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Messaggi del 18/05/2015
Post n°8293 pubblicato il 18 Maggio 2015 da psicologiaforense
Indagine alla primaria: 6 bambini su 10 in Europa hanno un telefonino di ultima generazione. La metà frequenta i social network. Bullismo e cyberbullismo dietro l'angolo "SBULLO"
Post n°8291 pubblicato il 18 Maggio 2015 da psicologiaforense
Se vogliamo costruire delle società in cui gli individui si riconoscano, dobbiamo fare in modo che gli uomini e le donne che compongono queste società siano dei «simili» che si apprezzano, vale a dire che apprezzano di essere differenti, perché dobbiamo realizzare l'avventura della alterità di cui ormai conosciamo le caratteristiche: riconoscere al tempo stesso la somiglianza e la differenza. In altre parole, l'altro mi interessa, ne ho bisogno, mi riconosco in lui (= somiglianza) e l'altro mi interessa come altro, lo riconosco per se stesso (= differenza).
VIVERE INSIEME, LIBERI E DIVERSI, MA NON DISUGUALI Quando ci impegniamo con la finalità di essere tutti, uomini e donne, riunificanti e riunificati, noi partecipiamo alla lotta secolare degli uomini per l'uguaglianza, uguaglianza dei diritti, delle possibilità, delle condizioni. Questa lotta è molto ambiziosa perché si tratta di andare contro la condizione primitiva dell'umanità, contro la disuguaglianza primitiva. Gli uomini non nascono liberi e uguali di fatto. La loro differenza non distingue soltanto gli uomini, ma li separa e li contrappone, fa di essi degli estranei, dei non-interessanti. Infatti come potrebbero riconoscersi i poveri e i ricchi fino a che li separa la disuguaglianza delle condizioni rispettive? In base a che cosa l'africano può interessare l'europeo se non è, in certo modo, un suo uguale? Quale interesse reciproco è possibile tra l'uomo e la donna se non in base all'uguaglianza? Quando dunque lavoriamo perché gli uomini e le donne diventino simili, interessanti gli uni per gli altri, noi creiamo le condizioni per una vera società umana: possono conoscersi simili e apprezzarsi. Ma bisogna che si riconoscano. La partita non è finita. Piaccia o non piaccia, il compito di riconoscere l'altro non è mai finito, è sempre in via di realizzazione.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49