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Piccoli luoghi di felicità

Post n°59 pubblicato il 07 Aprile 2011 da storie
 

Varrà la pena rileggere le cronache di questi ultimi anni a mente fredda, sul confine della vecchiaia e farsi un paio di risate. Toh, ma guarda che robe succedevano e com'ero incazzaaaato!!!

Sempre ammesso e non concesso che i Maya abbiano torto, che il cataclisma di Roma di maggio mi risparmi e che il plutonio di Fukushima non ci stermini tutti i tonni! A sterminare i "migranti" (sostantivo arcaico diventato trendy) ci hanno pensato gli scafisti. Proprio oggi, nel secondo anniversario del terremoto de L'Aquila.

Questo mio diario aveva registrato la notte della scossa in tempo reale... un minuto di silenzio.

Ha registrato a novembre la "calata dei liberi" un sentore profondo dello scombussolamento sociale causato dal web (e dai social network) soprattutto nei paesi emergenti. Che il nostro sia un paese immergente-annaspante-annegante ormai non ci sono più dubbi.

Troppo lo sconforto per aver ancora la forza di scriverci su. Annego anch'io la delusione in progetti e in viaggi. Parigi, Venezia, Trieste, il tour del cuore... il mio, se ancora regge. Flebili speranze in un risveglio delle coscienze meno lento, forse a maggio anche questo, chissà!

Intanto, ecco una piccola mappa della felicità:

Parigi, Jardin du Luxembourg ore 15, lettura e riposino sui gridolii sommessi dei bambini;

Parigi, libreria Boulinier blv S.Michel, banchetto di libri, fumetti e dvd usati;

Parigi, Café La Palette in rue de Seine, pausa art-déco fra un'occhiata e l'altra alle gallerie d'arte;

Parigi, da MG Gyros nel Quartiere latino, pita a volontà;

Burano, Ve, sul vaporetto al primo crepuscolo;

Venezia, mercato del pesce e Rialto alle 7,30 del mattino;

Venezia, Sala dello Scudo di Palazzo Ducale con il minor numero di turisti possibile;

Venezia, le zattere in un momento di sospensione temporale;

Trieste, l'arrivo sulla Costiera;

Trieste, Mandracchio, arrivo o partenza di una canoa e presenza di vari lupi di mare;

Trieste, Piazza Cavana, va bene a qualsiasi ora purché sia aperto Masé e il bar con le creme carsoline;

Trieste, Ciclabile della Val Rosandra, sulla sponda con vista nell'abisso;

Trieste, Tram di Opicina per veder la città che si distende e sentir lo sferragliare delle rotaie;

Trieste, Caffé S.Marco, per sentir scricchiolare il pavimento.

 
 
 
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