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Che beatitudine per l'amore è la lontananza.
E una volta che la fiamma avvampa e brucia, il fumo ha bisogno di uscire.
Ed è un profluvio irrefrenabile di dichiarazioni d'amore, alimentate dalla separazione.
La corrispondenza io l'affido alla missiva, che accoglie parole toccanti, slanci lirici, sofferenze, appassionate confidenze e scambi di galanterie.
Sono lettere d'amore. E aggiungono all'amore il pathos dell'attesa. Il mio codice amoroso è fatto di fugaci scambi di sguardi, batter di ciglia, sfarfallio di ventagli, fruscii di vestiti che si sfiorano, e anche una goccia in più di profumo mi può far girare la testa. Io la guardo, lei mi guarda ed ecco il messaggio spuntare, e te lo recapito con un sotterfugio, in modo da sfuggire al controllo di parenti troppo ligi nella difesa della virtù filiale e per aggirare i sospetti del consorte geloso.
Come puoi capire lo struggimento nell'attesa di un segno di vita, di una risposta, o immaginare gli innamorati che maledicono i giorni, le settimane, i mesi che li mantengono in quello stato di sospensione e tormento? La missiva finalmente arriva, viene aperta, letta e riletta, tra sospiri, sorrisi e lacrime...........
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