Creato da la_questua il 22/01/2008
Giiornale fondato da Roberto Sinico

Editoriale

 

La Questua è nata con il proposito di chiedere ala nostra comunità di fare le cose che non si possono non fare. Ora, dopo un anno di attesa e di silenzio, abbiamo capito che con l'ipocrisia e l'egoismo individuale imperanti, dal pacifico chiedere non si ottengono nemmeno briciole. Parlare al cuore ed alla morale delle persone non è più possibile, al punto che nella stessa cultura la solidarietà è considerata un concetto, nenanche un valore, irrazionale. Allora, dopo il dolore, la delusione e l'attesa, ora solo una via è possibile: la politica del non fare

 

 

SCUOLA

 

SCUOLA

Difendiamo la Scuola dei nostri bambini, contro la patria italiana e le famiglie che votano chi la vuole distruggere !

Cobas http://www.cespbo.it

Cobas Trieste http://www.cespbo.it/trieste.htm

http://www.cespbo.it/cobasts.htm

 

La Questuanalisi

 

L'analisi di Fausto Bertinotti  

http://blog.libero.it/laquestuanalisi

 

Il libro

 

La palla contro il muro

Guido Conti

   Il lettore si ritrova in una duplice dimensione leggendo la storia di Luca. Da un lato si identifica con i personaggi e soffre vivendo la drammaticità irresolubile del conflitto, dall'altra tale conflitto è causato da sciocchezze quotidiane abissali, normalmente costanti nella cultura contemporanea,  che i personaggi non avrebbero messo in campo se avessero letto questo libro.

 

Il Film

 

Babel

Babel mette in scena i destini globalizzati che si incontrano in una situazione senza controllo, con effetti a catena. Drammatico il colpo sbagliato di un bambino che si trova in un attimo i fari del mondo puntati nela sua innocente e pura colpa

 

Babel è il  film di Alejandro González Iñárritu

 

"Non è necessario perdersi nel deserto marocchino o essere nel centro del quartiere di Shibuya per provare la sensazione di sentirsi soli". Alejandro Gonzales Inarritu

Scritto insieme a Guillermo Arringa, il film vuol mostrare quanto siano vulnerabili e fragili gli essere umani.
Il film si sviluppa in una narrazione ad incastro, nella quale il montaggio assume un'importanza fondamentale: in Marocco due bambini stanno giocando con un fucile. Per errore parte un colpo e il proiettile ferisce una turista americana su un autobus. La donna è in vacanza con il marito per cercare di superare lo choc della morte post-parto del loro terzo figlio. La donna è ferita gravemente e l'emorragia non si vuol fermare. Dato che si trovano in pieno deserto ed è impossibile anche solo tentare di raggiungere il più vicino ospedale, la guida porta la donna nel villaggio natale e la affida alle cure di un veterinario. A San Diego la tata dei figli della donna ferita deve partire per il Messico per partecipare al matrimonio del figlio; sapendo del ferimento della donna, decide di portare con sé i bambini. A Tokyo una ragazza sordomuta cerca di superare il trauma del suicidio della madre seducendo ogni uomo che incontra. Il regista utilizza l'imprevedibilità della vita come pretesto per smascherare la difficoltà umana nell'accettare la solitudine. Nella Bibbia si racconta che un tempo, gli uomini per rivaleggiare con Dio, costruirono una torre altissima cercando di raggiungere il cielo. Dio, arrabbiatosi, li punì per la loro superbia facendo sì che ognuno di loro parlasse una lingua differente. Nonostante il titolo del film abbia un significato simbolico, la difficoltà linguistica è un vettore con il quale il film parla d'immigrazione, difficoltà di coppia, amore paterno, educazione e tolleranza.

 

  

 

 

 

Psicologia

 

Psicologi

 

Paolo Crepet  http://paolocrepet.it

 

I Registi

 

I questuanti

 
Non siamo più cittadini, persone, siamo questuanti
 

Po-Etica

 

Moneta sonante che tutto compri

onda assordante che i gemiti copri

di genti erranti con occhi impauriti

e deboli corpi imploranti e dimagriti

 

La Questua dei Diritti Umani

 

La Questua è il giornale fondato da Roberto Sinico

Inviate le vostre lettere, commenti, opinioni, notizie a:  

robertosinico@yahoo.com

La Questua dei diritti è il giornale per chi non resta indifferente alle difficoltà, al dolore degli Altri, al male del mondo. Difendiamo con forza i diritti umani e la giustizia sociale.

Mozione Sinico  http://www.docstoc.com/docs/20655016/Che-i-diritti-umani-non-sono-nul 

 

La Questua

   di   Roberto Sinico

 

 

Archivio

 
 

Editoriali Archivio

 

Il Capitalismo Buono

blog.libero.it/laquestuaE

 

La difesa dei Diritti

 
 

Partiti

 

Italia dei Valori

www.italiadeivalori.it

Rifondazione Comunista

www.rifondazione.it

Comunisti Italiani

www.comunisti-italiani.it

 
 

 

 

Politica

Post n°33 pubblicato il 22 Dicembre 2018 da la_questua

INIZIA LA POLITICA DEL NON FARE

Ecco cosa non bisogna fare http://blog.libero.it/farenon

 
 
 

Metafore infantili

Post n°32 pubblicato il 15 Aprile 2010 da la_questua

...dai nonni mi sono sentito come una conchiglia vuota, rinchiusa in un sarcofago pieno di muffa...

 
 
 

Ascoltiamo i bambini

Post n°30 pubblicato il 01 Aprile 2010 da la_questua
Foto di la_questua

Non metteteci quando siamo in carrozzina vicini agli scarichi delle automobili

 
 
 

La Questua dei bambini

Post n°29 pubblicato il 01 Aprile 2010 da la_questua
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E' possibile accettare che le Persone muoiano di fame ?

Ogni giorno muoiono nel mondo 35.000 bambini perchè le nazioni ricche pensano di più al rendimento dei capitali finanziari ed alla guerra che alla vita delle persone. Come ha affermato l'ONU basterebbe l'1% del PIL mondiale per risolvere il problema.  Dobbiamo allora fare la questua. Visto che i ricchi non si privano nemmeno di un centesimo, il problema deve essere risolto dal basso: ogni cittadino che per reddito paga tasse, per legge, sia obbligato a pagare una tassa in più di 1 Euro. In questo modo si raggiungerà la percentuale necessaria. In questi giorni si sono prese misure importanti, forse per acquietare le coscienze. Come sempre le nazioni ricche ed egoiste troveranno il modo per non rispettarle. Dopo alcuni giorni abbiamo appreso, infatti, che il modo è stato trovato: dilazionare la risoluzione del problema al 2050. Tale decisione è una condanna per tutti

 
 
 

Anticonsumismo

Post n°28 pubblicato il 01 Aprile 2010 da la_questua
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Poche sono le armi per combattere un sistema ingiusto che lascia morire di fame milioni di persone nel mondo. Una di queste è l'anticonsumismo. Nelle nostre vite si può cominciare per gradi. Per esempio, la prima è l'uso dei mezzi pubblici, la corriera. Andiamo a lavorare, alzandoci un po' prima ma il beneficio non è solo economico. La lettura, in viaggio, è un'arricchimento detratto ai grandi capitali in termini di conoscenza, qualità e senso della vita
 

 
 
 

La Questua Perpetua

Post n°27 pubblicato il 30 Marzo 2010 da la_questua
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Per essere più competitivi in economia, tagliamo i servizi scolastici ai bambini, l'assistenza agli anziani, la sanità ai malati ?

Chiediamo a tutti i governanti di non diminuire progressivamente il servizio di sostegno scolastico ai bambini disabili ed a quelli in difficoltà, pensando che nessuno se ne accorge. Tali misure sono il segno dell'inciviltà. amoralità e crudeltà di un popolo e di una nazione che con i soldi risparmiati si rimpinzano di futili ed edonistici consumi. Chiediamo ai ricchi di non prendersela con i nostri bambini!

 

 
 
 

E' proprio vero ?

Post n°26 pubblicato il 25 Marzo 2010 da la_questua
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Il cittadino medio può verificare se mancano d'avvero le risorse da destinare ai servizi socio assistenziali e quindi deve provvedere da se' ?

Quando con grande sacrificio selezioniamo i rifiuti  li portiamo ai cassonetti della differenziata, non è che finiscono tutti alla discarica comune? come possiamo verificare ?

 

 
 
 

Fermiamoci a pensare

Post n°25 pubblicato il 20 Marzo 2010 da la_questua
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Dalle piccole cose si comprende il degrado sociale e culturale

Si vedono spesso genitori che portano in ritardo i loro figli a scuola, ma la cosa non li sembra turbare. Nessun affanno, ed il messaggio che arriva ai bambini è che la scuola non è una cosa tanto importante. Da queste piccole cose si apprende come sia ormai forse irreversibile e tragico il degrado sociale e culturale.

 

 
 
 

Lo Stato contro i bambini

Post n°24 pubblicato il 16 Marzo 2010 da la_questua
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Dimezzate ancora le ore di sostegno scolastico ai bambini in difficoltà

Per il prossimo anno scolastico, i bambini che per la Legge 104 dovrebbero essere tutelati nel loro diritto ad un'istruzione paritaria, avranno ancora meno ore di sostegno. Cambiano i governi e la famosa alternanza produce una progressiva riduzione dei servizi essenziali ed etici. S'intravvede l'obiettivo da raggiungere: azzeramento dei servizi in pochi anni, così non servirà nemmeno privatizzarli secondo gli intendimenti del Ministro Brunetta o superarli secondo la visione "progressista" di Abete.

 

 

 
 
 

La politica del non fare

Post n°20 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da la_questua
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La politica del non fare ... niente

Dopo il grande silenzio La Questua, stanca di chiedere ad una sfacciata ipocrisia collettiva, lascia il posto alla politica del non fare, unica possibilità rimasta

 
 
 

L'Italia se la prende con i bambini

Post n°19 pubblicato il 24 Novembre 2008 da la_questua
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Nella settimana mondiale per l'infanzia il governo ha tagliato i due terzi delle risorse da inviare all'Unicef. I bambini ogni giorno rischiano la vita nelle scuole e si tagliano le risorse per la loro messa in sicurezza, ai bambini stranieri viene impedito di stare con gli altri perchè non conoscono bene la lingua italiana.

 
 
 

Il 60° anno della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo

Post n°18 pubblicato il 10 Novembre 2008 da la_questua
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Oggi abbiamo inserito tra i nostri link il testo integrale della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, di cui ricorre il 60° anno.

 

I principi in essa affermati costituiscono un momento molto alto per la nostra umanità. Peccato che la stessa umanità ha in se un qualcosa di molto basso, quasi criminale perché non si adopera affinchè essi siano rispettati concretamente. Un esempio su tutti, i milioni di morti per fame. E’ perverso indicare una volontà scritta e poi non applicarla, senza nemmeno ammetterlo.

 

 
 
 

Facciamo causa agli sprechi dello Stato, ascoltiamo Brunetta...

Post n°17 pubblicato il 27 Agosto 2008 da la_questua
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La scuola che vedete nella foto (cliccare sopra per ingrandire), è così decrepita da cinque anni. Assomiglia ad un rudere post bellico. Li dentro ci vanno dei bambini. Ora, seguendo il "pensiero" di Brunetta, chi si è sognato di cominciare a metterci sopra quelle impalcature che stazionano false ormai da cinque anni? Non vorranno mica cominciare i lavori di ristrutturazione? Basta con gli sprechi! facciamo causa!

Facciamo causa a chi pensa perversamente di aumentare il personale delle scuole, degli ospedali, delle case di riposo, di chi eroga imopunemente gli insegnanti di sostegno per i bambini.....

 
 
 

Giocare in Cambogia

Post n°16 pubblicato il 30 Luglio 2008 da la_questua
Foto di la_questua

Luom ha 11 anni ed e' l'ultimo di 5 figli. Con il fratello di 13 anni
frequenta la scuola distrettuale e con lui, nel tempo libero, porta le
mucche al pascolo.
Un giorno Luom torna dal lavoro percorrendo la solita strada. Un
luccichio per terra lo attira: s'avvicina, riconosce una mina in
quell'oggetto ma la curiosita', l'eccitazione di giocare con qualcosa
di nuovo lo spingono a raccoglierla. In un attimo una fiammata lo
investe e il bambino cade a terra svenuto. La sorella che corre in suo
aiuto lo trova inanime, con il volto e le mani sanguinanti. Luom
arriva nel nostro Pronto soccorso dopo circa 3 ore; Si lascia pulire e
medicare dal nostro staff, lamentandosi di tanto in tanto per il
dolore alle mani e agli occhi: gli bruciano, non riesce ad aprirli.
Luom viene portato in sala operatoria. Ha riportato una frattura della
teca cranica senza alcuna compromissione a livello celebrale,
l'amputazione di tre dita della mano sinistra, la lesione parziale del
tendine flessorio del terzo dito della mano destra, diverse ferite
superficiali al volto e non vede dall'occhio destro. Da quando la
madre l'ha raggiunto dal villaggio, il bambino e' molto piu' tranquillo.
"Perche' l'hai raccolta sapendo che era una mina?", gli chiediamo. "Volevo
solo giocare" dice con un tono nella voce che assomiglia al timore
di una punizione. Luom scalpita nel letto: vuole tornare ai pascoli,
il dolore e' gia' passato. Non passeranno presto, invece, i segni
dell'esplosione sul volto di un bambino che voleva solo giocare.

Fonte Emergency

 
 
 

La politica del fare...i propri interessi a scapito degli altri

Post n°15 pubblicato il 25 Giugno 2008 da la_questua
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A cosa sono serviti i movimenti, i girotondi, Piazza San Giovanni, il Palavobis ? Alla fine gli italiani hanno pensato che la battaglia per l'etica nella politica fosse un che di superfluo al confronto della miseria sociale ed economica nella quale sono precipitati. Dopo una campagna elettorale infiammata dal tema "la terza settimana" si è tornati alla politica del fare, del fare in modo di difendersi i propri interessi personali, senza dignità e senza la minima vergogna per la gogna morale.Sull'altro fronte, sembra che la sconfitta della sinistra sia stata interpretata come la definitiva vittoria del capitalismo selvaggio che tutto tritura per onorare la libertà, la libertà di sopprimere l'altro. sopprimere il veto del partitino, sopprimere chi ha fame, sopprimere chi crede in un mondo umano. Adesso in parlamento c'è un solo partitino, che dall'opposizione fa i veti: basta con i veti, basta con i piccoli partitini, ci vuole la politica del fare diceva...pur con una nobile battaglia ha postato tanta acqua al mulino degli interessi forti.

 
 
 

Il ritorno della repressione civile e razziale

Post n°14 pubblicato il 06 Giugno 2008 da la_questua
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Torino, 04 giugno 2008

Vogliamo denunciare un grave episodio, accaduto questa mattina, di
cui è stata testimone una Mediatrice interculturale di Moncalieri.
Alle 08:30 circa, sul bus 67 (capolinea di Moncalieri), pieno di
gente che a quell'ora è diretta a scuola o a lavoro, è salita una
pattuglia della polizia, ha intimato a tutti gli stranieri di
scendere, ha diviso maschi e femmine con bambini, ha chiesto il
permesso di soggiorno.
Molte persone avevano con sé solo la carta di identità italiana,
altri il permesso di soggiorno, altri ancora né l'uno né l'altro.
Tutto l'episodio si è svolto accompagnato da frasi quali : "non ce ne
frega niente della vostra carta di identità italiana" , "è finita la
pacchia", "l'Italia non è più il Paese delle meraviglie".
Gli agenti hanno fatto salire tutti gli uomini su un cellulare, solo
un uomo marocchino, mostrando la carta di identità italiana, si è
rifiutato di salire, chiedendo di che cosa veniva accusato e che
avrebbe fatto riferimento al suo avvocato. Gli agenti l'hanno
lasciato andare.
Nessuno dei passeggeri rimasti sull'autobus è intervenuto, anzi,
molte delle persone presenti, anche sui balconi delle case intorno e
sui marciapiedi, hanno applaudito.
Ci aspettiamo che venga fatta chiarezza e che non si ripeta mai più
un simile episodio in un Paese che si dichiara civile e democratico.

 Associazione Almaterra 
http://www.arpnet.it/alma 

 

 

 

 

 
 
 

La campagna d'odio sui Rom, incitamento all'inciviltà 

Post n°13 pubblicato il 03 Giugno 2008 da la_questua
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La Costituzione e gli Italiani brava gente. Caccia ai Rom di Alessandro Balducci.

Non e' un Bel Paese quello in cui viviamo noi oggi e in cui dovranno vivere i nostri figli e le generazioni di domani. Profondamente tristi ed inquietanti sono le foto dei campi Rom incendiati da bande di cittadini arrabbiati (o camorristi?); inquietanti e dolorose le immagini delle famiglie di nomadi sgomberate, che si allontanano sui mezzi della Polizia per non essere linciati dalle stesse bande. Coloro che con "geometrica potenza" hanno assaltato ed incendiato i campi evacuati a Ponticelli sono dei teppisti organizzati che - si spera - verranno assicurati quanto prima alla giustizia. Perché la legge è uguale per tutti. E invece ci risulta che quei teppisti e incendiari da strada, se ne stavano fino a ieri tranquillamente a passeggio nei loro quartieri e nelle loro vie, come se nulla fosse accaduto. Allo stesso modo ci piacerebbe vedere, una volta tanto, assicurati alla giustizia i teppisti degli stadi e gli squadristi che si annidano nei vari club calcistici: e invece, anche nell'ultima domenica di campionato, abbiamo dovuto sopportare le loro violenze gratuite e gli scontri con la polizia. E, a quanto mi risulta, nessuno di loro è stato fermato. Noi dell'Osservatorio, che ci adoperiamo per difendere con diverse azioni i diritti civili, abbiamo nel nostro DNA la Costituzione repubblicana ed il principio secondo il quale la legge è uguale per tutti. Purtroppo, invece, a 60 anni dalla promulgazione della Carta Fondamentale, siamo ancora a dover difendere e denunciare gli stravolgimenti della Carta Costituzionale e/o la loro mancata applicazione nella vita di tutti i giorni. Se un Rom ruba il portafogli a un Italiano, parte subito una massiccia campagna mass-mediatica accompagnata dallo stillicidio di parole d'ordine razziste provenienti dai soliti noti esponenti di forze politiche tanto estremiste quanto irresponsabili; col risultato che la pubblica opinione è portata a pensare che "tutti i Rom siano dei ladri". La responsabilità penale è individuale e ne risponde l'individuo che ha commesso il reato, non l'etnia alla quale lui appartiene. Del resto, di fronte al brutale e raccapricciante omicidio della 14enne di Niscemi (forse addirittura in stato interessante!) da parte di tre suoi coetanei, a nessun giornalista o opinionista nostrano è saltato in mente di dire che gli adolescenti di Niscemi "sono tutti assassini". Oggi è comodo prendersela con i Rom: nessuno li difende, non si possono permettere di pagare profumate parcelle agli avvocati e quindi, quando vengono giudicati e riconosciuti colpevoli, vanno subito in galera, senza Appello o Cassazione; non hanno patroni politici o "santi in paradiso", come si dice nell'italica terra. Quindi sono il capro espiatorio ideale. Una classe politica inconcludente ed incompetente, che non essendo all'altezza della situazione drammatica economica e sociale in cui versa il Paese, cerca in qualche modo di distogliere l'attenzione additando un'etnia come la responsabile di tutti i mali; è un film gia' visto, purtroppo. Come dice in un'intervista Amos Luzzatto, ex presidente delle comunità ebraiche: "Noi ebrei sappiamo bene cosa significhi essere perseguitati, demonizzati, sterminati. Per questo, da ebreo italiano e da cittadino democratico, non posso che guardare con orrore e preoccupazione alla campagna d'odio verso i Rom". Ma se a più di 60 anni dalla fine della seconda guerra mondiale scatenata dal fascismo e dal nazismo, siamo ancora qui a dover rivedere film già visti, al riemergere di fantasmi di un tragico passato che non passa mai, non sarà forse il caso che questo Paese si convinca una volta per tutte della necessità di fare i conti con le sue responsabilità e con la sua memoria? Non è giunto il momento per questa nazione di buttare al macero il falso mito degli "Italiani brava gente" e di riconoscere le sue responsabilità nella genesi dell'Olocausto, nelle persecuzioni razziali, nei crimini contro l'umanità commessi in tempo di guerra contro Etiopi, Somali, Libici, Croati, Serbi, Sloveni, Greci, Albanesi, Rom? Se dopo più di 60 anni siamo ancora pronti a ricominciare coi pogrom e coi linciaggi, se tutta l'Europa (ma anche i Paesi fuori dall'Europa) ci guarda con inquietudine e sospetto, allora ha ragione chi dice che essendo mancata una "Norimberga" italiana, il popolo italiano non ha mai elaborato e preso coscienza pienamente delle vicende, dei meccanismi e dei silenzi omertosi e colpevoli che contribuirono - negli anni '20 - alla distruzione della democrazia e del sistema parlamentare ed all'instaurazione di un regime populista, autoritario e guerrafondaio. In questo contesto, e soprattutto negli ultimi anni, c'è stata - è vero - una certa rinnovata attenzione sui tragici eventi di quel periodo ma questa rinnovata attenzione ha puntato i riflettori soprattutto sui tragici fatti di sangue e sulle vendette avvenute verso la fine della guerra e nell'immediato dopoguerra. Eventi sui quali e' sempre doveroso fare operazione di ricostruzione storica ma che sono stati purtroppo strumentalizzati in chiave revisionista slegandoli dal clima di odio e di violenza che ha caratterizzato la nascita e l'instaurazione del fascismo, la guerra e poi la lunga sequela di massacri e stragi perpetrati dopo l'8 settembre dalle truppe tedesche in ritirata. E così a fronte di un proliferare di libri e saggi sulla "scia di sangue" che ha accompagnato la fine della guerra (ma che, va riconosciuto onestamente, ha interessato tutti i Paesi che si sono liberati dai nazi-fascisti) agli Italiani non si consente di vedere l'interessantissimo documentario "Fascist Legacy" sui crimini di guerra commessi dalle truppe d'occupazione di Mussolini, nonostante esso sia stato acquistato dalla Rai quasi 20 anni fa! Ecco perché sono da prendere seriamente gli allarmi lanciati non solo da Amos Luzzatto ma anche da Stefano Rodotà che, in un lucido commento di denuncia, comparso alcune settimane fa su un grande quotidiano nazionale, ebbe a dire: "Una ventata razzista e forcaiola sta attraversando l´Italia, e rischia di consolidarsi. Ammettiamo pure che grandi siano le responsabilità della sinistra, nelle sue varie declinazioni, per non aver colto il bisogno di rassicurazione di persone e ceti, spaventati dalla criminalità "predatoria" e ancor più dall´insicurezza economica, vittime facili dei costruttori della "fabbrica della paura". Ma questa ammissione può forse diventare una assoluzione, un modo rassegnato di guardare alle cose senza riconoscerle per quello che davvero sono?". La campagna d'odio sui Rom è una spia, un segnale: il segnale di una situazione di estrema gravità rappresentata dalla caduta della coscienza civile, dalla perdita della memoria storica e dall'abbandono di una cultura del diritto e dei diritti. Del resto chi incendia i campi degli zingari, con molta probabilità - anzi, quasi con certezza - è anche quello che viene assoldato dalle stesse organizzazioni criminali che hanno intombato in Campania una montagna alta come l'Everest di rifiuti provenienti da tutta Italia, col risultato che adesso nelle discariche campane non c'è più posto per gettare neanche un pezzo di carta. Ed allora, cosa c'è di meglio di dare addosso al Rom?

Osservatorio sulla legalità:  http://www.osservatoriosullalegalita.org/index.html

 
 
 

La pia utopia

Post n°12 pubblicato il 03 Giugno 2008 da la_questua
Foto di la_questua

Capita spesso che ci indignamo per le ingiustizie, i soprusi, le prevaricazioni, le violenze e che, alla fine, il nostro interlocutore stanco e seccato, ci risponda : "Basta con queste tue nevrotiche lamentele, non puoi cambiare il mondo, è una battaglia inutile..." Coe si consolida la rassegnazione nelle nostre coscienze, l'assuefazione al male? Viviamo bombardati da messaggi che a furia di ripetere, ci intimano di non occuparci egli ri ma di noi stessi e se non basta e siamo resistenti, ci provocano con la paura dell'altro. Finchè cediamo e rimane sola, in un'angolino remoto dell'anima, una pia utopia.

 
 
 

L'Italia a rischio di regressione civile

Post n°11 pubblicato il 03 Giugno 2008 da la_questua
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la preoccupazione del Presidente Napolitano arriva tardi. Anche il suo predecessore Ciampi disse che la nostra è una società malata di egoismo, perchè lascia morire di fame cinque milioni di persone, ma la malattia sembra incurabile

 
 
 

Una società contro i bambini

Post n°10 pubblicato il 27 Maggio 2008 da la_questua
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A rischio poverta' il 24% dei minori italiani, quasi uno su quattro. Lo sostiene il quarto rapporto su "I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia", presentato oggi dal Gruppo CRC  

Circa 900mila i giovani che abbandonano prematuramente gli studi, mentre persistono, anche se continuano a essere sommersi, fenomeni di sfruttamento e abusi come lavoro minorile, prostituzione e pedo-pornografia on line  

Infanzia, Italia: risorse ad hoc e politiche più centrate sulla tutela dei diritti dei bambini per combattere povertà, sfruttamento e violenze ai danni dei minori Sono alcune delle indicazioni del Gruppo di Lavoro per la CRC* che oggi diffonde il 3° Rapporto su “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia”, oggetto anche di un’audizione presso la Commissione Parlamentare per l’Infanzia Risorse e politiche espressamente destinate alla tutela dei minori e la non più rinviabile istituzione di un Garante nazionale per l’Infanzia. Maggiori tutele, interventi e misure in favore di un numero crescente di bambini in povertà, vittime di sfruttamento lavorativo e sessuale, o di gravi e a volte sottovalutate forme di violenza - come quella “assistita” - e di minori particolarmente vulnerabili e che necessitano di supporto, come i bambini coinvolti e ascoltati nei procedimenti giudiziari. Si stimano in circa 2 milioni i bambini in povertà. Tra i 450 e i 500 mila quelli costretti a lavorare. E’ in esponenziale diffusione anche a causa dell’uso del cellulare il mercato della pedo-pornografia online e arriverebbero a 1 milione i bambini e bambine vittime di violenza “assistita”, cioè testimoni di abusi e maltrattamenti ai danni soprattutto di fratelli e madri. Sono alcune delle indicazioni e dei dati che emergono da “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia - 3° Rapporto di Aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia”. Un ampio dossier sulla condizione dei minori nel nostro paese e sul grado di rispetto della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 (vedere nota in calce). Il rapporto è stato redatto dal Gruppo di Lavoro per la CRC, un network di 62 organizzazioni e associazioni del terzo settore, coordinato da Save the Children Italia. “L’attività di monitoraggio che abbiamo condotto nel corso di questo anno ci spinge a non abbassare il livello di attenzione e a sollecitare un sempre più forte e convinto impegno nella tutela e promozione dei diritti dei bambini”, commenta Arianna Saulini, Coordinatrice del Gruppo di Lavoro per la CRC e Responsabile Advocacy di Save the Children Italia. “E’ innegabile infatti e sotto gli occhi di tutti come un numero crescente di bambini e bambine versi in condizioni di difficoltà, vulnerabilità, disagio e sfruttamento. E’ quindi necessario”, continua, “migliorare e implementare politiche, leggi e interventi a favore dei minori”. Le politiche, la legislazione italiana, le risorse per l’infanzia e l’adolescenza. Gli standard di vita dei bambini. Lo sfruttamento economico e sessuale. Le violenze sui minori. Il sistema della giustizia minorile e l’ascolto dei bambini nei processi. Sono alcuni dei principali temi presi in esame dal rapporto (ma vi sono capitoli anche sulla chiusura degli istituti, i minori stranieri non accompagnati, il diritto all’istruzione) che, per ogni argomento affrontato, enuncia e propone anche delle raccomandazioni. Più politiche e fondi per l’infanzia e subito un Garante Nazionale A proposito, per esempio, dei provvedimenti legislativi e amministrativi che ogni stato dovrebbe prendere per dare piena attuazione ai diritti dei bambini e degli adolescenti, “rileviamo buone intenzioni e buoni propositi da parte del Governo ma, nei fatti, una certa lentezza e incongruenza nell’approntare strumenti fondamentali per la tutela dei minori”, commenta Arianna Saulini. “Nella Finanziaria 2007, per esempio, si cita il ripristino del Fondo per l’Infanzia salvo poi non dire a quanto ammonti e lasciando permanere dubbi sulla sua effettiva esistenza”. Le risorse per l’infanzia e l’adolescenza sono, in generale, frammentate tra molti dicasteri o incluse in fondi non espressamente dedicati ai bambini bensì alla famiglia. “Accogliamo con favore l’incremento delle risorse stanziate per la famiglia”, prosegue Arianna Saulini, “ma siamo preoccupati che le politiche familiari globalmente intese rischino di oscurare la prospettiva di porre sempre al centro il bambino nell’allocazione dei finanziamenti, al fine di tutelarne il superiore interesse”. A destare preoccupazione anche la non operatività dell’Osservatorio Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, deputato al fondamentale ruolo di coordinamento delle politiche per l’infanzia. E fra gli organismi la cui creazione non è più rinviabile il Gruppo di Lavoro indica il Garante Nazionale per l’Infanzia, un sorta di difensore e tutore dei bambini, in grado di perseguire e indagare su eventuali violazioni dei loro diritti. Povertà, lavoro minorile, sfruttamento sessuale, violenza intrafamiliare: diritti negati Diritti come quello a una vita dignitosa, alla privacy, all’integrità fisica e psicologica, alla protezione. “Un numero non sempre quantificabile ma rilevante di minori nel nostro paese è deprivato di alcuni o di tutti questi diritti, ritrovandosi a vivere ogni giorno in condizioni di grave disagio, sofferenza e pericolo”, sottolinea ancora Arianna Saulini. Secondo il rapporto del Gruppo di Lavoro per la CRC, sono circa 2 milioni i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie sotto la soglia della povertà nel nostro paese. E i bambini, in relazione alle altre fasce di età (giovani, anziani, ecc…), presentano l’incidenza più alta di povertà, pari al 17% della popolazione infantile. Sul totale dei minori poveri 2/3 vive nel Sud Italia dove è povero 1 bambino su 3, con la Sicilia a detenere il triste primato con il 41% di bambini poveri. “La povertà infantile nel nostro paese continua a essere un fenomeno poco conosciuto ma non per questo meno rilevante nella gravità e diffusione sul territorio nazionale”, commenta la Coordinatrice del Gruppo di Lavoro per la CRC. E ugualmente poco noto è il lavoro minorile. Si stima che siano tra i 450 e i 500 mila di età compresa fra i 10 e i 14 anni i minori vittime di sfruttamento economico e costretti a lavorare precocemente: si tratta di lavori che in genere nascono come collaborazione alle attività o imprese di famiglia per poi trasformarsi in lavori più pesanti alle dipendenze di parenti o conoscenti. Molto difficile quantificare invece il numero di minori vittime di gravi forme di sfruttamento sessuale come la tratta o la pedo-pornografia anche via Internet. A quest’ultimo riguardo il rapporto del Gruppo di Lavoro denuncia l’allarmante diffusione della pedo-pornografia online attraverso i cellulari: i telefonini di nuova generazione consentono infatti lo scambio di immagini o video a carattere pedopornografico; inoltre tra i giovani è frequente la tendenza a riprendere e inviare immagini relative alla propria vita privata, tendenza che incrementa il mercato della pedo-pornografia in rete Ma la lista delle violazioni dei diritti dei minori nel nostro paese non si ferma qui: “Dobbiamo rilevare fra i fenomeni più gravi ma anche più sottovalutati, la violenza sui bambini di cui si tende a minimizzare sia la diffusione che il danno che può procurare a breve e lungo termine”, spiega ancora Arianna Saulini. Fra le forme di violenza il rapporto del Gruppo di Lavoro solleva il velo, tra l’altro, sulla cosiddetta violenza assistita, quella che vivono e introiettano i bambini e le bambine che abbiano assistito al maltrattamento o all’abuso sessuale di un fratello o della propria madre. Si stima che possano raggiungere la cifra di 1 milione i minori in Italia segnati da questa pressoché sconosciuta forma di violenza domestica e intrafamiliare. I bambini nei processi giudiziari: rischio di essere due volte vittime Il rapporto del Gruppo di lavoro dedica quindi un capitolo ai bambini e alle bambine coinvolti nei procedimenti giudiziari. “Abbiamo potuto constatare disomogeneità, approssimazione e a volte gravi carenze nell’applicazione delle misure di protezione previste per i minori che prendono parte a un processo”, sottolinea la Coordinatrice del Gruppo di Lavoro per la CRC. “E’ soprattutto in occasione dell’ascolto dei minori vittime di abuso che queste tutele, pur previste dalla normativa, sono talora disattese, con la conseguente rivittimizzazione del bambino, che subisce così una seconda violenza”. Nella delicatissima fase dell’incidente probatorio, l’audizione del bambino spesso non avviene in forma protetta, cioè con un vetro specchio e l’utilizzo di un citofono onde evitare i gravi disagi derivanti all’incontro con l’imputato. Inoltre non sempre al minore chiamato a testimoniare viene assicurata, da parte del magistrato, la presenza protettiva e rassicurante di un genitore o di un’altra persona idonea. Le Raccomandazioni del Gruppo di Lavoro “E’ evidente che le lacune, le inadempienze e mancanze nella tutela dei minori presenti in Italia siano ancora molte, a partire da un’esaustiva e documentata conoscenza dei problemi che affliggono milioni di bambini”, commenta Arianna Saulini. “Alla luce di ciò il rapporto del Gruppo di Lavoro per la CRC vuole essere uno strumento utile e costruttivo. Oltre quindi a rilevare le eventuali carenze nelle politiche, nelle leggi e nelle azioni messe in atto dal nostro paese in favore dell’infanzia”, precisa, “ offre una serie di raccomandazioni su cosa fare. Per esempio, “ci auguriamo che il nuovo Governo introduca un sistema di monitoraggio per analizzare ogni anno la quota di finanziamenti che l’Italia destina complessivamente e specificamente ai bambini. Riconvochi e riattivi l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Provveda all’istituzione del Garante nazionale per l’infanzia, come promesso. Adempia e dia seguito agli impegni stabiliti nell’ambito della strategia per la protezione e l’inclusione 2006-2008, al fine di ridurre la povertà. Dia stabilità e continuità al Tavolo di coordinamento sul lavoro minorile fra Governo e parti sociali, con l’obiettivo di elaborare politiche di contrasto del lavoro minorile. Si impegni maggiormente”, elenca ancora Arianna Saulini, “nell’identificazione delle vittime di pedo-pornografia dotando il Centro nazionale per il contrasto della pedo-pornografia di adeguate risorse umane ed economiche”. E inoltre: “presti particolare attenzione alle nuove forme di maltrattamento e abuso scarsamente conosciute e sottovalutate come la violenza “assistita”, attraverso programmi mirati di prevenzione primaria e secondaria. Adotti un sistema di monitoraggio, esteso a tutto il territorio nazionale, sulle procedure giudiziarie coinvolgenti i minori, al fine di verificarne l’efficacia per ciò che riguarda la tutela e l’ascolto del bambino. Modifichi i tempi di prescrizione dei reati sessuali ai danni dei minori, affinché le vittime vedano perseguito il reato e possano chiedere il risarcimento, qualora, da adulte, siano in grado di denunciare i fatti”. *Convention on the Rights of the Child. L’acronimo viene usato in sostituzione della più estesa dicitura di Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. La versione integrale del Rapporto è scaricabile dal link: www.savethechildren.it/pubblicazioni Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa Save the Children Italia Tel: 06.48.07.0023/71 press@savethechildren.it Nota: La CRC e il Gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza La Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza è stata approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre 1990. L'Italia l’ha ratificata il 27 maggio 1991 con la legge n.176. Per verificare che i principi sanciti dall’importante documento siano effettivamente rispettati, le Nazioni Unite chiedono a ogni Stato di redigere e presentare ogni 5 anni un rapporto. Inoltre, per dare voce anche al punto di vista della società civile, le organizzazioni non governative e del terzo settore hanno la possibilità di elaborarne uno supplementare. E’ per questa ragione che nel 2000 nasce il Gruppo di Lavoro per la CRC: l’anno successivo redige un rapporto sulla condizione dell’infanzia in Italia supplementare a quello che il Governo italiano aveva precedentemente presentato alle Nazioni Unite. Il Gruppo di Lavoro ha quindi deciso di proseguire nell’opera di monitoraggio della CRC in Italia redigendo annualmente un rapporto di aggiornamento che verifica lo stato di applicazione della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel nostro Paese. Il Gruppo di Lavoro predisporrà un nuovo rapporto supplementare a quello che il Governo italiano è tenuto a presentare nuovamente al Comitato Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, nel 2008. Il Gruppo di Lavoro è andato crescendo di anno in anno. Sono 62 le associazioni e organizzazioni non profit che hanno sottoscritto il rapporto 2007: Agedo, Ai.Bi, Amnesty International sezione italiana, ANFAA, Arché, Arciragazzi, Associazione Alama, Associazione Amani, Associazione Bambinisenzasbarre, Associazione Camina, Associazione Gruppo Abele, Associazione On the Road, Associazione Passo dopo Passo...Insieme, Associazione Saveria Antiochia Omicron, Associazione Stak, CAM, Camera Minorile di Milano, Caritas Italiana, CbM, Centro Studi Hansel e Gretel, Centro Studi Minori e Media, CESVI, CIAI, CIES, CISMAI, Cittadinanzattiva, CNCA, Comitato italiano per l’UNICEF, Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani, Comunità Nuova, Consiglio Nazionale sulla Disabilità, Cooperativa Sociale Pralipé, Cras, CTM, Defence for Children International Italia, ECPAT Italia, FEDERASMA, FIDAPA, Fondazione ABIO Italia, Fondazione Basso Sezione Internazionale, Fondazione Ozanam S. Vincenzo, IBFAN Italia, IISMAS, Ires Cgil, IRFMN, Istituto per la Prevenzione del Disagio Minorile, La Gabbianella, L'altro diritto, Legambiente, LIBERA, MAMI, M. A., Mani Tese, MDC Junior, ONG M.A.I.S., Opera Nomadi, OVCI la Nostra Famiglia, Save the Children Italia, SIMM, Terre des Hommes Italia, UISP, VIS.

 
 
 
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