Creato da marcovanbolt il 09/08/2012
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Cronache del futuro: il GP di Spa come i commissari lo vorrebbero tra 20 anni

Post n°22 pubblicato il 03 Settembre 2012 da marcovanbolt
 

Forti emozioni.

 


Sigla dell'Eurovisione. Poi musica rock durissima, motori che rombano, cilindri che pompano. Finisce la sigla, panoramica sul circuito di Spa Francochamps.

 

"Benvenuti, signori e signore, al Gp del Belgio 2032. Tutti pronti e con i motori accesi, ricordiamo che il Gp si correrà con il nuovo regolamento voluto dai commissari di gara, che garantirà massima sicurezza per i piloti ma massimo divertimento per voi, amici telespettatori. Semafori rossi, verdi....Via!!

 

1° Giro: Partenza fulminante di tutti quanti. Come da accordi presi prima della partenza, il francese Baguette si ferma per far passare l'inglese Bond, che non ne vuole sapere e insiste perchè Baguette passi prima di lui. Lo spagnolo Caballero, amatissimo dai tifosi Ferrari, non ci sta e aspetta entrambi. Dopo lungo conciliabolo, i tre si accomodano fuori dal circuito, parcheggiando ordinatamente di fianco alle tribune e prendendosi un caffè.

5° Giro: Il venezuelano Bienvenido non si da pace. Ha tentato un'azzardata accelerata alle spalle del tedesco Magnum. Prende atto della cosa, parcheggia a bordo pista e si squalifica anche per la prossima gara a Monza.

10° Giro: L'inglese Gillet continua a comandare in testa, bene attento a non superare il limite dei 50.

15° Giro: Iniziano i Pit Stop. Il primo è l'australiano Cangur, che oltre al pieno fa una capatina in bagno e tenta la fortuna con un Gratta e Vinci all'autogrill.

25° Giro: Il tedesco Kartoffen, bicampione mondiale uscente, accende lo stereo per non addormentarsi. Purtroppo alla radio c'è solo una puntata di Dj Chiama Italia. Spegne subito.

32° Giro: Il finlandese Voooooiruuuuuunaaaaanmuuuuu si rompe definitivamente le palle e torna a dedicarsi ai rally e alle sbornie serali con gli amici. Si pente dopo un paio d'ore, torna in pista, e scopre di essere ancora in terza posizione.

43° Giro: Il brasiliano Impostoriu fa registrare il giro veloce, in 1 52 e 822. Parliamo di ore.

44° Giro: Bandiera a scacchi! Primo Gillet, secondo Kartoffen, terzo Voooooiruuuuuunaaaaanmuuuuu. Che emozione amici miei, che gara! Prossimo appuntamento a Monza domenica prossima e...Oh, aspettate, dove andate? Amici? Aspettate, vengo anch'io, arrivooooo...".

Pausa. Sigletta internazionale. Scritta in sovrimpressione.

 

 

 
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Il mito della settimana: Aman Mohammed

Post n°21 pubblicato il 02 Settembre 2012 da marcovanbolt
 
Foto di marcovanbolt

Ogni settimana, vi proponiamo il mito, la stella polare, la persona, ma soprattutto lo sportivo che ci ha ispirato. Ma che non scrollerà le vostre chiappe da quella fottuta sedia.

 

 
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Nuovo torneo, solite cose: Celtic League, Treviso ok, Zebre ko

Post n°20 pubblicato il 01 Settembre 2012 da marcovanbolt
 

Forse un giorno la potrete toccare. Tra qualche secolo.

 

La Celtic League, il campionato scozzese/irlandese/gallese di rugby al quale partecipano per la terza volta due franchigie italiane, si è aperto ieri. E si è aperto sempre con le stesse cose.

 

Treviso fa il colpaccio e batte i campione uscenti, i gallesi Ospreys, per 12 a 6. I titoloni roboanti per l'impresa biancoverde dimenticano sempre di dire che gli avversari hanno giocato per tre quarti di partita in 14 per espulsione. Treviso è tuttavia in grado di collezionare ottimi risultati, da qui a febbraio. Poi inizierà il Sei Nazioni, e addio.

 

Le Zebre, eredi dei derelitti Aironi di Viadana, hanno perpetuato la tradizione. Distrutti, dai Dragons gallesi, senza appello.

Ma fiero della mia italianità a prescindere, il prossimo week end li andrò a vedere contro il Connacht, perchè col cazzo che mi arrendo.

 

Indovina dove ci infilano lo spadino?

 
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Il vecchio barbogio continua nei suoi attacchi allo sport moderno: Ciclismo, dove sono finite le emozioni?

Ci arriviamo.

 

Beh, cosa credevate, che questo fosse un blog ggiovane? Noi si va a letto presto brontolando sulla gioventù moderna che non ha rispetto per nulla e per nessuno, dopo una dura giornata passata a guardare i lavori in corso, che se li facevano come dicevo io, caro Barozzi, venivano meglio. Noi si è vecchi, capito?? Vecchi.

 

E da bravi vecchi ci lamentiamo dello sport di oggigiorno, che ha perso i valori di una volta, che negli anni '80 si giocava sui campi spelacchiati e si tornava a casa con le ginocchia sbucciate e il fango ovunque, mica c'avevamo la icsbox o la pleistescion.

 

Le cose tecnologiche ai miei tempi erano tossiche. Mica cazzi.

 

Rivendichiamo quindi il diritto di lamentarci a piene mani. Vorrei però specificare una cosa: non ci lamentiamo sempre, comunque e gratuitamente. E facciamo degli onesti distinguo.

 

Per esempio: ci lamentiamo degli sport oggettivamente peggiorati, per tante cause che non stiamo a specificare (o forse si: mancano i campioni). Tipo la Formula 1 o il ciclismo. Altre discipline vivono momenti di splendore: calcio, atletica, basket. Noi non facciamo di tutta l'erba un fascio.

 

Ma anche si.

 

E' difficile parlare di ciclismo su questo blog. Forse perchè siamo fissati col doping e coi dopati, e per "fissati" intendo dire "cacca". Perchè come fai a fare un paragone di questi di oggi con quelli del passato? Per dire, quando Pantani attaccava era uno spettacolo per gli occhi e per il cuore. Poi scopri che barava, e ti senti un pò tonto.

Quello che voglio dire, è: ci saranno, tra quelli bravi del passato, una manciata di puliti, o almeno mai beccati. Non ho voglia di fare ricerche stasera, per cui non faccio nomi. Facciamo che ci siano.

Bene, al paragone con quelli, questi appassiscono, scolorano, scompaiono. Ma come si fa? Tappe di montagna percorse tutte in gruppo, e gli attacchi a 150 metri dalla fine? Questo tizio che si porta a casa la maglia rosa, quando già una vittoria al Trofeo Melinda mi avrebbe lasciato stupefatto? E il vincitore del Tour, ne vogliamo parlare? L'Oasis mancante?

 

"You're my Wonderrrrrwaaaaaaaaaaaal".

 

Il problema è uno e uno solo, in questo settore: le stramaledette radioline gestite dagli stramaledetti direttori sportivi. L'altro ieri, abbiamo toccato l'apice dello schifo: crono alla Vuelta, Rodriguez corre in bici, il suo ds corre in macchina con radio e computer che controlla a distanza tutte le prestazioni fisiche dell'atleta. E gli ordina quando scattare, quando rallentare, addirittura QUANDO BERE!

 

"Non ti avevo ordinato di cagare, brutto figlio di puttana".

 

Ma come fai ad innamorarti di atleti così? Di gente come Froome, che invece di andarsi a prendere la maglia gialla obbedisce al ds e aspetta Bradley Gallagher? Ma come fai a sapere che ti ricapiterà un'occasione del genere?

Tiferò con tutto il cuore per il primo ciclista che in gara si strapperà la radiolina, accenderà una molotov e la getterà nell'auto del ds.

 

"Ehi Bjarne, quand'è che dovevo fare la pipì secondo te?".

 
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Quando la caduta degli dei diventa un fatto personale: Atletica, Rudisha sconfitto negli 800

Post n°18 pubblicato il 30 Agosto 2012 da marcovanbolt
 

Di solito ti amo. Stasera vaffanculo.

 

Chi è quel genio che ha sostenuto che le superstar, siano esse dello spettacolo, dello sport, o dell'Olimpo, vivono a distanze talmente siderali da noi comuni mortali che le loro avventure, o disavventure, possono emozionarci ma non influiscono sulle nostre esistenze?

Esempio pratico.

Prendiamo una di queste star. Rudisha.

Prendiamo un mortale. Me.

Prendiamo il fatto che questa sera un dio è caduto. Rudisha.

Prendiamo il fatto che QUALCUNO aveva già preparato un articolo per celebrare il record del mondo, o almeno la vittoria del keniano nel meeting di Zurigo. Me.

Infine, prendete un certo Aman Mohammed che piazza un non incredibile 1.42.53 e nonostante tutto vince, perchè il dio fa 1.42.81.

Pensate ancora che gli dei non influiscano sulle cose umane?

Cazzo esulti? Era stasera che dovevi vincere, che c'avevo l'articolo già pronto!

 
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