Creato da sentieroluminoso1965 il 17/06/2008
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« Una semplice metafora di...Effimera ricerca di un s... »

Elaborazione di una mente maschile  nel contesto metaforico di un personaggio mitologico.

Post n°35 pubblicato il 30 Settembre 2008 da sentieroluminoso1965
 

Si racconta che le sirene, malgrado l'aspetto dolce e seducente, siano spiriti di morti reincarnate perché respinti dall'Aldilà; non si considerano non-morti, ma sono ugualmente maligne ed assetate di sangue.Esse attendono le loro prede appostate sugli scogli: quando una nave si avvicina, ne attirano a sè l'equipaggio con la magia del loro canto…al canto ammaliante delle sirene, e persuasivo ma la proverbiale pericolosita’ un confine insidioso.. e ne fanno un orrido banchetto.
Le sirene sono delle illusioni. Cantano ad Ulisse:
“Noi conosciam, ma non avvien su tutta
La delle vite serbatrice terra
Nulla, che ignoto o scuro a noi rimanga".
Allettano l’eroe con l’illusione di poter conoscere tutto, di poter mangiare la mela dell’Eden.O forse le sirene si vendicano perché rinchiuse sulla loro isola mortale, a cui nessuno si può avvicinare senza morire risucchiato contro gli scogli; l’unica influenza che possono avere sul mondo sono le loro voci che nascondono la loro forma di mostri marini…. con cui si vendicano di chi può anche scegliere di non bruciare tutto fino all’ultima scheggia.

Il canto delle Sirene è udible sino a 200 metri; tutti gli uomini entro questo raggio ne restano incantati... abbandonano qualunque azione e si gettano a nuoto per raggiungerle. Se non annegano prima, si lasciano poi uccidere senza opporre resistenza.
Le Sirene continuano a cantare finché la nave si trova a portata d'orecchie ma, appena smettono di cantare, tutti coloro che ne erano stati stregati tornano normali.
Coloro che si tappano in tempo le orecchie con della cera, o che vengono protetti con qualche incantesimo, restano totalmente insensibili alla magia del canto. Le donne, naturalmente, sono immuni dall'incantamento delle sirene

“La sirena intona un dolcissimo canto per attirare l’incauto marinaio,
per poi cibarsi della sua carne…”
L’uomo avverte subito istintivamente di essere in pericolo ma si lascia trasportare..
perchè cio’ è anche una straordinaria possibilità di accedere al nuovo,
allo sconosciuto,
che serve ad entrare in contatto, a vivere la sorpresa,
ad accendere la fantasia, a muovere il desiderio, a sentirsi partecipi della vita.
Ma se a sedurre sono esseri che hanno ben chiaro un progetto e non lo fanno trasportati del rischio,
come invece è per il malcapitato che cade nella rete seduttiva della sirena..e cio’ viene attuato con freddo calcolo e poca…emozionalita’ ecco che la seduzione diventa un confine insidioso..
La qualità pervasiva e magica del canto incanta, suscitando e legando il desiderio senza appagarlo.Le sirene… inducono a dimenticare ogni cosa ed essere asserviti.
La sirena è donna solo a metà perché amputa la propria personalità, ha un’energia afroditica enorme, ma non integrata, perché alimenta solo il proprio egocentrismo,ed è mortificata dalla crescita dell’individuo, che pian piano..riprendendo sé stesso..il suo senso di realta’ dopo il primo sbandamento emozionale..affacciandosi alla sua mente,lentamente la lucida ricerca di una logica,nell’irrazionale desiderio di evasione che lo ha accecato. E  conquistando lentamente la propria autonomia emotiva, dal distacco lento dalla dipendenza da questa assurda circonvenzione..quando lentamente l’individuo si rende conto di essere stato circuito dall’effimero..avvolto da una sensuale promessa non sorretta dalla stessa personalita’ paventata..lentamente inizia a liberarsi dalle catene dell’incanto e pian piano a riprendere il contatto con la sua realta’ ed i suoi sogni.
Questo perché lentamente alla totale sopraffazione dell’incanto che lo ha circuito, illudendolo che la armonia paventata dalla sirena sia realta’..inizia a riaffiorare il ricordo ed il collegamento che ogni atto ha con il reale…

Inizia a riaffacciarsi la prospettiva che cio’ che conquista non è cio’ che ammalia..
Ma cio’ che lascia liberi di essere…

Lasciandosi alle spalle il pericolo di aver ceduto all’inganno del loro canto..
labile come una vela in lotta con un mare tumultuoso,..
che trasporta come il vento..
e che cattura come una ragnatela..trasparente…
ma che impercettibilmente imprigiona..come il buio della notte..lentamente riprendono padronanza di se’ stessi..

A volte la donna agisce consapevolmente di questo potere contro il maschio, cercando varie tattiche di azione..a volte è ambivalente e genera confusione e disorientamento a sé e agli altri…per sedurli
e presenta a lui..una realta’ illusoria che pian piano viene in modo evanescente a svanire,…come la brina al sole..quando l’uomo iniza lentamente il cammino della lucidita’ emozionale..
Se non avviene un percorso di autocoscienza, l’uomo resta imbrigliato in una realta’ seduttiva ma..illusoria..


L’illusione puo’ essere contrastata solo con la conoscenza…
L’effimero solo con il senso di realta’..
 

 
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