psicoALCHIMIE

delusi & delusi

uno dei temi più trattati nei post dei social network
è rappresentato dalla delusione della scoperta che l'altro,
che pensavi amico amabile,
si riveli un mostro, un caino, un approfittatore,
un essere immondo di bassissima lega,
che ti ha fatto perdere una marea di tempo,
ed è assolutamente indegno di avere a che fare con te

la sua ineguagliabile miseria mi induce un banale quesito:
ma dove eravamo con la testa quando costui si palesava innanzi ai nostri occhi?
intenti forse a divagare con lo sguardo sognante in un profilo che stavamo solo immaginando?
o siamo belli addormentati congeniti?

mi sorge inoltre un penoso sospetto dato il numero esponenziale di delusi,
e se avessimo anche noi prodotto lo stesso effetto?

il prato

l'unica grossa relazione che esiste tra me ed i campionati mondiali di calcio
è l'esperienza del prato 
so cosa significhi tenerlo bene in ordine,
all'altezza giusta, irrigato, senza foglioline giallognole
e soprattutto compatto, senza fossi e senza punti spennati

la differenza tra me e loro,
intendo i giardinieri brasiliani,
oltre ai metri quadrati da curare,
è che sicuramente loro non dovranno combattere con una talpa

non me la riesco ad immaginare questa inarrestabile ceatura
in un terreno scosso da tali vibrazioni roboanti
(e dire che io ci ho provato a mettere i dissuasori ad ultrasuoni,
ma si vede che non funzionano uguale ad una folla di tifosi che urla goal) 

questo l'unico terreno su cui posso confrontarmi,
per il resto son contenta che avremo meno motivi finti
per essere contenti 

psicoterapia di gruppo

sono una fan della terapia di gruppo
penso che sia una strada straordinaria
ed in certi contesti probabilmente quella elettiva
come quando lavori da sola in un servizio che copre 150.000 abitanti

ma non si tratta solo di necessità virtù

ci credo come si crede al proprio frigorifero che funziona
o alla passeggiata necessaria quando un bambino diventa piccioso,
penso che sia il modo più incisivo perché le persone leggano le proprie questioni
rivedendole negli occhi dell'altro
sperimentino il coacervo di emozioni che si scatenano
intanto che le relazioni si giocano in diretta
imparino ad essere generosi, a darsi ed a aiutare
chi entra a far parte della propria mappa interna

malattia mentale e vizio

è una questione complicata:
se soffri di una malattia psichica
quanta responsabilità personale c'è in gioco?
se non ce ne fosse sarebbe inutile darsi da fare per un cambiamento
se ce ne fosse allora potremmo pensare che la malattia è un vizio
o che implica un concetto di colpa, di sbaglio, di errore

ma a noi psico non piace parlare di colpe e nemmeno di vizi
forse non piace neanche troppo parlare di malattia o di diversità

eppure se vogliamo avere il coraggio che chiediamo ai nostri pazienti
dobbiamo rischiare una chiarezza e un'esposizione personale sul tema

i bisogni incompresi

siccome i bisogni ce li insegna prevalentemente la tv, il pc, il giornalaio e la strada
si fa una gran fatica a capire se siano solo quelli da animali in cattività
i bisogni che in fondo ci interessano

possiamo andare in vacanza e tornare più appesantiti della partenza,
possiamo festeggiare compleanni e sperare finiscano il prima possibile,
possiamo comprare libri che non leggeremo mai
o cucinare cibi che si piazzeranno sullo stomaco,
possiamo incontrare familiari che eviteremmo volentieri
o chiacchierare con persone di cui non ce ne frega niente

quante volte facciamo quello che veramente desideriamo fare,
ma soprattutto quanto tempo dedichiamo a comprendere
di che cosa sentiamo veramente il bisogno
rappresentano dei grandi misteri della natura