Creato da marcovanbolt il 09/08/2012
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Una serata da vecchio barbogio pieno di ricordi: F.1, riflessioni.

Anni '90 style.

 

Gli anni '90. Cosa sono stati gli anni '90? Quelli che ne sanno a pacchi vi diranno che gli anni'90 sono stati la decade più inutile della storia. Negli anni '80 c'era la roba figa, dai film ai paninari alle cose futili. Gli anni 2000 sono stati segnati dal 11/09. Ma gli anni '90?

I valori degli anni '90.

 

Be, io la vedo in maniera diversa. Gli anni '90 erano FAVOLOSI. Io me li ricordo spensierati. Il terrorismo non era un problema. Spread era una parola che neanche esisteva. La crisi era solo quella esistenziale. E lo sport! Ma che bello era lo sport negli anni 90?? C'era Van Basten. C'era Michael Jordan. C'erano Giani, e Bracci, e Bernardi. C'era Miguel Indurain, e poi venne Pantani a illuderci che tutto, ma veramente tutto, fosse possibile.

E poi c'erano i grandi della F.1. C'era Senna, c'era Prost, c'era Mansell. E poi c'era un giovanotto di belle speranze. Si chiamava Michele Calzolaio. Quanta strada ha fatto quel giovinotto?

Te all'epoca neanche le asprelle, ti avrebbero fatto raccogliere.

 

Cazzarola, che F.1 quella. Le domeniche erano sfide mitiche. Mi ricordo che la partenza del Mondiale era sempre una bella festa, perchè c'erano al massimo 6 G.P. prima delle vacanze estive. Arrivavi a Montecarlo con l'aquolina in bocca, al Canada i libri scolastici erano già finiti in un fosso. Monza era invece una tristezza, perchè PUNTUALMENTE il giorno dopo si ricominciava.E le gare non erano un'infinità come oggi, i circuiti erano vecchi amici che conoscevi a memoria (sfido chiunque di voi a ricordare il circuito della Turchia o del Barhein), e massimo la prima domenica di ottobre, tutti in vacanza.

Oggi il fascino di quella F.1. è andato completamente perduto. C'è una selva di piloti che (almeno al sottoscritto) non trasmettono nulla. Tutti uguali, tutti robot perfettamente intercambiabili uno con l'altro. Una volta il pilota era un PERSONAGGIO: Senna era un poeta, Prost era un computer, Mansell un guerriero, Schumacher il perfezionista che ogni tanto perde la brocca, Hill un professore, Hakkinen era il freddo della situazione, ma dal cuore grande.

Monza 99. Un intero circuito a festeggiare, quest'uomo dietro una pianta a piangere.

 

Cazzo, non voglio essere uno di quelli che si stava meglio quando si stava peggio. Credo semplicemente ci siano dei normali alti e bassi qualitativi in ogni sport. Penso ad esempio che il calcio sia megli oggi di dieci anni fa, idem il basket. Non per numero ipertrofico di partite, ma proprio come livello medio dei calciatori. Ma la F.1 no: non ci sono personaggi a cui affezionarsi, non ci sono piloti che abbiano uno stile di guida unico e inimitabile, non c'è quella aurea leggendaria di scontro che c'era ai tempi. E fino a che la compagnia cantante non si renderà conto di questo, la F.1 è destinata a perdersi lentamente ma inesorabilmente.

 

Andiamo più indietro. Rivogliamo gente come lui. E' così difficile? Be, direi proprio di si.

 
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