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Striscia Avellino

Post n°527 pubblicato il 24 Luglio 2019 da carlopicone1960
 
Foto di carlopicone1960

Anche se l’ufficializzazione del cartellone si avrà soltanto nella settimana prossima, il programma del Ferragosto avellinese, o meglio dell’Avellino Summer Fest, com’è stato ribattezzato dall’assessore agli eventi, Stefano Luogo, è stato ampiamente pubblicizzato. Un mix buono per tutti i gusti, con molte presenze irpine e due avellinesi doc, Luca Abete e Ghemon, diversi nel loro genere, che saranno chiamati a sostenere l’onere uno di cominciare le danze il primo agosto, l’altro di affrontare il fatidico concerto del 16. 

Ad uno sguardo complessivo, il lavoro dei direttori artistici Simioli e D’Agnese, sembra indirizzato ad accontentare tutti, mettendo insieme artisti mainstream come i rapper Livio Cori e Franco 126, oltre lo stesso Ghemon; esponenti del Neapolitan sound, James Senese ed Eugenio Bennato; rappresentanti della musica made in Irpinia, come i Molotov Irpinia. Con l’impressione che nonostante i tempi ristretti ed il ritardo con cui s’è messa in moto la macchina dell’intrattenimento ferragostano, i quasi trecentomila euro di finanziamento regionale siano stati ben spesi, allestendo una molteplicità di iniziative di sicuro richiamo, intorno a cui le aspettative in città sono alte.

Ma se si contano ben 45 artisti, che si alterneranno sui palchi montati in diverse zone della città, un dubbio pervade la partecipazione in cartellone di un personaggio che non è propriamente né un cantante né uno showman in senso stretto. 

Si tratta dell’avellinese Luca Abete, personaggio di “Striscia la notizia”, autore di servizi fintamente irriverenti e provocatori, malgrado le frequenti aggressioni di cui è stato oggetto, nel programma televisivo di Antonio Ricci. Peraltro, l’ultima volta che è stato protagonista di una delle sue consuete incursioni nel blindassimo Convitto Nazionale “Pietro Colletta”, dove era ospite l’allora ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ci fu uno scambio di idee un po’ violento tra lui e gli agenti di polizia, con denunce incrociate ed una settimana di ricovero ospedaliero per l’indomito inviato di “Striscia”. Mosso dalla voglia di chiedere al ministro della famigerata legge 107 di riforma della scuola solo della mancanza di carta igienica negli istituti italiani.

Il tempo rimargina le ferite e così Luca, che nonostante gli impegni poliedrici non ha smesso di frequentare la sua città, ritorna sul luogo del delitto. Al momento, non è dato sapere quali saranno i contenuti del suo spettacolo nella tappa inaugurale dell’Avellino Summer Fest. 

Grazie alla sua presenza notevole sui social, l’official site, la pagina ufficiale su Facebook, LinkedIn e Flickr, di lui si sa tutto e di più. Uno che dall’animazione per bambini di “Marameo”, a Irpinia Tv, ha rapidamente scalato le vette del successo mediatico. “Ficcanaso Tv”, “Lab Production”, e “Striscia”, da ormai dieci anni, i passaggi determinanti della carriera di Abete, oggi imprenditore di se stesso, figura autonoma all’interno del calderone dei vari attori di “Striscia”, Moreno Morello, Stefania Petyx, Jimmy Ghione, Vittorio Brumotti ecc. con cameraman e operatori in piena autosufficienza. Ad Avellino, venne anche a presentare “One Photo One Day”, quale anticipatore e appassionato dei selfie, prima che diventassero tendenza diffusa. Dal 2014 la sua fervida mente creativa si è inventata “#NonCiFermaNessuno”, il suo brand, costantemente impegnato in campagne sociali motivazionali, con centinaia di incontri in scuole e università, “per trasmettere messaggi positivi e azioni utili a non lasciarsi scoraggiare” come si legge sul suo sito.

Ecco, il problema è proprio questo e s’intreccia naturalmente con la sua partecipazione all’estate avellinese. Innaffiare di ottimismo, motivare i più giovani a superare le asperità della vita, hanno un senso nell’attuale situazione del Paese? Nell’Italia dei ragazzi che sono costretti a emigrare altrove in cerca di lavoro oppure ad accettare l’alienazione di stipendi da fame, in un infinito precariato? Questo tipo di considerazioni basterebbe a smentire tutta la voglia di bontà che ha fatto guadagnare al motivatore Abete addirittura il titolo di professore ad honorem in “Linguaggi del giornalismo” all’Università di Parma ed una medaglia del Presidente della Repubblica. Lui che non è laureato né giornalista. 

Un sano realismo associato all’esercizio delle capacità critiche potrebbero essere invece più utili al futuro dei nostri giovani.

 

Luca Abeti, che avrà il compito di rompere il ghiaccio, il prossimo primo agosto, dovrà comunque inventarsi qualcosa per intrattenere il pubblico. Proverà a “motivare” una cittadinanza per molti versi allo stremo? Si occuperà della fine della sua tanto amata Scandone, per la quale finora non ha speso neanche una parola? 

 
 
 
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