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Un blog creato da ghomez68 il 30/06/2006

S.O.S TERRA BLOG

Gli alberi sono le colonne del mondo, quando tutti gli alberi saranno tagliati il cielo cadra' sopra di noi (proverbio indio)

 
 

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L’ambientalismo e le colpe di Bassolino

Post n°16 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da ghomez68

L’ambientalismo e le colpe di Bassolino
 
Sono Docente di Diritto dell’ambiente presso la Seconda Università degli Studi di Napoli e Presidente nazionale del Movimento ecologista europeo FareAmbiente: Sono campano e non nascondo il disagio, la vergogna per una delle più squallide tragedie ambientali di Napoli e dell’Italia. Napoli ha una grande storia, una grande tradizione di civiltà e di cultura, da Giambattista Vico a Gaetano Filangieri, Benedetto Croce, per non parlare di Masaniello e del grande Carlo III di Borbone. Napoli da grande capitale europea è diventata nel mondo il simbolo della spazzatura, dell’inefficienza, del sottosviluppo economico e culturale, della camorra, delle speculazioni, del clientelismo e del sistema di potere dittatoriale bassoliniano. L’assetto di potere bassoliniano come è stato denunciato più volte dal filosofo napoletano, Aldo Masullo, ha minato il rapporto fiduciario tra cittadini e istituzioni. Non c’è più fiducia e dialogo tra potere e cittadini mentre il potere si è arroccato e mira solo a conservare se stesso.

Nella storia di Napoli, il popolo si è sempre ribellato ai governatori e ai vice-re incapaci di governare. Oggi il governatore Antonio Bassolino si è dimostrato oltremodo incapace, soprattutto, di assumersi le proprie responsabilità politiche e quando afferma“io non mi dimetto perché sono ancora utile” dimostra un’assoluta incuranza del pericolo per l’ordine pubblico che può ingenerare il credersi insostituibile a dispregio del popolo. La maggioranza del popolo campano non si sente per niente rappresentato da questo governatore che non ha più nessuna credibilità istituzionale. Non si riesce a capire perché il Centro sinistra che pur non lo stima non nuove nessun passo per metterlo da parte, rischiando di perdere consenso non solo in Campania ma su tutto il territorio nazionale. Noi di FareAmbiente da anni denunciamo il fallimento della politica dell’ambientalismo tradizionale, soprattutto, quello dei Verdi e Antonio Bassolino ha la grande responsabilità di essersi fatto condizionare dall’ambientalismo dei No. No alla Tav; No al Mose; No all’eleolico; No al Ponte sullo Stretto; No al nucleare; No ai termovalorizzatori.

Questo modo di fare ambientalismo è contro lo sviluppo sostenibile perché ogni fondamentalismo prima o poi finisce per nuocere alla causa. La tutela dell’ambiente deve essere al primo posto nell’Agenda della politica della sinistra e della destra per realizzare lo sviluppo sostenibile e non il ritorno demagogico al mondo bucolico di Lucrezio. Aver detto No ad ogni tipo di impianto per il ciclo integrato dei rifiuti ha portato in Campania al proliferare delle discariche anche nelle aree protette, facendo venir meno la ragione profonda della nascita delle aree naturali protette. Hanno ragione i cittadini di Terzigno, area compresa nel Parco Nazionale del Vesuvio, a ribellarsi, e i cittadini di Pianura perché non hanno più fiducia nelle istituzioni. Avevano promesso la bonifica ma da anni non è stato fatto niente. L’attuale ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio che ha elargito consulenze forse più di Bassolino deve dimettersi perché rappresenta la causa prima del disagio ambientale in Italia; dice di non avere competenza in materia di rifiuti ma non è stato lui a mandare via , l’ex Commissario straordinario per i rifiuti, Guido Bertolaso?

Non era Pecoraro Scanio a manifestare contro il termovalorizzatore di Acerra? Non è stato questo ministro che di ambiente capisce molto poco ad organizzare la Conferenza sul clima ove è stato ridicolizzato dal fratello dell’attuale Presidente del Consiglio dei ministri? C’è da avere vergogna di questa classe dirigente. FareAmbiente è contro questo modo demagogico di tutelare l’ambiente. I napoletani e gli italiani non meritano questa classe dirigente. C’è da fare appello agli intellettuali, ai professionisti, ai giovani, a tutti i cittadini per ritrovare la passione civile, per ribellarsi contro questa incapacità e malcostume politico. Benedetto Croce ci ha insegnato che nei momenti della confusione bisogna ritrovare il fondamento e il fondamento è la nostra libertà, la dignità, l’orgoglio di essere cittadini liberi e combattere ogni tipo di sopruso e di malgoverno. Dobbiamo lavorare tutti per una Napoli libera dalla spazzatura e dall’ambientalismo demagogico ma, soprattutto, dal potere monolitico e sordo del sistema bassoliniano.

 
Vincenzo Pepe
Presidente Fare Ambiente - Movimento Ecologista Europeo
www.fareambiente.it 



 

 
 
 

BIODIVERSITA'

Post n°15 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da ghomez68
Foto di ghomez68

CORSO DI FORMAZIONE - 15 FEBBRAIO - 24 MAGGIO2008


15 febbraio - 24 maggio 2008
Saletta della Parrocchia Regina Pacis
Via  Poli n. 2 - S. Lucia
PRATO
 
Corso di formazione per volontari
Organizzato da:
CESVOT, ASSOCIAZIONE S.O.S. TERRA, W.W.F., LEGAMBIENTE VOLONTARIATO, AS.p.E.R. (Ass.ne per le Energie Rinnovabili), IL PRUGNOLO, COOP. ITINERARI

 
Programma
 
Venerdì 15/2/2008, h. 21.00 - 23.00
Presentazione e del corso (h. 21-21,30)
Tassi Paola (Tutor)
La diversità biologica:
 cos’è e come preservarla (parte I) (h. 21.30-23)
Gianna Dondini (naturalista e guida ambientale)
 
Venerdì 22/2/2008, h. 21.00 - 23.00
La diversità biologica:
 cos’è e come preservarla (parte II)
Leonardo Chigurni (biologo)
 
Venerdì 29/2/2008, h. 21.00 - 23.00
Le buone pratiche: la riduzione dell’impatto dell’uomo sull’ambiente
attraverso l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili
Fabrizio Scarselli (As.p.E.R.)
 
Venerdì 7/3/2008, h. 21-00 - 23.00
Strumenti per la conservazione della biodiversità:
parchi,  aree naturali protette e turismo
sostenibili
Sabrina Lombardi (WWF Prato)
 
Venerdì 14/3/2008, h. 21-00 - 23.00
Nozioni fondamentali di etologia e botanica
Gianna Dondini (naturalista e guida ambientale)
 
Sabato 29/3/2008, h. 9.30 - 12.30
Visita guidata all’Eco Museo
della Montagna Pistoiese
Simone Vergari (naturalista e guida ambientale)
 
Sabato 5/4/2008 h. 9.00 - 13.00
La natura dietro casa:
visita al parco fluviale del Bisenzio
Gianna Dondini (naturalista e guida ambientale)
 
Sabato 19/4/2008 h. 9.00 - 13.00
Visita in un’area protetta della provincia di Prato.
Gianna Dondini (naturalista e guida ambientale)
 
Sabato 10/5/2008, h. 9.00 - 13.00
Visita ad un’oasi del WWF
Simone Vergari (naturalista e guida ambientale)
 
Sabato 24/5/2008, h. 9.00 - 13.00
Visita all’Anpil di Pietramarina (Carmignano-Po)
Consegna attestati
Gianna Dondini (naturalista e guida ambientale)
 
Descrizione e finalità del corso: la biodiversità è la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra, e si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e a livello di ecosistemi. Ridurre la perdita di biodiversità del nostro pianeta entro il 2010: è questo l'obiettivo fissato dall'ONU che tutti i paesi del mondo hanno sottoscritto in occasione della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica e del Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile. L'Italia è uno dei Paesi più ricchi di biodiversità in Europa, grazie alla particolare conformazione e posizione che conferisce alla nostra penisola una ricchezza e diversità di ambienti e climi davvero unica: 57:000 specie animali e quasi 6.000 specie di piante.
Questi i punti di partenza del nostro progetto, che si propone di realizzare un percorso di formazione per adulti sulla sostenibilità ambientale e sul rispetto della vita degli ecosistemi.
Attraverso una serie di lezioni tematiche e di visite guidate sul territorio cercheremo di coinvolgere i volontari di associazioni ambientaliste, comitati, etc. che operano sul territorio pratese per proporre azioni concrete per un “uso” sostenibile del nostro patrimonio naturale, per la sua conservazione e, quindi, per costruire un futuro in cui l'uomo possa vivere in armonia con la natura
Ai partecipanti verranno illustrati i problemi causati da uno stile di vita che non tiene conto del rispetto della biodiversità; verrà quindi fatta conoscere soprattutto attraverso visite guidate sul territorio ed in habitat di particolare interesse naturalistico, in che cosa consiste la biodiversità e quali sono i benefici del suo mantenimento.
Metodologie: il corso si svilupperà in una prima fase attraverso alcune lezioni in aula, di carattere teorico/pratico, cui seguiranno escursioni e visite guidate sul territorio, condotte da Guide Ambientali abilitate e fruibili da portatori di handicap.
Destinatari: il progetto è rivolto a tutti coloro che svolgono attività di volontariato presso associazioni, organizzazioni, comitati cittadini che si occupano di ambiente e di sviluppo sostenibile.


Luogo di svolgimento delle lezioni:

 





Saletta della Parrocchia Regina Pacis, Via Poli n. 2 - S. Lucia,
PRATO




 




 

La partecipazione è prevista sino ad un massimo di 15 iscritti/e.

Per iscriversi scaricare il depliant del corso e compilare la scheda di iscrizione che trovate sul sito www.sosterra.it 




 

 
 
 

Marcia per la Giustizia - 8 settembre 2007

Post n°14 pubblicato il 30 Agosto 2007 da ghomez68
Foto di ghomez68


Il Coordinamento dei Comitati della Piana Fi-Po-Pt aderendo con il Comitato Promotore alla Marcia per la Giustizia, ed in comune accordo con lo stesso informa che l'8 settembre i Comitati Locali, le Associazioni e TUTTI coloro che vorranno testimoniare la loro solidarietà verso la lotta contro TUTTI gli Inceneritori e contro la riapertura dell’Inceneritore di Montale, partiranno assieme a padre ALEX ZANOTELLI dall'inceniritore di Montale Cis alle ore 17 per confluire alle ore 18 in Piazza Gramsci ad Agliana (Pt) nella 14a MARCIA PER LA GIUSTIZIA di Agliana - Quarrata (Pt) che questo anno verte sul tema dei “beni comuni”: l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, la salute che ci vogliono togliere.
All'arrivo parleranno: Riccardo PETRELLA - Teresa STRADA - don Luigi CIOTTI
Gherardo COLOMBO - padre Alex ZANOTELLI - Gianni MINA' - GianCarlo CASELLI - Giulietto CHIESA

Alle 21,45 è previsto un collegamento in diretta con il Vaffanculo Day di Bologna
con: Beppe GRILLO. A seguire: don Luigi Ciotti e Gherardo Colombo parleranno da Quarrata in diretta con Bologna.

(a cura del Coordinamento dei Comitati della Piana Fi-Po-Pt)

 
 
 

La Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici 2007 (Roma 12 e 13 settembre 2007)

Post n°13 pubblicato il 23 Agosto 2007 da ghomez68


Il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare ha indetto la Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici,
per far nascere e sostenere una politica efficace e condivisa dai
cittadini, dalle pubbliche amministrazioni, dal mondo del lavoro, dalle
aziende, dall’ambiente della scienza e della ricerca. L’obiettivo
principale è prevenire i danni del cambiamento climatico nel nostro
Paese.

Il pianeta nella sua storia è andato incontro a cicliche modificazioni
del clima che l'hanno portato ad attraversare diverse ere glaciali
alternate ad epoche più calde. Nella attuale fase di riscaldamento del
pianeta si sta assistendo ad una variazione significativa di uno dei
fattori che potrebbero contribuire al riscaldamento globale: la
concentrazione in atmosfera di CO2 e gas ad effetto serra. Il Gruppo
intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC – Intergovernmental
Panel on Climate Change) ha presentato allarmanti proiezioni sul surriscaldamento globale
che hanno indotto la comunità internazionale (UNFCCC - United Nations
Framework Convention on Climate Change) a considerare questi
cambiamenti un rischio da affrontare sia agendo sulle cause - strategia di mitigazione - sia attraverso azioni di prevenzione - strategia di adattamento - agendo sugli effetti.
La
strategia di mitigazione ha l'obiettivo di eliminare o quanto meno
rallentare i cambiamenti climatici, mentre la strategia di adattamento
prevede la messa a punto di piani, programmi e azioni tali da ridurre
la vulnerabilità territoriale e quella socio economica e in grado di
sfruttare le nuove opportunità di sviluppo. Non tutti, infatti, gli
impatti e i mutamenti dei cambiamenti climatici possono essere negativi
o dannosi.
L'adattamento, come scelta "anticipatoria" per prevenire
le conseguenze negative e minimizzarne i danni, dipende molto dalla
valutazione dei rischi e dei costi da sostenere. Le strategie di
adattamento competono ai singoli paesi perché, pur in un contesto
internazionale di riferimento, implicano scelte nazionali strategiche
di gestione delle peculiarità e vulnerabilità specifiche del proprio
territorio e delle proprie attività e risorse.
Per ulteriori informazioni visita il sito: http://www.wwf.it/generazioneclima/ 

 
 
 

L'INCENERITORE NON SERVE

Post n°12 pubblicato il 20 Agosto 2007 da ghomez68
 
Tag: Rifiuti


PRIMA DI TUTTO... COSA E' IL RIFIUTO??
I rifiuti sono l'ultimo anello di una catena che riguarda l'intero ciclo di vita delle merci: soltanto agendo a monte, cioè sull'intero sistema di produzione e di consumo possiamo arrivare ad una vera strategia vincente.

ED ALLORA, CHE COSA PROPONIAMO?
L'unica strategia realmente sostenibile, indirizzata con politiche realmente aderenti ai concetti dello sviluppo sostenibile e dell'uso razionale delle risorse, è la "STRATEGIA RIFIUTI ZERO"!
E COSA DICE LA "STRATEGIA RIFIUTI ZERO"? E' un grande progetto strategico di Sviluppo sostenibile nel campo della gestione dei rifiuti, che sviluppa al meglio tutte le più grandi esperienze che sono maturate negli ultimi anni nel Mondo e in Italia. Questo processo dovrà essere fortemente condiviso con tutta la società civile operando scelte compartecipate con le tutte le forze economiche, sociali e politiche.

LE NOSTRE PROPOSTE:

1.Passare da un MODELLO USA E GETTA delle merci, altamente dissipativo di energie e risorse, ad un modello che si prenda cura delle cose, prolungando la vita delle merci con la manutenzione ed ancora di più con una progettazione che le faccia durare.
2.Privilegiare:
a. la riduzione del rifiuto alla fonte, intesa come PREVENZIONE NELLA PRODUZIONE DEL RIFIUTO;
b. la SEPARAZIONE DELLA FRAZIONE UMIDA ed organica dal rifiuto;
c. la RACCOLTA DIFFERENZIATA;
d. IL RIUSO e la RIPARAZIONE;
e. IL RICICLAGGIO;
f. il passaggio da tassa a tariffa, sia per aumentare la responsabilizzazione del cittadino e delle aziende alla raccolta differenziata, sia per attivare premialità per il raggiungimento dei risultati raggiunti.
3.Arrivare ad un obbiettivo % di raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio con una progressione che a partire dal 2006 (al 45%) arrivi nel 2010 al 65%;
4.Contenere la produzione pro-capite di rifiuti con una progressione che a partire dal 2006 (600 kg/ab x anno) arrivi nel 2010 a 400 kg/ab x anno;
5. modificare fortemente l'Assimilazione dei rifiuti con la separazione dei flussi di rifiuti solidi urbani (RSU) prodotti dai cittadini con quello dei rifiuti speciali assimilati agli urbani (RSAU) prodotti da aziende ed artigiani.

E' POSSIBILE REALIZZARE QUESTA PROPOSTA? CERTO!!
VOGLIAMO VEDERE GLI ESEMPI? ECCOLI QUI!
Il sistema di Raccolta differenziata SPINTA ottenuto con il metodo della Raccolta Domiciliare "Porta a porta" ha permesso alla provincia di Treviso di arrivare al 78%; oltre 500 Comuni in Italia nel 2003 hanno superato il 50% (e non soltanto nel Nord Italia-Veneto e Lombardia-, ma anche in Abruzzo, in Campania, ecc. ). Alcune recenti sperimentazioni hanno dato risultati di eccellenza sia a Pisa che ad Asti, addirittura a Venezia sono arrivati all'82%.
QUESTA E' LA DIMOSTRAZIONE TUTTA ITALIANA CHE IL MODELLO DELLA RACCOLTA DOMICILAIRE (IL PORTA A PORTA) FUNZIONA ED E' ESTENDIBILE OVUNQUE, IN QUALSISI CONTESTO ANCHE IN REALTA' ALTAMENTE URBANIZZATE O TURISTICHE!!

COSA DICONO IN CONCLUSIONE LE NOSTRE PROPOSTE?
1. il Porta a porta ha una altissima economicità perché riduce i rifiuti indifferenziati ed abbatte quindi i costi necessari per il loro smaltimento QUINDI L'EFFETTO ECONOMICO E' POSITIVO: PORTA A PORTA = MINOR COSTO DI SMALTIMENTO;
2. il Porta a porta permette di gestire con modalità diversa anche l'assimilazione dei rifiuti da parte delle aziende, artigiani, ecc. con raccolte dirette e dedicate della loro filiera dei rifiuti.
3.Il Porta a porta, unitamente al passaggio da tassa a tariffa (che aumenta la responsabilizzazione del cittadino e delle aziende alla raccolta differenziata, attivando processi di premialità sui risultati raggiunti con conseguente diminuzione dei costi da essi sostenuti) permette un notevole ritorno in termini di equità, di consenso e di condivisione delle scelte.
VOGLIAMO SOTTOPORVI ALCUNE CONSIDERAZIONI UTILI E INTERESSANTI,PER UN MIGLIORE QUADRO DELLA SITUAZIONE ATTUALE, ALLA QUALE CI HANNO PORTATO GLI ATTUALI SISTEMI DI GESTIONE DEI RIFIUTI, TANTO DECANTATI E SOSTENUTI DAI NOSTRI POLITICI:
In Toscana il quadro regionale indica che produzione dei rifiuti è sempre più fuori controllo: siamo passati dai quantitativi annui del 1994 con 475 procapite kg/ab/anno di RU agli attuali 667 kg/ab/anno procapite del 2003. PRATO e' la provincia con il più alto tasso procapite annuo di produzione di rifiuti della Toscana (circa 670 kg), e PRATO è la provincia con la quantità annua maggiore di tutta la Toscana (circa 780 kg). UN PRIMATO VERAMENTE INVIDIABILE! In termini di cifre vuol dire che il "sacchetto del sudicio" prodotto da ogni pratese PESA CIRCA 2 KG AL GIORNO! Ma in realtà questo peso è "drogato" dall'altissima Assimilazione del rifiuto (da attività produttive) per quasi la metà del SUO peso, nonché da una Raccolta Differenziata che lascia a desiderare e che negli ultimi anni è in stallo come percentuale di rendimento annuo!
ED ALLORA PERCHE' NON SI RAGIONA IN TERMINI "GESTIONALI" PIU' AGGIORNATI E MOIDRENI E SI VUOLE PRIVILEGIARE UNICAMENTELA "STRATEGIA DELL'IMPIANTISTICA" RIVOLTA ESCLUSIVAMENTE ALL'INCENERIMENTO? QUALI ASPETTI HA L'INCENERIMENTO DEI RIFIUTI NELL'AMBITO AMBIENTALE ENERGETICO E SANITARIO?
L'incenerimento deresponsabilizza il cittadino che i rifiuti li produce e che invece dovrebbe essere incentivato a perseguire comportamenti più attenti e virtuosi, intercetta grandi quantitativi di rifiuti urbani tal quali e blocca definitivamente la RD.
L'incenerimento è da ritenersi un moltiplicatore di rifiuti, ma ancor peggio ne aumenta la pericolosità e le difficoltà di smaltimento: i materiali che escono da un inceneritore sono infatti classificati come rifiuti speciali, e come tali richiedono adeguati trattamenti. Le ceneri, pari a circa un terzo del volume di rifiuti immessi, i carboni attivi dei filtri di fumi, gli inerti nel caso di letto fluido, ed i fanghi della depurazione delle acque di trattamento dei fumi, concentrano cloro,fluoro, zolfo, metalli tossici, ossidi di azoto, ecc., e contengono composti pericolosi generatisi nel processo di combustione, inquinanti non presenti all'origine nei rifiuti, come diossine, furani, PCB, fenoli, ecc.; si tratta in molti casi di sostanze estremamente persistenti e bioaccumulanti, che numerose statistiche mostrano aver causato danni sanitari molto rilevanti. Pertanto questi materiali vanno riposti in discariche per rifiuti pericolosi. Quindi l'inceneritore non evita la discarica, ma anzi richiede il ricorso a discariche speciali, la cui localizzazione e gestione presenta difficoltà notevolmente superiori rispetto ad una discarica per rifiuti urbani.
Quindi non è soltanto una questione di economia o di rendimento: si deve rendere noto che bruciare i rifiuti oltre a non risolvere il problema dei rifiuti lo aggrava perché ne aumenta la pericolosità sia in termini di emissioni nocive (diossine e altre sostanze cancerogene), emissioni di cui sono affetti anche i più moderni impianti.
La Comunità Europea con la direttiva 2000/76 del 4 dicembre 2000 sull'incenerimento dei rifiuti considera questi impianti potenzialmente pericolosi per la salute e per l'ambiente. Tale direttiva peraltro non si limita alle diossine e furani ma punta il dito contro le emissioni di tutta una serie di altri pericolosi inquinanti che vanno dagli IPA ai metalli pesanti (mercurio, piombo, arsenico, cromo esavalente, ecc.). In effetti da un inceneritore escono almeno 250 inquinanti diversi e di questi ne vengono monitorati solo una ventina e, per stessa ammissione degli enti preposti, i controlli sono del tutto inadeguati: se va bene una volta l'anno!

MA ALLORA A CHE SERVE VERAMENTE UN INCENERITORE?
A scanso di equivoci si deve precisare che utilizzare i rifiuti come combustibile è una pratica estremamente costosa che riesce a restare sul mercato solo grazie a massicci finanziamenti pubblici (cioè con i soldi di tutti noi!!) ottenuti spacciando i rifiuti per fonti rinnovabili: ma i rifiuti non sono fonti rinnovabili (cioè non possono essere paragonati né all'energia solare, né a quella eolica, né alle biomasse e né al moto ondoso) come è stato ribadito in molte sede Comunitarie Europee.
Inoltre la "Favoletta" dei benefici energetici derivanti dalla famosa Termovalorizzazione non sta in piedi: è scientificamente dimostrato che bruciare rifiuti non è un recupero ma uno spreco energetico perché si può arrivare a recuperare il solo potere calorifico, che però nella realtà è 1/4 dell'energia complessiva incorporata dal materiale bruciato. La conclusione scientifica è che si recupera più energia dal riciclaggio che dalla combustione del rifuto.
Infine è bene far presente che gli inceneritori contribuiscono anche alla produzione di gas serra perchè bruciano materie plastiche che provengono dal petrolio, che è appunto una fonte fossile.
Il tanto propagandato teleriscaldamento il più delle volte non è una strada percorribile, a meno che le abitazioni o aziende che si vogliono teleriscaldare non siano collocate a poche centinaia di metri dall'impianto stesso.

PERCHE' ALLORA SI VUOLE INCENERIRE A TUTTI I COSTI?
Perché è un AFFARE!
I rifiuti muovono grandi interessi economici.
Il mercato dei rifiuti è in grande espansione e la creazione di un impianto di incenerimento ha come primo risultato la "cristallizzazione" della Raccolta Differenziata al 40% (perché ovviamente il restante 60% è tutto da bruciare e sarebbe diseconomico per il gestore togliere la carta/plastica perché portano buon potere calorico....!), asservendo completamente tutto il sistema economico, produttivo, e sociale all'utilizzo indiscrimato di tale impropria tecnologia.
Inoltre questo impianto diventerebbe il più grande "attrattore" di rifiuti non solo di tutta la Toscana ma anche del resto d'Italia perché andrebbe a bruciare oltre a fanghi di depurazione anche il famoso C.D.R. (che è il rifiuto selezionato dalla raccolta del rifiuto tal quale). Tanto per chiarezza tecnica il CDR non è omogeneo come rifiuto e neppure come categoria di rifiuto, ed è quindi un materiale potenzialmente molto pericoloso per l'ambiente, perchè è composto di vari tipi di rifiuti con caratteristiche diverse anche dal punto di vista della combustione e pertanto può portare alla formazione di diossine durante la combustione.
E poi ovviamente questo sarebbe soltanto l'inizio dell'AFFARE: infatti come ogni buon impianto di incenerimento saranno ovviamente previste nuove future linee ( e quindi ancora tanti buoni rifiuti da bruciare) per poterlo ampliare, in vista dei lucrosi affari che ne deriverebbero.

A PARTE LE POLEMICHE, DOV'E' LA VERITA'? LA VERITÀ È CHE L'APPROCCIO INCENERITORISTA PIÙ CHE LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA RIFIUTI RAPPRESENTA UN RIFIUTO DEL PROBLEMA: LA VERA SOLUZIONE È LA STRATEGIA DELL'OBIETTIVO "RIFIUTI ZERO", VALE A DIRE NON PRODURLI, COSÌ COME STANNO FACENDO IN VARIE PARTI DI ITALIA E DEL MONDO E QUESTO È POSSIBILE SOLO SE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INVESTONO IN SENSIBILIZZAZIONE, EDUCAZIONE E COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI E DELLE IMPRESE, CON IL PIENO COINVOLGIMENTO E IL CONTRIBUTO DI TUTTI I SOGGETTI PORTATORI DI INTERESSE PER SALVAGUARDARE IL PRINCIPIO DELLA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA, CON TUTTI I SOGGETTI PORTATORI DI INTERESSE (SOCIETÀ CIVILE, ASSOCIAZIONI, CITTADINANZA, ECC.), COME CONDIZIONE FONDAMENTALE PER ANDARE A SCELTE REALMENTE CONDIVISE DA TUTTI.

(a cura di Roberto Marini, Responsabile WWF Prato)

 
 
 
 

ASSOCIAZIONE S.O.S. TERRA

Via Rossellino n. 11
59100 Prato
E-mail: contatto 
www.sosterra.it
 

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