Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« VIOLENZA SULLE DONNE. IN...RIGNANO. PEDOFILIA? »

TESTI E ... PRETESTI

Il coraggio di parlarne.

L'INCESTO DELLA PIETAS ....

Rosanna Benzi, la donna che viveva rinchiusa in un polmone di acciaio, tra i suoi infiniti meriti ha anche quello di aver richiamato, con i suoi articoli, 
l’ attenzione della pubblica opinione  sul fenomeno dell’INCESTO PER PIETAS. Fenomeno, a quei tempi, del tutto   celato e sommerso dalla vergogna e dal pudore. 
Mi riferisco qui alla drammatica realtà   delle  madri di handicappati che pietosamente si concedono ai figli per appagarne i più elementari bisogni sessuali. Si tratta di giovani deformati dalla malattia o impossi­bilitati a muoversi, ai quali spesso è preclusa qualunque forma di socialità, e che seppure riescono a stabilire contatti umani con altri coetanei, si vedono però negare per il loro stato ogni possibilità di relazione affettiva e sessuale  con l' altro sesso.

Una condizione di dolore, frustrazione, rabbia, che induce  alcune madri a fare per i loro figli anche quest'ultimo sacrificio: sostituire la donna che nelle vite dei loro ragazzi non arriverà mai, diventare "amanti" per placare un grido di disperazione, uno straziato lamento del corpo che non si riesce più a lasciare inascoltato.

C' e anche chi ricorre alle prostitute; ci sono, infatti,  madri che – se hanno possibilità economiche-  si ingegnano a cercare  una donna che arrivi a placare l'angoscia di un figlio handicappato. Che, magari, dopo una lunga astinenza, si è lasciato andare a crisi di rabbia e disperazione incontenibili.

Sono realtà drammatiche, ben conosciute dai familiari degli handi­cappati più gravi e da tutti quelli, medici, psicologi, assistenti sociali,  volontari o religiosi, che questo mondo ancora separato dal nostro frequentano. Ma su  di esso resta steso un velo di pudica pietas. Né, spero, ci sia qualcuno così sprovveduto da voler  giudicare la scelta di queste madri, che quasi sempre restano com­pletamente sole a far fronte ai gravissimi disagi fisici e morali dei propri figli. Fino a diventare per loro l'unico punto di riferimento, la sola fonte di affetto e calore, l'universo intero.

Spesso, queste donne cominciano a dispensare carezze riparatrici quando i figli sono solo adolescenti: pensano di poter placare così le prime inquietudini del corpo. Poi, le urgenze si fanno incalzanti, au­mentano le esigenze e con loro la disperazione di chi sa che sarebbero respinte da qualunque essere umano. Tante madri, allora, per appagare quelle richieste destinare a restare senza risposta, si risolvono a questo sacrificio, fino a trasformarsi  in compagne di notti altrimenti insonni. Non c'è dato sapere quali siano in quei mo­menti i loro sentimenti: se di vergogna, di dolore e sgomento, o, soltanto, di tenera comprensione.
Comunque, non  sarò certo io a chiederne conto.

 

 
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>> pubblico cio che ricevo su PAPERE E PANNOCCHIE
Ricevuto in data 21/02/08 @ 06:43
CIAO!! Mi ha colpita come un pugno allo stomaco l'ultimo post di psicologiaforense ( incesto) . M... (continua)
 
>> pubblico cio che ricevo su Blog del Giorno
Ricevuto in data 21/02/08 @ 06:47
CIAO!! Mi ha colpita come un pugno allo stomaco l'ultimo post di psicologiaforense ( incesto) . M... (continua)
 
Commenti al Post:
dianavera
dianavera il 18/02/08 alle 19:17 via WEB
In questo nostro mondo colmo di violenze, di dolore, di malattie, di guerre, di follia è difficile ma non impossibile assolvere di compie un atto d'amore come quelli che tu racconti qui. Personalmente provo compassione per quelle madri che per amore sacrificano altro ma mai mi sentirei di condannarle. Altri sono i "crimini". Sei brava ad affrontare argomenti delicati e difficili. Ti ammiro per il coraggio.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:22 via WEB
grazie DIANAVERA CARISSIMA!
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 18/02/08 alle 19:20 via WEB
Tutto questo mi ha fatto venire in mente un libro, edito dalla ormai nota per Mentelocale, Frilli Editori, che sotto forma di monologo per voce sola fa parlare una donna mentre davanti a un giudice si discolpa dei suoi amori speciali, dei rapporti sessuali avuti con portatori di handicap. È La signora dell'acero rosso, un libro delicatissimo, scritto da Dario G. Martini. Un libro sull'alterità mi viene da dire, su tutto ciò che esiste come altro da noi. In realtà questa donna vuole solo aiutare ed aiutando, aiutarsi. Aiutarsi a uscire dalla colpa più grande di cui invece siamo macchiati, quella di credere di vivere nel migliore dei mondi possibili, accettando tutto come è senza tentare di fare qualcosa per modificarlo. «Siamo tutti intorpiditi, intorpiditi dalle menzogne, signor giudice», dice la protagonista del libro, «dall'ipocrisia, da una serie ininterrotta di sottili, perfidi inganni»
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:24 via WEB
"LA SIGNORA DELL'ACERO ROSSO" sì. Bravissima, hai fatto bene a ricordare questo bellissimo libro che consiglio a tutti...
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 18/02/08 alle 20:37 via WEB
questo post è una vibrante denuncia di un problema di fronte al quale nessuno di noi può restare indifferente.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:26 via WEB
L'incesto è un tabù... ma lo è anche la sessualità del soggetto portatore di disabilità! Grazie per visita e commento!
(Rispondi)
 
agostino88
agostino88 il 18/02/08 alle 20:38 via WEB
tu il coraggio di scriverlo, io di leggerlo ... ho lo stomaco in subbuglio
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:34 via WEB
Ti capisco. Giulia mi ha scritto in privato definendo questo post "psicologicamente devastante". Vedi che vi assomigliate?
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 18/02/08 alle 20:40 via WEB
hai la virtù di essere sempre chiara ed efficace nei tuoi originali testi. ( bello anche il titolo di questa serie: TESTI E...PRETESTI)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:35 via WEB
GRAZIE AMICA MIA!
(Rispondi)
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 18/02/08 alle 20:41 via WEB
e a volte ci si lamenta per stupidaggini, poi si guarda oltre il proprio naso e si vedono tragedie inenarrabili come questa che tu hai descritto con maestria.
(Rispondi)
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 18/02/08 alle 20:42 via WEB
ottimo anche l'editoriale che ci siamo letti con vero piacere ( meditazione, civiltà del silenzio, ecc...) GRAZIE!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:39 via WEB
Grazie.
(Rispondi)
 
umberta8080
umberta8080 il 18/02/08 alle 20:44 via WEB
il più perverso e scabroso dei tabù.. ho letto e ho pianto
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:43 via WEB
CARISSIMA UMBERTA8080 il tuo autore preferito, Alberoni, scriveva :" Sono sempre molto colpito vedendo la gente commuoversi davanti al dolore di un bambino, di una madre, di un vecchio. Di fronte alla miseria, alla povertà, alla sofferenza dei deboli. Mi turba la gente che piange per la morte di un missionario, di un poliziotto, di un personaggio noto e amato, che porta un mazzo di fiori davanti alla sua casa o al suo funerale." Anch'io sono colpita ma anche do corpo alla speranza. UN ABBRACCIO!
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 18/02/08 alle 20:46 via WEB
ne parlò a suo tempo, con ammirevoli parole, GIOVANNI PAOLO II adesso cderco una sintesi e poi la riporto qui
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 18/02/08 alle 20:47 via WEB
Handicap e sessualitÀ Dal Papa un preciso appello per il rispetto della vita affettiva e sessuale delle persone disabili Vastissima eco ha avuto sulla stampa l'intervento di Giovanni Paolo II ad un convegno sulla disabilità mentale svoltosi in Vaticano nei primi giorni del gennaio 2004. a cura di Andrea Pancaldi La persona disabile come le altre e più delle altre, ha affermato il Papa, "ha bisogno di amare e di essere amata, di tenerezza, di vicinanza e di intimità". L'intervento del Papa Giovanni Paolo II è avvenuto durante il simposio internazionale su "Dignità e diritti della persona con handicap mentale" svoltosi in Vaticano, organizzato dalla Congregazione per la dottrina della fede in occasione dell'Anno europeo delle persone disabili. Wojtyla ha invocato "particolare attenzione" per la "cura delle dimensioni affettive e sessuali della persona handicappata". Una società, ha proseguito il pontefice, che desse spazio solo ai sani, ai perfettamente autonomi e funzionali, "non sarebbe una società degna dell'uomo".
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 18/02/08 alle 20:47 via WEB
ERA UN DISCORSO DEL 2004 ... non mi pare si sia mosso qualche cosa...
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:45 via WEB
E' stato un discorso memorabile e ti ringrazio di averlo ricordato!
(Rispondi)
 
diego1930
diego1930 il 18/02/08 alle 20:52 via WEB
E' LO STATO CARENTISSIMO!!!!
(Rispondi)
 
diego1930
diego1930 il 18/02/08 alle 20:53 via WEB
e’ necessario porre delle risposte a problemi specifici riguardanti il quotidiano legati al settore della "genitalità" e bisogni affini. Questo non per spirito "umanitaristico" ma in quanto penso che ogni persona abbia diritto alla gestione personale (nel rispetto delle regole sociali e civili) della propria sessualità e del proprio corpo. Ragion per cui se il portatore di disabilità non trova soddisfazione fisica all’interno di un rapporto "canonico" è a mio avviso non solo legittimo ma doveroso fornirgli le possibilità di esplicare tali esigenze nella misura e nel modo in cui la persona stessa le manifesti autonomamente. Risulta comunque chiaro come il modello nordico, tendente a dare operatrici e operatori sessuali senza agire nell’ambito socio-culturale in cui la persona disabile vive, e’ a sua volta una forma di emarginazione se presa come unica soluzione del problema, cioè "noi ti diamo l’operatrice o operatore sessuale e tu non rompi le scatole con la pretesa di rapporti affettivamente significativi"; questo e’ un pericolo da evitare nel modo più assoluto.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:53 via WEB
Hai condotto una interessante riflessione. Puoi trovare utili approfondimenti in "HP-Accaparlante". Grazie. Un saluto affettuoso alla tua simpaticissima famiglia!
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 18/02/08 alle 20:56 via WEB
In Olanda, Svezia, Norvegia ci sono gli Assistenti sociali, il personale medico-psicologico-psichiatrico, le assistenti ( noi qui le chiamiamo BADANTI e le paghiamo, là NO) ed infene GLI OPERATORI E LE OPERATRICI DEL SESSO ( sempre pagati dal SERVIZIO SANITARIO). Quindi il disabile è assistito sotto tutti i profili. ALTRA CULTURA!!!!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 22:56 via WEB
Sì. La Norvegia è al primo posto dell’indice Isu, indice di sviluppo umano dell’Onu, e tutti i Paesi scandinavi rientrano nei primi 10 posti su 162 Paesi. L’indice di disuguaglianza sociale vede al primo posto gli Usa con un valore di 14, segue il Regno Unito con 10, i Paesi dell’Europa con valori medi intorno a 5, ultimi i Paesi scandinavi con 3,5.
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servoarbitrio
servoarbitrio il 18/02/08 alle 21:01 via WEB
Assistenti sessuali, parliamone!!!
(Rispondi)
 
 
bibiosa
bibiosa il 18/02/08 alle 22:21 via WEB
Credo sia importante che tu rifletta su questo brano contenuto nel libro Il vizio di vivere di Rossana Benzi, costretta a vivere in un polmone d'acciaio perché colpita da poliomielite (Rosanna Benzi, Il vizio di vivere. Vent'anni nel polmone di acciaio, Milano, Rusconi Libri, 1984): [….] avevo 24 anni quando conobbi Mario. Il nostro amore fu un frutto che maturò in fretta e su un albero robusto […] Che fossimo sereni o cupi, fummo mescolati e di noi fu dipinto il mondo. <<Perché non mi dai un bacio?>>, gli chiesi, <<sono sicura che andresti in crisi>>. Non andò in crisi, imparò ad applicarmi la campana di vetro attorno al collo, a porgermi il boccaglio dell'ossigeno. Imparò ad aprire il polmone come doveva fare Germano per spostarmi da una macchina all'altra. Seppe accedere al mio corpo senza bisogno di manuali. Mi spogliò come un uomo spoglia una donna che ama. Mi s postò e condusse all'amore questo fisico che non può muoversi da solo, ma sa provare perfettamente le emozioni. Desiderai finalmente di essere portata via dalla sua forza, dalla sua voglia, di ascoltare all'orecchio il suo respiro affannato, di godere del piacere che mi procurava, di sentire il mondo, la vita, i fiori, i campi di grano, i raggi di sole, le gocce di pioggia….mischiando tutto. Dovevo solo respirare, non perdere il boccaglio e attendere le sensazioni al varco.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/02/08 alle 23:00 via WEB
Ti ricordi " il corpo recintato" ? Handicap e sessualità, ecc... ? Capisco la tua "provocazione". Ti riferisci a quei tuoi concittadini che non si sono peritati di affermare che questo problema andrebbe risolto con VIBRATORI E BAMBOLE ANATOMICHE GONFIABILI... Non voglio neppure commentare... CIAO!!
(Rispondi)
 
semplicementemarco2
semplicementemarco2 il 18/02/08 alle 21:15 via WEB
Che PAPA GIOVANNI PAOLO II fosse stata una persona fantastica ( che detto da una persona quasi del tutto agnostica come me è tutto dire)non vi era alcun dubbio e la riprova sono le parole riportate in un commento sopra.Non conoscevo,sono sincero questo tipo di problema,ma effettivamente neanche io mi sento di condannare una persona che "normalmente" ama un figlio,ma che penso lo ami ancora di piu' se portatore di handicap perchè ha sicuramente bisogno di piu' attenzioni e di piu' cure rispetto ad un figlio sano.Bel post,davvero!
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bil37
bil37 il 18/02/08 alle 21:22 via WEB
Rosanna Benzi è stata una donna meravigliosa, ricordo il suo esempio di coraggio e la sua capacità straordinaria di trasmettere l'amore per la vita. Il tema della sessualità, dell'incesto e dell'handicap è troppo grande. A volte bisognerebbe pensare che il nostro giudizio non può mai essere obiettivo ed imparziale, perché noi non siamo dentro le storie che giudichiamo. Razionalmente rabbrividisco di fronte al comportamento di quelle madri, ma non mi sento di giudicarle. Dico soltanto che la prostituzione, in questo caso, mi sembra la strada più accettabile, forse anche la più logica in una situazione di questo genere. Un saluto e complimenti per il post. Paolo
(Rispondi)
 
XprettywomanX
XprettywomanX il 18/02/08 alle 22:48 via WEB
Una madre fa sicuramente di tutto per il proprio figlio .. Purtroppo queste madri come tu dici restano com­pletamente sole a far fronte ai gravissimi disagi fisici e morali dei propri figli... e non credo ci sia qualcuno che le possa giudicare, io personalmente le ammiro
(Rispondi)
 
 
witogs
witogs il 19/02/08 alle 13:53 via WEB
Faccio il provocatore: ... chissà che la madre non voglia supplire una colpa per averlo concepito ...
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luigiarusso
luigiarusso il 18/02/08 alle 23:06 via WEB
BELLISSIMO MESSAGGIO!!! Faccio una riflessione a latere: ci sono molti altri casi in cui la SESSUALITA' E' NEGATA penso agli anziani, ai carcerati....
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 19/02/08 alle 02:12 via WEB
Conosco bene una persona così, una madre che giorno dopo giorno ha cresciuto il figlio, vivendo la sua prorompente sessualità, quasi dovesse colmare le proprie tragiche lacune mentali. Per pietà lei si è adattata, ha spostato per amore materno gli steccati del proibito, e solo per amore, per pietas. In lei non c'è traccia di nascoste emozioni da soddisfare, solo amore e pietas.E' sola col suo cruccio, con la sua pietà.E' solo una madre.Chissà se un padre riuscirebbe a coinvolgersi ugualmente...
(Rispondi)
 
atisha0
atisha0 il 19/02/08 alle 07:51 via WEB
uno dei tanti capitoli di disperazione quotidiana e di emarginazione.. anche un grido di sottocultura.. bel post!
(Rispondi)
 
lauviaha
lauviaha il 19/02/08 alle 07:57 via WEB
NOn immaginavo questa realtà e mentre ti rispondo ho le lacrime agli occhi... DI QUANTO AMORE E' CAPACE UNA MADRE...Dio le sostenga. Grazie psico. egy
(Rispondi)
 
jajor
jajor il 19/02/08 alle 08:08 via WEB
molto triste quello che scrivi... è talmente triste che quasi rifiutavo di leggerlo... però.. pensandoci... è purtroppo è una triste realtà... di cui, in questo momento, non saprei proprio quale potrebbe essere la soluzione...
(Rispondi)
 
Brian6238
Brian6238 il 19/02/08 alle 08:49 via WEB
Ma nn si poteva parlare delle barriere architettoniche al posto di quelle sessuali?Spero che madri del genere nn esistano, sarebbero più malate dei figli...
(Rispondi)
 
Asia_aisA
Asia_aisA il 19/02/08 alle 14:41 via WEB
..finchè certe cose restano nascoste le persone non si preoccupano di fare qualcosa..non so cosa dire è una cosa drammatica..le madri sono colpevoli solo di amare i propri figli,non è giusto giudicarle da fuori,certe situazioni si fanno così pesanti che diventa difficile dire cosa è giusto e cosa è sbagliato..
(Rispondi)
 
velate.trasparenze
velate.trasparenze il 19/02/08 alle 16:59 via WEB
grazie della visita.
(Rispondi)
 
toscano.2007
toscano.2007 il 19/02/08 alle 22:51 via WEB
Queste sono cose su cui si dovrebbe riflettere molto... Affrontare un argomento del genere non è sicuramente facile.Brava Notte..Marco
(Rispondi)
 
ciociosan1
ciociosan1 il 20/02/08 alle 01:30 via WEB
Complimenti una donna stupendamente intelligente.. ho trovato un blog stupendo, grazie
(Rispondi)
 
witog
witog il 20/02/08 alle 11:57 via WEB
D'ora in avanti esisesterà un nuovo sguardo, discriminatore, rivolto alla mamma del menomato. ... l'auspicio è che non accompagni noi tutti.
(Rispondi)
 
Luke79TO
Luke79TO il 20/02/08 alle 15:53 via WEB
1° ELEMENTO DA CUI PARTIRE:In Olanda, Svezia, Norvegia ci sono gli Assistenti sociali, il personale medico-psicologico-psichiatrico, le assistenti ( noi qui le chiamiamo BADANTI e le paghiamo, là NO) ed infene GLI OPERATORI E LE OPERATRICI DEL SESSO ( sempre pagati dal SERVIZIO SANITARIO). Quindi il disabile è assistito sotto tutti i profili. ALTRA CULTURA!!!!(RICOPIO PARI PARI IL COMMENTO AZZECCATISSIMO DI UN ALTRO AUTORE) 2° ELEMENTO: Finchè vivremo in una società impaurita, in preda ai pregiudizi, con una Chiesa sessuofobica, che non considerano il disabile come "persona" nella sua totalità,(e quindi con istinti, impulsi, passioni desideri,) avremo sempre queste situazioni. Finche' si considerera' la diversita' come una diminutio, (in una societa' che ci vuole agili abili, scattanti,. belli e felici)non potremmo mai aprirci all'altro per cogliere il suo mondo. Io che sono disabile, ma vivo una vita (semi)autonoma incontro molti ostracismi, molti ostacoli da parte delle mie amiche, quando faccio capire loro che in me c'e' un interesse anche di tipo sessuale. Non è possibile, non è contemplato.pur essendo io......."tecnicamente idoneo", vedo in loro sguardi di imbarazzo o disorientamento. Perchè la diversita', fa paura. Ed in tutto questo processo, i pregidizi la fanno da padrone, anche quando(come nel mio caso) non hanno ragione d'essere. I pregiudizi sono gli stessi che non ci consentono di conoscere, che ci rendono prigionieri delle nostre convinzioni. Ricordero' sempre quel che mi disse la mamma di un ragazzo gravemente disabile un giorno:"TUTTE LE RAGAZZE SI AVVICINANO A MIO FIGLIO PER FARGLI LA CAREZZINA O IL BUFFETTO COME SI FA AL BRAVO AMMALATO.....MENTRE LUI......VORREBBE SALTARGLI ADDOSSO.....ALTRO CHE CAREZZINA!". Io con lui, parlavo di donne. E, anche se non mi rispondeva, capiva tutto....ed era piu' vivo dei cd...."normo". Siamo persone, ancor prima di esser disabili. La societa', una societa' matura, non dovrebbe dimenticarlo.
(Rispondi)
 
sofiastrea
sofiastrea il 20/02/08 alle 18:09 via WEB
meno male...Non credo sia così diffuso questo fenomeno, ma comunque esiste. Se ci aprissimo e comprendessimo che anche una persona disabile desidera fare sesso, forse non ci sarebbe bisogno di madri così.In Svizzera per esempio ci sono i centri del sesso, specializzati per i disabili...normale necessità, normale risposta. ciao :-)
(Rispondi)
 
stella112
stella112 il 20/02/08 alle 18:52 via WEB
Ti giuro che questa non la sapevo proprio, conoscevo il problema degli handicappati per quanto riguarda il sesso, ma che una madre faccia anche questo sacrificio o atto d'amore no, non lo sospettavo. Che dire, solo una madre riesce a dare tanto, in quanto penso che per loro non sia una scelta facile, anzi. Nemmeno io mi sento di giudicare, non so se al posto loro mi comporterei nello stesso modo. Se non ci si trova in una situazione simile non si può capire. Posso capire però, che la madre, come donna si mette decisamente al secondo posto, se non oltre.
(Rispondi)
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 21/02/08 alle 06:42 via WEB
PUBBLICATO IN PAPERE E PANNOCCHIE,MAURO
(Rispondi)
 
maggiemr
maggiemr il 21/02/08 alle 19:40 via WEB
Sono senza parole, un nodo alla gola! non sapevo nemmeno dell'esistenza di una realta' così cruda, o forse sarebbe meglio dire, non ho mai voluto approfondire un argomento così delicato. Grazie per darmi la possibilita' di riflettere anche su ALTRO. Dolce sera. Maggie
(Rispondi)
 
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