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« la mia conversioneMaria guarisce »

La mia anima in cammino (effusione dello Spirito Santo)

Post n°4 pubblicato il 07 Settembre 2011 da marluis844

 

TESTIMONIANZA DI UN' ANIMA IN CAMMINO  ( Effusione dello Spirito )

    Tutto quello che mi accingo a scrivere in questo momento è accaduto la sera deI Martedì Santo 1997

     Ho cenato in famiglia e dopo un pò sono andato a letto con l 'intenzione di raccogliermi e meditare sulla Passione, come faccio spesso in Quaresima, mentre la mia famiglia era davanti al televisore. Seduto sul letto, incomincio a pregare invocando lo Spirito Santo, poi a meditare sulle sofferenze di Gesù. Avevo gli occhi chiusi, anche se la luce era accesa;  una dolcezza si fa strada nel mio cuore, ed una presenza viva intorno e dentro di me; la stanza si riempiva ed il mio cuore traboccava di gioia consapevole di essere alla presenza del Signore. Ho continuato a pregare e meditare sulla Passione di Gesù, ma questa volta le parole ed i pensieri non erano, non potevano essere miei, perché non sono capace di rappresentarmi in quel modo le sofferenze di Gesù e nemmeno di pregare come ho pregato, per circa mezz’ora, quella sera. Il dolore per la Passione si mescolava alla gioia della consapevolezza di essere alla presenza del mio Signore e di averlo dentro di me vivo, che mi  faceva vedere e sentire e pregare come mai mi era accaduto prima.

     Lacrime, insieme di gioia e di partecipazione alla Passione, sono sgorgate abbondantemente dai miei occhi per tutto il tempo.Ero immerso in un mare,e questo mare era Dio, il mio Dio, era Lui che me ne dava la certezza. Ad un certo momento un pensiero venne ad offuscare questo stato di beatitudine: cioè che avrei dovuto, in qualche modo, soffrire, per ripagare al Signore tutta questa gioia. Allora gridai dentro di me a Gesù: Signore mi arrendo, ho capito che sei tu, ma ora ti prego, basta, perché il mio cuore trabocca! Ed era vero: avevo  avuto paura di tanta felicità, più grande di quella del mio incontro con Gesù avuto a Medjugorje , nel  giorno dell'inizio della mia conversione, 12 anni or sono. Il Signore ha ascoltato subito il mio grido e tutto è tornato alla normalità.

     Mi sono messo, allora, a ripensare a tutto ciò che mi era accaduto, fissando nella memoria quegli attimi sconvolgenti della Passione contemplata nel cuore più che nella mente, e Il Paradiso che avevo vissuto per la presenza di Dio così tangibile. Ho guardato  anche I'ora per rendermi conto della durata: circa mezz'ora da quando avevo iniziato la  preghiera ! I due giorni che seguirono confermarono i miei timori; cioè che tanta gioia deve essere restituita al Signore con altrettanto amore, ma come si dimostra amore al Signore se non offrendogli con  gioia le nostre pene?

     Puntualmente Gesù ha realizzato questo mio "timore-desiderio" facendomi soffrire in un modo insolito e inaspettato, ma molto, molto intensamente. La felicità che mi era rimasta nel cuore, ha attenuato un po' questa sofferenza che ho offerto al Signore perché mi renda meno peccatore, perché mi vergogno di come sono, rispetto a come il Signore mi ama e mi predilige: con tanti doni un altro non sarebbe rimasto cosi peccatore come io sono! Non scriverei tutto quello che mi è accaduto se non pensassi che possa servire a qualche anima a ritrovare la via di Dio! Devo fare un'altra considerazione: che non per me il Signore ha fatto questo dono, ma per il Rinnovamento, che, essendo figlio della Chiesa Madre, dovrebbe camminare con essa, e seguire almeno la scia dei tempi liturgici.

     Il giorno dopo, Mercoledì Santo, ho pregato sulla Passione nel nostro gruppo del R.n.S., ma qualcuno non mi ha lasciato nemmeno finire perché ha intonato un canto di quelli "tutta gioia" con relativa "danza di David". E ancora, di seguito, una lettura del Vecchio Testamento scelta ad arte, che parlava di banchetti e gioia per tutti: tutto questo la Settimana Santa in cui anche la Rai fa musica appropriata in segno di rispetto per Colui che ha sofferto ed è morto per noi. Alla fine della preghiera comunitaria non ho potuto trattenermi dal fare le mie rimostranze; volevo far notare che eravamo in piena settimana di Passione e che almeno rispettassero chi, con il Signore, si sente sinceramente triste e almeno col cuore vuole ricordare le Sue sofferenze e chiedere perdono per averle causate! Non ci fu verso di far capire questo, perché tutti si sono dichiarati completamente indipendenti dai tempi liturgici e dalla Chiesa "il Rinnovamento fa parte a se e lo Spirito lo conduce dove vuole", dicevano.  Ma ricordiamo che lo Spirito è lo Spirito di Cristo, e che noi dobbiamo pregare "in Spirito e Verità", cioè nello Spirito Santo e in Cristo che è la Verità! Ma se Cristo è con la Chiesa, non distacchiamoci da Essa! Ed è Cristo che noi abbiamo inchiodato su quella Croce e Lui si è fatto inchiodare perché ci ama follemente! Perché, dunque, non partecipiamo insieme alla Chiesa al dolore di Cristo che, in fondo, noi personalmente abbiamo causato? Non pensiamo, come i Protestanti, che Cristo ha sofferto per noi e che questo è sufficiente, ma ricordiamo che Cristo stesso ci invita a seguire le sue orme e portare la nostra Croce se vogliamo essere salvati. La preghiera è indispensabile, ma non basta: ci vuole l'amore per Gesù che si manifesta nella carità, risplende nella sofferenza, e si rafforza con la preghiera, l'astinenza, il digiuno!

 

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Commenti al Post:
discepola2007
discepola2007 il 08/09/11 alle 12:05 via WEB
Caro amico in Gesu', tu sarai senza dubbio un eletto da Dio ed io nel mio piccolissimo voglio aiutarti ad aiutare a portare il Vangelo a tutti. Trovo tutto sublime,ma,vedi,io penso che, se continui a parlare così pochi ti capiranno.................. perche' gia' il dire:"Offro le mie pene con gioia....".....scusami ma è una contraddizione in termini per noi creature normali. (Se sono pene.....come fa' a venirmi la gioia?.....capisco meglio se mi dici che offri le pene e basta). Oppure,voi prescelti avete una soglia del dolore molto alta perche' ti assicuro che quando mi hanno scalpellato un osso della gamba io urlavo e basta e non mi veniva da offrire niente a nessuno perche' mi sembrava di "MORIRE"......capisci? Figurati poi se mai potevo concepire il sostantivbo "gioia"!!!!!!!!!! Perdona a discepola la sua ignoranza, ma sono stata sincera! Pace e Bene,discepola
 
 
marluis844
marluis844 il 08/09/11 alle 19:38 via WEB
Non sempre, ma in momenti mistici, quando c'è intensa comunicazione con Dio, è Lui che aggiunge alla nostra offerta (atto di amore), la gioia della Sua presenza, per farti capire che gradisce questo tuo abbandono a Lui nel dolore. Purtroppo non avviene di frequente, quasi sempre la sofferenza viene nell'aridità, ma è più meritoria e feconda. Spero che anche a te il Signore faccia pregustare un attimo di paradiso per darti forza nel cammino verso di Lui. Spero tu abbia corretto i due link nel tuo blog che indirizzano a siti molto dannosi. In gesù e Maria con affetto, luigi.
 
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