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Post n°7872 pubblicato il 05 Aprile 2014 da psicologiaforense
Stai rinunciando alla tua vita? Il panico si è impadronito di te? E della tua volontà? Hai quasi perso la speranza di ritornare ad essere libero? Non arrenderti, riconquista il tuo spazio vitale. Il panico è una malattia che si supera, che si vince in tempi brevi. Fidati di te! Ricomincia a vivere....
NON CONDANNARTI AGLI "ARRESTI DOMICILIARI"
Il disturbo da "attacchi di panico" (DAP) è una complicata forma d'ansia che colpisce una persona su 70. Se con il tempo "si struttura", oltre ad una allarmante sintomatologia (soffocamento, nausea, oppressione al torace, vertigini, sudorazione, tremori, insonnia, tachicardia, paura di perdere il controllo, paura di impazzire, sensazione di instabilità e sbandamento, ansia , ecc... ) le persone che ne soffrono avvertono, spesso, una sensazione di morte imminente.
Tre sono le conseguenze comportamentali del disturbo da attacchi di panico: la prima. Restringere sempre più i propri spazi vitali e di movimento fino a chiudersi in casa o nella propria stanza. La seconda. Uscire, solo se costretti ed unicamente con un solo “COMPAGNO ACCOMPAGNATORE” (coniuge, fidanzato, parente...). La terza. Adottare condotte di evitamento ( tenersi lontano da tutti i luoghi dove si è verificato il panico: supermercati, piazze, mezzi di trasporto, ascensore, posti senza soccorso medico o non vicini ad ospedali, ecc.). E', in definitiva, un disturbo che "impedisce di vivere" e che noi curiamo con la psicoterapia e, ove convenga, con una adeguata terapia farmacologica (antidepressivi). Meglio evitare di assumere, come unica cura, i c.d. "calmanti" (benzodiazepine: Valium, Tavor, Lexotan, En, Ansiolin, ecc...) perchè sul momento aiutano... ma poi cronicizzano l'ansia.
Commenti al Post:
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ma.pi2013 il 05/04/14 alle 22:47 via WEB
Debellare l'ansia e il panico è possibile. Ma a una condizione. Dobbiamo essere pronti a mettere da parte pregiudizi, idee radicate, romanticismi e irrazionalismi, prepararci a fare una vera e propria rivoluzione copernicana. Perché niente è come sembra
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psicologiaforense il 05/04/14 alle 22:58 via WEB
Quando si decide di cambiare, all'inizio, si può andare incontro a vari "ostacoli": il complesso del gabbiano, la fuga dalla realtà, l'effetto mummia, la regressione, la sindrome di Polifemo, ecc.ecc. E' "normale".
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psicologiaforense il 05/04/14 alle 23:02 via WEB
COME HO SCRITTO IN ALTRO POST: Il nevrotico è costretto a comportarsi ed a soffrire «come se» avesse commesso davvero una grossa COLPA, ma egli muterà il suo modo di reagire appena « scoprirà» che era vittima di una sensazione, di una suggestione, di un errore valutativo.
(Rispondi)
(Vedi gli altri 1 commenti )
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psicologiaforense il 05/04/14 alle 23:03 via WEB
Come cambierà? Ecco un esempio: se di notte cammino nell'erba a piedi scalzi e sento strusciare qualcosa su una gamba, ho diritto di strillare e saltare di paura perchè «credo» di avere una serpe attorno alla caviglia, ma mi tranquillizzerò se, accendendo un cerino, vedrò che la temuta serpe è solo un fuscello o un filo d'erba.
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ma.pi2013 il 05/04/14 alle 22:49 via WEB
Io mi sono fatta curare dal prof Lucio Della Seta, che mi ha liberata in sei mesi e chiedeva: Che cos'è che ci immobilizza prima di un incontro, prima di uscire di casa, o al mattino senza alcun motivo apparente? Cos'è quello slogan che ci rimbalza nella testa e ci ripete "così come sono io non vado bene"? Cos'è quel terrore allucinante che ci coglie dentro a un cinema, su un aereo, in una piazza, che ci fa sentire come un bambino al parco che non trova più la mamma? Perché ci batte il cuore all'impazzata, ci si blocca lo stomaco e ci sembra di soffocare? Perché a noi sì e ad altri no?
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psicologiaforense il 05/04/14 alle 23:05 via WEB
Non ho il piacere di conoscere il Prof. Della Seta ma ricordo un suo libro, quasi autobiografico, proprio sul panico
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ma.pi2013 il 05/04/14 alle 22:51 via WEB
E' stata una terribile, inutile, sofferenza che ho subito per anni, poi mi sono fatta curare.Ma sono dovuta andare fuori città per paura che mi credessero pazza e le medicine andavo a comprarle in paesi vicini dove non mi conoscevano.
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psicologiaforense il 05/04/14 alle 23:17 via WEB
E' vero. Bisogna avere il coraggio di "fidarsi di se stessi" e quindi di un terapeuta. Non è necessario andare dal Prof. Giovanni Battista Cassano a Pisa( dove si sono curati Cossiga, Gassman, Mondaini, manager, capitani d'industria, celebrità, sportivi, VIP, ecc.ecc.), basta uno psichiatra-psicoterapeuta che trovi nell'ospedale vicino a casa o anche solo uno psicologo-psicoterapeuta. Il primo adotterà una terapia integrata (psicoterapia+antidepressivi); il secondo solo un trattamento psicoterapeutico.
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job1111 il 05/04/14 alle 23:26 via WEB
E' una vita molto difficile e dolorosa che sembra non avere vie d'uscita. Se si trova il tecnico giusto se ne esce ma con tutti gli esperti che ci sono in giro è veramente difficile trovarne uno "giusto" ovvero uno che ti dia fiducia e sicurezza. Sembra impossibile vista la quantità impressionante di "specialisti" nel settore. Naturalmente è la mia personale esperienza. Grazie. Buonanotte.
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psicologiaforense il 06/04/14 alle 00:02 via WEB
Capisco. Tu vorresti un "MEDICO COME MEDICINA" ma non tutti hanno il carisma adatto. Giustamente tu parli di "tecnico".... basta lui. Come sceglierlo? E' facilissimo. Scegli uno che per mestiere ogni santo giorno che Dio manda in terra vede 6/10 pazienti con attacchi di Panico. Un primario ospedaliero, un docente universitario, uno psichiatra che si occupa di ansia e depressione in una struttura pubblico o privata, uno psicoterapeuta del consultorio.... Insomma uno con matura e riconosciuta esperienza.
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psicologiaforense il 06/04/14 alle 00:12 via WEB
.... con il suo aiuto, MOLTO GRADUALMENTE, goccia dopo goccia, abbandona le benzodiazepine e assumi gli antidepressivi che ti prescriverà (ogni ansioso ha il suo antiansia, ogni depresso il suo antidepressivo, quello che va bene al tuo amico non è detto funzioni anche con te...). Dopo 4 settimane ti sentirai già meglio, poi la strada diventa in discesa. Lo specialista va visto ogni settimana o ogni 15 giorni fino a quando si raggiunge una significativa remissione dei sintomi. Successivamente a intervalli sempre maggiori. SPERO DI AVER RISPOSTO A TUTTE LE DOMANDE CHE MI HAI POSTO IN PVT.
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S.Figatta il 06/04/14 alle 01:51 via WEB
Sugli attacchi di panico ho letto un libro : "L'anima in trappola" che descrive molto bene questo disturbo ! conosco gente che ne soffre purtroppo ... Buon fine settimana ^^
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ferrarioretta il 06/04/14 alle 08:48 via WEB
Cristina ne soffre,ma si cura...ne ha i motivi d'altronde..
E' una patologia che ha sempre più piede...
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psicologiaforense il 06/04/14 alle 12:42 via WEB
Sì, L' anima in trappola. Come ho vinto gli attacchi di panico
di Valentina Cultrera. Un bel libro, adatto a tutti. Peccato che non si trovi più in commercio. Mi pare fosse della Mondadori
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REGINA.LEONESSA il 06/04/14 alle 09:36 via WEB
Mio nipote ha avuto per un periodo attacchi di panico...si è curato...Ora sta meglio...Serena Domenica...
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psicologiaforense il 06/04/14 alle 12:49 via WEB
Perfetto. L'importante è non perdere tempo. Dopo il primo attacco e accertato bene, senza essere superficiali, che proprio di panico si tratta, immediatamente recarsi dallo specialista. Evitare di ripetere l'esperienza sconvolgente di "sentirsi morire". E' un disturbo invalidante ma che si può guarire in tempi brevi.
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maraciccia il 06/04/14 alle 11:53 via WEB
il primo al cinema...da non credere..son finita al pronto soccorso..credevo di morire..poi gli altri più leggeri...giusto i sintomi che ho sempre saputo controllare..m'accorgevo quando arrivava..o così pensavo..e comunque poi mi son curata...ora?..sempre ansiosa sono ma esco e faccio tutto..Argo freme..un bacio tvb
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psicologiaforense il 06/04/14 alle 12:54 via WEB
Tipico. Ma tu, imprenditrice conosciutissima, laureata in legge, con una figlia avvocato, un genero extracomunitario e avvocato, un marito di successo, un bel cane, ecc... se ti fossi curata immediatamente invece di traccheggiare, tergiversare, rinviare, temporeggiare, ecc... avresti avuto una qualità di vita molto migliore. Comunque meglio tardi che mai.
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EasyTouch il 16/04/14 alle 11:17 via WEB
Ho sofferto e soffro di de realizzazioen e de personalizzazione. Non puoi immaginare cosa sia non riuscire ad attraversare una strada e sentirsi esplodere in mille pezzi ma non riuscire a spiegarlo. Ho preso sei mesi di Paroxetina. Gli effetti collaterali non erano da trascurare. Siccome sono una persona intelligente, ho affiancato psicoterapia dinamica anche se forse poteva essere strategica. Cinque mesi con la psicoterapeuta, che poi ho aime salutato perchè non riusciva a frenare o controllare il contro transfer. In sostanza si lasciava andare a giudizi. Ed erano tali, tant'è che motivai la mia chiusura con le sedute notificandole questo. Me ne andai non disperata, però. C'era una cosa su cui potevo contare: una persona mi credeva perchè quando riferivo i sintomi non sindacava e mi assecondava. Non riuscivo a fare le scale? LE FACEVA CON ME.Comunque devo dire anche che sono sempre stata così testarda e ricca di sttimoli intellettuali da non permettermi mai di lasciare che gli attacchi mi blindassero. Preferivo morire deframmentata in mezzo a duna strada. Dopo non ho più assunto farmaci, non ho più fatto psicoterapia. Mi sono costruita con metodo e certosina fastidiosa puntigliosità ogni mattone esistenziale (autostima, mordistenza nei confronti della vita, etc) da sola e solo io continuo a decidere cosa sono, anche quando decido di essere debole. Questa confessione per dire una cosa che ti ho già segnalato altrove: eviterei semplificazioni. Diventano pericolose riduzioni. Ti saluto, Easy
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psicologiaforense il 16/04/14 alle 12:23 via WEB
Sì, “disturbo da depersonalizzazione/derealizzazione”. E' una patologia che curiamo tutti i giorni con ottimi risultati.
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EasyTouch il 16/04/14 alle 12:32 via WEB
Colpiscono alcune note: la freddezza, la costante tipizzazione, la generalizzazione.
Non sono stata curata da nessun professionista: nessuno mi ha detto come si chiamava quello che sentivo nella mente e nel corpo, l'ho capito da sola cercando. Mettendo insieme, studiando, uscendo da me e rientrando. Non accuso nessuno, ma non si aiuta MAI constatando e basta. Soprattutto ripeto, nemmeno è stato constatato nulla nel mio caso, solo trattato come fosse un minestrone di cose diverse. Tu hai mai avuto questi problemi? Mai provato un attacco di panico?
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EasyTouch il 16/04/14 alle 12:36 via WEB
NB. Non mi mancano i mezzi nè le conoscenze nè gli strumenti. Tra l'altro opero in un ambiente sanitario, per cui le cure mi sono accessibili a più livelli. Eppure, mai trovato tanta indifferenza. Forse l'autostima coincide per alcune facce con l'indifferenza. Non nel mio caso e sono infrangibile lo stesso..Saluti
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EasyTouch il 17/04/14 alle 09:35 via WEB
Lo scrivevo per me più che altro, comunque.
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EasyTouch il 17/04/14 alle 09:43 via WEB
Volevo rendere noto il mio pensiero, soprattutto in merito alle tipizzazioni che vedo che fai spesso. Libera di farle, sanno molto di professionista che tratta un problema, ma niente di più. Avrà la sua funzione.
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