Creato da angi137 il 26/08/2010
"Solo la penombra permette di ammirare la beltà..." J.Tanizaki

Pagina Facebook

 

Angela Fabbri

@angi137

 

Area personale

 
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

Ultime visite al Blog

 
acer.250prefazione09m12ps12angi137cassetta2monellaccio19Miele.Speziato0marabertowdony686jonas21italozaghinifin_che_ci_sonocaserta1969Parsphalamistad.siempre
 

Ultimi commenti

 
Un sentito, seppur tardivo, ringraziamento!
Inviato da: angi137
il 06/04/2023 alle 07:44
 
Che meraviglia
Inviato da: cassetta2
il 24/08/2022 alle 18:56
 
Qui sulla terra tutto finisce e sono sicuro che verremo...
Inviato da: Mr.Loto
il 19/02/2022 alle 12:00
 
una notte stellata e un pensiero che s'inerpica nella...
Inviato da: anima_on_line
il 21/08/2020 alle 20:20
 
No, certo. Grazie.
Inviato da: angi137
il 20/04/2019 alle 15:29
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

 
Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

Tag

 

Ultime pubblicazioni

 

STAGIONI si può trovare presso Il Vicolo editore (via Carbonari, 16 - Cesena) o richiederlo a arte@ilvicolo.com

 

TANKA è disponibile in tutti gli store online sia in ebook sia in cartaceo.

 

La corona del cielo è ora disponibile anche in edizione cartacea, con un racconto in più!!

Lo trovate anche su Amazon, Kobo store, Mondadori, IBS e sui principali store online.

 

Anche Giardini di sabbia è ora disponibile in tutti gli store.

Il Vicolo - Cesena

 

La corona del cielo

edizione digitale

copertina

 

NOTIZIE

 

Giardini di Sabbia su Radio Emilia Romagna.

 

La banalità del male una riflessione sul libro di Hannah Arendt. 

 

Articolo sulla presentazione di STAGIONI.

 
 

 

 
« CRONACHE DA UNA STANZATavole e teatri »

OFELIA VOLEVA SOLTANTO NUOTARE

Si è appena conclusa a Pieve Santo Stefano la mostra dell'artista Samuel Webster e della criminologa Mariantonietta Anania: "Ofelia voleva soltanto nuotare".

All'inizio, una provocazione: Ofelia era una ragazza che amava la vita, i fiori, il canto. Amava il padre, il fratello, il fidanzato... i suoi assassini.  Ofelia stritolata in un gioco al massacro, pedina sacrificata alla ragion di stato. Ofelia che vuole vivere e amare e non sa, non capisce, perché coloro che ama si trasformano in aguzzini, pur giurando di amarla. Questa immagine potente dà il "la" ad una serie di scatti straordinari, studiati e costruiti per raccontare storie di donne comuni, donne come ce ne sono tante, donne che amavano la vita, che avevano un progetto, che avevano dei sogni, ma che sulla propria strada hanno incontrato i loro assassini. Non biechi figuri venuti dalle pagine di un romanzo d'appendice, ma mariti, fidanzati, amici. Persone di cui si fidavano, su cui avevano riversato il proprio affetto. Persone comuni, anche loro, ed è proprio questo l'orrore. Persone comuni cui non hanno insegnato, o che hanno dimenticato, che non si possiedono gli altri esseri umani, che lo stesso concetto è un'aberrazione, una contraddizione in termini.
Perché, vedete, il nocciolo sta tutto lì, nel bambino che dice "mio!" che resta dentro, che non se n'è mai andato. Oh, certo, succede anche alle donne, ma ahimé, le brutali statistiche la rendono una caratteristica prettamente, prevalentemente maschile. Le stesse donne, tirate su da madri a loro volta schiave, pensano che sia normale. Lo stesso linguaggio disegnato nei millenni rende normale quello che normale non è, quando una donna "si dà" ad un uomo, "si concede" oppure "cede", mentre un uomo "prende" o "possiede". Lei è la merce, lui è il mercante: può comprarla con i soldi o con un supposto amore, ma mercante resta. Non vuole una compagna, è troppo faticoso, vuole una schiava: quando la schiava si ribella, concetto inaudito, lui la riporta all'ordine, anche uccidendola se necessario, perché è "sua" e può farne ciò che vuole.

Ecco, questa bellissima mostra, che sarà allestita ancora in altre città d'Italia e d'Europa, fa riflettere proprio su questo, su quanto sia desolatamente "normale" il concetto di possesso, su quanto fossero vive queste donne che, come centinaia di altre, meritavano una sorte migliore, su quanto possiamo fare per arginare questa piaga, a cominciare dai nostri figli e dalle nostre figlie. Un applauso a Samuel Webster e Mariantonietta Anania per la delicatezza straordinaria con cui hanno affrontato un tema così difficile.

http://www.arte.it/calendario-arte/arezzo/mostra-ofelia-voleva-soltanto-nuotare-fotografia-di-samuel-webster-29791

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963