Benvenuti nel mio blog!
Mi auguro che trascorrerete attimi piacevoli sul mio blog, dove troverete i mie hobby, con foto di ricami, pittura su porcellana, qualche ricetta di cucina, piante e fiori...
Welcome!
I wish you a pleasant moments on my blog. You will find my hobbies with pictures of embroidery, painting porcelain, a few recipes, plants and flowers...
Bienvenue che moi!
Je vous souhaite de passer une agreable moment sur mon blog. Vous y trouverez des photos de brodeuse, peinture sur porcelaine, quelques recettes de cuisine, des plantes et fleurs...
E' da un po' che non scrivo sul mio blog... il motivo è semplice, ho constatato che chi ha i miei interessi utilizza altre piattaforme, e così mi sono trasferita su blogger. Chi ha piacere di continuare a seguirmi può farlo http://aliallafantasia.blogspot.com/, mi farà molto piacere. |
Per chi, come me, amando il ricamo e non disdegnando il cucito, ama far da sè, anche il matrimonio può essere un'occasione per personalizzare oggetti che verranno utilizzati nel giorno del sì... e perchè no, per risparmiare. Uno di questi oggetti è il cuscino portafedi, ossia un piccolo cuscino quadrato, rettangolare o a cuore, di raso o di seta, sul quale vengono adagiate le fedi per essere portate all'altare. Qualche volta viene omaggiato con l'acquisto dell'abito della sposa, talvolta viene regalato da un'amica e magari fatto a mano dalla nonna o dalla zia, ricamato o all'uncinetto. Per il mio matrimonio ho scelto di farlo io stessa. Ho preferito la forma a cuore per cui ho preparato un modello basandomi su un quadrato di 22 cm all'interno del quale ho disegnato un cuore ed ho calcolato un centimetro in più per la cucitura. A questo punto avevo il modello a forma di cuore; in merceria ho acquistato del raso del colore più simile possibile al mio abito, del pizzo macramè e un nastro di organza sempre in tinta. Ho passato una filza sul bordo sia del pizzo sia del nastro in modo da arricciarli un po' e poi li ho cuciti insieme. Ho appoggiato il modello a forma di cuore sul raso, assicurandomi di averlo piegato in modo da avere diritto contro diritto, ed ho tagliato il cuore. Su uno di essi, nella parte in basso ho ricamato a punto croce le iniziali mie e dello sposo e poco sopra ho cucito due nastrini di raso. A questo punto ho unito i due cuori sempre diritto contro diritto ed ho inserito fra di essi il pizzo unito al nastro di organza ed ho cucito il tutto lasciando però circa 5 cm di apertura. Ho rivoltato il cuore, ho inserito l'imbottitura e poi ho provveduto a cucire a mano a punto nascosto l'apertura. Peccato che quest'ultima cucitura l'abbia terminata la notte prima del matrimonio intorno alle 4.... sfido che la mattina amici e parenti mi dicevano "ma come sei tranquilla... non sei per nulla agitata..." per forza, avevo dormito sì e no tre ore!!! Però ne è valsa la pena, sono stata molto contenta del risultato ed in molti si sono complimentati... ecco dunque il mio portafedi.
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Prima di riprendere Firmino, mi sono dedicata alla lettura di questo giallo dal protagonista alquanto singolare, un labrador , sì un cane ma che ama leggere Dante, che ragiona e che grazie al suo fiuto ed intuito canino si rivela un ottimo investigatore. Randolph vive con il suo padrone, un pittore trentenne la cui fidanzata è scomparsa da circa un anno senza spiegazioni catapultando il giovane nella disperazione e nella ricerca della verità attraverso delle sedute spiritiche. Il romanzo si dipana attraverso misteriose uccisioni e apparizioni di svariati personaggi fra i quali un’insegnante di arti marziali. Chiaramente sarà Randolph con il suo sesto senso in grado di fiutare la colpa e la paura che risolverà il mistero, comunicando indizi e suggerendo piani al suo padrone con scritte di cereali sul tavolo che si concretizzano durante la notte, facendo così credere al giovane pittore che si tratti di fenomeni di spiritismo e salvaguardando il suo segreto. Libro piacevole ed intrigante.
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Ho trovato il tempo di fare la foto ad una fetta del mio balcone.
Ecco gerani, davanti a loro un vaso con la lavanda (ora ha solo le foglioline e già profuma), a destra un vaso con due pennacchietti che diventeranno dei lilium rossi, poi accanto alla lavanda un vaso con dei tronchetti, sono dei germogli che diventeranno una varietà di lilium bianca e alle loro spalle un vaso con delle piantine che stanno crescendo e che diventeranno degli anemoni... chissà che colore saranno...sono curiosa.
Questa è solo una parte delle piante, alcune di quelle che tengo ancora al riparo nel balcone verandato... più in là le trasferirò sul balcone dall'altro lato dell'appartamento dove già ho messo un ciotolone con una bell'aloe. |
E’ uno dei primi romanzi di Phyllis Dorothy James, ambientato in una clinica per malattie mentali, la clinica Steen. Nel seminterrato adibito a più usi, archivio, gabinetto per trattamenti psichiatrici, guardaroba, nonché sala per le attività creative, viene ritrovata assassinata una donna, Enid Bolam, impiegata amministrativa dell’Ospedale. Sul caso viene chiamato ad investigare l’ispettore Adam Dagliesh, il protagonista di molti libri di P.D. James, il quale scoprirà che tra il personale e i frequentatori della clinica erano in molti ad odiare la donna e quindi ad avere un movente per il suo assassinio. Tuttavia Dalgliesh è un esperto investigatore che sa tendere le sue trappole e grazie al suo intuito e all’aiuto di un gatto riuscirà a scoprire il colpevole. Il romanzo mi è stato regalato da mio marito quando avevo messo da parte Firmino e confesso che non conoscevo l'esistenza di questa autrice, Phyllis Dorothy James, prima di leggerlo. Se vi era in me un po' di scetticismo mi sono dovuta ricredere. Un romanzo dalla lettura piacevole, un intreccio emozionante che invoglia ad arrivare fino in fondo, molto interessanti i profili dei personaggi delineati dalla scrittrice e il dipanarsi della trama. Assolutamente consigliabile. |
Nell’Olanda del 1600 un commerciante di tessuti vedovo e squattrinato, parte per le Americhe in cerca di fortuna e affida al figlio maggiore la custodia dei tre fratelli e li pone sotto la protezione di Paulus il rettore della scuola latina che è anche un ricco mercante di tulipani. Dietro la sua facciata tranquilla e rispettabile, Paulus cela un'indole torbida che affascina il giovane. Attratto dal lusso che l'uomo gli fa intravedere e dalla speranza di potervi accedere, il ragazzo si lascia scivolare nel vizio, incapace di opporsi ai desideri sessuali di quello che dovrebbe essere il suo protettore. Come ricompensa per i suoi favori, viene introdotto nell’ambiente delle aste di tulipani nelle quali gli intenditori si contendono i bulbi più pregiati, e immense ricchezze nascono e muoiono in poche ore. Sotto la sua guida diventa un astuto commerciante di bulbi, e siccome un bulbo di tulipano di qualità rarissima può valere quanto un intero palazzo, nessun prezzo gli appare come troppo alto per le sue ambizioni. Contagiato da questa smania di ricchezza il ragazzo cederà ai desideri libidinosi del rettore e istigherà la sorella ad un matrimonio d'interesse, trascinando infine tutta la famiglia nella decadenza. Anche questo romanzo l’ho letto durante la sospensione della lettura di Firmino ed è stato una lettura scorrevole, talvolta anche interessante anche se nell’insieme non mi ha entusiasmato troppo, ed ho riscontrato abbastanza volgari alcune parti in cui si narra del rapporto del giovane col rettore. |
E' la storia romanzata di due sorelle, Beatrice e Isabella d'Este, da quando poco più che bambine erano già promesse spose di Francesco Gonzaga futuro marchese di Mantova e di Ludovico Sforza futuro duca di Milano. Il romanzo ripercorre il corteggiamento di Francesco ed Isabella, i matrimoni e le vicende delle due coppie. Dapprima Beatrice diventa intima amica dell’amante del marito Ludovico il Moro: Cecilia Gallerani,ritratta da Leonardo ne "la dama con l'ermellino”, mentre successivamente sarà invece Isabella a ospitare presso di sé l’amante del cognato Ludovico: madonna Lucrezia Crivelli |
Per il pranzo di Pasqua di quest'anno ho voluto provare due ricette delle sorelle Simili. Per chi non le conoscesse dirò brevemente che le sorelle Simili sono state per molti anni fornaie e poi si sono dedicate alla loro scuola di cucina in Italia e nel mondo. Ultimamente sono state ospiti con i loro piatti del programma televisivo alle falde del Kilimangiaro ed è proprio vedendo le loro "creazioni" che ho pensato di cercare qualche loro ricetta. Quelle nella foto in alto sono "roselline romagnole" ovvero sfoglie di pasta fresca farcite di prosciutto cotto, mortadella, parmigiano e fontina, arrotolate e appoggiate su una salsa di besciamella e pomodoro. L'altra ricetta è il tortino di zucchine, a base di zucchine, carote, fagiolini, prosciutto cotto. La ricetta originale prevede anche 8 uova ma ho avanzato della besciamella dalla preparazione delle roselline, mi dispiaceva buttarla, e così ho messo solo 4 uova e la besciamella in sostituzione delle altre 4. La foto mostra il tortino appena uscito dal forno... strano, ne manca una bella fetta, eppure vi giuro ... proprio non capisco cosa possa essere successo! |
Puff..Puff… che fatica finire i lavoretti iniziati. Sono alle prese con un ricamo a punto croce su lino di un soggetto di Valerie Pfeiffer, s’intitola Serenade in pink, non è molto grande le dimensioni del ricamo sono circa 35 x 9 centimetri ma il lino è alquanto fine e così mi aiuto con una lente d’ingrandimento. Quando finalmente sarà terminato lo farò incorniciare così farà bella mostra di sé nel nostro soggiorno. Nella foto il ricamo da finire.
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E’ la storia di Firmino, tredicesimo cucciolo di ratto che nasce in una libreria di Boston e che non riuscendo ad alimentarsi al capezzolo della madre, una pantegana avvinazzata, sopravvive mangiando i libri che ha intorno. E così che impara a leggere, sviluppa il pensiero, la fantasia, il senso critico e la consapevolezza di non sentirsi più ratto ma di non poter neppure essere uomo. Decide allora di cercare il contatto umano, ma quale metafora dell’uomo, ha aspirazioni, sogni, subisce delusioni e disincanti, in una società che non vuole andare oltre l’apparenza. La narrazione della sua esistenza continua sino a quando intorno a lui tutto crollerà anche il vecchio quartiere di Boston dove vive, quartiere che sarà distrutto dalle ruspe per attuare un nuovo piano edilizio. Ho deciso di leggere Firmino grazie alle favorevoli recensioni, ma l’ho trovato da subito lento, così per qualche mese è rimasto sul mio comodino, in attesa. Poi l’ho ripreso e terminato non senza fatica. Originale l’idea del mondo visto da un ratto ma la narrazione è lenta, talvolta noiosa e ripetitiva. Sicuramente malinconico e persino prevedibile. Non è il miglior libro che ho letto, ma non è neppure da buttare. Forse ha avuto troppa pubblicità positiva e quindi erano alte le mie aspettative di lettura. |
Sono ormai due anni o giù di lì che io e mio marito abitiamo questa casa e nonostante tutti i lavoretti fatti e quelli ancora da fare non abbiamo rinunciato ad una fetta di verde sul nostro balcone. E' disseminato di vasi nei quali, complice la bella stagione in arrivo, stanno crescendo graziose piantine che presto daranno i loro frutti... o sarebbe meglio dire, che daranno i loro fiori! Abbiamo anemoni, ageratum, lilium, primule, gerani, surfinie, lavanda, ma la pianta che mi ha dato maggior soddisfazione è la bouganville che ha traascoso l'inverno senza problemi, anzi ci ha rallegrato con i suoi fiori, e dunque merita una menzione particolare con una foto. |
Ho iniziato a dipingere le porcellane con la tecnica a terzo fuoco parecchi anni fa... ho partecipato a diverse fiere organizzate dai comuni limitrofi (la foto è stata scattata in una di queste occasioni).Poi via via per dipingere c'è sempre stato meno tempo, ma è comunque rimasto un hobby affascinante: è fantastico vedere un oggetto di porcellana assolutamente candido sul quale un po' per volta crescono foglie, fiori, frutti...Ora dipingo per trovare relax e per fare qualche regalo particolare ai miei cari, o in occasioni particolari come il mio matrimonio per il quale ho realizzato le bomboniere. |
Poi è arrivato anche il mio compleanno e siccome nel mio ufficio ci festeggiamo a vicenda perché non fare una bella torta di mele per fare colazione tutti insieme?! 150 grammi di farina, 80 di zucchero, 80 di burro, 3 uova, una bustina di lievito sciolta in un po' di latte, 4 mele tagliate a fette, scorza di limone o un po di cannella secondo i gusti e poi in forno, ed il gioco è fatto. |
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