Creato da MaSexualite il 09/05/2007

Un Chaud Esprit

Ma Sexualite Dans Ma Chambre

 

 

SEX DOLL

Post n°24 pubblicato il 31 Agosto 2009 da MaSexualite

Non ci vedo nulla di male nel sesso a pagamento. Ovvio, se è una propria scelta vendere il corpo. Ma bisogna farlo son classe. Mi immagino in una stanza di luci rosse e tende velate. Il letto a baldacchino è coperto di fili d'oro e nell'aria si sente l'odore della sensualità mentre le candele bruciano in angoli diversi.
Mi truccherei come una bambola di porcellana. Rossetto rosso fuoco e pelle bianca. Ombretto, matita e mascara. Indosserei un body di seta e raso rosa, con le fine spalline che mi cadono dalla spalla e i bottoncini che chiudono il tutto nell'incavo delle mie gambe. Autoreggenti a rete nere e sandali modello schiava con il tacco a spillo rosso fuoco.
Il primo cliente ad entrare dalla porta dorata è un uomo sulla quarantina. Non molto alto, con il capello brizzolato e l'accento del sud. Ha addosso un paio di pantoloni di cotone beige e una camicia aperta fino a metà petto che gli lascia uscire il pelo brizzolato. Sembra ubriaco. Vuole la sua puttana. Eccomi.
Si avvicina con cattiveria, mi strappa una spallina del body per fare uscire un capezzolo e inizia a succhiarmelo. Con una mano si fa strada tra le mie gambe e slaccia i due bottoncini. Il suo dito vuole entrare ma niente è lubrificato. Mi fa male. Godo. Ora sono due, poi tre. Mi insulta. Dice che è ora di succhiargli il cazzo. Con movimenti rapidi si libera della camici a poi dei pantaloni. Non indossa slip. Senza ritegno me lo sbatte in faccia e lo strofina. Sento l'odore di uomo selvaggio, l'odore di un membro voglioso. Me lo mette in bocca. Poi me lo risbatte in faccia. Non vuole perdere tempo e si china su di me, mi allarga le gambe e inizia a scoparmi. Non è dotato. Non godo. Fingo solo. A lui piace sentirsi dire che il suo uccello mi fa male. Ma non è vero. Mi prende e mi sbatte contro un muro. Mi strappa il body e poi mi solleva una gamba. E' di nuovo dentro. Che monotonia. Il mio culo è desiderio. Il suo cazzo è denaro. Mi fa inginocchiare. Sbora. E mi strofina il pisello bagnato sul viso. Ti ho soddisfatto troia? No. Si riveste e se ne va.
Guardo a terra il body strappato e allo specchio il mio viso sporco di sperma, il trucco sbavato ovunque. Rido.

 
 
 

STILL HERE

Post n°23 pubblicato il 30 Agosto 2009 da MaSexualite

E' passato più di un anno, ma son ancora qui. E' stato un anno ricco di sesso, corpi caldi e nudi, grossi membri da soddisfare. Molti membri. Molto grossi.
Non ho più voluto nessuna storia seria, perchè nessun uomo è serio. Molti vogliono solo bagnare un corpo con il loro orgasmo. E io li assecondo e li soddisfo. Poca considerazione di me stesso? Non credo. E' ciò che voglio. E' ciò che ho sempre desiderato. Avere il potere. Il potere di portare in alto un uomo, tanto quanto portarlo in basso.
Ho fatto sesso con due uomini insieme, a quanti è capitato? Loro non si conoscevano, ma erano eccitati. Li ho sfidati: chi dei due fosse venuto per ultimo, mi avrebbe avuto per un altra notte di sesso. Mi hanno scopato come animali. Non volevano venire, ma volevano farmi sentire che l'uno era meglio dell'altro. Il primo che è venuto lo avevo in bocca. Non ce la facevano più. Avevano i cazzi ingrossati e il viso con smorfie di dolore misto al piacere. Poco dopo, anche il secondo uccello, trionfante, mi ha bagnato. Ero completamente coperto di sborra, sia davanti che dietro. Ho portato due uomini all'esasperazione totale...e due cazzi al piacere supremo. Avevo il controllo di loro.
Ovviamente poi non li ho più visti. Il vincitore è rimasto a bocca asciutta...l'unica bocca bagnata, fu la mia.

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 18 Giugno 2008 da MaSexualite

Sono rimasto li, solo, con quell'anello in una mano e nell'altra...niente. Ecco cosa rimane della mia relazione. Niente. Quasi un anno insieme, quasi una vita unica. Facevamo l'amore ogni giorno. Quel sesso rude che però racchiude in se tutta la dolcezza che un uomo può offrire. Ora invece solo il vuoto. Amavo sentirmi toccare da quelle mani calde, percorrevano la mia gamba, per poi inevitabilmente finite nella fessura delle mie natiche. Si facevano strada quelle lunghe dita sicure. Scavavano dentro di me per farmi provare piacere, dolore, godimento. Mi sussurrava all'orecchio quanto avesse voglia di scopare e strusciava il suo cazzo arrapato sui miei fianchi. Mi implorava di aprirgli i pantaloni e sfiorarglielo con le dita. Poi si faceva meno insicuro ed io mi inginocchiavo a succhiarglielo con gran fame. Fame di quel pisellone grosso e caldo. Eccitato e bisognoso di cure. Eravamo spesso nella sua casa in campagna a consumarci l'uno nell'altro. E solo quando il suo bianco sperma mi bagnava riuscivamo ad avere un attimo di tregua. A lui piaceva stare sopra. Così che potessi graffiarmi la schiena con i fili d'erba e graffiargliela  a sua volta con cattiveria, quando mi penetrava senza ritegno. Credevo di amarlo, alla fine avevo scelto lui. Sapevo già di sbagliare in partenza. Sono malato di cazzo. E lui lo sa. Così tutto ciò che mi rimane è il suo unico gesto d'amore. Quell'anello che per Alex valeva più di qualsiasi parola. Quell'anello donato dopo una lunga giornata d'amore passata in riva al fiume. Quell'anello che ho deciso di gettare nelle più recondite ferite dell'oscurita. Per ricominciare a volare.

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 30 Luglio 2007 da MaSexualite

Finalmente ho conosciuto Alex. Erano un pò che ci scrivavamo sms e chattavamo. Ma non ci eravamo mai incontrati finora. Fino a sabato. Approfittando della bella giornata mi ha detto che sarebbe passato a prendermi per fare un giro. Si è presentato in moto. Quei bei motoroni sportivi...e lui era così bello. Sai quando vedi un ragazzo e l'unico aggettivo che gli si addice è bello, non figo...o cosa...proprio bello. Era così affascinante con quella tuta in pelle. Il casco in mano e un sorriso sincero. Alto (io li trovo solo alti) sul castano chiaro e davvero tenero. Mi ha dato un casco e mi ha fatto montare sulla moto. Mentre andavamo verso...chissà dove, mi stringevo ai suoi fianchi. Sentivo i suoi addominali duri contrarsi. Era la prima volta che correvo su una moto così veloce. Provavo delle sensazioni inspiegabili ed era come se più mi allontanavo da casa, più mi allontanavo dai miei pensieri. Arrivati mi trovavo su un prato, con un panorama mozzafiato. Ha preparato pure un favoloso pic nic. Era dolce mentre mi parlava di se e del suo lavoro che lo teneva spesso occupato. Delle sue storie passate che l'hanno fatto soffrire. Aveva il cuore ancora da ricucire. Ma sentivo uscire da lui una gran voglia di ricominciare. Nel tardo pomeriggio abbiamo visto avvicinarsi il brutto tempo. Era come se volesse bruscamente riportarmi alla realtà. Prima di rimontare in moto l'ho baciato. Un bacio lungo. Sentito. Mentre tutto intorno non esisteva più. Ero sdraiato sopra di lui mentre lo baciavo. Su quella coperta con nessuno attorno. Ho sentito sotto la mano il suo animale indurirsi. Gli ho chiesto se volevo fare qualcosa. No, va bene così. E' stato meraviglioso. Grazie. Nessuno mi aveva mai detto grazie. Ho passato un weekend con il sorriso. Questa volta non ho parlato di sesso.Tra due giorni torna Diego.

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 27 Luglio 2007 da MaSexualite

Diego ha un cane. Non ho idea di come si chiami...ma lui lo chiama Toro Seduto. Sembrerebbe un pastore tedesco ma è completamente bianco e ha una macchia nera intorno ad un occhio. Domenica sera poi. Quando siamo andati in camera sua, lo abbiamo fatto quattro volte, tutte intervallate da qualcosa. La prima appena entrati è stato il continuo della scopata rassicurante. La seconda è arrivata subito dopo, senza interruzioni. Aveva voglia l'animale. Poi, finito, mentre ero in bagno a darmi una rinfrescata con solo la sua camicia bianca addosso, lui è andato in cucina, con i suoi bellissimi boxer azzurri. Tornato in camenra con i pop corn, mi ha proposto di guardare un bel film dalla sua collezione Joe D'Amato. Non pensavo adorasse i film erotici...poi ci siamo fatti prendere dalla foga e facendolo abbiamo sparso pop corn sul letto e sul pavimento. Si era fatto tardi. Ci siamo messi a letto a dormire. Lui mi stringeva forte. Non so se volesse sentire il mio corpo sul suo o lo faceva solo per darmi un senso di protezione. Sta di fatto che ad un tratto mi sveglio. Sentivo la sua mano toccarmi. Mi accarezzava i capezzoli...scendeva lungo i finchi e palpava le mie natiche poi si spostò davanti. Continuava a baciarmi sul collo, forse per svegliarmi e consumare. All'inizio non ci feci caso. Poi sentii dietro di me il suo pene duro. Era ancora intrappolato da quei boxer che all'improvviso si erano fatti troppo stretti. Nonostante fosse la quarta volta, la sua foga era sempre la stessa. In quel rapporto abbiamo consumato anche gli ultimi residui di passione per quella sera. Poi l'ho visto magicamente addormaìentarsi. E pure io. Finche qualcosa di umido non mi svegliò. Era Toro Seduto. Non so cosa potesse volere. Erano le quattro di mattina. Continuavo a guardare Diego finchè non mi sono rivestito e sono tornato a casa. Martedì sera mi ha voluto portare al mare, aveva con se una bottiglia di vino rosso. Eravamo su una spiaggetta deserta. Abbiamo fatto il bagno nudi. Non mi ha sfiorato con un dito. Apparte qualche bacio voluto da me. Tornati su mi sdraio sull'asciugamano. Lui si sta rivestendo. Lo fermo e lo tiro verso di me per il pisello. Me lo metto in bocca e lo succhio. Credo di non aver mai succhiato un cazzo così bene. Lui si sdraia sulla sabbia e mi accarezza. Forse era l'effetto del vino ma lo desideravo. Inizio a cavalcarlo e ci ritrovimo a rotolare sulla sabbia. Era fastidioso perchè si attaccava sulla nostra pelle. Odio la sabbia. Poco dopo lui era sopra di me e tra i gemiti susurrava il mio nome. E quanto gli piacesse fare sesso. Venire. Stava per venire. E' venuto. Mi chiede scusa se è venuto così presto ma era da domenica che si teneva e mi desiderava. Mercoledì mattina avrebbe raggiunto i suoi a Londra per una settiamana. Mercoledì mattina, dalla finestra di camera mia, l'ho visto caricare le valige in macchina e partire.

 
 
 

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