Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« Terapia di coppia, psico...LA VIGNETTA DELLA DOMENICA »

IL SECOLO DEL MAL DI TESTA, CEFALEA, EMICRANIA, CONOSCERE IL NEMICO E AFFRONTARLO,DOMINARE IL MAL DI TESTA,

Post n°8159 pubblicato il 24 Gennaio 2015 da psicologiaforense

La cefalea cronica affligge il 10% degli italiani che, a causa del dolore, sono costretti a rinunciare a piccoli e grandi piaceri quotidiani. Perciò è importante correre ai ripari, senza farsi tentare dall’automedicazione. Si contano oltre 150 tipi diversi di disturbo ognuno dei quali con caratteristiche specifiche e quindi da trattare con terapie differenti. Capita spesso che l’uso eccessivo d farmaci porti alla dipendenza ed all’inefficacia terapeutica.

 

UN MAL DI TESTA CHE NON PASSA MAI

 

 Una gita fuori porta, una serata con gli amici, una cena con il partner sono solo alcuni dei piccoli piaceri della vita a cui spesso sono costrette a rinunciare le perso­ne che soffrono di mal di testa cronico. Per le vittime del mal di testa, infatti,  la vita sociale è un disastro: si è talmente ir­ritabili, stanchi e di umore instabile che spesso vi si ri­nuncia. Non va meglio sul fronte lavorativo: con un mal di testa continuo è quasi impossibile riuscire a dare il meglio di sé. Non a caso la cefa­lea cronica è stata inserita al settimo posto nella lista delle cause di disabilità su scala globale. A conviverci, solo in Italia, è circa il 10 per cento della po­polazione, un esercito di af­flitti che, nonostante si di­chiari "disposto a fare qual­siasi cosa affinché la fre­quenza e l'intensità degli at­tacchi diminuiscano", in realtà è spesso preso da un forte scoraggiamento, tanto da non seguire le terapie. Ma si tratta di un atteg­giamento sbagliato: oggi, in­fatti, il corredo delle soluzio­ni terapeutiche per liberarsi dello sgradito compagno di vita ha aumentato le sue ri­sorse e le cure sono sempre più personalizzate e ancora più efficaci. Indispensabile, però, è che non si banalizzino i sintomi e non ci si lasci tentare dall'automedicazione: affidarsi agli spe­cialisti è l'unica via per tro­vare l'approccio terapeutico più adatto al tipo di mal di testa che si ha. Le forme più frequenti che insorgono tra i 25 e i 55 anni sono le cosiddette cefalee pri­marie: ovvero la cefalea tensiva, l'emicrania e la cefalea a grappolo. La prima è la forma più diffusa, generalmente è causata da un disadattamento ambientale come una situa­zione di stress al lavoro o in famiglia e può essere peggiorata da posture scorrette. Il segnale tipico è un dolore gravativo diffuso su tutto il cranio, come se ci fosse un peso sopra la testa o una mor­sa, ma senza sintomi associa­ti L'emicrania è la forma più comune di cefalea, caratterizzata da un dolore pulsante e intermittente. Di solito inizia da un solo lato della testa ma poi può coinvol­gere qualsiasi area del capo: la zona intorno all'occhio, la fronte, le tempie, fino al collo. Gli attacchi possono du­rare da 4 ore fino a 3 giorni ed essere accompagnati da nau­sea e vomito. Se il dolore è preceduto da sintomi come la visione di lampi, macchie luminose o la sensazione di formicolio su una mano o al volto, si tratta della forma di emicrania con aura, più rara rispetto a quella senza aura, cioè non preceduta da questi sintomi. La tipologia più invalidante di cefalea pri­maria, infine, è la cefalea a grappolo, che generalmente colpisce un solo lato della testa, intorno all'occhio o alla mandibola in modo così violento da essere tristemente nota come "cefalea da suici­dio". 

 

 

 
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Commenti al Post:
villari1980
villari1980 il 24/01/15 alle 21:01 via WEB
E' vero che il mal di testa è più frequente tra le donne? A prescindere da certi momenti intimi.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 21:12 via WEB
SI’ E’ PIÙ FREQUENTE TRA LE DONNE. Le cause che procurano questi disturbi sono molte e, nonostante i numerosi studi del settore, non sono ancora tutte pienamente chiare. Due cose però sono certe: la prima è che alla base c'è l'alterazione di alcuni neurotrasmettitori, in particolare della serotonina, che rendono iperattivi i neuroni; la seconda è che giocano un ruolo cruciale gli ormoni, COSA CHE SPIEGA ANCHE PERCHÉ IL MAL DI TESTA È PIÙ FREQUENTE TRA LE DONNE.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 21:13 via WEB
Ad esempio, per capire come il profilo ormonale influisca sul disturbo possiamo prendere in analisi l'emicrania. Se fino all'adolescenza non ci sono differenze tra i due sessi, con l'arrivo delle prime mestruazioni si verifica un'impennata nella popolazione femminile, fino ad arrivare a un rapporto di 3 a l. Poi gli attacchi generalmente spariscono durante la gravidanza per l'assenza del flusso e l'aumento fisiologico dei livelli di cortisolo e ricompaiono dopo l'allattamento. Infine con l'arrivo della menopausa diventano progressivamente più rare.
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 24/01/15 alle 21:04 via WEB
Io mi sono così imbottito di antidolorifici che non mi fanno più effetto. E non so più cosa fare
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 21:14 via WEB
Devi DISINTOSSICARTI DAGLI ANTIDOLORIFICI!!
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 21:21 via WEB
Se i mal di testa sono sporadici, le “solite” terapie farmacologiche possono aiutare: analgesici e antinfiammatori sono indicati per le forme blande allo scopo di ridurre i sintomi, mentre i triptani, molecole che agiscono sui recettori della serotonina, per quelle un po' più intense. Quando però i sintomi si presentano con una frequenza che supera i 15 giorni al mese, dei quali almeno 8 con sintomi ulteriori come nausea, ipersensibilità alla luce e ai rumori IL MAL DI TESTA È CRONICO: bisogna allora CAMBIARE STRATEGIA PRIMA DI PEGGIORARE LE COSE E ABBANDONARE OGNI EVENTUALE CURA FAI DA TE.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 21:22 via WEB
....... Uno tra gli atteggiamenti più diffusi e sbagliati, è continuare ad assumere antidolorifici di propria iniziativa, perché l'organismo assuefatto non è più sensibile all'azione dei medicinali e così si soffre nonostante e anzi, a causa dei farmaci. Assumere troppi farmaci che agiscono contro il mal di testa in quanto potenti vasocostrittori dei vasi del collo e cerebrali è già sufficiente ad attivare un circolo vizioso RENDENDO ANCORA PIÙ STABILE LA DIPENDENZA ed AUMENTANDO L’INEFFICACIA TERAPEUTICA CON IL RISCHIO DI COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI, GASTROINTESTINALI O PSICHIATRICHE.
(Rispondi)
 
alzanussi
alzanussi il 24/01/15 alle 21:06 via WEB
la mia è una cefalea muscolo-tensiva l'ho curata con calmanti (tavor, En) ma i risultati sono scarsi
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 21:49 via WEB
Le benzodiazepine tendono a cronicizzare l'ansia quindi non ti possono aiutare. Lo specialista può prescriverti un trattamento antidepressivo. Oppure puoi giovarti di un intervento psicologico che, in questi casi, è molto efficace
(Rispondi)
 
mariogrosso4
mariogrosso4 il 24/01/15 alle 21:25 via WEB
Grazi a Dio non soffro di emicrania...buonaserata nu vas.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 21:57 via WEB
E ti auguro di non soffrirne mai:-) Però il tuo commento mi consente di precisare che esistono anche LE CEFALEE SECONDARIE ovvero causate da altri disturbi, come infezioni virali o batteriche, sinusiti, otiti, mal di denti, difetti della vista, solo per citare i più comuni. Sono diagnosticabili attraverso l'elettroencefalogramma, l'ecografia dei vasi sanguigni o semplici esami del sangue, e la conseguente terapia per spegnere il dolore alla testa dipende naturalmente dalla malattia che li provoca.
(Rispondi)
 
GnothiTauton
GnothiTauton il 24/01/15 alle 23:42 via WEB
detestoilmalditesta
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 23:47 via WEB
ci sono molte terapie per dominarlo. Per la cefalea a grappolo (la peggiore) si possono anche utilizzare, ad esempio, le tecniche di neuromodulazione che si basano sull'utilizzo di microelettrodi. Questi ultimi associati a mini pacemaker, trasmettono degli impulsi elettrici ai centri cerebrali che controllano il dolore, inibendoli.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 23:52 via WEB
... dire che si è vinto il dolore e il mal di testa per il momento è eccessivo, però ci siamo molto vicini. inviato da psicologiaforense il 2015-01-24 23:48:31
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 24/01/15 alle 23:48 via WEB
io non ne soffro..a volte se prendo freddo, ma raramente
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 23:53 via WEB
E questo è bene!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 23:56 via WEB
Io faccio TENERE UN DIARIO, perchè MARA questo aiuta la terapia. Un diario su cui annotare informazioni sul mal di testa quali i fattori scatenanti, i sintomi che si avvertono durante gli attacchi, lo frequenza con cui compaiono, quanto durano e tutto ciò che accompagna la crisi dolorosa può aiutare a formulare una diagnosi più precisa e a stabilire la cura "su misura".
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 25/01/15 alle 00:12 via WEB
questa è una buona idea..
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/15 alle 23:59 via WEB
Del diario esistono anche MARA versioni digitali precostituite, con righe che corrispondono ai giorni del mese e colonne dove segnare le informazioni riguardanti il dolore, i sintomi associati e la terapia assunta (uno di questi si può trovare all'indirizzo internet www.malditesta-aic.it). In alternativa, per avere un diario sempre a portata di tasca è possibile scaricare una delle app per smartphone nate a questo scopo: ce ne sono molte versioni (cefalapp, diario cefalea, enhance, mymigraines) ma i servizi offerti sono simili: permettono di inserire l'orario, l'intensità e la durata del mal di testa, la localizzazione del dolore ed eventuali altre condizioni come la presenza del flusso mestruale o un cambiamento repentino di temperatura. In più, alcune generano anche dei report da inviare via mail al proprio specialista.
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 25/01/15 alle 00:14 via WEB
e questo non lo sapevo proprio..quando si dice la tecnologia..grazie
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 25/01/15 alle 00:34 via WEB
Buonasera Giuliana...incredibile...quante cose conosci... Che opinione hai sui principi del Feng shui a riguardo?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/01/15 alle 16:36 via WEB
l'arte geomantica taoista fa bene a chi ci crede per effetto dell'autosuggestione
(Rispondi)
 
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 25/01/15 alle 07:56 via WEB
molto interessante il post: ma lo sai che non so che sia il "mal di testa"? buona giornata, julianne, e.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/01/15 alle 16:38 via WEB
Sì, non mi stupisce perchè è una patologia che colpisce "solo" il 10% degli italiani.
(Rispondi)
 
YOSURR
YOSURR il 25/01/15 alle 10:33 via WEB
Mamma mia! Non immaginavo che ci fossero casi così gravi.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/01/15 alle 16:39 via WEB
Come ho scritto sopra anche: la cefalea a grappolo, che generalmente colpisce un solo lato della testa, intorno all'occhio o alla mandibola in modo così violento da essere tristemente nota come "cefalea da suici­dio".
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 25/01/15 alle 12:32 via WEB
Brutta bestia il mal di testa. Non ne soffro ma sento da chi purtroppo ne è colpito, che anche i farmaci a volte non ritengono o alleviano il dolore. Buona domenica Giuliana.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/01/15 alle 16:49 via WEB
Per fortuna ci sono molte terapie a cui si può ricorrere. Ad esempio, se a far disdire tutti gli impegni per più di 15 giorni al mese è l'emicrania, l'attuale terapia d'elezione è la tossina botulinica di tipo A, un farmaco approvato in Italia per diverse indicazioni terapeutiche in ambito neurologico. Si tratta di un veleno prodotto dal batterio Clostridium botulinum che per questa forma di cefalea si è dimostrato il più efficace nel riportare il disturbo da cronico a episodico. In pratica, la sostanza viene iniettata intorno agli occhi, nei muscoli della fronte e delle mascelle e, in alcuni casi, anche in quelli delle spalle e del collo, a seconda della localizzazione del dolore e agisce provocando un rilascio parziale dei muscoli perennemente contratti a causa del dolore cronico. Generalmente si eseguono cicli di tre mesi senza farmaci aggiuntivi, con enorme sollievo per i pazienti, specialmente per quelli che ne erano dipendenti a tutti gli effetti. I risultati sono molto positivi: già dopo qualche ciclo di sedute, infatti, nella maggior parte dei casi gli attacchi diminuiscono drasticamente e in più l'effetto dura per mesi. Fondamentale, però, è che il tratta¬mento sia somministrato da professionisti di lunga esperienza per evitare di incorrere in effetti collaterali, seppur transitori.
(Rispondi)
 
bastacontro
bastacontro il 25/01/15 alle 12:38 via WEB
quasi perfettamente fuori luogo, scorso i suoi ultimi che propongono un ottimo equilibrio, sbaglio ma mi ricordano l'incontro tra Einstein e Freud molto simpatico ma poco sostanziale, ho la supponenza che la vostra scienza aiuti a mantenere un buon rapporto dinamico tra il significati della persona nell'accezione etimologica del termine...e che le mie misere teatralizzazioni certo non sian degne d'Eschilo né d'Aristofane ne che sia il mio modo di percorrere la vita
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/01/15 alle 16:52 via WEB
Altro discorso è se a irrompere nella vita quotidiana è la temibile cefalea a grappolo, un capitolo a cui la ricerca ha molto puntato negli ultimi anni, anche a causa dell'alta invalidità che produce. Per placare il dolore che, assieme all'irrequietezza, scatena gli attacchi, spesso si opta per l'inalazione di ossigeno puro, che agisce come un potente vasocostrittore cerebrale. Può essere somministrato autonomamente a casa dai pazienti stessi, visto che le bombole si acquistano in farmacia, per non oltre un quarto d'ora anche più di una volta al giorno senza particolari effetti collaterali se ci si attiene alle indicazioni.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/01/15 alle 16:54 via WEB
Ma da oltre 20 anni il farmaco d'elezione per la cura di questa forma di cefalea è il sumatriptan, un potente triptano che, somministrato per via sottocutanea, contrasta i meccanismi alla base della malattia, come la dilatazione dei vasi sanguigni a livello del cranio e l'aumento della serotonina. Si tratta di un prodotto che già pochi minuti dopo la somministrazione, nel 98 per cento dei casi, riesce a stroncare l'attacco. Tuttavia, chi soffre di questo disturbo può anche averne più di uno durante la giornata, per cui a questo farmaco va associata anche la terapia di fondo, costituita principalmente da calcioantagonisti, normalmente impiegati per curare l'ipertensione ma che si sono rivelati utili anche in questo caso. Il farmaco di spicco è il verapamil, una molecola che ad alte dosi agisce su recettori specifici coinvolti nell'insorgenza degli attacchi. È necessaria però molta cautela: non può essere assunto infatti dai pazienti con problemi cardiaci, come aritmie o bradicardia, e va monitorato nel tempo.
(Rispondi)
 
elisa.r79
elisa.r79 il 25/01/15 alle 18:39 via WEB
Davvero molto interessante, non avevo mai sentito parlare di forme così gravi di mal di testa e men che meno conoscevo ovviamente le terapie da seguire. In passato ne ho sofferto, ma di forma secondaria. Problema risolto in un mese, con cure prescritte dal medico di base. Buona Domenica Sera
(Rispondi)
 
Cherrysl
Cherrysl il 28/01/15 alle 13:31 via WEB
Una persona a me cara da anni soffre di forte emicrania tanto da spingerlo ad assumere dosi preoccupanti di triptani. Da qualche mese abbiamo scoperto l'esistenza del Partenio in gocce, estratto dalla pianta madre. La sua funzione è quella di modulare la circolazione cefalica e riordina la dinamica vascolare in questa sede.Ebbene è un prodotto ottimo che si trova in erboristeria e grazie al Partenio Testa, le crisi (spacca-cranio) sono scomparse e ha potuto diminuire notevolmente l'assunzione di farmaci più forti....
(Rispondi)
 
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