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Milano, 8 ott. (Adnkronos Salute) - Depressione, male epidemico che rimane un tabù e continua a fare paura. Spesso più del cancro. Accade a Milano dove secondo le stime degli esperti, su una popolazione di 1,4 milioni di cittadini, "circa 200 mila soffrono di depressione", ma sono appena "73 mila quelli in terapia con farmaci antipsicotici". Meno del 40% del totale, mentre più di 6 malati su 10 soffrono in silenzio: sfuggono non solo alle cure, ma anche alla diagnosi.
E' il quadro disegnato oggi da Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli del capoluogo lombardo, dove è in corso il 46esimo Congresso nazionale della Societ italiana di psichiatria (Sip). Un meeting che, non a caso, cade in concomitanza con la 20esima Giornata mondiale per la salute mentale che si celebra il 10 ottobre. Fra le iniziative milanesi c'è 'Attaccati al tram': psichiatri e artisti in tour per le vie della citt , per dire basta a stigma e pregiudizi. "Basti ricordare - dice Mencacci - che da un'indagine condotta nel 2010 dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), è emerso che alle italiane fa più paura l'idea di ammalarsi di depressione piuttosto che di tumore al seno". Colpa dei falsi miti sul dolore dell'anima, oltre che dell'"immensa offerta di presunti rimedi che non hanno nulla di scientifico", denunciano gli psichiatri.
"Oggi in Lombardia - spiega Mencacci, presidente del summit meneghino ospitato all'Hotel Michelangelo vicino alla stazione Centrale, che mercoledì sar il capolinea del tram degli psichiatri - si contano oltre 500 mila persone con diagnosi di depressione, in aumento rispetto alle 400 mila circa del 2004-2005. Ma questi sono soltanto i malati 'intercettati', non più del 40% del totale". Per questo si calcola che, in tutta la regione e in particolare sotto la Madonnina, "i pazienti in realt sono almeno il doppio". Il mal di vivere aggredisce soprattutto le donne, "colpite due volte più degli uomini", e le fasce d'et più a rischio sono "quelle degli over 60 e dei giovani adulti dai 30 ai 45".
E "se fino a qualche anno fa a chiedere aiuto a noi psichiatri erano soprattutto i manager", oggi l'identikit del 'depresso da crisi' a Milano è cambiato: "Una categoria particolarmente fragile sono gli avvocati", segnala Mencacci. "E naturalmente anche i giovani disoccupati", aggiunge Eugenio Aguglia, presidente della Societ italiana di psichiatria. Ma rispetto al passato, si è allargato l'esercito di chi non trova lavoro o vive una condizione di precariato cronico: "Se una volta si consideravano particolarmente a rischio disoccupazione gli insegnanti, o più in generale i giovani usciti da facolt universitarie di tipo umanistico, oggi il pericolo lo corre anche chi sceglie un percorso scientifico e in particolare i giovani medici", puntualizza il numero uno della Sip.
"I problemi di salute mentale sono la vera sfida del 21esimo secolo. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanit nel 2020 la depressione sar la seconda causa di disabilit nel mondo e nel 2030 addirittura la prima patologia cronica", avverte Mencacci. E "al Nord Italia la situazione è ancora più grave, perché rispetto al Centro e al Sud la rete sociale ha le maglie più larghe, quindi riesce meno ad attutire il dilagare del disagio".
"Bisogna agire, bisogna farlo presto e dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter contare sulle risorse opportune", incalza Aguglia. Serve il sostegno delle Istituzioni, ma anche quello di tutta la societ civile. "Stiamo pensando - anticipa Mencacci - a un grande Piano nazionale per la lotta alla depressione, che coinvolga tutti i soggetti che possono contribuire alla causa: dalle societ dei medici di medicina generale a Onda, fino al mondo dell'industria. Quella del farmaco, e non solo. Si tratta di coordinare e integrare risorse che gi ci sono. E di impegnarci tutti, attivamente e in pra persona, a garantire un intervento mirato e completo a 5 livelli: prevenzione, diagnosi precoce e trattamento per casi lievi, medi e gravi. Stiamo lavorando a questa grande alleanza, speriamo di annunciarla entro fine anno".
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