Creato da: fedeprovenza76 il 06/05/2006
tutto quel che c'è da sapere sulla bella regione francese
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Post n°25 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da fedeprovenza76
l divo a Roma parla di "Un amore per caso", diretto da Ridley Scott
Post n°24 pubblicato il 13 Agosto 2006 da fedeprovenza76
La città merita una visita, durante il mio viaggio nel cuore della Provenza. Di mattina presto arrivo in questo che fu l'ultimo avamposto francese prima di entrare in terra spagnola, fino a qualche secolo fa. Bagnata dal Rodano, fiume che la separa dalla città di Beaucaire, Tarascona mi accoglie nella sua modesta stazione, dove giungo con un treno pieno di pendolari spagnoli con il loro allegro vociare. Mi dirigo subito al famoso e celebre castello, tra i più belli di questa regione: direi che imponenza e signorilità sono i due termini che meglio si addicono all'edificio. All'interno le stanze richiamano una grande storia, visto che il castello fu residenza di re Renato D'Angio' nel 1400, salvo poi ospitare le prigioni fino al 1926. Mi aggiro cercando di immaginare servi e cavalieri che entrano ed escono per i loro compiti. Salgo poi fino in cima, dove il mistral e qualche nuvola dispettosa ma innocua mi fanno compagnia: il panorama, magnifico, mostra il Rodano tutt'intorno come fossato invalicabile del castello, e le colline che si distendono in lontananza con, sullo sfondo, Avignone. Scendendo per le ripide scale di quella che fu la residenza di re Renato adocchio il bel giardino interno, dove essenze arboreee di varie specie arricchiscono ulteriormente questo luogo. All'uscita un pranzo ristoratore, in una pizzeria proprio di fronte alle mura di ingresso, mi permette nuovamente di osservanre la piacevole silhouette. E' tempo di sacro... mi dirigo allora nella cattedrale di Sainte Marthe, esempio interessante di fusione di vari stili: dal romanico, visto che venne iniziata nel 1199, al gotico fiammeggiante, che ne segno' la fortuna, come successe per molte delle chiese francesi. All'interno della cattedrale, un curioso avviso informa i visitatori che 'le offerte vanno inserite nel tronc (il salvadanai)', e non nelle cestelle, perchè un ladro si aggira furtivo a rubare...'. Un giro per la città vecchia e poi di corsa sul ponte sul Rodano, che separa non solo le due città di Tarascona e Beaucaire, ma anche due province, le Bocche del Rodano e il Gard e due regioni, la Provenza-Alpi-Costa azzurra e la Linguadoca-Rossiglione. Arrivo quindi a Beaucaire dove pero' un incontro con un probabile venditore di sigarette di contrabbando mi invita a ritornare presto sui miei passi: in effetti il treno mi attende alla stazione per il ritorno... Anche in questo caso sulla via ferrata tanta gente e, vicino a me, una giovane mamma con i suoi due figlioli, gioca allegramente mentre saluto col pensiero Tarascona e il suo castello che, in lontananza, sembra mi 'strizzino l'occhio' come a dire che li dovro ritornare...
Post n°23 pubblicato il 12 Agosto 2006 da fedeprovenza76
Ancora in bus, anche questa mattina: del resto il pulman é l'unico mezzo che congiunge Avignone a Pont du Gard, cittadina resa famosa dalla presenza del mestoso ponte-acquedotto romano. L'arrivo, con tempo incerto e minaccioso di pioggia, é pero' piacevole: tanta gente, di ogni parte d'Europa, un piacevole servizio alla reception (inutile svelare che le ragazze francesi mi attirano sempre molto...il fascino della 'grandeur'?) e via di corsa a prendere i biglietti. Lungo il bel viale alberato (siamo nella zona della 'garrigue', la tipica macchia mediterranea autoctona) si avvista in lontananza il ponte: man mano che mi avvicino mi preparo a gustare l'ascesa, lassù, a quasi 50 metri d'altezza. Cosa sapevano fare questi romani: Pont du Gard non sfigura certo con altri analoghi impianti del genere presenti in Italia. Mi piace perdermi nella boscaglia, lungo salite e discese dove si possono ammirare bei panorami della zona: famigliole con bambini al seguito, coppie, single e spesso anche alcuni cani mi fanno indirettamente compagnia in questa gita. Ma è arrivato il momento tanto atteso: dopo una salita mozzafiato ecco che si apre il cancello che dalla Rive Droite permette di camminare lungo l'ultima fila di arcate del ponte, quella più alta e maestosa: lungo i cunicoli dove scatto alcune foto di rito mi immagino il lavoro immane che 2000 anni fa fu necessario per costruire quello che rappresenta l'ottava meraviglia dell'umanità, entrato a giusto titolo nel patrimonio protetto dall'Unesco. Un malizioso vento scompiglia i capelli della signorina che fa da guida: la ascolto per cercare di cogliere altri dettagli su questo luogo, oltre a quelli che già conosco...Ridiscendo dall'altra lato e mi gusto un un bel pezzo di lungofiume (il Gardon, da cui deriva il nome del dipartimento del Gard) prima di ritornare al punto di partenza dove un ricco e ben curato museo illustra il contesto storico e culturale del tempo in cui venne costruito il ponte, il cui obiettivo era portare l'acqua da Uzès a Nimes, lungo 50 chilometri. Un temporale fugace e sbarazzino mi 'obbliga' a trovare riparo nel cinema all'ingresso, dove mi sorbisco un documentario alquanto strano sul Pont du Gard: sinceramente si poteva fare di meglio... E' tempo di ripartire verso Avignone, anche oggi la Provenza mi ha riservato emozioni forti che conservero' nel cuore. Domani si va a Tarascona, altra bella città tutta da scoprire...
Post n°22 pubblicato il 10 Agosto 2006 da fedeprovenza76
All'andata credevo fosse una semplice tappa delle mie vacanze: al ritorno so che quaggiu', in questo piccolo paese delle Alpilles, ci ritornero' presto. Ma andiamo con ordine: colazione abbondante in hotel prima di intraprendere il breve viaggio verso Saint Remy, poco più di un quarto d'ora. Appena arrivo non posso non dirigermi verso il luogo che ha reso celebre questo paese nell'ambito culturale: i resti archeologici di Glanum, importante sito romano scoperto solo nel 1921: a 1 km fuori dal centro storico mi accolgono Les Antiques, un mausoleo e un arco di trionfo databili attorno al 20-30 a.C.: l'ingresso a Glanum riserva una bella sorpresa con una ricca biblioteca-libreria che mi riprometto di visitare al termine dell'escursione archeologica. Tanti sono i luoghi che dovrei descrivere in questo blog: dai vari templi agli spazi sacri, oltre alle terme. Il sito si presenta veramente ricco in estensione e qualità. Salgo, percorrendo una ripida stradina, il piccolo monte prospiciente alle rovine romane da cui si gode uno splendido panorama: sono visibili oltre alla città di Saint Remy , les Cevennes, catene montuose del Gard, e persino le nostre Alpi, percepibili ad occhio nudo in lontananza. Per non dimenticare questo luogo acquisto cosi una guida di Glanum che mi terrà compagnia al ritorno in Italia. Altro luogo indimenticabile è poi il monastero di Saint Paul de Mausole, l'ex ospedale psichiatrico che accolse Van Gogh per un anno dal maggio 1888 al maggio 1889: si respira arte in questo luogo, ora silenzioso, in mezzo alla campagna provenzale: qui il grande pittore olandese dipinse alcuni dei più bei quadri della storia dell'arte. Entro con discrezione e un po' d'emozione in quella che fu la sua stanza: spoglia, atrredata solo da un modesto letto, con l'immancabile sedia a fianco e una finestra che da su un meraviglioso campo di lavanda. Lungo il percorso di visita ammiro e mi soffermo sui pannelli che spiegano tutta la vita di Van Gogh con particolare riferimento a questo luogo. Lascio con un poco di nostalgia il monastero per ritemprarmi con un buon pranzo in un caratteristico ristorante locale, prima di riprendere il viaggio culturale che mi porta a visitare la collegiale di Saint Martin, ricostruita dopo il terremoto del 1818,e le viuzze del centro storico, affascinanti e gradevoli. Ma sarà un vecchio portone, con un campanello all'antica di quelli con la leva che s'abbassa, a riservarmi la più grande emozione di questa giornata: all'interno della Maison de l'amandier mi accoglie infatti Pierre Leron Lesur, un arzillo ultraottantenne che da 54 anni colleziona e lavora il legno, tanto da possedere una vera e propria miniera inesauribile di piccoli e grandi oggetti di tutte le fogge. Mi perdo salendo le 3 rampe di scale del suo museo-officina dove si trovano anche preziose sculture. Una frase, posta accanto ad una di esse, mi fa cogliere l'essenza più vera di quest'uomo: 'L'uomo che non sa più meravigliarsi della vita ha praticamente smesso di vivere'... Pierre mi spiega cosi' come trascorre le sue giornate,che si svolgono tra i boschi vicini, dove taglia grossi pezzi di legna, e il suo atelier dove li lavora ricavandone ricche e bellissime creazioni artistiche. Conosce anche l'Italia, dove passo' qualche mese durante la seconda guerra mondiale nella zona di Cassino e Viterbo. Scatto una foto assieme a questo strano ma piacevole personaggio, vera e propria leggenda vivente di Saint Remy, prima di congedqrmi: lo lascio salutandolo calorosamente prima di avviarmi per un ultimo giro della città. Oggi le emozioni sono state tante, ho bisogno di meditare e il ritorno in hotel sarà particolarmente ricco di pensieri...
Post n°21 pubblicato il 10 Agosto 2006 da fedeprovenza76
Ieri sono stato a Carpentras, in questo mio viaggio fuori dai confini avignonesi. La città l'avevo bene studiata sulla mia inseparabile guida turistica e me l'aspettavo proprio cosi. L'arrivo in bus mi porta a scoprire una serena e tranquilla città provenzale, dai ricchi colori del sud francese. Tappa obbligata all'inizio è la bella sinagoga che, pero', riserva una sgradita sorpresa: la chiusura annunciata da un anonimo 'pas de visites'. Mi dirigo allora nella cattedrale di Saint Siffrein, bell'esempio di gotico fiammeggiante con un ricco dossale di Francesco Laurana al suo interno. Non mi lascio sfuggire, all'uscita, l'ingresso in un negozio caratteristico per acquistare le mitiche 'Berlingots', le classiche caramelle di Carpentras, note in tutto il mondo. Dopo il pranzo nella centralissima Place Briand, foto di rito all'Arco di trionfo, di cui restano tuttavia poche spoglie, alla Porte d'Orange, resto della guerra dei Cent'anni e, in conclusione ai due musei cittadini: il Sobirats, che conserva sculture e arredi d'epoca dei secoli scorsi e il Comtadin Duplessis, dove si possono osservare quadri di artisti locali, da Valesnes a Bidault oltre ad una superba opera attribuita a Cezanne (una Bambina in preghiera). Gentile la collaborazione della custode dei due musei, con cui intrattengo una breve discussione prima di lasciare due righe di commento sul libro degli ospiti. Saluto cosi' Carpentras che mi ha riservato una piacevole giornata di metà agosto... A presto!
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Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 07:55
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 07:47
Inviato da: lottergs
il 25/03/2009 alle 07:31
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 07:20
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 07:19