Tag CloudCerca in questo BlogCitazioni nei Blog Amici: 791 TagCerca in questo BlogUltimi commentiContatta l'autore
TagTag CloudMenuChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione. Citazioni nei Blog Amici: 791 Cerca in questo Blog |
come diritto e psicologia trattano i bambini abusati sessualmente
Post n°223 pubblicato il 28 Maggio 2007 da psicologiaforense
ATTENZIONE: QUESTO POST E IL SUCCESSIVO SONO STATI SCRITTI PER QUEI SETTE AMICI BLOGGATORI CHE ,FACENDO SEGUITO AI NOTI FATTI DI RIGNANO FLAMINIO, MI HANNO CHIESTO CHIARIMENTI PONENDOMI SPECIFICI QUESITI. MI SONO IMPEGNATA A RENDERE TUTTO COMPRENSIBILE MA DUBITO DI ESSERCI RIUSCITA .... La violenza sessuale all’infanzia è un reato che difficilmente ha spettatori e testimoni e che, di conseguenza, si fonda sostanzialmente sulle dichiarazioni del minore-parte offesa. A tal proposito, nel processo penale, si apprezzano due situazioni gravate da significative aporie: la prima si riferisce alla ricerca di possibili riscontri oggettivi alle parole del minore; la seconda - diventata teatro abituale di scontro forense - riguarda i limiti e le caratteristiche della testimonianza infantile, ovvero, in termini più specifici, la complessa problematica che trova il suo momento centrico ed epicritico nella valutazione dell’attendibilità e della credibilità delle informazioni ottenute dal minore che, dal punto di vista testimoniale, spesso appare un soggetto “a rischio” per la sua immaturità psichica e per le peculiari carenze, anche cognitive, legate alla specificità della fase evolutiva che attraversa. In merito ci sono stati, e continuano ad esserci, atteggiamenti controversi nei confronti del ruolo testimoniale assunto dal minore-p.o. nel procedimento penale riconducibili, ad esempio, alla convinzione che i bambini fino ad una certa età, per lo stadio del loro sviluppo cognitivo o per la labilità del loro sistema emotivo, non possano essere dei soggetti attendibili . Tuttavia, se nel passato è prevalsa questa percezione pregiudiziale di inattendibilità nei confronti dei minori, attualmente, invece, si registra un’inversione di rotta che, da un lato, è alimentata da una rinnovata sensibilità, di cui lo stesso Legislatore si è fatto portavoce ma, dall’altro, sembra risentire forse eccessivamente di un’emotività che può alimentare atteggiamenti ugualmente pregiudizievoli, anche se in senso opposto. NELLA MANIFESTA VOLONTÀ DI PERSEGUIRE I RESPONSABILI SI PUÒ FINIRE, INFATTI, PER ACQUISIRE LE DICHIARAZIONI DEL MINORE IN TOTO, SENZA PORRE ALCUN FILTRO CRITICO, SENZA UNA CAUTA E PRUDENTE RIFLESSIONE IN ORDINE AL CONTESTO IN CUI TALI DICHIARAZIONI SONO INSERIBILI E SUL VERO SIGNIFICATO CHE A QUESTE PUÒ ESSERE ATTRIBUITO. 2. controverifica per la traccia opposta allo scopo di non “legarsi” ad una tesi, perché può essere vero il contrario di quello che si pensa. Perchè, può accadere che i fatti su cui gli ausiliari tecnici del giudice, a volte, ragionano non siano fatti ma “fattoidi” cioè avvenimenti che non sono fatti ma che dei fatti hanno l’apparenza . E' indispensabile guardarsi dal rischio di capitare in quest’area di massima turbolenza dove si scontrano non saperi diversi (per il sapere si può trovare l’accordo) ma ignoranze e pregiudizi diversi (il bambino è la voce della verità / i bambini sono inattendibili). psicologiaforense ... (segue nei prossimi post)
|
Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49