usciti dal baraccano fino in piazza santo stefano ti ho guardato in tutte quelle volte che ti sei voltato.
da quando quella ragazza ha salutato alessandro e mentre si allontanava mi hai detto “lei è la mia ex”.
e io non l'ho vista. e se l'avessi saputo prima avrei guardato tutto di lei. i capelli, lo sguardo, la bocca. persino il sedere. sarei andata alla ricerca di un difetto in quel coprispalle nero che indossava, nella maglia bianca. nella tonalità della voce.
brutto argomento le ex. proprio orribile. ho cercato sempre di evitare. e così ho fatto anche sabato sera.
provo gelosia anche verso quelle persone che ti hanno trattato male. che ti hanno lasciato e ti han fatto percorrere con l'amaro in bocca mezza bologna su una bmx senza freni. e quando prima di addormentarci mi dici che ti è piaciuto il fatto che non mi sia infastidita nel dirmi chi era lei io non rispondo e chiudo gli occhi. e ti vedo anche in mezzo al nero della stanza. vedo il tuo braccio che mi stringe mentre ti volti a cercare.
ed io forse al posto tuo avrei fatto la stessa cosa. anch'io mi volto ancora alla rotonda dell'expert. nonostante il tempo passato, ci sono quei tratti di strada e fermate di autobus dove mi volto ancora indietro. ma forse ormai è diventata più abitudine che ricerca.
ma spero che la vita sia un po' come nei film dove i buoni vincono sempre. dove io, che del male penso di non avertene mai fatto, vinco te. dove nonostante tutto, alla fine, le parole e le promesse vengono mantenute e non esistono corse in bici, gelosie o ragazze con tre cm di matita nera sotto gli occhi che ti spappolano il fegato.
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