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Messaggi del 07/09/2014
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Per Jeremy Rifkin, economista e saggista americano, consulente dell'Unione europea e di leader di vari Paesi del mondo, tra cui Barack Obama, è convinto che "il cambiamento è in atto, ma non vogliamo accorgercene. Eppure offrirebbe i posti di lavoro che tanto mancano. E salverebbe anche la Terra perché si userebbero meno materie prime e la produzione di energia si potrebbe fare in ogni casa. E' tutto nell'Internet delle cose (IoT, Internet of Things) ". Rifkin ha parlato in un incontro a Trento, nella sede della Fbk, in cui ha presentato il suo ultimo libro, 'La società a costo marginale zero: l'Internet delle cose, l'ascesa del Commons collaborativo e l'eclissi del capitalismo', edito Mondadori e uscito in Italia in questi giorni, con traduzione di Luca Vanni. Economia della condivisione "Insegno alla facoltà di economia più famosa del mondo - ha detto Rifkin, docente all'Executive Education Program della Wharton School alla University of Pennsylvania - e da sempre gli imprenditori sono alla ricerca di innovazioni per ridurre i costi marginali e mai avrebbero pensato che sarebbe stata quella che sta portando alla riduzione quasi a zero di alcuni beni e servizi. Per la prima volta la 'mano invisibile' del mercato porta alla crescita di un forte partner che e' l'economia della condivisione". "I giovani condividono tutto - continia ancora Rifkin - e il punto ora è gestire non solo l'Internet della comunicazione, ma anche Internet dei trasporti e delle rinnovabili: produrre da soli e condividere". Il concetto che cambia è quello della proprietà, che perde valore rispetto alla condivisione, elemento che oggi tra i giovani, secondo il Professore, è quello che costituisce e fornisce valore sociale. Il mondo non è più di chi possiede, ma di chi condivide. L'auto italiana stampata in 3D Nella stampa 3D, ad esempio, che con i suoi costi ridotti può guidarci nell'era collaborativa, uscendo da quella capitalistica. Così da costruire un "mondo neogandhiano", con "produzione di massa nelle case della gente". Per farlo servono nuove infrastrutture, che creerebbero, nel costruirle, moltissimi posti di lavoro. "Quando ero giovane - ha spiegato l'economista americano - nessuno pensava che i computer sarebbero stati per tutti. Adesso da un cinese li puoi pagare 25 dollari. La maggior parte del software è gratuito. E il costo dell'elettricità è passato da 66 dollari a Watt a 66 centesimi di dollaro. Sono dati del Mit di Boston. Condividere un contenuto con due persone o con due milioni di persone ha lo stesso costo. Centinaia di migliaia di stampanti 3D ora sono il futuro. Si usa materiale riciclato, come carta, plastica, immondizia e si costruisce un oggetto con parti mobili con un decimo di materiale rispetto alla produzione tradizionale". "La prossima settimana nella mia citta', Chicago - dice - verrà presentata la prima auto fatta con stampante 3D. Ed è italiana. Siete stati voi. E' della Strati-Local Motors". Consigli alla cancelliera "Quando la Merkel è diventata cancelliera - ha raccontato - mi ha chiamato per vedere come fare crescere l'economia tedesca. Sono la terza al mondo dopo Usa e Cina e sono solo 80 milioni di persone. Ha fatto dieci anni fa ciò che l'Italia fa ora, ma con l'austerità qui adesso non si riuscirà a dare lavoro a tutti i ragazzi di trent'anni che sono a casa coi genitori. In Germania solare e eolico - e ricordo che sole e vento non chiedono la bolletta, ma solo manutenzione dei pannelli e del resto - sono stati diffusi nei privati. Ci sono ora milioni di piccoli attori in Europa che producono energia privatamente e i costi ci sono, ma stanno diminuendo. In Italia c'è molta disoccupazione ed è assurdo dire che sono le rinnovabili a fare aumentare i costi dei combustibili fossili, mi fa ridere". Si può dunque trasferire la produzione dalle grandi aziende al piccolo, quasi familiare, col 3D. Clima, speranze e frustrazioni La terza rivoluzione industriale, di cui ha parlato nel suo precedente libro, per Rifkin è alle porte. E dovrà affrontare anche le questioni dei cambiamenti climatici. Un esempio per tutti? "In California - ha detto - che è il paniere dell'America, non c'è più acqua. Il 70% delle attuali forme di vita si possono perdere entro fine secolo e noi non abbiamo la garanzia di essere tra quelle che resteranno, siamo la più giovane. La biosfera è da proteggere e abbiamo tredicenni che arrivano a casa e chiedono al padre perché usa così tanta acqua per fare la barba o da dove venga il manzo con cui è fatto l'hamburger e se abbia distrutto alberi secolari. Capiscono che ciò che facciamo ha effetto sulla collettivita'". "Sono speranzoso e insieme frustrato che questa terza rivoluzione industriale avvenga - ha concluso -. Questa nuova generazione deve iniziare a fare e a pretendere, anche in Italia". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/jeremy-rifkin-presenta-a-trento-libro-internet-delle-cose-4faee9e8-4add-4f66-904b-98a4224ea568.html?refresh_ce#sthash.ooG1Rka3.dpuf
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Come vede il futuro Jeremy Rifkin
(Denver, 26 gennaio 1945) un economista, attivista e saggista statunitense.professore della prestigiosa Wharton School econsulente dell'Unione europea e di leader di vari Paesi del mondo, tra cui Barack Obama
Dagli anni 70 del secolo scorso è in atto una redistribuzione del reddito a favore dei più ricchi a danno di tutta la classe media, ciò è molto male per il benessere collettivo.
Ora dopo la prima (fine 800') e la seconda (XX° secolo) da qualche anno è iniziata la terza rivoluzione industriale che abbatterà tutti i costi di produzione portando un benessere generale per tutti.
Consiste principalmmente nello sviluppo della rete globale per condividere energia, trasporti,oggetti.
Le persone si trasformano in "prosumer" cioè produttori e consumatori producendo con costo marginale vicino allo zero e condividendo beni e servizi prodotti.
Il costo marginale è il costo di produzione delle unità aggiuntive di un bene o di un servizio, al netto dei costi fissi.
Le società private sono sempre state alla continua ricerca di nuove tecnologie per aumentare la produttività e ridurre il costo marginale, abbassare i prezzi, attirare i consumatori e aumentare i profitti, ora sarà la rete che otterrà questo risultato ma a vantaggio di tutti non solo del ceto capitalista.
Nel campo dell'informazione, musica e altro i prosumer hanno già cominciato da qualche anno a condividere e a rivoluzionare il mercato.
Tutto questo migliorerà l'ambiente ed hà bisogno di investimenti privati e pubblici cioè nuovi tipi di lavori.
Tutto questo diminuirà il potere delle multinazionali ed redistribuirà il reddito aumentando il benessere collettivo.
Principali campi di evoluzioni:
1-energia condivisa, nel 2020 il costo dei pannelli solari sarà bassissimo, per cui ogni famiglia non spenderà molto poco per l'energia, anzi nè venderà la parte in eccesso.
2-car-sharing per trasporti di persone e cose (ogni mezzo in car-sharing elimina 15 automezzi) per cui si abbasseranno tutti i costi.
3-stampanti 3D ( oggi costano € 200.000, ma molto meno con prestazioni minori) quasiasi oggetto si può produrre a costi bassissimi e oltre al consumo proprio si può produrre per altre persone contattate in rete.
4-condividere informazioni,auto,case,vestiti con siti appositi.
Tutto questo porterà a costi notevolmente inferiori per tutto, aumento di lavoro per tutti, benessere generale aumentando la redistribuzioni del reddito.
Previsioni:
2020 prosumers si scambieranno prodotti fabbricati con 3D e trasportati con veicoli senza conducente e a costo bassissimo.
2022 Internet delle cose genera risparmi per 14.400 miliardi di $.
2025 l'efficenza resa possibile da internet interesserà metà dell'economia mondiale
2030 rete globale con 100 mila miliardi di sensori (oggi 14 miliardi)
Prossimi decenni con pannelli solari e eolici (costo recuperato in 2/8 anni) energia a costo marginale quasi zero per tutti.
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Inviato da: cassetta2
il 24/01/2024 alle 11:33
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il 03/11/2023 alle 04:16
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il 01/10/2022 alle 00:39
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il 01/10/2022 alle 00:38
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il 01/10/2022 alle 00:37