paese reale

Natale ormai è alle porte. Cresce l'attesa spasmodica degli avellinesi che, ad osservarli alle prese con acquisti e regali, non sembrano, almeno in apparenza, risentire più di tanto della tremenda crisi economica che affligge il Paese. E se i consumi a livello nazionale calano a picco, qui, nel capoluogo irpino, si avverte l'impressione che siano i negozianti quelli davvero in crisi, mentre la popolazione è disposta a tutto pur di concedersi il solito Natale di sprechi e spese pazze.
In quella che sempre più si rivela la fiera dell'ipocrisia si buttano via i soldi solo per regalarsi qualcosa di speciale. Non importa se a costo di debiti salati ed ulteriore impoverimento generale. Eppure ad Avellino sono anche per quest'anno impalpabili gli eventi culturali ed i momenti di intrattenimento nei vari punti della città. Solo un mercatino di provoloni impiccati e arancini sicililiani che fa da contraltare alla vendita a getto continuo di maleodoranti patatine fritte e rifritte olandesi, divenute l'attrattiva principale di Corso Vittorio Emanuele, per giovani e meno giovani. Quasi che l'interesse principale degli abitanti del capoluogo debba essere indirizzato verso il cibo. Lo street food in salsa avellinese, che unge e ammorba un pezzo consistente dell'isola pedonale. Intanto che tutto intorno il traffico raggiunge dimensioni impossibili, nonostante non ci sia da nessuna parte qualcosa da vedere, né spettacoli a cui assistere. Insomma, un Natale da poveracci affamati quello che il Comune ha voluto organizzare quest'anno. Con quasi tutte le zone contigue al centro completamente dimenticate. Per non parlare delle periferie abbandonate a se stesse anche in questi giorni. Il centro storico, poi, ridotto a "non luogo", resta inaccessibile e al buio pesto. Ci sarebbe però il Casino del Principe, ma l'amministrazione comunale ha pensato bene di affittarlo a prezzi stracciati ad una associazione guidata da una consigliera, privatizzandolo di fatto, come ha già fatto per altre strutture che invece dovrebbero essere aperte ai cittadini-utenti. Per cui anche laggiù meglio non recarsi. Questo è il Natale che sta arrivando.