Creato da nefertiti_86 il 21/07/2006
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Charles Baudelaire

Post n°13 pubblicato il 23 Luglio 2006 da nefertiti_86
 
Tag: poesia

Inno alla Bellezza

Vieni dal ciel profondo o l'abisso t'esprime,
Bellezza? Dal tuo sguardo infernale e divino

piovono senza scelta il beneficio e il crimine,
e in questo ti si può apparentare al vino.


Hai dentro gli occhi l'alba e l'occaso, ed esali
profumi come a sera un nembo repentino;
sono un filtro i tuoi baci, e la tua bocca è un calice
che disanima il prode e rincuora il bambino.

Sorgi dal nero baratro o discendi dagli astri?
Segue il Destino, docile come un cane, i tuoi panni;
tu semini a casaccio le fortune e i disastri;
e governi su tutto, e di nulla t'affanni.

Bellezza, tu cammini sui morti che deridi;
leggiadro fra i tuoi vezzi spicca l'Orrore, mentre,
pendulo fra i più cari ciondoli, l'Omicidio
ti ballonzola allegro sull'orgoglioso ventre.

Torcia, vola al tuo lume la falena accecata,
crepita, arde e loda il fuoco onde soccombe!
Quando si china e spasima l'amante sull'amata,
pare un morente che carezzi la sua tomba.

Venga tu dall'inferno o dal cielo, che importa,
Bellezza, mostro immane, mostro candido e fosco,
se il tuo piede, il tuo sguardo, il tuo riso la porta
m'aprono a un Infinito che amo e non conosco?

Arcangelo o Sirena, da Satana o da Dio,
che importa, se tu, o fata dagli occhi di velluto,
luce, profumo, musica, unico bene mio,
rendi più dolce il mondo, meno triste il minuto?

 
 
 

Jacques Prévert

Post n°12 pubblicato il 23 Luglio 2006 da nefertiti_86
 
Tag: poesia

Questo amore
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore cosí bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio
E' stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.

 
 
 

Kahlil Gibran

Post n°10 pubblicato il 23 Luglio 2006 da nefertiti_86
 
Tag: poesia

Quest'uomo è il mio poeta preferito.

È colui al quale, se fossi riuscita ad incontrarlo, avrei detto: “Come fai a sapere tante cose di me, anche senza conoscermi? Come fai a leggere nel mio cuore, anche se ci dividono nazioni ed oceani? Come fai a trovare sempre un modo per confortarmi, anche nei momenti più oscuri, quando tutto intorno pare svanire?”

Ciò che scrive delinea perfettamente la mia anima, come io non saprò mai fare…

Non sono né un artista né un poeta.
Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo,
ma non sono in sintonia 
con i miei giorni e le mie notti.
Sono una nube,
una nube che si confonde con gli oggetti,
ma ad essi mai si unisce.
Sono una nube,
e nella nube è la mia solitudine,
la mia fame e la mia sete.
La calamità è che la nube, la mia realtà,
anela di udire qualcun’altro che dica:
“Non sei solo in questo mondo,
ma siamo due, insieme,
e io so chi sei tu”.

Kahlil Gibran

 
 
 

Charles Baudelaire

Post n°9 pubblicato il 23 Luglio 2006 da nefertiti_86
 
Tag: poesia

A una passante
La via assordante strepitava intorno a me.
Una donna alta, sottile, a lutto, in un dolore
immenso, passò sollevando e agitando
con mano fastosa il pizzo e l'orlo della gonna,

agile e nobile con la sua gamba di statua.
Ed io, proteso come folle, bevevo
la dolcezza affascinante e il piacere che uccide
nel suo occhio, livido cielo dove cova l'uragano.

Un lampo... poi la notte! - Bellezza fuggitiva
dallo sguardo che m'ha fatto subito rinascere,
ti rivedrò solo nell'eternità?

Altrove, assai lontano di qui! Troppo tardi! Forse mai!
Perché ignoro dove fuggi, né tu sai dove vado,
tu che avrei amata, tu che lo sapevi!

 
 
 

criptozoologia

Post n°7 pubblicato il 23 Luglio 2006 da nefertiti_86
 
Foto di nefertiti_86

Da un po’ di tempo sono appassionata (con le dovute cautele!!) di criptozoologia, una materia estremamente affascinante, purtroppo ancora "sconosciuta" e non molto tenuta in considerazione, analizzata anche dal CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) che promuove indagini scientifiche e critiche nei confronti di tutti gli ambiti del paranormale.

Letteralmente è la “scienza degli animali nascosti”, si occupa dello studio di specie animali ipotetiche o mitologiche di cui si presume l’esistenza, della quale, però, non esistono prove conclusive, o di specie generalmente considerate estinte, ma delle quali ci sono alcuni avvistamenti.

Esistono tantissime foto, molte delle quali - lo so - decisamente finte, visibilmente create ad arte e, per di più, con poca maestria.

Ma, a parte questi evidenti e squallidi fotomontaggi, ci sono anche immagini che danno da pensare…

Questa foto è stata scattata nel dicembre 1964 dal francese Robert Serrec in vacanza a Queensland in Australia. Gli studiosi ritengono possa trattarsi di un Basilosauro, mammifero lungo fino a 25 metri, risalente al periodo dell’Eocene, da 54 a 23 milioni di anni fa. Era il più grosso mammifero esistente e cacciava nei mari dell’Africa e del Nordamerica nutrendosi di pesci e di altri animali marini. Probabilmente sotto la pelle era fornito di uno strato di grasso che gli permetteva di non disperdere il calore corporeo nelle acque fredde. Si muoveva con moto ondulatorio e aveva 44 denti. Nella parte anteriore, le mascelle erano dotate di denti simili ad arpioni che servivano per infilzare le prede, mentre nella parte posteriore si trovavano denti dal bordo seghettato adatti a frantumare le ossa delle vittime. Il basilosauro aveva due "braccia" trasformate in pinne e due arti posteriori molto piccoli che rivelano un'origine sulla terraferma.

Che sia vero? Sarà proprio lui?

 
 
 

DAVVERO SUCCESSE!!

Post n°6 pubblicato il 23 Luglio 2006 da nefertiti_86
 

L'alunno F per ottenere il permesso di andare al bagno minaccia di buttarsi dalla finestra

L'alunno M entra in classe alle ore 12.50 con due cartoni di pizza in mano

Durante la lezione l'alunna G si toglie i peli dalla gamba con una pinzetta

T indossa casco e guanti e si lancia in una corsa con sedia a rotelle del laboratorio di elettronica

F invita l'insegnante ad andare 'a raccogliere pannocchie

La classe mi lancia delle castagne

L'alunno M. vaga in giro per la classe senza una meta, cercando merendine altrui

M indossa per tutta la lezione una maschera da porcellino-Disney

Gli alunni appaiono del tutto disinteressati alle lezioni in quanto, ogni qualvolta entro in aula, la classe è assente e al suo posto trovo un foglio la cui scritta recita "Trovateci"

 
 
 

Nuova Avventura

Post n°1 pubblicato il 21 Luglio 2006 da nefertiti_86
 

Mi trovo ad intraprendere questa nuova esperienza!

Non ho mai avuto un diario in vita mia: un po’ perché non ho mai saputo gestirlo (ci ho anche provato, ma, dopo la prima settimana - e sono generosa!! - me ne scordavo e le pagine restavano bianche!!), un po’ perché non è da me riportare, con assiduità, il flusso dei miei pensieri…

…certe cose, del resto, è meglio dimenticarle…

Ma voglio misurarmi con questa che, forse un po’ esageratamente, definisco una “sfida”!

Non ho ancora bene in mente di cosa parlerò, né so se qualcuno si interesserà a ciò che pensa la sottoscritta, ma mi piace l’idea di metter nero su bianco ciò che mi passa per la testa…

Capita, rileggendo a distanza di tempo quel che si è scritto, di non riconoscersi, o di ritrovare persone che non fanno più parte della nostra vita, o di scoprire qualcosa di nuovo di noi stessi, o di ricordare qualcosa che ormai sembrava sepolto nell’anamnesi…

…e, ogni tanto, ci scappa un sorriso…

 
 
 
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