ultime riunioni di Reparto!

Vi aspettiamo numerosi ed acclamantiiiiiiiiiii!!!!!!!

 
 
 

Per amore del mio popolo non tacerò.

Post n°164 pubblicato il 20 Marzo 2009 da PesaroDue

Don Giuseppe Diana, prete scout, ucciso dalla camorra per difendere la libertà del suo popolo

Il 19 marzo 1994, giorno del suo onomastico, veniva ucciso dalla camorra nel corridoio che dalla sacrestia porta alla chiesa don Giuseppe Diana, mentre stava per iniziare la Messa. “Don Peppino Diana ha avuto una storia strana, una di quelle che una volta conosciuta, bisogna poi conservarla da qualche parte nel proprio corpo. In fondo alla gola, stretta nel pugno, vicino al muscolo del petto, sulle coronarie. Una storia rara, sconosciuta ai più”.. Don Peppe era nato il 4 Luglio 1958 a Casal di Principe, in provincia di Caserta; Don Peppino aveva studiato a Roma e lì doveva rimanere a fare carriera lontano dal paese, lontano dalla terra di provincia, lontano dagli affari sporchi. Ma d’improvviso decise di tornare a Casal di Principe come chi non riesce a togliersi di dosso un ricordo, un’abitudine, un odore…
Nel Marzo 1982 è ordinato sacerdote. Don Peppino divenne giovanissimo (nel Settembre 1989) parroco della parrocchia di san Nicola di Bari a Casal di Principe.

Era uno scout, prima capo reparto dell’Aversa 1, poi assistente del gruppo, impegnato in zona e in regione, assistente nazionale dei Foulards Blancs, assistente generale dell’Opera pellegrinaggi Foulards Blancs. Essere prete e scout significavano per lui la perfetta fusione di ideali e di servizio.

“Ricordo il fiume di scout che avevano dimesso la loro aria scanzonata da bravi figli di famiglia e sembravano portare annodata ai loro bizzarri foulard gialli e verdi una rabbia forte, perché don Peppino era uno di loro… Aveva deciso di interessarsi delle dinamiche di potere: voleva comprendere i meccanismi della metastasi, bloccare la cancrena, fermare l’origine di ciò che rendeva la sua terra una miniera di capitali e un tracciato di cadaveri” (R.Saviano).
Aveva l’ossessione del fare, aveva iniziato a realizzare
un centro di accoglienza dove offrire vitto e alloggio ai primi immigrati africani. Era necessario accoglierli, evitare – come poi accadrà – che i clan potessero iniziare a farne dei perfetti soldati. Con questo spirito di servizio aveva intrapreso la lotta alla camorra che infesta la sua zona. Con lo scritto e la parola si era posto a capo della comunità parrocchiale e cittadina per il loro riscatto. La sua voce ora è divenuta un grido che scuote le coscienze.

«Dove c’è mancanza di regole, di diritto, — scriveva don Peppe — si affermano il non diritto e la sopraffazione. Bisogna risalire alle cause della camorra per sanarne la radice che è marcia. Una Chiesa diversamente impegnata su questo fronte potrebbe fare molto. Dovremmo testimoniare di più una Chiesa di servizio ai poveri, agli ultimi; dove regnano povertà, emarginazione, disoccupazione e disagio è facile che la mala pianta della camorra nasca e si sviluppi».

Ai giovani lanciamo l’invito di farsi avanti, di far sentire la propria voce e partecipare al dialogo culturale, politico e civile della vita comunale. Invitiamo infine i camorristi a tenersi in disparte, a non inquinare e affossare ancora una volta questo nostro caro paese, che ormai ha bisogno solo di Resurrezione».

Il seme gettato nella terra muore, e dalla sua morte nasce tanto frutto: don Peppe è il seme, le coscienze di tutti noi il frutto maturato dal suo sacrificio.

Ieri, 19 marzo 2009, a 15 anni della sua uccisione, a Casal di Principe…  in tanti e non solo per ricordarlo...
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1101

 
 
 

Quando la “sorella” si mette in gioco…

Post n°163 pubblicato il 10 Marzo 2009 da PesaroDue

Da un po’ di tempo si aggira per le sedi del nostro Gruppo, la vediamo appassionata e coinvolta nelle attività del Branco, usa in maniera puntuale l’arcano linguaggio di noi scout, si manifesta perfino alle riunioni di Co.Ca. … ma indossa una strana “uniforme”, non quella blu/celeste a noi famigliare, ma un abito che, lei dice, contraddistingue la sua… “professione”…

Abbiamo fatto due chiacchiere con una nuova amica che da un po’ di tempo a questa parte si è messa ‘in strada’ con noi…

Nome: Michela

In arte: Suor Michela… Miki per gli amici!!

Si può chiedere l'età ad una suora?
Certo che sì… 35 anni!

Da dove provieni?
Da uno sperduto paese in provincia di Padova…che non conta più di mille abitanti… precisamente Correzzola.

 La tua "professione" (non quella di fede, beninteso) ci è chiara... ma in pratica cosa fai per campare?
Insegno alla scuola Primaria “Sacro Cuore” in una classe quarta, composta da 26 “adorabili pesti”.
Mi piace molto la missione che mi è stata affidata, sono sempre più consapevole che “i banchi di scuola” sono un canale preferenziale di formazione della coscienza e di educazione integrale della persona.

Quale misterioso evento ti ha condotto al Pesaro2?
Sono ormai quattro anni che vivo a Pesaro e dall’anno scorso, dopo essermi concessa un po’ di tempo per “guardarmi attorno” ho sentito che era il momento di inserirmi in una parrocchia… parlando con un sacerdote mi suggeriva San Luigi… e oggi eccomi qui al Pesaro2!

Come mai hai scelto di "metterti in gioco" nello scoutismo?
Parlando con Don Giuseppe delle varie realtà che animano la parrocchia sentivo che lo scoutismo era quello che rispondeva maggiormente a ciò che desideravo vivere… e così ho deciso “mettermi in gioco” e sono felice di essere qui nel Pesaro2…  e desidero dare DEL MIO MEGLIO!!!

Avevi mai avuto a che fare con gli scout prima d'ora?
No, li avevo solo sentiti nominare o visti invadere le carrozze dei treni…. Devo ammettere che fin da piccola mi attiravano molto… ma al mio paese, sì sempre quelle “quattro case” sperdute della pianura Padana, non c’erano…quindi…niente!Qualche anno fa, in Albania, ho conosciuto un gruppo scout albanese…(conservo il loro fazzolettone)… non perdevo dentro di me le tracce del desiderio di conoscere lo scautismo … quando ormai non ci pensavo … ecco l’opportunità di mettersi in gioco che ritengo un grande dono della Provvidenza!

E qual è l'impressione che ti sei fatta dopo questo primo periodo? (ricorda che la menzogna è peccato :)
Non mi aspettavo di trovare tanta accoglienza e soprattutto valori forti e utili, vedere e constatare il massimo impegno e la passione per i giovani… ho ritrovato in termini diversi ma con la stessa sostanza una delle passioni forti del Fondatore della mia Congregazione Monsignor Carlo Liviero: “Quando si tratta di anime non dire mai ‘BASTA’!!!”.
Penso alle “parole maestre” o al significato della Promessa… sono tutte espressioni che ripetute e interiorizzate, giocate.. oggi, domani, ..formano una personalità forte, un buon equipaggiamento che non teme il buono o cattivo tempo…
Un'altra delle “realtà” su cui sto riflettendo molto è la “progressione personale”che aiuta il bambino, giovane e adulto a crescere con un programma di vita a darsi degli obiettivi da raggiungere … che richiedono impegno e serietà… non si può vivere alla giornata!
Conosco molto poco, ma sento che giocarsi nello scautismo è impegnativo perché è una scelta di vita e come tale è esigente e ha un prezzo da pagare, la fedeltà... ma contemporaneamente una forza, un cammino di fede condiviso che ti offre la possibilità di sperimentare le parole di Gesù: “Non c’è amore più grande di dare la vita per i propri amici”. Un capo scout deve dare la vita per la Comunità Capi e per i bambini, ragazzi, giovani che gli vengono affidati.

Bambini a scuola, bambini in Branco: non sopporti gli adulti?
No, non è che non sopporto gli adulti! ….se non ricordo male non ho scelto io i lupetti … l’avete scelto voi…anche se devo ammettere che per muovere i primi passi nello scautismo il branco è proprio ok!!!
Non mi dispiacerebbe in seguito conoscere anche la realtà del Reparto, Clan…
Devo ammettere che i bambini hanno “una marcia in più” e più sto con loro più capisco perché Gesù ce li pone come modelli per entrare nel Regno di Dio.

Vediamo un po’ se sei preparata sullo scoutismo:
- il nome del nostro fondatore: Baden Powell
- il nome di sua moglie: Olive (Si, nell’insalata ci stanno bene!!!! Invece la sig.ra B.P. è OLAVE!!!!) :-))
-
quanti sono gli articoli della Legge Scout? 10
-
come mai i corridoi delle carrozze dei treno sono 10 cm più stretti degli zaini degli scouts? Per la legge della scomodità che deve imparare a vivere lo scout, vivendo adattandosi ad ogni situazione

Dunque, in definitiva, cosa ti aspetti da questa esperienza?
Conoscere il gruppo, portare e ricevere la gioia e aiutare dove c'è bisogno.
Condividere e crescere nella fede per poter dare sempre e insieme in qualsiasi situazione del NOSTRO MEGLIO!

Cara Miki, un BUONA STRADA di cuore da parte di tutti noi.

 
 
 

THINKING DAY 2009

Post n°162 pubblicato il 02 Marzo 2009 da PesaroDue

Lo scorso 22 febbraio, annuale giornata del Pensiero per le Guide e gli Scout di tutto il mondo, le Unità del nostro Gruppo hanno lavorato e giocato insieme sul tema proposto dalle organizzazioni mondiali dello scoutismo, che quest’anno era:

“STOP ALLA DIFFUSIONE DI AIDS, MALARIA E ALTRE MALATTIE”

E così i lupetti si sono trovati a dover fronteggiare (ed abilmente respingere) l’attacco delle zanzare Anopheles portatrici della Malaria, con l’aiuto di un dottore che gli aveva appena spiegato i sintomi rilevati su alcuni dei suoi pazienti ammalati, mentre i Reparti e il Clan hanno conosciuto un gruppo di artisti africani che hanno chiesto ai ragazzi un aiuto per far conoscere ai giovani, attraverso la loro arte, il problema dell’HIV/AIDS.

Questo sia un invito a rimanere sempre informati e interessati rispetto alle realtà che viviamo!!

Un modo per conoscere quello che ci sta attorno e per rivolgere un pensiero e un gesto col dono simbolico del “penny” alle Guide e agli Scout nostri fratelli nel mondo.

 
 
 

CAPITANO, MIO CAPITANO....

Post n°161 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da PesaroDue

 

Ehi! Che ci facevano una cinquantina di 15enni in giro per le colline intorno a Ginestreto lo scorso 31/01-01/02??? Si aggiravano in gruppi di 6-7 individui, maneggiavano delle cartine topografiche… ah si!!! Erano tutti i Capo-Squadriglia della Zona di Pesaro (compresi i nostri ovviamente!!!) che si erano dati appuntamento per l’annuale bivacco a loro dedicato!!!

Messi alla prova sulle loro nozioni di topografia ed orientamento, hanno raggiunto partendo da luoghi diversi (divisi in squadriglie di formazione) la pieve vecchia di Ginestreto dopo un buon tratto di cammino lungo il quale hanno anche potuto riflettere sul loro incarico di Capi Sq.; l’incontro con i pari-ruolo e la condivisione delle proprie esperienze ha animato la serata vissuta insieme in clima di fraternità.

 

E la domenica mattina trascorsa a giocare/sperimentare le dimensioni della riunione di Sq., del consiglio di Sq., degli incarichi, dell’impresa, del sentiero, ecc. ha permesso ai nostri baldi giovani di portare a casa, oltre che a qualche nuovo amico in più, qualcosa di prezioso da donare alle proprie Sq. Buona Caccia dunque!!!

 
 
 
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