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Briciole

Post n°118 pubblicato il 07 Ottobre 2013 da nefertiti_86
 

chi mi conosce bene sa quanto è importante per me il nome "francesco"...
francesco è stato quello che - quando avevo 6 anni - mi ha insegnato che cos'è la poesia: tuttora, il motore della mia vita...
francesco si chiamano due delle persone più importanti della mia vita...
...francesco è il nuovo papa.. per quanto sia opportuno che io parli del papa...
no, non è opportuno per nulla... :]  ..ma - per l'idea che mi sono fatta di lui - presumo sarebbe felice di sapere che anch'io sono stata colpita al cuore dalle sue parole... :]
"non abbiate paura della tenerezza", dice... tra le altre cose...
ed io, allora, come posso non pensare alle cose che non mi fanno (più) paura.. e a quelle che (anc)ora mi angosciano...?
quando scivolo o inciampo sulla mia stessa ombra... :]

caro blog,
anni fa ti ho fatto una promessa: a te avrei detto la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità... senza omissioni...
forse per questo non ho pubblicato ciò che ho scritto dall'ultima volta che ci siam visti...
ma tanto tu questo lo sai già..! :]
e sai anche che nel frattempo sto disimparando a mentire a me stessa... :]

sarà che nel mio caso la profezia maya si è avverata: la fine di una parte del mio mondo...
per questo sono felice che il 2012 sia passato...
sì... incredibile, ma vero: per una volta non tradisco il tempo...
approvo la direzione che prende..... io che trovo sempre qualche buon motivo per desiderare il passato... :]

non che non ci sia qualche buon motivo anche questa volta, sia ben chiaro!
sarebbe bello poter tornare indietro e rivivere certe emozioni o rimediare a tanti errori!
me lo ripeto ancora che in tante circostanze non sarebbe costato nulla essere più buoni...
e questo pensiero non mi scivola addosso mai...

per mia disgrazia o per mia fortuna, io – in fondo – non sarò mai diversa da ciò che sono...
continuerò a mordermi le labbra tutte le volte che farò qualcosa di sbagliato... e continuerò a mordermi le labbra, fino alla fine dei miei giorni, ripensando a quegli sbagli...
perdura l'impressione di aver usato troppa fretta in certi momenti nei quali, invece, bisognava avere più premura...
quei momenti in cui, tra tutte le parole che conosco, avrei dovuto scegliere le più belle...
sopravvive l'idea di me come seduta a tavola con qualcuno: ci ignoriamo, ci rivolgiamo insulti, ci scambiamo avanzi...
e tutto per colpe con compiute...

vedi? sono io, nient'altro che io... :]
quella che si sente spesso inquieta e sconfitta, spesso composta da sentimenti imperfetti...
..accartocciata al sicuro sui miei libri... o come foglia in balia della corrente...

però ho scoperto una nuova modalità del respirare...
ancora in fase di collaudo, stanne certo! ;]
e – poiché mi conosci – sai che il collaudo durerà ancora per luuungo tempo... :]
ma ogni percorso inizia sempre da un primo, piccolo passo.. no?

dopotutto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” non ha alcun senso, per me...
non l'ha mai avuto...
ovunque io vada.. i silenzi, gli amori, le assenze, i dispiaceri, le perdite, i pensieri, i ricordi, le risate, i rimorsi, i rimpianti... vengono con me!
sotto lenzuola diverse, su aerei diversi, tra pareti nuove, su rotaie differenti..... vengono con me...
e sarà così sempre...
e accetto che sia così...

vedi, caro blog, ti racconterei di me... ti direi come, pur cambiando, io resto io... anche a km di distanza... ad anni di distanza...
ti direi come e quanto il mio amore resti inalterato anche sotto colpi di scure...
ti spiegherei come spesso il buio mi tiene sveglia e quanto spesso il silenzio riesca a somigliare ad una mamma... o a petali che sfioriscono...
cercherei di indicarti il numero preciso di volte in cui mi domando dove (e come!) diamine posso aver perso quel libro... se qualcuno l'ha trovato e - almeno - sfogliato (e chi?).. o se lo legge solo il vento...
ti confesserei che ammetto che certe persone hanno sulla pelle un pentagramma di note che non so suonare... e quanto male sono stata capace di fare anche a chi non meritava...
incapace di scegliere la parte positiva di un dubbio...
anche quando il dubbio era poi fondato.....! :]

...si sopravvive a stento anche quando ci si impone di esser forti, sai...?
arriva un giorno in cui ti accorgi che le dita non bastano più a tenere il conto delle tue ferite e che in un certo senso l'anima si è trasformata pian piano in una zolla arida...
(e stavolta non c'è pianta d'aloe che possa resistere..... ricordi?)

e però – d'altra parte!! – ti racconterei anche quanto amore sono in grado di provare...
con i primi pensieri del mattino e con gli ultimi della sera.. di ogni giorno...
con parole che toccano meno di una piuma, scrivendo con inchiostro trasparente su carta nera...
con un cuore di bimba...
con fedeltà adulta...

amo chi – per un destino diverso – ora è lontano... e chi mi ha abbandonata...
amo le lezioni imparate troppo tardi... e quelle che non ho imparato ancora.. e forse non imparerò mai...
amo - non sempre, lo ammetto - quando mi odio.. perché sono una stupida.. :]  perché non so dimenticare, perché non riesco a smettere di amare...
amo ciò che non so dire.. o che non posso dire.......
amo le parole che restano impigliate tra i denti... per pudore.. per tenerezza...
amo.. due labbra, una sola bocca... due bocche, un solo bacio... :>
amo il calore e il freddo della terra... anche di una terra non mia.....
amo il fatto che – di alcune persone – il corpo sia la sola parte che resta assente...
amo chi mi è vicino sempre... anche quando è lontano...
amo i luoghi che mi conoscono a memoria...
amo una certa casa e le sue ragnatele, i pezzi di intonaco che vengono giù dal soffitto, le lenzuola e i cuscini pieni di polvere, i segni lasciati sui vetri da piogge di anni, souvenir di viaggi compiuti da altri, candele mai accese, vasi di fiori finti.. e perciò eterni, l'albero di mimose che non c'è più, tazze scheggiate, fogli ingialliti, fotografie, spartiti, lettere d'amore, barattoli di zucchero macchiato di caffè, il fondo di un liquore ormai diventato sciroppo, odore di chiuso, l'eco di un canto.. molto lontano, coperte pesanti che non hanno più riscaldato nessuno, i vecchi cespugli di rose.. sempre vivi, un orologio guasto.. o solo scarico, vestiti fuori moda, il punto in cui un tempo non c'era altro che grano e papaveri.. ed ora cemento...
amo aprire quegli armadi e frugare nelle tasche dei vecchi cappotti, ancora impregnati di profumo: pacchetti aperti di chewingum ormai fuori commercio, scontrini (in lire...) di negozi che non esistono più, biglietti di cinema e teatro, scartoffie, carte di caramelle che hanno potuto toccare labbra tanto amate...
..ricostruire qualche attimo di un'esistenza...

e poi.. poi c'è un'altra casa...
qui non regna un ingombro di oggetti... però c'è comunque un ingombro d'amore... :]
a berlino la prima neve è caduta a novembre...
poca, per poco... come una ballerina che danza sulle punte...
ed io penso che non sia stato un caso... perché la aspettavo... :]
perché quel giorno erano esattamente sei mesi che papà non c'è più...

un segno!!
sciocchezze, dici? ...oh... è probabile..!! :>
..ma a me piace pensarlo.. perchè non ti nascondo che ho bisogno di piccole, grandi forme di consolazione...
mi piace pensarlo di quella neve.. come della luna del 1° luglio... :]
ricordi? te l'avevo detto e non l'avevo pubblicato: una luna speciale!
dev'essere stato proprio in quell'occasione – mentre me ne stavo con il naso un po' all'insù – che devo aver pensato per la prima volta al "puzzle"!
la mia vita... presa e disfatta chissà quante volte dalle stesse mani... o da mani diverse...
come un pugno violento sul tavolo.. che fa saltare in aria i pezzi di un puzzle incompleto...
...però ci sono parti che non sono mai (state) distrutte... con i volti di certe persone...
tra i pezzi sparsi... i loro occhi intatti, pronti a sorridermi, a vegliare...
amori (come dire?!) "non dovuti"... che pure perdurano...
ed io di questo sono grata!


la profezia maya, per quanto mi riguarda, si è avverata.. sì...! :]
..ma quella fine mi ha permesso di riabbracciare persone lontane.. o che credevo di aver perduto...

ed è il più grande dono... per continuare a vivere...


- "anch'io, oggi, ritorno a casa... è molto più lontano... è molto più difficile..."
sentivo che stava per succedere qualcosa... lo stringevo fra le braccia come un bimbetto, eppure mi sembrava che scivolasse verticalmente in un abisso, senza che io potessi fare nulla per trattenerlo...
aveva lo sguardo serio, perduto lontano...
sorrise con malinconia... attesi a lungo...

- "ometto caro, hai avuto paura..."
aveva avuto sicuramente paura!! ma rise con dolcezza:
- "avrò ben più paura questa sera..."

mi sentii gelare di nuovo per il sentimento dell'irreparabile... e capii che non potevo sopportare l'idea di non sentire più quel riso: era per me come una fontana nel deserto...
- "ometto, voglio ancora sentirti ridere..."

ma mi disse: "sarà un anno questa notte: la mia stella sarà proprio sopra al luogo dove sono caduto l'anno scorso..."

- "ometto, non è vero che è un brutto sogno quella storia del serpente, dell'appuntamento e della stella??"

ma non mi rispose...
poi disse: "quello che è importante, non lo si vede... è come per il fiore: se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo: tutte le stelle sono fiorite..."

- "certo..."

- "è come per l'acqua: quella che tu mi hai dato da bere era come una musica... ti ricordi? era buona!"

- "certo..."

- "guarderai le stelle, la notte! è troppo piccolo da me perché ti possa mostrare dove si trova la mia stella... è meglio così: la mia stella sarà per te una delle stelle... allora, tutte le stelle ti piacerà guardarle... tutte saranno tue amiche...! e poi voglio farti un regalo..."
rise ancora...

- "ah, ometto, ometto mio, mi piace sentire questo riso!"

- "e sarà proprio questo il mio regalo... sarà come per l'acqua! gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse: per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide... per altri non sono che delle piccole luci... per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi... per il mio uomo d'affari erano oro...! ma tutte queste stelle stanno zitte!! tu avrai delle stelle come nessuno ha: quando tu guarderai il cielo, la notte - visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse - allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero!! tu avrai - tu solo! - delle stelle che sanno ridere!"...
e rise ancora...
- "e quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto! sarai sempre il mio amico, avrai voglia di ridere con me!! e aprirai a volte la finestra, così, per il piacere... e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo...! allora tu dirai: "si, le stelle mi fanno sempre ridere!" e ti crederanno pazzo... t'avrò fatto un brutto scherzo!"
...e rise ancora...
- "sarà come se t'avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere..."
poi ridivenne serio: "questa notte... sai, non venire..."

- "non ti lascerò!"

- "sembrerà che io mi senta male... sembrerà un po’ che io muoia... è così...
non venire a vedere, non vale la pena..."

- "non ti lascerò!”

ma era preoccupato... poi qualcosa lo rassicurò:
- "è vero che non hanno più veleno per il secondo morso..."

quella notte non lo vidi mettersi in cammino... si era dileguato senza far rumore...
quando riuscii a raggiungerlo camminava deciso, con un passo rapido...
mi disse solamente: "ah! sei qui..." 

e mi prese per mano... ma ancora si tormentava: "hai avuto torto, avrai dispiacere: sembrerò morto e non sarà vero... capisci? è troppo lontano, non posso portare insieme il mio corpo: è troppo pesante... ma sarà come una vecchia scorza abbandonata... non sono tristi le vecchie scorze..."

io stavo zitto...

si scoraggiò un poco, ma fece ancora uno sforzo: "sarà bello, sai?! anch'io guarderò le stelle: tutte le stelle saranno dei pozzi con una carrucola arrugginita! tutte le stelle mi verseranno da bere... sarà talmente divertente! tu avrai cinquecento milioni di sonagli, io avrò cinquecento milioni di fontane...!"
e tacque anche lui perché piangeva...
- "è là... lasciami fare un passo da solo..."
si sedette perché aveva paura...
e disse ancora: "sai... il mio fiore... ne sono responsabile!! ed è talmente debole e talmente ingenuo... ha quattro spine da niente per proteggersi dal mondo..."

mi sedetti anch'io perché non potevo più stare in piedi...

disse: "ecco... è questo qui..."
esitò ancora un poco, poi si rialzò... fece un passo... io non potevo muovermi...
non ci fu che un guizzo giallo vicino alla sua caviglia...
rimase immobile per un istante, non gridò...
cadde dolcemente come cade un albero...
non fece neppure rumore sulla sabbia...

ed ora, certo, sono già passati sei anni...
non ho ancora mai raccontato questa storia...
gli amici che mi hanno rivisto erano molto contenti di sapermi vivo...
ero triste, ma dicevo: "è la stanchezza..."
ora mi sono consolato, un po’...
..cioè... non del tutto...
..ma so che è ritornato nel suo pianeta perché, al levar del giorno,
non ho ritrovato il suo corpo...
non era un corpo molto pesante...
e mi piace la notte ascoltare le stelle: sono come cinquecento milioni di sonagli...

ma - ecco - talvolta mi dico: "certamente il piccolo principe mette il suo fiore tutte le notti sotto la sua campana di vetro e sorveglia bene la sua pecora..."
allora sono felice! e tutte le stelle ridono dolcemente!

tal altra mi dico: "una volta o l'altra si distrae e questo basta! ha dimenticato una sera la campana di vetro... oppure la pecora è uscita senza far rumore durante la notte..."
allora i sonagli si cambiano tutti in lacrime!

è tutto un grande mistero!!
tutto cambia nell'universo se in qualche luogo - non si sa dove - una pecora che non conosciamo ha (si o no) mangiato una rosa...
tutto cambia...!!!!!

ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza.....


buon viaggio, ovunque tu sia... qualunque sia la meta...

...anche se queste sono solo le mie briciole...
briciole in rime libere.. e sparse...

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