Creato da CERCODONNASPOSATA il 28/04/2009
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Mi piacciono i video scemi ...
Mi piacciono sempre i video scemi ...
Questo invece mi fa pensare ...
Veramente la citazione completa sarebbe:
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Il giorno 4, la colonna parte con munizioni per la batteria. Non dirò tutto quello che vedemmo: ventine di uomini scavavano le fosse per i morti; i feriti scendevano dal San Michele trasportati in barella. Vi erano dei morti durante il trasporto, dei moribondi e dei feriti gravi. Tutti venivano disposti lungo la strada intanto che ai posti di medicazione venivano soccorsi i primi arrivati. Ne vedemmo tanti spirare e l'unica cura era quella di coprire la loro faccia con una giubba o altro indumento, per toglierli dalla vista, mentre davano le ultime contorsioni. Le grida di dolore e il nome di mamma si udivano anche sopra il rombo delle batterie che, poco lontano, continuavano a fare fuoco ...
(dal diario di guerra di mio nonno)
La foto del post è mia: sono le melagrane della mia pianta
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Be' sì, lui è una persona divertente, spontanea, semplice, anche creativa spesso. Ma la classe è un'altra cosa ...
Questo mi dici, mentre scendiamo le scale, attenti ad evitare tutta la gente che in quel momento passa. Ho visto un paio di persone che si girano verso di noi: chissà se hanno ascoltato i nostri discorsi. In effetti sono discorsi abbastanza personali ed è strano farli in quel momento, in quel luogo affollato, dove tutti possono sentire. Probabilmente tanta gente è come se non ci fosse nessuno. E' l'effetto “banco di sardine” …
Già, la classe, mi domando cosa sia la classe. Una volta c'era anche la lotta di classe, ma adesso è introvabile. E' finita nel deposito delle armi ideologiche dismesse, o rotte, o almeno molto arrugginite.
Ma sto perdendo il filo del discorso. I miei pensieri tendono a svaporare, leggeri leggeri e non mi concentro su quel che dici. Ah già, la mancanza di classe … Mancanza di classe è, al termine di una serata conviviale, riaccompagnare la signora a casa, non capire che la signora non ha ancora deciso se dartela o no, ma probabilmente no, non questa sera, non capire che pagare il sushi un po' tamarro non significa comprarsi il dopo-cena e, alla fine, venirsene fuori con espressioni del genere: su dai, siamo grandi e grossi: scopiamo …
Come al solito, ma ormai sto invecchiando, lo so, mi colpisce la forma prima ancora che la sostanza delle parole. Che significa “grandi e grossi”, perché questa orrenda endiadi? Ma non si diceva: siamo adulti e vaccinati, siamo grandi e vaccinati? Come mai si è perso un pezzo del modo di dire?
Sì, quel grandi e grossi lì è decisamente volgare, senza classe … Ah no, cavolo, scusa, hai ragione, sì no, non volevo dire … ma certo che ho capito, è il resto della frase, tipo no, cioè …
Va be' ormai l'ho combinata e mi sono meritato lo sguardo sospettoso e in tralice: volevo fare lo spiritoso e prenderti in giro oppure non ascoltavo attentamente? Alla fine, un tuo sorrisino nervoso mi dice che hai optato per la prima alternativa: volevo fare la battuta e non te l'aspettavi. Mi fa uno strano effetto però il vederti sorpresa, tu che di solito non lo sei mai.
Ma mi è rimasto il dubbio sulla classe. Avere classe è solo un modo di dire le cose, una forma, lo stile con cui si gestisce la conversazione? Magari se non diceva “scopiamo dai” se non avesse usato quella parola, se non avesse lasciato trasparire la fretta grossolana di arrivare al dunque, qualche possibilità in più l'avrebbe avuta? E poi la forma non è mica poca cosa. Indica anche una certa attenzione verso l'altro, non solo l'attenzione verso se stessi. O no? E allora non si tratta più di semplice forma. O no?
E poi, che problemi mi pongo; che mi frega della classe che non so cosa sia e nemmeno ho?
La foto del post è presa da qui
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Come mai stamattina non riesco a togliermi di testa questa canzoncina? Ma dove l'ho sentita? Sì, alla radio, in macchina. La mettono un po' su tutte le radio in questi giorni. E' carina in effetti, come fa?
Ah, che bellezza
Ah, che dolore
E' così che va la vita
E' così che va l'amore
E come mai ho la sensazione che niente succeda per caso? Cioè sembra quasi che nei momenti in cui pensi determinate cose, ti arrivino, chissà come, delle parole che si incastrano perfettamente nei tuoi pensieri.
O, forse, tra i milioni e milioni di parole che ti arrivano, tu scegli di sentire quelle che ti interessano di più. Quasi inconsapevolmente.
E come mai mi sento un buco dentro al cuore? E perché dico un buco dentro al cuore se nemmeno so bene perché lo penso, perché lo dico? Uno dice di avere un buco dentro al cuore per esprimere la mancanza di qualcosa o qualcuno. E la mancanza avvertita è così forte, che sembra che gli manchi un pezzo di cuore. E se gli manca un pezzo di cuore, allora il sangue non gira come deve, il respiro è affannoso, la testa non funziona bene. La vita stessa e la voglia di vivere vengono compromesse …
Io forse voglio dire che mi manchi, che trovo tutto questo uno spreco, che è colpa del mio orgoglio, anche se poi non vedo alternative e dunque … dunque va bene così. Tanto le cose continuano, la vita continua e ogni giorno mi metto il mio trucco perfetto, sorrido, parlo, bevo caffè fantastici, e dei pirli voluttuosi. Dico cose sensate; a volte chiedono persino il mio parere, come se fosse davvero importante e fanno pure quel che dico. Ah sì, sono molto soddisfatto …
O forse, come ho letto nel bel libretto di Chiara Gamberale (L'amore quando c'era) il buco nel cuore è un lieve guasto congenito. Uno ci nasce con questo senso di vuoto e poi però può reagire in vari modi. Questo cambia da individuo a individuo: qualcuno lo accetta, cerca di conviverci; qualcun altro lo combatte …
L'immagine del post è una mia rielaborazione
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Di solito nel blog parlo di vicende personali. Ma anche oggi devono fare un'eccezione e non posso non pensare a quanto è successo a Brindisi ...
Perché uccidono i nostri ragazzi?
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il 25/05/2013 alle 09:58
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il 23/05/2013 alle 20:33
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