MARCO PICCOLO

LO STATO DELL' INDAGINE OGGI, 3 SETTEMBRE 2007, ore 19,35: manca l'arma del delitto... mancano prove... manca un movente apprezzabile. GLI INQUIRENTI, IN QUESTO MOMENTO, NON HANNO LA PIU' PALLIDA IDEA DI CHI SIA L'AUTORE DELL'OMICIDIO.
Statisticamente è il marito, il fidanzato, l'amante, il padre, lo spasimante respinto,  il "persecutore" psicotico o, comunque, un parente l'assassino più probabile.L'ineffabile Procuratore della Repubblica di Vigevano dr. Alfonso Lauro, dopo numerose esternazioni contrastanti,  parla di " FOLLIA TEMPORANEA" , DI "RAPTUS", DI "CORTO CIRCUITO" CHE HA COLTO ALL'IMPROVVISO QUESTA BRAVA PERSONA CHE NELL'OMBRA DELLA PAZZIA AVREBBE UCCISO. GLI FA DA CONTRO ALTARE lo PSICANALISTA Massimo Recalcati, membro dell’associazione mondiale di psicanalisi, il quale "spiega" AI GIORNALISTI DELLA CARTA STAMPATA E DELLE TV , il concetto di follìa nel quale sarebbe maturato l’omicidio di Chiara Poggi. «Il passaggio improvviso all’atto criminale - dice - avviene di solito in persone ben adattate al contesto sociale». 
NON E' VERO!!! SBAGLIA CLAMOROSAMENTE IL COLLEGA ( il raptus, la reazione a corto circuito si verifica NEGLI PSICOPATICI DISFORICI, IMPULSIVI, LABILI D'UMORE, ASOCIALI, ESPLOSIVI.
L'ACTING OUT  NELLE NEVROSI DEL CARATTERE O IN QUELLE OSSESSIVO-COMPULSIVE, ecc....  
Capisco che gli inquirenti, a questo punto, non abbiano altre soluzioni... o è stato ALBERTO, come potrebbe anche essere, o non si saprà mai il nome dell'assassino. NON MI SI VENGA A DIRE  PERO' (in assenza di prove, di arma del delitto, di MOVENTE) che questo ragazzo ha ucciso così.....  " PER UN ATTIMO DI FOLLIA!" QUESTO NON E' DATO!!!

RIFLESSIONE PSICOLOGICO FORENSE. DELITTO E CIRCO MEDIATICO:

DOPO NOVE ORE DI INTERROGATORIO: LUI, il fidanzato di Chiara inda­gato per omicidio. L 'altro, il giornalista del Tg1. Si incontra­no in strada, davanti alla Procura e l 'altro domanda a lui: “Come va?”… Come va??!! Sì proprio co­sì come  il lunedì al bar. La doman­da non è però il belato timido del croni­sta impacciato, è invece una sonda infila­ta nella carne viva alla ricerca di un titolo che faccia spettacolo. Se lui risponde:

“VA DI SCHIFO!”, allora si può titolare che è colpevole, quasi confesso. Se risponde: “ VA ALLA GRANDE!”, si può dare la “notizia”  che è  innocente, quasi scagionato. “COME VA?” è l’evoluzione del
“LEI PERDONA?” rivolto al parente del morto ammazzato o di “ COSA PROVA?” chiesto al genitore della giovanissima  vittima di un incidente che sta guardando il corpo massacrato del figlio. Stazionano i giornalisti come  lavavetri ai se­mafori in attesa  che sbuchi Prodi, Totti o la moglie dell'ustionato moribondo, o ALBERTO STASI CON I GENITORI DI CHIARA POGGI. Lavavetri ingegnosi: al fidanzato un'al­tra giornalista ha chiesto: “Dicci qualco­sa di Chiara”, di intimo possibilmente. Al prossimo indagato  si  griderà  “Infa­me” o “Martire”. Non è Corona che sta usurpando il giornalismo, è  il giornali­smo che  si sta coronizzando.