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« CHI NON SI VOLTA DALL'A...MEDIO E INDICE ALZATI, S... »

L'ATTEGGIAMENTO NEI RIGUARDI DELLA VITA, IL RISPETTO DI SÉ E DEGLI ALTRI

Post n°8595 pubblicato il 17 Marzo 2016 da psicologiaforense

a volte severe carenze personali bloccano l'agire umano e rendono l'uomo condizionato al passato, chiuso al futuro e alieno da un presente in cui non si riconosce più....

 

 

QUANDO IL RISPETTO DI SE STESSO E DEGLI ALTRI DIVIENE UN TERRIBILE LETTO DI PROCUSTE

Perché un uomo acquisti libertà interiore, la premessa  essenziale è che abbia un retto atteggiamento nei riguardi della vita. Lungi dall'essere un evento casuale e puramente misterioso, la vita riveste una significazione profonda, che viene colorata individualmente secondo le caratteristiche psichiche dell'uomo che la vive. Per chi comprende il significato della vita, viene da sé vivere la vita come un compito, la cui soluzione dipende da una propria scelta, e il cui tema è dettato dalla propria coscienza. Nel giusto atteggiamento esistenziale, che sottende questo compito esistono degli elementi comuni che, a differenza del compito personale e non confondibile,  sono generali e rappresentano il minimo comune multiplo di quello sviluppo; elementi che da un normale esistere conducono all'essere. Però bisogna sentirsi liberi non solo "di", ma anche "da" e "per", liberi di assumere una posizione tra il conformismo e l'individualismo, tra la dipendenza e l'uso creativo del proprio io,  tra la lotta e la partecipazione intelligente; e  si deve anche essere liberi dalla paura, dall'angoscia, dai bisogni, dalle abitudini, insomma da tutto il bagaglio di formazioni educative e culturali che amputano la creatività individuale e la rendono schiava del "già fatto" e preclusa al "fattibile".

 
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