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Un blog creato da Roberta_dgl8 il 16/07/2010

La vera me stessa

i miei pensieri

 
 

IL PIŁ GRANDE DI TUTTI

Fabrizio De Andrè

 

 

Lampi di felicità     

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ricordi belli

 

                      

 

MAMMA, METTIAMO IL GRAN GENIO?

 

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l'Autrice del blog:) io     

http://digiphotostatic.libero.it/Roberta_dgl8/sml/1b62d1ce68_8237356_sml.jpgo

 

l'amore non è "sobrio", ma è sempre brillo !

l'amore non dice "faccio quello che posso".

(ma scala le vette dell'impossibile). 

sempre io :)

https://youtu.be/aTyevqO2cfQ

 

CLASSIC BLUES

 

UNA POESIA PER ME.

                       A Roby

Non mi lascio trascorrere, ne tagliare

ho vita

che mi percorre le vene, i pensieri,

la quantità immensa dei bagagli

pagati con sacrifici immani

Porto tutto con me

e assecondo il sole

Lo mangio persino

mentre fa il suo giro

decollo

E plano, 

bambina tra frammenti di vetro,

mi sollevo e scendo

Sulla pista dei volti

che mi hanno voluto bene,

che si sono caricati tamburi di latta

per risuonarmi nel cuore

e ridermi dentro

nell'atterraggio

Con un suono esile e un amore potente


(Joe/Tobias - blogger)  

 

CLESSIDRE

penso che il bene alla fine diventa ORO e le cicatrici possono rendere una superficie ricamata dall'esistenza autentica ... (Several, blogger)  


Perciò, Roberta, bisogna stare attenti a non deprimersi per la sconfitta, ma valutarla come un'opportunità comunque tentata nella buona fede della sua riuscita. Non avere rimpianti, è ciò che conta, come credere ancora ai miracoli, se desiderati.         (Gaza17, blogger)                                                       §

La solitudine è un drago che brucia tutto. Ma dovremmo considerare la legge della fisica: nulla si crea e nulla si distrugge. Così anche nell’animo umano ciò che (ci) brucia sarà un diverso av-venire.  Am Archetypon (blogger)                                                 §

epimetea- la ricerca della realtà
la -sconfitta- è un nido adeguato 
per confortare l'attitudine della fenice,
l'aria il moto del suo volo potente. emma01 (blogger)

 

Sogn(h)ippy    

 

{ Cerchi la felicità dappertutto. La trovi nel tuo sorriso che si riaccende. Anche nel buio, dove c'è sempre una piccola scintilla, una piccola lama di luce in contrasto. In questo mondo, dove tutto sembra crudele e doloroso, proprio là, nelle notti oscure, quando i giorni non sono gioiosi come vorremmo, nel nome di chi amiamo e nel modo in cui i tuoi occhi brillano. E sai una cosa? Questo porta altra luce, altra ed altra ancora. La più luminosa di tante stelle. }

Regalo di tantestelle (blogger)



Pulisci e pensi, ascolti il soliloquio ed entri in una giostra difficile  da starci sopra... cara Roby, il tuo cammino è così difficile ... Per quello il blog è una valvola di sfogo: perchè porta coi piedi a terra quelli che se ne stanno a fare troppi voli pindarici ... Tu sei la testimonianza fragile e potente di una realtà di tante altre donne che se ne stanno zitte e non hanno voce ... se torni è sempre da te che torni, mica in un posto inospitale, bensì nel tuo piccolo nido di parole difficili ma piene di amore e compassione. 

(Several1 blogger) 

 

2015/2011 (MATEMATICHE)

LO RIMETTO :-)

 

 

AREA PERSONALE

 

Messaggi di Febbraio 2018

28.02.2018

Post n°1211 pubblicato il 28 Febbraio 2018 da Roberta_dgl8

Scrivo dalla stanza di Matteo. C'è ancora il suo odorino, qui dentro. Non OSO aprire le finestre. Fra freddissimo. Non il freddo di un lustro fa più uno... con i miei maglioni che stanno in ucraina. Ora. Ma un freddo eccezionale. Anche se, mi ricordo me bambina. Io col doppio maglione, che a  mia memoria mi riporta agli anni '80. Non portavo il doppio maglione più o meno da quel periodo là.   Collo di lapin, cappello fisso, male all'orecchio sinistro. Un principio di otite, era dall'asilo che non mi veniva? Scrivo, con l'odore del mio ragazzo, ... la sig.ra del pulmino, è una brava persona.. ma non l'ha nemmeno salutato, ha ben pensato invece di cazziarmi a mè... signora!! ha visto che le previsioni ci hanno indovinato? io tutta imbacuccata... sì eccerto che qui la neve ci mancava vero? operai già al lavoro... i miei PINI non ci sono più. La pineta storica, che faceva di questo viale, l'unico - con esclusione del suo gemello all'eur - esempio Unico di pineta in mezzo ai palazzi. Viale storico delle mie scorribande adolescenziali. In cui mi sono innamorata perdutamente - di questi pini e non solo, e in cui ogni sogno mio era racchiuso. Non riesco davvero a descriverlo. Era come avere un bosco nella città.  Dal fondo del viale in entrambi i sensi, c'era come un bosco come un selva infatti, era creato apposta. Poi nel corso degli anni, la pineta aveva cambiato struttura, avevano inserito un passatoio, in cui dovevano scorrere delle fontanelle, ma, di fatto, e putroppo era diventato pisciatoio e cacatoio di cani (scusate il francese).  Le panchine divelte da disperati che di tanto in tanto, si riunivano a bere. Ma comunque nel contempo "resisteva". Aveva già resistito all'eroina, ai fricchettoni, alle comitive, a tanto e tanto altro.

Una pineta storica e unica, con esclusione della sua gemella, all'eur. mi rivedo me' ragazza, che andavo a ripetizioni di matematica, inghiottita da questa strana architettura, di bosco in mezzo ai palazzi, come se, si entrasse davvero in un favola, io, adolescente fantasiosa e trasognata, così la vedevo. La zia, che mi diceva, bello qui ! , i miei ricordi, le mie fasi, anche quelle che non voglio ricordare.

la pineta del viale.

Non è stata tutta decimata, ma mentre scrivo nel silenzioso ticchettio, tutti i pini che c'erano nel mio giardino, non ci sono più.   Resto muta.   questa nevicata è stata crudele? o è stata la mancata manutenzione? o la colpa è di entrambe le cose? io so' solo che scendendo, vedo i palazzi di fronte, - i grandi pini ad ombra non ci sono più, non oso pensare all'estate prossima, la pineta deserta. dei suoi alberi storici.  Sì, ok, i pini marittimi non sono certo abituati al peso della neve... l'ho sentito nel mio dormiveglia quello scricchiolio che sembrava il terremoto... come se tutti gli anni indietro scricchiolassero nella mia anima e nel mio scheletro, e dentro la testa, mentre almeno il cuore riposava, ma e ed io credessi solo in un brutto sogno, che al mio risveglio l'inverno non fosse così crudele. I pini stessi si erano disabituati. E nessuno poi veniva a curarli.. a legarli fra loro, a togliere i rami vecchi, a dare acqua, a fare una sorta di manutenzione, e loro stessi non ne potessero davvero più...

stamattina, un musetto di adolescente avvolto in un cappello (che lui odia) aveva gli occhi bassi... si immergerà poi nella campagna, con il maglione di suo padre, mentre il pulmino lo accompagnava, - e si domanderà perchè gli alberi non ci sono più?

io sono rimasta un pochino a vedere, --- mi giro con lo sguardo a sinistra e poi a destra... i pini altri ci sono ancora, ma nel giardino mio, non più. Sì, mio.... rivedo una ragazza giovanissima, con scarpe di corda, maglione di cotone e foglie di pelle sulle spalle, una permanente africana, a sorridere, con sottofondo musica roxi music. .. E poi sognare fra quelle fronde, come a ricercarci dentro la felicità, che è sempre e solo arrivata in parte... e su quelle panchine, ad inghiottire tutti i miei anni,e a non farmeli ricordare più.. su quei camion che si portano via i rami gonfi di aghi e cespugli, è come se un pezzettino di vita, se li portasse via... la mamma mi dice di non pensarci. Ma come posso? io che amo e che amavo questi alberi che si custodivano il segreto dei miei occhi, tutte le cose, che non sono capace di dire?

neve crudele? o mancata manutenzione o entrambe? non ci davo peso. Per me, era scontato come respirare.. il mio viale, una bellezza come quella di questa città offesa e non presa in considerazione. Un viale ormai strangolato dalle automobili, dagli smottamenti delle radici, da alberi che ormai a poco a poco forse saranno tagliati tutti? che svettavano contro il cemento e custodivano indietro gli anni, fino ai '60 e prima, a dare, una sorta di privilegio agli alti palazzi.. ora orfani di quell'ossigeno, di quella fiaba nella città. Si forse sono esagerata, si forse è un brutto post, forse è solo la mia piccola follia, - - mentre la motosega si è fermata, io dovrò scendere di nuovo... e la striscia di neve, imbianca tutti i miei capelli..urge parrucchiere!.anche la luna gelida, poi ieri sera ad un certo punto è sparita, e solo qualche piccola stella severa, accompagnava la notte. Si, è vero. L amia promessa di tingere i capelli da sola, è durata da natale a santo stefano, così come altre dolorose promesse, che tali non erano, ma solo frutto di mie speranza, frantumate. ... Ma la nuova parrucchiera (che ho trovato chiusa ieri pomeriggio causa maltempo) è proprio sotto casa,e mi ha accontentata... ho fatto passare troppo tempo... prorompente, una  nuova età spinge , ma è solo la genetica, e forse non pubblico. Anche il mio Matteo ha un capello bianco, anzi, due, e qualcuno addirittura arancione.. nel suo casco scurissimo, che non vuole tagliare.  

Ora sarà arrivato? sarà calda la scuola? quanto gli ci vorrà per riambientarsi? L'altro ieri siamo andati al pratone... la neve era soffice.. ho fatto una marea di foto... i miei pini ancora c'erano, non c'era quest'aria spoglia e crudele qui davanti.. mi intrisce da morire questo disboscamento.. non la volevo così crudele questa neve.. dolce e soffice.  Forse troppo alti e malati i pini, forse troppo vecchi ... se mi affaccio non li vedo più.. Ed è veramente strano che proprio davanti casa mia - ci sia stato tutto l'abbattimento.. non ne hanno lasciato nemmeno uno.   Bisognerebbe andare al comune? a reclamare? figuriamoci di questo periodo! , il verbo condizionale, serve solo per ipotesi, poi nei fatti, la sistemazione dovrebbe essere nella naturalezza degli eventi, ma così, non è. Altre macchine colpite, e naturalmente non si è pensato a prevenire, ma a vivere alla giornata. Forse ce l'abbiamo nel dna, forse anche io, sono così, sperando fino alla fine, che non nevicasse qui, o che quantomeno, non si arrivasse a questo eccesso. La motosega fa male, tanto. Ne hanno lasciato un paio, che ora stanno sfoltendo dall'altro lato... Io quando mi perdevo fra quei pini che incontravano il cielo... ora come cadono a terra tutti quei rami, si portano via anche il mio passato.. devo guardare avanti. Tutto ha un suo motivo, bisogna cercare altri motivi. Forse qualcosa si muoverà in un futuro che non vedrò, devo pensare a stare bene adesso.

Fra poco parrucchiere. Il mio ciambellone è venuto benissimo, ormai sono brava. Anche i miei involtini hanno avuto un grande successo... Matteo ha gradito, ed anche io mi sono meravigliata.

La mia vita procede, con tante altre cose da fare.  Scrivo mentre poi mi fermo, perchè mi declino via nei miei meandri dove devo guardare in faccia le mie disfatte e i miei abissi. Sistemarmi dalla melma dove cado, dirmi che sono io, anche là... Sperare ancora, di riuscire ad accomodare TUTTO, andando sino in fondo. Non spaventarmi, dei miei alti e bassi.. cercare davvero di sistemarli, aiutandomi, anche se a volte mi sembro sempre più confusa, - e non ne vengo a capo. Mi sembra ed anzi comprendo tutto e fin troppo, e poi resto come inebetita, o divento preda di ferocissimi mal di testa, e squarci nel cuore, che non riescono a farmi recidere e decidere una svolta finale.. io, che spacco sempre il capello, io, che ancora, NO, non faccio proprio pace come me. Anzi, faccio pace, ma mi rendo conto che ho disatteso la mia felicità... Mia madre mi ha "elogiato", lei, che è sempre stata supercritica ed equa, si è complimentata.. su varie mie scelte importanti. Riguardo la mia salute.. ma ho disatteso la mia felicità, mamma. : non sono stata capace di essere felice.  completamente.   Come fosse facile? non parlo della felicità soggettiva, di voli pindarici di estremi senza problemi... 

dio che brutto post, senza capo nè coda...

dovrò abbellirlo con una buona musica.. 

continuerò ad usare il luogo e queste pagine bianche anche come sfogo personale.. Come diario di bordo, come impressione nero su bianco, per fare in modo, che fili invisibili di occhi siano ricamo alla solitudine dei miei giorni.. nel parco i miei occhi non ce la facevano a vedere il riverbero scintillante del bianco della neve.. o forse era il peso pesante del mio presente. Tanti adolescenti a tirarsi palle di neve, a fare esperienza, di qualcosa che io avevo già vissuto.. la nevicata del 2012 un bambino ancora pieno di sorrisi più bianchi di quelli della neve, - una vocina angelica, e tanta e tanta speranza, ... ormai sommersa e scomparsa da questa nuova neve.. una ragazza, che non c'è più nel 1985 con una fascia in testa, che porterà poi, anche in una foto in bianco e nero, che un presente crudele mi restituirà "piegata", - era bella e dritta come un fuso, invece... dicevo nella neve, con un paio di scarpe leggere, un vestito di raso nero e u n cappottino bello ed imprestato, era il 1985 e poi e poi, la grande nevicata del 1971, - con ricordi che devo tenere nel mio cuore, - ma che si incollano ad oggi, con mio padre, che sebbene, passa il tempo, io non posso dimenticare, MAI, perchè in quei pini c'è sempre stato lui. sempre. Forse è solo un modo nuovo che il mistero della vita ci spinge a leggere, una nuova forma di coraggio presente ed interiore che dobbiamo trovare, - per andare avanti e proseguire, non avere paura. di lasciare il passato, attingere, e ricamarlo, custodirlo nello scrigno del cuore, possibilmente senza ammaccature.. lucidarlo, custodirlo, accarezzarlo, - sperare ancora, un giorno, - di fare pace con tutto.   Uso questa scrittura,oggi come rodaggio alla confusione estrema che sento addosso e dentro. 

Ieri nonostante il freddo intenso -6 la mattina presto, gli uccellini poi cantavano, ed era incredibile.   Forse è solo un tempo nuovo che arriva, - la nostra interiorità un registratore, - la sopportazione naturale, la sistemazione anche di quei pesi che dentro avremmo poi la forza di rendere più leggeri.

Passo e chiudo.

spero di tornare a scrivere, meglio.

CURABLUES: mentre bacio in bocca il mio sogno. non è da tutti averlo potuto fare. Anche se, non ero io il presente della realtà di quel sogno, e non combaciavo col sogno di quel bacio.

Il blues, sa curare anche questo, mentre la sega è una musica hard rock, a farmi far pace pure lei...

essì !

passo e chiudo

https://youtu.be/B4X4rdyXIEw

 
 
 

Post N° 1210

Post n°1210 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

NEVICA. A dirotto. Si si. Proprio a dirotto. Ok, sono rimandata all'ultima pagina alle "ultime parole famose": ma non credevo, assolutamente.

Ieri sera stavo per fare un post, ero andata a cercare le foto vecchie, del 2012, che non ho più, ma per fortuna sul blog, ancora ci sono, poi mi è venuto sonno, e avrei rimandato ad oggi, mentre invece sono io ad essere rimandata! ...

Nevica a dirotto. Sento cinguettare.. poveri nidi di uccellini. Sento cinguettare, ed anche scricchiolare. I poveri pini marittimi del viale non sono abituati.. e due rami sono già caduti.. per fortuna NON sulle macchine come sei anni fa.  Già. 6 anni. Ci pensavo, stamattina mentre mi alzavo, presto, mentre dalla cucina, vedevo questa spruzzata, già a dirmi... ma no, non è niente, sebbene, il silenzio irreale, e una serie di scricchiolii impercettibili, mi faceva pensare al peggio. Già, il peggio. Roma si sa che non è attrezzata per la neve, e qui di problemi ce ne sono fin troppi. A cominciare dalle scuole chiuse, ma non solo. La città eterna, non ha solo le sue rovine, ma tanto e tanto verde senza manutenzione, ivi compreso appunto il mio viale. Ho già scattato un po' di foto, sebbene, non so se riuscirò a pubblicarle, il ticchettio dei tasti accompagna la copiosissima nevicata che vedo dalla finestra.. c'è un vento che non aiuta, i poveri rami. Sotto sento qualcuno spalare. In tv, per fortuna hanno detto che dovrebbe finire a breve, sebbene, questi fiocchi anarchici smentiscano le previsioni, ma se hanno indovinato per le precipitazioni, spero davvero stavolta che indovinino per la loro fine. Mi sono addormentata mentre un pioggerella fina fina accarezzava i miei pensieri in un sonno poi sopraggiunto, .. ma sentivo gli scricchiolii e qualche voce, e non avevo voglia di alzarmi. Speravo ed anzi ero certa di svegliarmi con il manto stradale tutto bagnato, non oso immaginare se non avesse piovuto, ora, come starebbe.. intanto continua a nevicare, fortemente a dirotto... la vita mi scorre con tutta questa polvere magica e bianca. Ho alzato Matteo, un'ora fa, per fargli vedere lo spettacolo, non era molto entusiasta :-) ha preferito tornare a dormire... poi l'ho alzato ancora, mentre nevicava. Mi sembra molto più intensa di sei anni, fa... già sei anni, mi ripeto.   Questa neve a ritroso nel tempo, riaggiusterà i miei pensieri e questa pressione che ho sul cuore? Come questi cinguettii coraggiosi che sembrano dire di sperare, nonostante un presente freddo e alienato, come la neve qui? continua, e questi secondi e minuti sembrano eterni e sospesi, si sentono rumori piccoli e nuovi, di un tempo fermo. C'è un silenzio irreale, ora si, nella neve in alto l'ho visto un piccolo uccellino, volare.. come i miei pensieri che ho sentito l'urgenza di scrivere, come appunto fossero uccellini nel bianco della neve del foglio. Qualcuno penserà, ... tutto un post solo per dire: nevica? Ma siamo nella città eterna!! ed anche questa neve sembra eterna, - non si può sapere e capire.. il colosseo non è tanto lontano, poche fermate di metropolitana mentre lo svociare degli uccellini imperterrito si sente, ma è più percettibile, perchè manca il sottofondo del traffico, mancano le sirene i clacson, come se, la neve - questi fiocchi avessero inghiottito tutto quanto. La neve si porta via i ricordi... sei anni precisi.. forse più tardi vado al pratone, qui davanti, metterò gli anfibi nuovi, che ho comprato sabato, in saldo. Oppure le vecchie timberland , scatterò altre foto. Sei anni, 2012, sempre fine febbraio, forse non so se riesco a caricare le foto nuove, vedremo. Ma è uguale al 2012, anche se sono passati sei anni. Mi dico, che sono passati solo angraficamente? che la mamma non era ancora stata male, che avevo già perso il lavoro, che Matteo faceva la quinta elementare, che i miei sogni, erano congelati da quella neve, poi si sono liberati, e ora, forse la neve me li restituisce? Nevica tanto a dirotto! forte.. sono preoccupata. No, nel 2012 non era così! assolutamente. Non c'era anche il vento. Anche se cadde un albero al centro della piazzola...

E non bastava no, aver perso col milan, ma come si fa? questa squadra è una disdetta! e non bastava la macchina di nuovo rotta che comincia a dare cenni di cedimento... ci mancava la neve. A Roma..

non è possibile. Questo paesaggio è troppo irreale, la preoccupazione, è più forte - dell'incanto. Ho tirato fuori gli ingredienti per il ciambellone , anche se ultimamente mi sento nonna papera :-)))  mi ricordo di me bambina primi anni '70 con un passamontagna rosso.. e mio padre. Un'altra abitazione... forse il silensio di neve copiosa che continua a scendere, si porta via i ricordi, - è solo un presente incantato e fermo... a dirmi di lasciarli andare via... ma intanto altri rami schicchiolano e cadono a terra.. ti prego, smetti di nevicare!

 

mentre l'ovatta gelida ed irrale, fatata e misteriosa,  mi invita a non preoccuparmi anche se non riesce a smettere, anche se i fiocchi sono giganteschi, anche se c'è un rumore sordo di sottofondo che è irreale rispetto al paesaggio a cui sono abituata qui.

Ora cercherò di godermi lo spettacolo... sperando che smetta al più presto, e che i pini resistano...

per ora passo e chiudo, a dopo forse per le foto.

lascio un meraviglioso brano, nelle due versioni, del califfo e di mia martini. Naturalmente nel '56 non c'ero ancora:-)  ma i miei genitori sì..

 

https://youtu.be/4c79nGcVFos

 

https://youtu.be/wXH-NpBrkP0

 

nel frattempo, continua a nevicare, ma i fiocchetti si sono fatti più piccini... io ho aperto la finestra, anche il freddo è irreale, tutto è irreale intorno.. ora accenderò i termosifoni, direi:-) e mi aspetta il ciambellone. Poi mi cimenterò con le foto, nel frattempo, chi passa di qua, potrà guardare quelle di sei anni fa...  http://blog.libero.it/salita/commenti.php?msgid=11095041&id=312197#comments

a me, sembra abbia nevicato ancor di più quest'anno... e rileggendo i commenti, sorrido... ! altro che... ha nevicato ancora.

 

passo e chiudo

 

 
 
 

Post N° 1209

Post n°1209 pubblicato il 24 Febbraio 2018 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

Scrivo, sul letto, mentre mi godo il tepore della mia casa. La mia casa. Per metà non mia. Ma mia, per metà. Rivendico l'accento. La meta era solo la serenità, e libero questo mio pensiero, perchè se esce qui, è perchè deve uscire - qui.

I pensieri miei più intimi, li ho liberati su un foglio bianco a quadretti, scritto a penna e senza occhiali. Spingeva dal corpo e mi sono dovuta alzare a scriverlo. Spingeva il graffio sul cuore , anzi, i, graffi sul cuore, spingevano, e hanno fatto alzare gambe e corpo poi a scrivere. Fatta colazione, presto. Voglio aprire le finestre aria un poco viziata di un ragazzo adolescente, e me, nel tepore ma preferisco la rinascita e le incombenze. Un clacson, un timido cinguettio. Se ne fregano.. gli uccellini, di burian, degli allarmismi. Ieri tempo infausto alla blade runner... eppure me li immaginavo, con quei flebili cinguettiii, piccini, nei loro nidi, con le mamme, che portavano piccoli rametti, fradici. nei nidi.

Io a far la spesa, a ridere. Ad organizzarmi. Io con le mie fresie nel vaso anni '60, a dar vita a ciò che di buono, sento qui.

Non voglio manchino più e mai dei fiorellini al centro al tavolo. Che mentre lo scrivo qui, non voglio disattenderlo.

Lo so' che devo aprire, mi manca quasi il respiro. L'aria per quanto fredda mi piace appunto a rinnovarsi. E' prevista neve sulla capitale.. ma quando mai!! sono eventi eccezionali. Per l'appunto, sento che non verrà... e non sarò rimandata all'ultima pagina.

C'è sempre chi aspetta la pioggia per non piangere da solo, ma addirittura aspettare la neve, - no! . Ok, farà freddo. E ' una coda di fine inverno.   E' giusto. E' inverno, ancora. Non è che la primavera tarda ad arrivare, e non può essere lontana... ma, insomma, è normale!. Mi dispiace per i fiorellini già sbocciati.. qui. le mimose, i mandorli, quel rosa che a tratti sembra un rosso... di un abbraccio autunnale.. e non perchè diminuisce la mia vista. E' la natura ad abbracciarci e noi non lo capiamo. Oppure lo vogliamo capire come ci pare a noi.

Il sole latita. La pioggia era intermittente e gelida, ieri. Eppure leniva. A tratti rivedevo e risentivo tutti i miei tempi passati. Mi dicevo nel turbinio di pensieri che tentano di rimettersi in ordine, di essere entrata in un rebus.. uno dei miei sogni di bimba. Entrare in quelle parole crociate, dentro quei disegni strani, dentro quelle chine, quando papà tentava di spiegarmeli, troppo difficili per me! Oppure semplicemnte troppo trasognata io!, che se potessi ora scegliere, sul serio che parte di me "operare", sarebbe il cervello.

Ma non voglio assolutamente scrivere di questo. In realtà, volevo riabbracciare i sogni. La scrittura come balsamo al mio vivere. Raccontare il mio cuore, - le mie disfatte, l'abbraccio con le mie ossessioni, trasformale in rondini e farle volare via. Semplicemente.

Il suono di un clacson... oggi la mia città, per l'ennesima volta sarà messa a dura prova. Ci pensavo stamattina. Povera bellezza, grande immensa.. che dorme in un tepore di secoli, mentre sopra, il rumore di un presente osceno.  Ce la farai anche stavolta, vero? non potrò essere in centro, oggi. Anche se, lei, chiama sempre, e ci sono strade sconosciute, che io conosco a portarmici, ma non mi muoverò da questa periferia semicentrale, ormai più centro,che periferia, a camminare a piedi con il mio Amore, a riempirmi delle sue solite domande, che diventano nella loro disarmonia mio solido presente, in questa coda, di fine inverno, mentre incollo dentro di me, quel che devo vincere dentro me. Molte volte me stessa, in ordine,e al contrario.

Fra poco un caffè. Semiforte. Poi mi cimenterò in una semplice nuova ricetta. Involtini di arista con spinaci. Me l'ha detta il macellaio. Sto diventando bravina. Non eccellente. Ma la mia  pasta e ceci è stupenda:-)  senza ansia, cremosa, e poi anche un poco più brodosetta.  Le mie patatine fritte, anche se non croccanti, buone. Che quando Matteo  mi dice "voglio le altre", io sono felice.   Ormai sforno ciambelloni a rotta di collo :-)  buoni. Li faccio con la farina per ciliaci, più leggeri , anche se meno gonfi.  Tante cose avrei ancora da scrivere, mentre sembra che i miei pensieri, vogliano starsene ancora nel tepore ma il cuore deve respirare, e l'aria è troppo viziata.  Dovevo fare la doccia stamattina, il bagno è bello  caldo. Tutto è in ordine in cucina, per l'appunto la cucina mi aspetta.  E' un post semplice, dolce, - mentre appunto gli uccellini cantano. Forse sì, arriverà ancora più freddo. sono fortunata, ho di che coprirmi.   Mentre guardo in faccia le mie ossessioni, mentre mi rivedo circoscritta in un sogno in frantumi, che non ha potuto liberarsi in una realtà non condivisa. Eppure conservare nel cuore, il respiro ... qualche parola di dolcezza, anch'essa circoscritta, che non dimentico. Era bello. E di questa bellezza, farò ricamo, ancora. Non ho altra scelta ma  è una bella scelta.

Passo e chiudo...  sì, lo so', è solo un post. it. in un posto, .. come questo. Dove però, si può  anche imparare a vivere.

Oltre tutto. oltre noi.

A presto ! 

https://youtu.be/z-HCrKa1gbw

 
 
 

non serve il titolo

Post n°1208 pubblicato il 17 Febbraio 2018 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

Nella pietà che non cede al rancore, madre ho imparato l'amore (cit. F. De Andrè dalla buona novella - 1970).

Ed è arrivata una rivelazione stamattina, quando la mia sveglia interiore, ha aperto le mie palpebre, mi ha detto di cercare un piccolo infratto, pertugio, dove custodire, ciò che di bello, ho avuto, ciò che mai ho sprecato, perchè come dice Monica, l'amore non è mai sprecato, al massimo non è riconosciuto, ricambiato, ma mai, sprecato.. Cara Amica, non abbiamo trovato quell'"amore", ma, una sincera amicizia, sì. E stamattina insieme al sonno che si liberava sulle mie ciglia ho ritrovato il tuo pensiero, insieme alla considerazione che nulla va mai perduto, nè finisce, quando c'è stato amore, ma si trasforma e ci trasforma in bene, in meglio anche quando si tratta di un fallimento.

E la pietà la misericordia sono sempre punti alti di amore, perchè ci riconducono al fatto che si ci ha innalzato il pensiero a far respirare meglio il cuore, e poi di nuovo il cuore a risalire e a pompare su ossigeno al cervello senza ansia nè dolore, ma solo giusta consapevolezza, allora - allora sì, è così. Senza sofferenza, ma con una nuova consapevolezza di quell'amore, che ci fa provare pietà per chi non ha saputo, non ha POTUTO riconoscerlo. Ma sappiamo anche, che tutto questo non sarà stato dato invano, mai. Si trasformerà.. trasformerà  discioglierà anche il meccanismo più difficile... e sarà la libertà di procedere con i propri sogni nel sogno stesso della vita.

Anelando e sperando sempre nella possibilità ancora rinnovata, nella semplicità dei nostri piccoli passi. Del quotidiano. E dell'onestà il più possibile con noi stessi.

https://youtu.be/PLFVGwGQcB0

 
 
 

Post N° 1207

Post n°1207 pubblicato il 15 Febbraio 2018 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

Mi fa un po' male il cuore. E forse scrivere mi aiuterà. Che ci sono dolori necessari, così come anche e per l'appunto anche i dolori del cuore, di un cuore, il mio , che arrivano inaspettati, improvvisi, avvolti in un mistero, in cui si era venuti qui, si era qui, mentre si sbrigavano le faccende, e il pensiero, si univa al cuore, dando voce all'anima nei pensieri che non si potevano ancora scrivere, perchè davano voce nel sangue e nel moto della vita quotidina. Ma siccome tutto è anche mistero, accetto e accolgo questo mio mistero di star qui, a descrivere il dolore del mio cuore che arriva improvviso, mentre altrettanto improvviso il canto dell'uccellino che arriva proprio mentre scrivo ! e il mio essere gatto non lo mangerà, nè ci giocherà, ma semplicemente farà pace con tutta la natura. Perchè adesso l'uccellino soave accompagna i miei pensieri. Mentre l'inverno che ancora non è coda, sa farsi potente nonostante la primavera prorompente dentro e fuori di me e dell'inverno. La sala stamattina, è meno calda. Il vento gelido di tramontana, spinge e si insinua tra i vetri delle due grandi porte finestre del soggiorno e del salotto, imbevuto di nuova luce e luminosissimo. Complice la sua seppur freddina ma benefica infiltrazione il fatto che , i termosifoni sono spenti ed oggi  è più tardi di ieri.  Parlavo di primavera, che imbeve il cielo, ma credo sia, poeticamente solo la città eterna, e l'inverno fusi... questo inverno romano spinge verso la primavera la sta amando, ma è lui che comanda ancora, ma non è un comando imponente e prevaricatore.  Ieri al meneggio i piccoli fiorellini gialli, nonostante la temperatura gelida, stavano là a registrazione dei cambiamenti climatici, o forse mi ripeto ancora, siamo solo noi a dimenticare. Spuntano le fragole nei supermercati, ma il vento invernale invita all'equilibrio, niente fretta, tutto scorre, anche nei contrasti. Ieri sera, tornando - la beatitudine di un cielo trasfigurato le giornate allungate, di sospensione invernale, i rami secchissimi ma ciò nonostante pieni di vita, sembravano di china disegnata mentre il cielo una gemma preziosa, e torno a descrivere ciò che gli occhi registrano, un giallo appena accennato sposava perfettamente il rosa e l'azzuro, di un imbrunire che davvero solo l'inverno sa regalare, quando da un nero e grigio si fa varco il sole che spunta - e non fa rimpiangere affatto nemmeno l'estate più fulgida, onesto, perchè nonostante tutto ne sa essere a suo modo intriso, anche se è lui a comandare, inverno magico. E bellissimo. Ritrovo un collo di visone selvaggio miele, appiccicato dalla sarta, su questo cappotto qui al lato.. abbastanza vecchiotto, ma che sembra nuovo e di chachemire :) ho ritrovato anche un giacchetto di alpaca, con colletto di lapin, - a proteggermi dalla tramontana di due giorni fa che oggi torna, e a salvare almeno le mie vie respiratorie più importanti. Matteo a trascinarmi per dei km di  palestra, - in mezzo - a quartieri alti confinanti a piedi, ad un ponte pieno di vento, ero surgelata! ma felice.. anche se, una piccola traccia di otite... eh ci può stare! non ho mica 17 anni io, amore di mamma!! e poi il gelato :-)  eh ci voleva mi viene da ridere, ormai ero completamente assuefatta al freddo.. ma come a lui anche a me piacciono alla fine tutte le stagioni ! inverno bellissimo compreso quando ti appare con ste giornate anche oggi, meravigliose.. l'uccellino si è fermato un gabbiano si lamenta, io voglio ritrovare le parole di prima.

Che, mi dico, nei miei pensierini alla rifusa, che io starei già bella che a posto, se, ogni sera, ci fosse uno sceneggiato su Fabrizio De Andrè... mica solo di due sere, ... mi sono dovuta ricredere, eh si che ero assai prevenuta! ed invece... quanto ho pianto.. che meraviglia.. Fabrizio che sa sorprendermi ancora, grazie infinite. Lui è sempre arrivato a soccorrermi è questo il mistero dei GRANDI.    Mi dico, che starei già bella che a posto, come dice Monica, appunto, - se ogni sera, invece di dar voce inutile a tante stupidaggini .. inutili più che altro, si potesse analizzare la vera bellezza.. il suo pensiero, il pensiero di uno dei nostri grandi più recenti, e mi dico, che magari ci sarebbe chi lo vuole, ma il mercato tira altrove... e si deve metter d'accordo tutti.  Siamo stati bene, con Matteo... che mentre lo sceneggiato intonava le sue canzoni Matteo appariva dalla cucina (è la che vuol vedere la tv, nonostante l'abbia in camera sua, e anche nella sala, con me), - appariva con le mani nelle orecchie.. e ci sorridevamo... anche se era inquieto, perchè io, o almeno ritengo di codificare giusto il suo sentire - ... i più grandi rimettono a posto tutto, quindi anche il passato.. - un passato in cui mi rivedo bionda, (sorrido), ma non abbastanza per chi non sapeva volermi a modo comune., a modo comune sì comico, ma non abbastanza, da contraltare ad un amore anelato.  Libero i miei pensieri distratti ogni mia contraddizione, - e non so' se pubblico, stamattina di convinzione veramente, perchè tutto quello che sono ho bisogno di metterlo nero su bianco, ma se l'uccellino si è ammutolito, è forse perchè il post, non deve uscire?

è un poco tardi, e vado un poco più veloce anche sulla tastiera, il tepore ce l'ho dentro, meno fuori, nella casa, anche se la luce, è tanta, e so' che nonostante la tramontana, è solo un poco di immobilismo a rendere freddi solo i miei piedi e un poco le mani..

sono riuscita a fare tutto.. anche la doccia serale, che sarebbe conquista del quotidiano, ma semmai, accogliermi in ogni mio immediato bisogno più elementare e desiderio come ora, scrivere.. senza l'ansia di riprendere i pensieri che si sono fatti nutrimento dell'anima, prima mentre passavo l'aspirapolvere, prima mentre pensavo, scrivo o non scrivo, mentre mi dicevo che in questo esercizio cerco un motivo.  Ho messo a mollo i funghi secchi, oggi proverò una nuova ricetta con i gamberetti, così come scritto sulla confezione.  Poi a comprare il pane e altro che non ricordo. Decidere cosa mettere ripassare lo smalto sulle unghie.

Descrivere la mia vita l'entusiasmo per la sua bellezza, darmi forza necessaria a procedere, avere il coraggio di me, dell'autoaffermazione al fatto che non sono una nullità, anche se non ho più un lavoro, anche se, so' che avrei potuto fare di più, faccio quello che posso e imparo ad esserne contenta. Mi sà che non pubblico, ma faccio la scaramantica da sola.. il cuore non fa più male, improvviso il suo dolore, si libera, - forse è solo la pressione, la compressione e piccola resistenza allo scrivere, a non riuscire a mettere insieme le parole,come le avevo prima a liberarle nell'immediato, in cui  è concentrazione poi per la quotidianità della vita a vivere, di seguito dopo aver pubblicato, lasciato questo elettrodomestico in stand by: vestirmi, truccarmi un poco, uscire, e sorridere alla giornata.

Ho avuto i miei regali di amore. IL diario di bordo di Matteo, con una pagina scritta di suo pugno tanto bene.   Essere riuscita a sopportare i suoi manierismi, che a causa della riduzione delle pasticche (ricanta l'uccellino!!), - si fanno più pesanti, - ne volevo scrivere... Matteo mio, sta minuti a manciate, sulla soglia delle porte, a sistemare la soglia appunto, o la cornice delle porte, mette le ciabatte in un certo modo, fa tutto con una lentezza inaudita, - mette a dura prova la mia pazienza sfibrata, ma allora mi arriva in aiuto il corso che ho fatto... lui HA bisogno di fare così. Mi ritrovo a pregare di notte, in un moto tutto mio, il padre eterno a chiedergli nella maniera più difficile possibile (ma perchè i desideri più importanti, quelli RITROVATI alla vera colla con noi, sono i più difficili da esprimere, forse perchè è in quel mistero che c'è la nostra ascesi.. ecco pure perchè torna l'uccellino con il suo cinguettio nonostante la tramontana... e allora, tra le stelle notturne, e questo sole splendente, sta il mio desiderio più alto: vivere. Il più a lungo, per accompagnare mio figlio, verso un suo futuro possibile e dignitoso.. e continuare anche attraverso queste mie pagine a trovare il coraggio possibile, il moto, il movimento per fare le cose. Andare a riparlare con la coordinatrice del sostegno, ora le mando un sms di appuntamento per prox settimana. Stamparmi il nuovo corso che ci sarà a marzo, lo farò dopo pubblicato il post, e poi portarglielo... riuscire a finire di sistemare la casa, che ancora ha bisogno di qualche miglioria.. essere felice di ciò che ho fatto, cercare la costanza del quotidiano, dove so' (e forse l'ho sempre saputo), essere la felicità serena.. riuscire a capirmi e volermi tanto bene.  Grazie per i vostri occhi compagni di viaggio!

ps : si lo so' che era meglio il precedente, ma non tutti i post, sono belli allo stesso modo, l'importante è che siano utili.

ps2: nel post c'è una piccola vena civettuola, nascosta che non svelo nemmeno sotto tortura,.. non sono io civetta, mai, - ma ogni mia sfaccettatura deve uscir fuori, pur rimanendo ben nascosta.

:-)

https://youtu.be/UTqF9STZrds

 

 

 

 

 
 
 

Non serve il titolo

Post n°1206 pubblicato il 14 Febbraio 2018 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

Mentre mi godo il tepore della sala, del mio soggiorno qui, sul divano, cerco di sistemare attraverso la scrittura, la piccola confusione, interiore.

E' come se, i ricordi lontanissimi fossero nitidi e chiari, o almeno mi sembra, ed invece, quelli più prossimi, non riuscissi a sistemarli. Come se, credessi di ricordare, e poi mi ricordo che mi ero ricordata "male". Come la foto al giardino dei tarocchi che ho inserito, perchè sento attraverso le mie foto, che prima stavano al sicuro nell'album messo a disposizione "qui", - potessi in qualche modo sistemare anche agli occhi di me stessa. Ma, dicevo.. gli anni, non sono 10, ma 9 e i kg, in fondo erano solo 6 al max 7. Sono sempre stata filiforme, nel fisico. Anche troppo. Ricordo l'arrampicata sportiva e il tennis. Sport sbagliati, per me. L'arrampicata mi ha allargato troppo il torace, e il tennis sviluppato i polpacci. Ma non è questo il punto. .--- Sono ingrassata tanto solo quando aspettavo Matteo : 21 kg. Certo poi subito dopo ne ho buttati giù subito 10 dopo il parto. Poi altri dieci. Ma poi, oscillavo, con quei sei sette kg di tira e molla sempre alle prese con quelle lampo, anche degli stivali, e poi altalenante, a non riconoscermi.. fluttuante nel mio corpo, con stravizi di dolci, di alcol.. non mi importa se ha o meno un senso, scriverlo qui, è una specifica che faccio a me stessa, ho bisogno di farlo. Perchè questo posto/luogo ancora  mi serve. Potrei scrivere in solitaria, ma non sarebbe la stessa cosa.   Anche quando pago il prezzo di essere fraintesa, con le mie parole scritte male, le mie immagini fuori tempo massimo e tutto il resto, la condivisione animica mi supporta, anche se, in parte lo credo solo... ma è così.

Mi rendo conto, oggi come oggi, come ora che scrivo, fino a che il tepore ancora ci sarà qui nella sala, che - ho avuto troppi traumi. Troppi. Veramente.  "traumi", per la mia persona.. certo, non paragonabili ad una scala estrema.. io parlo per me, scrivo per me.

La perdita del lavoro, i due tumori di mia madre, di cui uno in quasi concomitanza con la perdita del lavoro e l'altro avvenuto quasi in contemporanea con il doloroso fallimento di una mia storia d'amore, (che era d'amore solo per me), con conseguente frantumazione di tutti i miei sogni di allora, (e successiva e terribile ricaduta) e soprattutto la fine del mio matrimonio, che non è stata facile, poichè oltre al dolore per il fatto in se' sono stata separata in casa per un anno, circa; il tutto vissuto e sopportato in contemporanea alla storia d'amore di cui sopra.

Sono convinta delle mie scelte: di aver aperto gli occhi su una serie di cose e rivendico il tutto, MA, cio' nonostante, i traumi ci sono stati. Naturalmente sempre accompagnati da quello più grande, che è la convivenza con l'autismo.

probabile che una ragione non me la farò mai. Io ci provo e cerco ogni giorno, la serenità. Ed essa arriva, quanto il mio ragazzo, - mangia tutto quello che cucino, e non certo perchè butta giù tutto, lui mangia, perchè gli piace. E quando siamo seduti alla tavola, ancora a volte, fa il gesto di bimbo, con iL dito, sulla guancia : come a dire : : "è buonissimo" ! E devo anche aggiungere che da quando sono più calma, cucino davvero meglio. E molto più buono, - libera da ansia.

La serenità è lui, che ha reimparato a vedere la televisione. Mi sono dovuta sciroppare sanremo (solo in parte naturalmente), - perchè io poi venivo qui, e lui invece restava là : non girare diceva.. poco mi importava, SE, poi, lo trovavo in piedi, a volte con le mani nelle orecchie. Parecchie volta era seduto.. e avevo capito che gli piaceva la presentatrice. Una piccola gioia, quando io, gli dicevo: a mattè, ammazza che palle, ammazza che lagna!, non mi piace per niente!.... e lui, A ME MI PIACE E' BELLO.

vi rendete conto? per un autistico dire questo? - certo. Non lo so' fino a che punto, è compiuto il suo pensiero, ma non voglio essere troppo severa, - perchè - non è solo una piccola soddisfazione di un genitore come me a cui la genitorialità è preclusa, totalmente. Ma è proprio un moto di serenità, di una possibilità di vita. Anche se, tremo per la mia dipartita.. il più lontano possibile, a cento anni, ma ---- non sono immortale.

A volte, come stamattina, quando lo sveglio di baci, ancora, mette la sua bocca e quella testarella a ghianda, esattamente come da piccolo: è uguale. Allora mi pare davvero di essere felice al massimo, di non desiderare più niente. Se ne va via ogni bruttura, ogni fallimento e delusione, mi pare di volare di fondermi con me, e va via ogni confusione.

Poi però bisogna affrontare la giornata.. e resto muta con me stessa. Mi perdo qui non in libero ma sul web, come in una sorta di scatola cinese, come in una sorta di libro magico, mi nutro di aforismi, a volte anche di cose leggere, di musica.

Cerco un senso, cerco il moto ed il  modo per dare senso a tutti questi anni, e sganciarmi dai traumi subiti, e dai ricordi.   cerco di intrecciarli tra di loro, di fare una somma o meglio ancora un disegno, perchè ne ho un bisogno disperato. Perchè a volte,  mi pare di non conoscermi più di non riconoscermi più di non sapere più chi sono. Allora ho bisogno di ricordare di riaffermare.. riaffermarmi e la novità è che oggi, arrivano tutte e tutte le parti... e mi rendo conto, che un piccolo trauma è stato anche "internet". Poichè io appartengo alla generazione a cavallo... quella che è cresciuta senza. E poi ci si è trovata catapulatata in età matura diciamo così. Io sono entrata nel web, a 40 anni. E mi ci sono scontrata, fatta male, usato male. Un mezzo potente.. in mano a delle fragilità,nella fattispecie le mie... poi sono sempre ri-salita. Perchè attraverso noi stessi, se lo vogliamo se decidiamo di guardarci dentro ed in fondo, si può.

Stavolta davvero non lo so  mica se pubblico, .. o lo scrivo solo per darmi coraggio.

vorrei lasciare per sempre e cancellare. Sento grande questo bisogno. Come se l'esperienza si fosse conclusa. Ma poi, so' e mi dico, insieme alle dita che scrivono, che non è negli estremi la risposta, ma in quello che verrà da se' naturalmente. Così come io naturalmente voglio riprendere le redini di questo mio scrivere. Ora che non c'è più modo di pubblicar foto, per me, in maniera facile, e troppi sistemi si accavallano ed io non ci capisco, allora farlo con le parole. Le parole buone ed oneste soprattutto con noi stessi,sanno e possono vestirci di semplicità. Di aiuto. Possono anche "guarirci", anche metterci dinanzi a  noi,... vedere e sentire che la vendetta e la rivalsa a nulla servono, ed io scrivendo alla confusa e rinfusa, ho compreso ancora una volta il mio senso di misericordia, e non perchè sono una santa. Ma perchè sento, che è davvero la parola giusta, anche per me stessa.

Nella vita, non c'è manuale delle istruzioni, ed anche la troppa sensibilità, l'ho già scritto, così -- avulsa, -- da un senso di costrutto benefico, può diventare pericolosa, se mal usata.

Certo che non l'ho fatto apposta. Certo, che dovevo scappare invece di restare (io resto sempre, come quei gatti, che, nonostante la loro indole indipendente e ribelle, non se ne vanno). Ma ho fatto collezione di errori e l'unica perla è mio figlio, e il mio amor proprio ritrovato insieme alla mia dignità di fondo... 

Ho sbagliato tanto con me stessa. E forse non mi riconosco perchè sono andata anche troppo oltre mè... in un oltre, che era solo fame disperata.. alla fine. Sì, era solo fame di riconoscenza, di essere riconosciuta.. perchè da sola, non mi sono mai conosciuta abbastanza, perchè troppe parti sempre in fuga, e poi a tornare ed io ad accogliere, ma solo per un senso di appartenza, interiore personale e perdono, senza analisi.

mi dico,che forse mi servirebbe? ma mi dico anche, che la scrittura, quando è sincera, è talmente potente, che si porta via anche tutti i mostri che abbiamo creato, nel momento in cui siamo restati, invece di dire NO. Il mostro è un no non detto non saputo dire, una sorta di autismo muto (me lo posso permettere di scriverlo, so' quello che scrivo, e sono sincera), - a non farcela proprio, perchè talmente è l'impatto emotivo del bisogno che non ce la si fa.. E' difficile da scrivere e capire.   Se esce sarà un post lunghissimo.

Scrivo pensierini lunghi alla rinfusa. NE ho bisogno. Anche in questo luogo paludoso... che è diventato paludoso.

Si.

so che poi mi sentirò meglio. So' che poi, abbraccerò me stessa. So che poi posso ancora sperare in una costanza finalmente totale. Quella della semplicità ogni giorno. Di mettere sempre lo smalto, di vestirmi sempre carina, anche se non azzecco mai i tessuti, a volte sono troppo sportiva, - e non riesco ancora a fare sport con costanza appunto. E sono stanca, - e inconcludente.

Mi sono ricresciuti i capelli, più lunghi di prima. E più folti. E' incredibile... ; ho fatto un peeling meccanico. Niente di invasivo o chirurgico, ma ho eliminato forse attraverso questa meccanica, la pesantezza degli ultimi tre anni, mi sento meglio, mi vedo meglio. Nonostante i segni, che fanno parte del mio bagaglio, ma questo è un bagaglio leggero.

Sì, ho pagato tutto con sacrifici immani, portando sempre tutto con me.. sempre. Alla ricerca del sole,  anche nelle nuvole più nere, a cercare la luna potente e magica, e le stelle in tutte le notti dei miei sogni ad occhi aperti. A voler sempre liberare tutte le mie paranoie, a sentire, che, sono nata per un tracciato diverso, io. Me lo dice il canto degli uccellini nonostante il gelo e le nubi.  Che è proprio nel fatto di non aver capito con la mente ed il cuore insieme, a farmi quella che sono, che non devo avercela con me... che sono nelle piccole cose. .. io. nello smalto messo, nella dignità dell'aver perso tutto, nel portare con me ed addosso tutte le mie sfortune.

Il senso di colpa per non aver fatto e non fare abbastanza per mio figlio.. cerco di tramutarlo, in bellezza di cose possibili, per lui, mentre ragiono sull'immediato futuro. Mentre un uccellino si stacca dal coro e canta, come davvero ad accompagnare il mio scrivere. E mentre pure mi rendo conto, di quanta e quanta confusione, c'è.. ma l'autismo non è una cosa facile. A scuola le cose vanno male. Ha cambiato la sua insegnante, che ha abbandonato l'incarico.. facendoci colare a picco. Ieri sera mi faceva male il cuore.   Ho pianto vedendo De Andrè, Matteo si è tappato le orecchie in più di un'occasione, ma stavamo solo entrambi ognuno a modo suo rimettendo a posto i ricordi.

E' arrivato un professore nuovo, giovanissimo. Col quale ho già litigato. Del resto anche con la prof. dello scorso anno, ho litigato, perchè pretendeva, che rifacessi l'iter ospedaliero con Matteo, e dimostrando la sua approsimazione, rispetto alla sua convinzione, che Matteo capisse le lezioni di fisica.   Io so' che Matteo c'è. E so' anche che la scuola odierna, è inabissata in terreni di palude. E so' che il max che sta facendo e può fare, è un'anticamera al centro diurno. E se qualcuno genitore come me mi legge, sa perfettamente di che parlo.   Oppure si deve scontrare, con burocrazia, ma peggio ancora della burocrazia, ci sono quelle dinamiche tra colleghi, tra organico, tra abitudini, perchè la scuola è fatta anche di uomini e donne, ed è un ufficio come gli altri... mi spiego? forse non mi spiego. E le mie parole non vogliono essere un ancora a non agire. Agisco. Ho ricevuto un attestato per aver frequentato un corso. Molto interessante. Spero a marzo di ripeterlo e di coinvolgere il professore, sebbene, .. ha preso l'incarico solo per un moto di sensibilità. ma nulla sa di autismo, ed è forestiero, non so' se farà il corso. Avevo inoltre pregato la coordinatrice, di mettere gli opuscoli attaccati in bacheca (ma non lo ha fatto).

In sintesi, la scuola va male: poche idee ma confuse.   Addirittura hanno fatto mangiare Matteo prima della piscina, facendolo sentire male. poi.

tutto questo è normale. Normale per me, vedere il suo viso, quando si mette la cintura sul pulmino.. in cui muoio un poco ogni giorno. Fermare come un interruttore dentro, spegnere i pensieri sul domani. Niente solo ed esclusivamente OGGI.

"mamma che mi hai fatto da mangiare?". Cercare di procedere. Trovare la forza di svuotare lo zaino, e vedere che il lavoro svolto in tutti questi anni, è in frantumi disperso.. come forse fu anche il mio ma con una sostanziale differenza.

Non voglio andare appresso al cupo delle nubi... è un cupo che non c'è sono solo toni di colore e sono solo loro che strette strette si godono il sole, senza farcelo vedere a noi.

E poi questa città è quasi sempre un abbraccio... una primavera eterna, anche quando è inverno, ma è pur inverno, ancora! e non me ne dispiace. Affatto.

Spero per me stessa, di tornare a scrivere del mio vivere. di ciò che cucino, di ciò che vedo, di ciò che elaboro, insieme alla mia cronaca del quotidiano, anche i pensieri belli, che si intrecciano come fiorellini, nella mia mente un po' bacatella, come quella di Matteo, ma è solo un pensierino carino.. un dipingere di colori la sfortuna che ci è toccata che non si chiama forse sfortuna, e nemmeno caso,  e nemmeno circostanza; è una forma di vita, la nostra, un moto che abbiamo fatto perchè quello conoscevamo. Così come Matteo è venuto fuori così..

io so' che è un post davvero ingarbugliato e squinternato. ma tanto altro vorrei scrivere. Ma sento che arriveranno parole migliori, che saranno di nuovo compagne più semplici e finalmente della mia quotidianità, trampolino di lancio stavolta verso la serenità anelata. Del resto, siamo sempre noi, ma mai uguali, nemmeno al giorno prima.

passo e chiudo. con l'augurio di buon san valentino a chi ha potuto sperimentare l'intreccio completo di amore, a dispetto di tempi, caratteri e sfortune personali. *

https://youtu.be/3USdlTbivu8

 

*nota in calce di Danielina (Several) "bellissimo post che hai partorito oggi, una lucida e importante cartolina che hai scritto a te stessa".

GRAZIE.

 
 
 

Post N° 1205

Post n°1205 pubblicato il 09 Febbraio 2018 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

Forse bisogna andare oltre.

Oltre la poesia, anche. La poesia è un ponte, verso la saggezza e la consapevolezza. La pace interiore.

Oltre noi, c'è la pace con tutto, quella serenità, di cui scriveva mamma su un bigliettino di compleanno. Quella serenità che ho smarrito. Quando i brandelli del cuore andavano troppo lontani.

Mi faccio guidare dallo scrivere i miei pensieri, rilassata sul letto, dopo aver già compiuto qualche incombenza. Ma non voglio farmi trascinare dal flauto magico suonato con le dita e il fiato muto ...

no.

forse bisogna andare oltre. anche oltre la poesia, che guida al vivere alla saggezza, quella vera, non quella fittizzia del prendersi in giro.

Perdonate, se, non riesco a scrivere la cronaca, della gita museale. I vostri commenti mi hanno riempito di gioia, e lo scrivo qui ! , amico Zero (max), tu, hai perso un treno, ... e hai guadagnato la bellezza di un museo a cielo aperto in cui ci sono tutte le nostre epoche in una sola, e forse c'è il turbinio, là dentro, di tutto quello che già siamo stati, e tutto poi il rincorrerlo sempre... , anche quando sembrava "altro". E l'amica (perdona la definizione sincera, anche se azzardata, ma le parole sanno essere amiche davvero quando si vestono di sincerità, pura, "quasi una seduzione",) - che come me è rimasta ammaliata, rapita, - dinanzi agli affreschi della casa di livia... oh, quale rinascimento,? quando tutto davvero era già stato compiuto... ma allora,  c'è qualcosa che va oltre, anche il nostro genio, la nostra bellezza più sublime, e grandiosa... quel pugile, Max, siamo noi... la mescolanza, dell'arte di tutti gli avi lontanissimi, di tutti i tempi alla rinfusa poi riabbracciati, di noi, che lasciamo fluire, volendo e leggendo dentro noi, e la storia, anche quella che intellettualmente vogliamo inventata...

non so' se si capirà. Mi fa bene, scriverlo. Mi fa bene, questa calma ritrovata, - la mia presunzione d'amore . è stata punita in quanto presunzione è stata premiata in quanto sincera spontanea, vera.

Tanto altro vorrei scrivere, come un canto che sgorga spontaneo, ogni mia impressione, anche quella trash a mescolanza e a narrare tutto ciò che sono... tutto ciò che sto ritrovando nel cuore fantastico di questo inverno meraviglioso, - che sembra un autunno a tratti, una primavera profumata, in cui l'inverno mi riporta a me,  . sul serio e completamente stavolta. il canto degli uccellini, ancora potente dolce e accorato, mi invita a non avere paura. Quella paura antica, -- che forse altro non è che paura del cambiamento, ed anche di me stessa, del mio scollarmi... perchè cuore e anima, hanno dovuto sopportare prove indicibili per la mia carcassa.. come a scollegarsi, ma ero solo io che non volevo/sapevo, - cercavo una guida, perchè quella che avevo dentro non mi sapeva bastare, e le mie miserie, interiori, non le volevo sopportare, - o me ne volevo far guidare in maniera perversa.

Libero i pensieri del mio cuore, perchè altro non so' scrivere per ora.

Anche se, dentro me, c'è il desiderio, grande di tornare a farlo; ma stavolta la mia tela sarà indistruttibile ad ogni forma di strappo. anzi, non si strapperà più. Ed è questa la speranza mia più grande.

Passo e chiudo per ora, e ringrazio tanto le vostre parole, la vostra presenza, la vostra riconoscenza. 

anche il web, volendo, guidandoci, sa essere palestra. di vita.

https://youtu.be/Qu3SX1gVX7M

 

lascio questo brano di De Andrè, perchè chi è oltre sa far andare oltre tutto, e, sa far far pace con tutto, unire davvero. e andare anche oltre ciò che capiamo, i nostri tempi, la storia, tutto.

Mentre la tv, e il mio amore di figlio, - mi danno motivo di Vita e di comprensione e di aiuto, a volercela fare e potercela fare, alla pacificazione, e alla guarigione. Di ogni mio tempo, di tutto quel che sono stata, di tutto quel che ho vissuto, - nel caos esterno, c'è un ordine, che sappiamo ritrovare, il nostro genio della semplicità e accettazione, delle cose, --- di noi.

 

grazie ai vostri occhi collegati al cuore, vostro e delle cose.

A presto !

 

 

 
 
 

h. 14,18

Post n°1204 pubblicato il 07 Febbraio 2018 da Roberta_dgl8

Non ho paura del cammino
Bisognerà vedere, bisogna assaporare
La parte più profonda e oscura di noi stessi
E tutto andrà bene là,
Il vento ci guiderà

Il tuo messaggio all'orsa maggiore
E la traiettoria del viaggio
Un'istantanea di velluto va
Anche se non serve a niente
Il vento la porterà con sè
Tutto sparirà ma
Il vento ci guiderà
La carezza e la mitragliata
E questa piaga che ci perseguita
Il palazzo degli altri giorni
Di ieri e di domani
Il vento li porterà con sè
Genetica a bandoliera
Dei cromosomi nell'atmosfera
Dei taxi per le galassie
E il mio tappeto volante, allora?
Il vento lo porterà con sè
Tutto sparirà
il vento ci guiderà
Questo profumo dei nostri anni morti
Ciò che può bussare alla tua porta
Infinità di destini
Se ne perde uno e poi cosa ne rimane?
Il vento lo porterà con sè
Mentre la marea sale
e ognuno rifa i propri conti
Io mi sposto nel cuore della mia ombra
Polveri di te
Il vento le porterà con sè
tutto sparirà
il vento ci guiderà

 

https://youtu.be/NrgcRvBJYBE

 

pacificar(si)

ritrovar(si)

guarir(si)

si può...    ed e' normale, aver sbagliato cura, perchè si voleva disperatamente "guarire",

ed aver invece rischiato, di ammalarsi ancora di più.

Dedico questo post-it a me stessa e alle persone,

che si riconosceranno nei propri umani errori.

"la verità è ovunque, anche nell'errore" (cit. dal web).

ps. nella foto io, 10 kg  fa' e in più :-)

buon pranzo e ... dalla filo-sofa, de' noantri, per ora, è tutto.

 

ps2, spero tanto di riuscire a fare la cronaca della gita museale!

anche perchè consiglio a TUTTI

di andare a visitare il museo nazionale romano di palazzo massimo

(alle terme di diocleziano (Roma).

 


 


 
 
 

h.10,26

Post n°1203 pubblicato il 04 Febbraio 2018 da Roberta_dgl8

Splende il sole sulla città Eterna. Un sole splendido. La pioggia estrema di stanotte ha portato via le nuvole.. si sono "scaricate", e già, complice la luna che faceva capolino, facevano presagire che il tempo sarebbe stato discreto, ma certo non con questo cielo da bere, azzurro - un regalo dell'indaco del cuore di questa notte, che mi ha visto andare a letto tardissimo, versare poche lacrime per un film a metà tra la leggerezza e la comprensione, delle cose.

Fare luce dentro me, come questo cielo da bere , come questo sole a splendere.

E' bella la pace e la serenità... oggi musei gratuiti, e ti amo Roma, ti amo.

E sono fortunata... sei eterna, oltre che favola storica, ed emblema superlativo, indescrivibile delle mie poche parole.

 

Passo e chiudo.

Primo post del 2018 (festeggiate con un buon caffè) !

 

 
 
 
 

 

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VITA MIA (E SALVEZZA MIA)

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MA CHI HA DAVVERO LETTO?

Mamma, qui posso toccare tutti, vero?

MAXXI (Roma) 2 APRILE 2015

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LA VOCE DI CHI NON HA VOCE :

“Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Quello che è normale per altre persone non è normale per me e quello che ritengo normale non lo è per gli altri. In un certo senso sono mal “equipaggiato” per sopravvivere in questo mondo, come un extraterrestre che si sia perso senza un manuale per sapere come orientarsi. Ma la mia personalità è rimasta intatta. La mia individualità non è danneggiata. Ritrovo un grande valore e significato nella vita e non ho desiderio di essere guarito da me stesso. Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero; riconoscete che siamo diversi l’uno dall’altro, che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro. Interrogatevi sulle vostre convinzioni, definite le vostre posizioni. Lavorate con me per costruire ponti tra noi.” ( Jim Sinclair, 1998, autistico ad alto funzionamento)

 

 

 

Leonardo Da Vinci (studio di Leda)

Leonardo Da Vinci

 

Domenico Zipoli

 

 

SEMPRE CON ME

MUORE GIOVANE CHI AL CIELO E' CARO...

MA L'AMORE E' L'ANIMA E L'ANIMA NON MUORE

io e papà

PER SEMPRE CON ME

 

H H

 

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     Cuore d'altleta     

 

Fiumicino (Roma)

 

La soggettività nella sua interiorità più profonda è la verità e la realtà.

S.K.

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Non importa quanto lontano possa andare lo spirito, non andrà mai più lontano del cuore.   (Confucio)

 

GRAZIE ...

 Io e Cate a Firenze 

9-ottobre-2016-con-roby-in-piazza-della-signoria

io e Viola

9-ottobre-2016-roberta-e-viola-santa-maria-novella

_____ *________*______     Grazie Sig. "Libero" :-)


Monica Cara e Io a Bologna

 

Risultati immagini per amicizia

 

GRAZIE!

Firenze, 24/10/2020

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ei fu...

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donare il bene, sempre. Sempre.

.. anche quando viene disprezzato/usato/alterato.

è chiaro che non è il rosario di Salvini (ma è meglio specificarlo).

 

 

 

 

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