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Post n°8124 pubblicato il 17 Dicembre 2014 da psicologiaforense
Ad ogni genitore piacerebbe essere una guida sicura, un educatore competente e agire per il bene della prole. Però non è detto che ci riesca. Infatti, pur animato dalle migliori intenzioni, può porre in essere condotte educative motivate da ragioni che vanno contro l'interesse dei figli.... IL GENITORE PSICOLOGICO
Il “GENITORE PSICOLOGICO” è quello maggiormente vicino ai propri figli ed impegnato nella costante erogazione a questi ultimi di quelle cure, di quell’accudimento e di quell’amore (inseriti in un quotidiano rapporto di solidarietà, di affetto e di esperienze condivise) la cui continuità è indispensabile per la tutela della loro salute mentale. In questa stessa prospettiva il genitore psicologico ha la capacità di distinguere i propri bisogni da quelli dei figli e di anteporre le esigenze di questi ultimi ai propri desideri riuscendo a considerare i figli persone separate e distinte. Inoltre, sa garantire alla prole: -un ambiente fisico positivo, sicuro, gradevole, culturalmente stimolante, stabile e idoneo agli specifici bisogni emotivi e sociali dei minori; -l’appagamento delle loro necessità quotidiane; -una educazione flessibile e moderata; -comunicazioni educative aperte chiare e di fiducia. Esempi di figure adulte stimolanti. Sollecitazioni a rapporti sociali esterni alla casa e a mantenere rapporti amicali stabili ed eticamente apprezzabili; -la trasmissione di capacità autoprotettive, valutative e di valori e regole culturali sociali; - l’offerta di adeguate stimolazioni intellettuali; - cure emotive appropriate alla loro età.
Commenti al Post:
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monellaccio19 il 17/12/14 alle 19:54 via WEB
Magari avessimo tutti le espresse capacità per essere bravi e solerti genitori psicologici: avremmo un futuro più sereno e, cosa molto più importante, potremmo contare su una prosima classe dirigente in gamba e perfettamente inserità nella società del domani.
Buona sera Giuliana.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 17/12/14 alle 20:27 via WEB
C'è un unico modo per educare, quello che avete adottato Voi, Tu e tua Moglie, e cioè con l'ESEMPIO e con l'ASCOLTO, tutto il resto conta molto poco, specialmente sermoni, prediche, ecc...
(Rispondi)
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psicologiaforense il 17/12/14 alle 20:32 via WEB
Poi Carissimo Carlo si possono individuare, ma solo a scopo didattico, 8 funzioni (non ruoli) genitoriali: a) la funzione protettiva; b) la funzione affettiva; c) la funzione regolativa genitoriale; d) la funzione normativa; e) la funzione predittiva; f) la funzione significante; g) la funzione rappresentativa e comunicativa; h) la funzione triadica.
(Rispondi)
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villari1980 il 17/12/14 alle 21:33 via WEB
8 funzioni importanti ma tu come le riassumeresti?
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psicologiaforense il 17/12/14 alle 21:43 via WEB
Sintetizzando al massimo direi che il genitore deve garantire al figlio delle RADICI sicure (senso di appartenenza) e successivamente delle ALI (per uscire dal "nido", svincolarsi dai genitori e fare la sua vita responsabilmente e liberamente).
(Rispondi)
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job1111 il 17/12/14 alle 22:13 via WEB
il buon genitore, secondo me, sa dire di NO e sa prevedere regole e limiti circa le abitudini, gli orari, le autonomie nella vita di relazione
(Rispondi)
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psicologiaforense il 18/12/14 alle 18:44 via WEB
E' vero. Deve saper dire di "NO" quando è il caso e, contestualmente,saper trasmettere il "senso del limite". Altrimenti il figlio andrà a cercarsi i "limiti" per conto suo, per sapere fin dove può spingersi. Ecco perchè sperimenta le c.d. "trasgressioni ludiche", l' uso di sostanze stupefacenti, ecc...
(Rispondi)
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psicologiaforense il 17/12/14 alle 22:21 via WEB
"Un genitore quasi perfetto" è un libro di un nostro grande maestro il prof.
Bruno Bettelheim
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psicologiaforense il 17/12/14 alle 22:23 via WEB
In questo post non si parla di "genitore perfetto" ma di "genitore psicologico" il quale è un genitore con le caratteristiche che ho sintetizzato nel post e che "alla fine" sa trovare, comunque, una soluzione ai piccoli grandi problemi tipici del periodo evolutivo di suo figlio
(Rispondi)
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ferrarioretta il 18/12/14 alle 10:47 via WEB
Ecco , appunto.
Non esistono genitori perfetti,ma cosa vuol dire?
E' il mestier più difficile,ma niente che non si possa superare con il buonsenso,l'amore e..l'esempio.
(Rispondi)
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ferrarioretta il 18/12/14 alle 10:48 via WEB
BUONGIORNO GIULIANA:)))))))) Connessione del...cavolo!!!!
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psicologiaforense il 18/12/14 alle 15:01 via WEB
Tu carissima hai saputo affrontare, per i tuoi figli, ogni genere di avversità con un coraggio che non esito a definire eroico
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gabbiano642014 il 18/12/14 alle 11:47 via WEB
Buongiorno Giuliana, Essere genitore è il mestiere più difficile del mondo. Proprio in questo quotidiano, che bisogna dare maggior ascolto ai nostri figli. Presenziare nella loro vita, rispettando le libertà personali. E' in quel "ascolto", in quella correlazione di entrambe, che si crea una comunicazione che permette ai nostri figli di proseguire il cammino con maggior sicurezza.:)P.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 18/12/14 alle 15:21 via WEB
I genitori pur avendo davanti a sé un compito sicuramente non facile sono in grado di mettersi nelle condizioni più proficue per realizzare positivamente la loro funzione genitoriale e permettere ai figli di vivere la loro filiazione serenamente, riuscendo a cogliere quanto di buono possono avere e hanno già avuto dal padre e dalla madre sentendo per entrambi, anche per le loro "inadempienze", indulgenza, tenerezza ed un sentimento non doloroso di appartenenza.
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frmango il 18/12/14 alle 12:49 via WEB
Per come la vedo io il buon genitore è un arte di equilibrio tra misura, sensibilità, riflessioni, dialogo aperto al cambiamento dei propri convincimenti.
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psicologiaforense il 18/12/14 alle 15:27 via WEB
L' equilibrio, la misura, la serenità la consapevolezza sono sicuramente un buon viatico però se non si assolvono le 8 funzioni genitoriali ( a. la funzione protettiva; b. la funzione affettiva; c. la funzione regolativa genitoriale; d. la funzione normativa; e. la funzione predittiva; f. la funzione significante; g. la funzione rappresentativa e comunicativa; h. la funzione triadica) si fallisce il proprio compito
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maraciccia il 18/12/14 alle 12:53 via WEB
Certo mi piacerebbe vederla realizzata, ma mai le chiederei di fare più di quello che si sente. Alla fine vorrei solo che fosse felice delle sue scelte. Si deve vivere per essere felici, non vivere per morire
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psicologiaforense il 18/12/14 alle 15:33 via WEB
I "giochi" si chiudono ai sei anni. E' tra 0 e 6 che costruisci le fondamenta e la struttura della personalità del bambino, è in questo periodo che l'azione degli adulti allevanti ha una importanza determinante. E' per questo che io dico sempre che nella scuola dell'infanzia (3-6)dovrebbero insegnare i docenti più qualificati, più esperti, più aggiornati e competenti e anche più pagati. Invece succede il contrario...
(Rispondi)
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maraciccia il 18/12/14 alle 18:48 via WEB
e hai ragione,...i bambini sono il futuro dell'umanità
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coloridivita il 18/12/14 alle 17:42 via WEB
Purtroppo non tutti riescono ad essere genitori così, magari sarebbe troppo perfetto! ;)) Spesso però, per il troppo amore si finisce per soffocare i figli e non farli crescere e questo poi si ripercuote nel futuro, quando da adulti troviamo notevoli difficoltà ad affrontare la vita e i suoi ostacoli. Buon pomeriggio Giuly, ogni tanto ritorno a farti visita.
(Rispondi)
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maraciccia il 18/12/14 alle 18:50 via WEB
ti ho scritto, stasera non mi ha ancora chiamato...dopo cena ti saprò dire
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lascrivana il 19/12/14 alle 07:39 via WEB
Non è stato facile essere un buon genitore; ma ho fatto del mio meglio per esserlo. Non sono stata una madre calma dai toni bassi. Sono stata attenta ai loro bisogni non dimenticandoi miei. Ho urlato per esternare il limite della mia pazienza; e le ho mollato qualche ceffone quando era necessario.Non ho mai lasciato segni sul loro corpo -se ne sono lasciati più loro quando litigavano- lo facevano spesso -a volte intervenivo altre invece lascia o che continuassero- quando loro mi domandavano tra schiaffi e urli come mai non prendessi le difese dell'una o dell'altra: le dicevo che loro si stavano dando tutte le botte che avrei dovuto darle io per punirle della disobbedienza. Loro si guardavano e mi guardavano costernati, e si alleavano per non darmela vinta. Per poter racimolare qualche soldo in più, le ho dovute trascurare da dieci anni la più piccola in poi. Ho iniziato a lavorare cercando di renderli indipendenti e prendersi cura l'una dell'altra. Non ho mai litigato con estranei per prendere la loro difese -le ho sempre ribadito che è importante sapere che le persone non sempre stanno dalla loro parte; e in ogni caso succede che se ne approfittano. Ho fatto capire loro l'importanza di capire il vero carattere delle persone attraverso gli atteggiamenti verso il prossimo. Non ho mai gradito parole di disprezzo nei confronti di nessuno; e ho sempre perdonato tutti. Sono cose che loro notano puntualmente. Ho avuto anch'io le mie pecche; e talvolta mi sono comportata in maniera isterica e infantile. Le ho sempre detto che come loro avevano il diritto di sbagliare perché erano più piccole di me; io avevo il diritto di sbagliare perché ero un idiota. Non ho mai avuto la presunzione di essere migliore; ma sicuramente ce l'ho messa tutta. Il ruolo di genitore l'ho amato piùdi qualsiasi altro. E' un esperienza bellissima che mi ha dato molte gratificazioni.Buon Natale Giuliana. Ps: non sarò mai una madre perfetta come Maria ... Ma sicuramente non ho amato di meno i miei figli. Bel post nel momento giusto
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maraciccia il 20/12/14 alle 19:18 via WEB
Ciao..buona cena...ti ho mandato un pò di foto
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g1b9 il 20/12/14 alle 22:30 via WEB
Io penso che un genitore, degno di quel nome, debba essere come quello che descrivi. Altrimenti per quale scopo diventare genitore?
Felice week end prenatalizio con un abbraccio!
(Rispondi)
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Inviato da: Nuvola_vola
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