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Messaggi del 18/10/2014

 

RIFLESSIONE DELLA NOTTE, IL BRACCIO STUPIDO E VIOLENTO DELL'OMOFOBIA

Post n°8051 pubblicato il 18 Ottobre 2014 da psicologiaforense

mancare di stile, cattivo gusto, poco chic, rozzo, kitsch, inelegante, comportamenti estremi, provocazioni...  


GLI ADORATORI DEL BUON GUSTO 

 

Se vengono arrestati   deputati, amministratori, politici per aver rubato a mani basse a nessuno viene in mente di accusarli d'essere di cattivo gusto. Se vengono condannati dei carabinieri  che pretendevano soldi, ogni sera, da prostitute e trans,nessuno li accusa di ineleganza. Ma qui si parla di reati, ed è un'altra storia. Se  Marchionne dice che gli stabilimenti italiani sono una palla al piede (dopo tutti i finanziamenti statali e le agevolazioni che la FIAT ha ricevuto da sempre) nessuno lo accusa di essere poco chic. Se Renzi vara riforme e provvedimenti che non hanno copertura finanziaria, nessuno lo accusa d'essere rozzo e kitsch. Se  dentisti e altri professionisti denunciano un reddito inferiore di quello dell’ultima dello loro impiegate, nessuno li accusa di mancare d'eleganza. I gay, invece, sì. Prima e dopo il suo svolgimento, il corteo internazionale del Gay Pride è sempre oggetto di molte polemiche di vario genere e diversa ispirazione, però unanimi su un punto: la richiesta di BUON GUSTO, la deplorazione del cattivo gusto. Ma perchè? Un'accusa tanto sistematica e costante fa riflettere. Evidentemente, nelle teste di questi adoratori del buon GUSTO rimane radicata ancora oggi l'idea che i gay non siano uguali agli altri componenti della società di massa, ma che siano invece tutti Oscar Wilde, una collettività speciale di esteti dai quali si deve esigere BUON GUSTO, per i quali è innaturale fare qualcosa di cattivo gusto. Evidentemente, non si è pensato abbastanza alle ragioni per cui ogni manifestazione di minoranze sociali o politiche bisognose di far ascoltare la propria voce debole, di affermare un altro stile, di testimoniare la propria opposizione al conformismo che li umilia, prevede gesti e comportamenti estremi, provocatorii: erano così, all'inizio del Novecento o negli Anni Settanta, anche le manifestazioni di suffragette o di femministe. Evidentemente, non si è pensato che la sfilata del Gay Pride presentava in qualche momento un'analogia con le sfilate di moda di Parigi: in passerella sfilano i modelli stravaganti ideati apposta per il cattivo gusto dei media, differentissimi dai vestiti che verranno realmente venduti, comprati e portati nella stagione, però capaci di richiamare l'attenzione, di far circolare idee e nomi. NON È CATTIVO GUSTO, È STRATEGIA

 
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LA SOFFERENZA MENTALE, I TEMPI DEL DOLORE,

Post n°8050 pubblicato il 18 Ottobre 2014 da psicologiaforense

BASSA AUTOSTIMA non significa DEPRESSIONE. Anche se una può portare all' altra, non si devono confondere le due cose...

IL MALE DI VIVERE


Ci sono persone che  soffrono moltissimo e sono convinte di essere  depresse, invece il loro problema è legato alla  BASSA AUTOSTIMA. Ecco come distinguerle l'una dall'altra.

BASSA AUTOSTIMA

a) È una caratteristica della personalità, il che significa che perdura nel tempo, ma che può anche essere modificata.

b) Provoca dubbi e insoddisfa­zioni. Diminuisce la speranza e ci fa rinviare le decisioni.

c) Non è una malattia, ma un modo di essere.

d) Implica un certo livello di ras­segnazione, perché si ha difficoltà a farsi valere, a far rispettare i propri diritti e a difendere i propri giudizi.

e) Non comporta atteggiamenti autodi­struttivi.

f) Le persone con una bassa autostima hanno un normale fun­zionamento della memoria e della concentrazione.

DEPRESSIONE

a) Presuppone un cambiamento rispetto a uno stato precedente, un mutamento graduale.

b) Dà luogo a una tristezza pato­logica, insensibile agli eventi favorevoli.

c)  Rafforza l'indifferenza e la noia, negando il desiderio di agire e di cer­care il piacere.

d) Provoca disturbi fisici, come disturbi alimentari, del sonno, ecc.

e) Implica un'auto svalutazione, che si manifesta con un senso di colpa molto forte.

f) Fa emergere idee negative di morte e di suicidio ...

 g) Crea problemi intellettivi (disturbi della memoria e della con­centrazione).

 
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