Ritagliata mia e se non mia
tua l’altro pezzo della fotografia
sia tra le tue mani stretta in quel veloce flash
Io mi bagnavo nel flush
flessuosa in luce riapparsa dalla finestra
estraniata posavo la mia mano a destra
straniera abbracciavo il giorno che nascosto passava tra le tende
tendendo il viso tra le tue dita si sorprese
presa per essere viva illuminata nei rossi incostanti
tanti Vorrei e sempre la tua bocca non distante
dietro le ante di legno lavo spugno liscio la pelle
perché non strizzata nelle tue braccia gemelle
Ora ritaglio nei muri piccoli silenzi bianchi
scrivo in ore che passano come la nebbia a banchi