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Messaggi del 03/11/2014

 

CURIOSITA', PONTE RIALTO, VE, ANELLO FIDANZAMENTO, CANAL GRANDE, POMPIERI, SUB, LIETO FINE, FOTO

Post n°8074 pubblicato il 03 Novembre 2014 da psicologiaforense

Sera romantica a Venezia. Lui accompagna la sua innamorata sul ponte di Rialto e lì, dopo una breve dichiarazione, tira fuori dalla tasca l’anello di fidanzamento, per i primi sei mesi assieme: apre la scatola, con lei, una vicentina, già pronta a commuoversi e prestargli la mano, ma l’emozione gioca un brutto scherzo, proprio sul più bello. L’uomo, di Arezzo, agitato ed impacciato, nello sfilare l’anello lo perde. Il gioiello cade per terra, rimbalza più volte e finisce in acqua….

 

UN INDIMENTICABILE GIORNO DI FIDANZAMENTO

 

Disavventura (a lieto fine) per una coppia di innamorati che ieri sera a Rialto se l'è vista brutta. Lui, toscano, ha tirato fuori dalla tasca un anello per lei, veneta. Momento topico, romantico, bellissimo. Poi l'emozione gioca un brutto scherzo, l'anello cade, rimbalza, rimbalza ancora. E cade in acqua. Per i due fidanzatini è il panico. Il caso però, dopo aver loro voltato le spalle, subito gli sorride. Passa una pattuglia dei vigili del fuoco, in addestramento notturno. Fermati dai passanti che stavano seguendo da vicino la sofferta vicenda, decidono di intervenire. Le ricerche non sono facili ma la buona visibilità, e il fatto che in quel momento della giornata non vi fosse traffico, e il faro puntato da una barca di servizio, aiutano. Poco prima di mezzanotte, tra fischi di gioia, urla ed applausi, i vigili del fuoco fanno emergere la fede in oro con brillante dalle acque, per la gioia della coppia che finalmente può coronare il suo sogno.

 L’anello viene finalmente infilato al dito, davanti ad un pubblico emozionato.  Una vicenda molto simile è capitata esattamente un mese fa, sempre a Venezia, quando una turista ha perso la fede in canale. Anche lì pronta fu la risposta dei pompieri.

 
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TU CHE MALATO IMMAGINARIO SEI?, ITALIANI IPOCONDRIACI, ESSERE SANI E SENTIRSI TUTTI I DISTURBI DEL MONDO,

Post n°8073 pubblicato il 03 Novembre 2014 da psicologiaforense

L'ipocondria, spesso alimentate da letture e trasmissioni  di informazioni mediche,   è un'esperienza  che attraversa ciascuno di noi  in qualche momento della nostra  esistenza. E, ogni volta,  corriamo il rischio di scivolare nella somatizzazione, nella depressione o nella paranoia…

 

 NE SOFFRE UN ITALIANO SU CINQUE


L’Ipocondria è una sindrome  nella quale il soggetto pur fisicamente perfettamente sano, si preoccupa morbosamente della propria salute  e dà un’importanza esagerata anche a piccoli disturbi passeggeri, specie di natura digestiva, cardiaca, respiratoria, reumatica, che vive come segni certi delle malattie più catastrofiche. Nella pratica quotidiana si osservano due tipi di ipocondriaco: quello che vive nel costante terrore di scoprire di essere ammalato e quello che trascina la sua esistenza tra esami clinici e consulti medici nella segreta speranza di dare ai suoi oscuri malesseri una dignità scientifica. In entrambi i casi  alla base dell’ipocondria  esiste  una personalità nevrotica con tratti narcisistici  che si esprime anche con crisi di panico,  svenimenti improvvisi e dolori cronici. E’ per questo che l'ipocondria  più che  una “malattia immaginaria” è un mezzo di espressione del proprio disagio.  

 
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