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SANREMO 2007

Post n°115 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da Pippo_8223
Foto di Pippo_8223

Tutto sul Festival nel sito: http://www.sanremostory.it/

 
 
 

NO ALLA BASE USA A VICENZA

Post n°114 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da Pippo_8223
Foto di Pippo_8223

Dopo che per mesi Governo e Comune si sono rimpallati la responsabilità della decisione, l’Esecutivo nazionale ha ceduto all’ultimatum statunitense: «il Governo non si oppone alla nuova base Usa», ha sentenziato Romano Prodi. Dopo appena due ore, migliaia di vicentini sfilavano per le strade del centro cittadino. Chi pensava di aver chiuso la partita ha dovuto ricredersi, perché Vicenza si è mobilitata, ha Invaso le strade, ha costruito il presidio permanente.
Otto mesi di mobilitazioni, culminate con la grandiosa manifestazione dello scorso due 2 dicembre
– quando 30 mila persone sfilarono dalla Ederle al Dal Molin, hanno dimostrato la forte contrarietà della popolazione alla nuova installazione militare. Ma il Governo, dopo aver più volte ribadito la centralità dell’opinione della comunità locale, ha ceduto agli interessi economici e militari.
In tutto questo pesa come un macigno anche la posizione dell’Amministrazione Comunale che, forte dell’assenso dato dal Governo Berlusconi all’operazione, prima ha nascosto ai cittadini il progetto per tre anni e poi, snobbando la contrarietà della popolazione, lo ha approvato durante un Consiglio Comunale blindato e contestato; infine ha negato ai cittadini la possibilità di esprimersi attraverso il referendum.
Nonostante tutto questo a Vicenza è successo qualcosa di nuovo: Vicenza non si è arresa alle imposizioni. In questo percorso abbiamo trovato donne e uomini, studenti e anziani, lavoratori e professionisti; li abbiamo incrociati nelle mobilitazioni, abbiamo discusso con loro alle assemblee pubbliche ed ai convegni. Insieme abbiamo costruito il Presidio Permanente, un luogo attraversato da migliaia di persone in pochi giorni.
Vicenza non si è arresa alle imposizioni.
Vicenza non vuole una nuova base militare al Dal Molin.
Vicenza si è mobilitata.
Migliaia di persone hanno occupato i binari della stazione appena due ore dopo la conferenza stampa di Romano Prodi; e nei giorni successivi una serie di iniziative, dalla manifestazione degli studenti ai presidi in Municipio e in Prefettura, hanno confermato la determinazione dei cittadini.
La nostra città ha riscoperto la dimensione comunitaria e popolare, ha riattivato le reti di solidarietà che in altri contesti – per esempio a Scanzano Ionico o in Val di Susa – hanno permesso di fermare dei progetti devastanti.
Da ogni parte d’Italia ci è arrivata un immensa solidarietà, un caloroso sostegno. Manifestazioni e presidi si sono svoltI in questi giorni in ogni angolo del Paese. Contro una scelta contrastata dalla comunità locale ovunque si manifesta e si discute.
Il nostro cammino è appena all’inizio. Nulla si è concluso con l’espressione del parere governativo.
Cittadini, associazioni e organizzazioni sindacali hanno deciso di opporsi; molti parlamentari si sono auto-sospesi. Vicenza vuole fermare questo scempio, se necessario anche seguendo l’invito di molti a mettere pacificamente in gioco i propri corpi.
Vogliamo dare una voce unitaria, pacifica e determinata a questo sdegno. Vicenza chiama tutti a mobilitarsi contro la militarizzazione di una città, contro la costruzione di una base che sorgerà a meno di due chilometri dalla basilica palladiana, consumerà tanta acqua quanta quella di cui hanno bisogno 30 mila cittadini, costerà ai contribuenti milioni di euro (il 41% delle spese di mantenimento delle basi militari Usa nel nostro territorio è coperto dallo Stato Italiano), sarà l’avamposto per le future guerre.
Vicenza vuole costruire una grande manifestazione nazionale per il 17 febbraio; vogliamo colorare le nostre strade con le bandiere arcobaleno e quelle contro il Dal Molin, ma anche con quelle per la difesa dei beni comuni e della terra, del lavoro e della dignità e qualità della vita. Un corteo plurale e popolare, capace di aggregare le tante sensibilità che in questi mesi hanno deciso di contrastare il Dal Molin, perché siamo convinti che le diversità siano un tesoro da valorizzare così come l’unità sia uno strumento da ricercare per vincere questa sfida.
Ai politici e agli uomini di partito che condividono la responsabilità di Governo locale e nazionale rivolgiamo l’invito a partecipare senza le proprie bandiere; vi chiediamo un segno di rispetto verso le tante donne e i tanti uomini che in questi giorni si sono sentiti traditi dai partiti e dalle istituzioni;vi chiediamo, anche, di valorizzare la scelta di quanti, in questi giorni, hanno scelto di dimettersi o auto-sospendersi in segno di protesta. Una protesta che, auspichiamo, dovrà avere ulteriori riscontri se il Governo non recederà dalle sue decisioni.
Noi siamo contro il Dal Molin per ragioni urbanistiche, ambientali, sociali; ma, anche, perché ripudiamo la guerra. Proprio per questo non accettiamo alcun vergognoso baratto con il rifinanziamento della missione in Afghanistan.
La nostra lotta non si è esaurita. A Vicenza, il 17 febbraio, contro ogni nuova base militare, per la desecretazione degli accordi bilaterali che regolano la presenza delle basi, per la difesa della terra e dei beni comuni, per un reale protagonismo delle comunità locali e dei cittadini.
Il futuro è nelle nostre mani: difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra. Il 17 febbraio tutti a Vicenza!

 
 
 

 

Post n°113 pubblicato il 09 Febbraio 2007 da Pippo_8223
Foto di Pippo_8223

Vicenza attende l'arrivo della Signora


Ancora poche ore ci separano dall'evento più atteso dell'anno. Centinaia di tifosi e decine di tecnici e giornalisti per assistere e documentare un emozionante spettacolo. Domani tutti insieme allo stadio per tifare i colori biancorossi ed emozionarsi dal vivo con i pluricampioni bianconeri.

 

 
 
 

INCIDENTI CATANIA-PALERMO

Post n°112 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da Pippo_8223

Il Ministero per le attivita' sportive, dopo i tragici fatti di Catania, sta studiando diversi ambiti di intervento e iniziative per consentire la ripresa del campionato di calcio. Tali misure sarebbero relative non solo all'ordine pubblico e al diritto penale, ma anche a una nuova politica di gestione degli stadi e alle iniziative necessarie per far crescere, soprattutto fra i ragazzi, la cultura della sportivita' e della correttezza.

Durante tutta la giornata, al Ministero delle Politiche giovanili e Attivita' sportive, si sono svolte riunioni tecniche preparatorie in vista del vertice che governo e autorita' sportive terranno nella giornata di lunedi'. Coordinati dal ministro Giovanna Melandri e dal sottosegretario Giovanni Lolli, i tavoli tecnici - spiegano al Ministero - hanno analizzato i drammatici fatti di Catania, mettendoli in relazione alla legislazione vigente e verificando l'efficacia della stessa.
L'indicazione generale emersa e' quella di voltare pagina una volta per tutte, attraverso soluzioni normative e tecniche che, in vista del vertice di lunedi', devono rispondere alla necessita' di far ripartire i campionati in condizioni totalmente diverse. Gli approfondimenti, si precisa, hanno riguardato diversi ambiti di intervento e iniziativa, non solo quelli relativi all'ordine pubblico e al diritto penale, ma anche quelli relativi a una nuova politica di gestione degli stadi e alle iniziative necessarie per far crescere | soprattutto tra i ragazzi - la cultura della sportivita' e della correttezza. In queste ore sono proseguiti poi i contatti tra il ministro Melandri ed vertici del Coni e della Figc, al fine di concordare una proposta condivisa tra governo e autorita' sportive.
Prima della riunione di lunedi' a Palazzo Chigi, infatti, Melandri incontrera' il collega dell'interno Giuliano Amato, il presidente Petrucci e il commissario Pancalli.

PLATINI: D'ACCORDO CON STOP
''L'Uefa offre il suo totale sostegno alle misure adottate dal commissario straordinario della Figc Luca Pancalli, ossia la sospensione a tempo indeterminato di tutte le partite a livello nazionale ed internazionale''. Arriva da Michel Platini, il neoeletto presidente dell'Uefa, il sostegno dell'Europa al calcio italiano e alle sue iniziative dopo la morte di un agente di polizia nel derby di Catania.

IL GIOCO SI FERMA, ANCHE LA NAZIONALE
ROMA - Il calcio si stringe attorno alla famiglia del poliziotto morto a Catania e da Matarrese in giù sono tutti d'accordo sulla stop ai campionati. La decisione presa dal commissario straordinario della Federcalcio Luca Pancalli, che ha subito convocato un vertice a Via Allegri con i suoi più stretti collaboratori, ha trovato una volta tanto il calcio unito. D'accordo anche Giancarlo Abete, candidato alla presidenza Figc. Dunque campionati fermi questo fine settimana, e non è escluso anche che il fermo continui.

"Senza misure drastiche non si riparte" dice Pancalli. E per dare un segnale forte la Figc ha deciso anche di annullare anche le partite delle nazionali azzurre: sia l'amichevole di mercoledì a Siena con la Romania, sia l'amichevole dell'under di martedì a Chieti con il Belgio. "Per tutti noi è un momento terribile" afferma Matarrese, che aggiunge: "Mai come in questo momento il calcio deve interrogarsi e riflettere sul proprio futuro. Un'emergenza così il calcio italiano non l'aveva mai vissuta. L'unico stop al campionato è avvenuto 12 anni fa per la morte di un tifoso del Genoa.

 E i tragici fatti di Catania avvengono appena sei giorni dopo la morte in Calabria di un dirigente della Sammartinese. Per il presidente dell'Assocalciatori il calcio dovrebbe fermarsi addirittura per un anno. "Noi da tempo stiamo denunciando aggressioni settimanali contro i giocatori perché perdono una partita, vuol dire che c'é una cultura sbagliata intorno al calcio". Oltre a Matarrese compatto il fronte del sì allo stop anche da parte dei club. "E' un episodio che impone di riflettere con serietà e di agire con risolutezza per restituire il calcio agli sportivi" il commento del presidente della Juve Giovanni Cobolli Gigli. "Senza calcio, senza parole" la reazione laconica dell'Inter.

 "Non è possibile in Italia continuare a giocare al calcio. Basta, chiudiamo gli stadi e facciamola finita" ha protestato l'allenatore dell'Ascoli Nedo Sonetti. "Siamo tutti colpevoli" dice l'allenatore della Lazio Delio Rossi. "Così non si può andare avanti" fa eco il tecnico della Roma Luciano Spalletti. E Francesco Totti si stringe intorno alla famiglia del poliziotto. Per Marco Materazzi esce un'immagine "brutta" dell'Italia da questo episodio. "Però io dico che non è una questione di calcio: è una questione sociale. Una piaga, una piaga sociale". Tutti d'accordo anche sulla decisione di fermare gli impegni azzurri. "Il segnale più importante lo dà la Nazionale campione del mondo, che si ferma e contesta la violenza" spiega Gigi Riva, vice commissario della Federcalcio. "Era inammissibile non giocare questo turno e poi dare i convocati. E' una brutta sconfitta".

 
 
 

METEO: FINALMENTE ARRIVA L'INVERNO!!!

Post n°111 pubblicato il 20 Gennaio 2007 da Pippo_8223
Foto di Pippo_8223

SITUAZIONE: la parentesi primaverile è finita, per almeno una settimana l'inverno farà la voce grossa sul nostro Paese. Solo negli ultimi giorni del mese potrebbe tornare l'alta pressione. Al momento siamo ancora interessati da un cuneo anticiclonico di matrice subtropicale che determina temperature miti, tuttavia nei bassi strati si sta già inserendo aria più umida dai quadranti meridionali, che reca addensamenti sul Tirreno, la costa veneta e, proprio mentre vi scriviamo, anche sulla Valpadana. E' il primo segnale di un lento peggioramento che si concretizzerà nella giornata di lunedì sul settentrione e le regioni dell'alto e medio Tirreno.

EVOLUZIONE: la discesa di una saccatura fredda sulla Francia porterà alla formazione di un minimo depressionario all'altezza della Francia meridionale in movimento verso il nostro settentrione tra lunedì sera e martedì. Esso provocherà piogge anche intense al nord e sulle regioni dell'alto e medio Tirreno con nevicate sulle Alpi a quote variabili ma in progressvo calo dalla mattinata di martedì.
Mercoledì il minimo si collocherà tra le Alpi orientali e la Baviera ma dalla valle del Rodano affluirà altra aria fredda responsabile di una diffusa instabilità, di un ulteriore calo termico e di qualche nevicata a quote molto basse sulle regioni centrali e la Sardegna.

 
 
 
 
 

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